Non c'è al mondo è mai vista Piero Tosi Oscar alla carriera la mia vita il privilegio di avere avuto la sua stima e amicizia mi manchi Piero. Claudia Salis
Francesco Bruni ha fatto fino ad oggi un cinema di buon livello con sorprendenti picchi, soprattutto alla luce del panorama cinematografico attuale. In bocca al lupo davvero Sig. Bruni! Le auguro di continuare così ma grazie davvero per il suo impegno che io apprezzo! Spero per lei e per noi che lei riesca a raggiungere i grandi del cinema italiani, in bocca al lupo!
È un piacere nutriente ascoltare le analisi, le riflessioni, le domande; certo la bellezza dell'estetica cinematografica trova nella capacità critica della filosofia la propria esaltazione di splendore narrativo, ancorché vi è nell'iconografia scenica e attoriale già un'immediatezza dell'esperienza della bellezza come stupore originario o fenomenico. Bello il corto e bello pensare che la "fuga" dalla maternità del personaggio adulto, nonché la sua rivalità con la bambina, infine "riconosciuta" come figlia poiché assunta nel proprio ruolo accudente, possa venire interpretata in chiave rivendicativa di un'infanzia "rubata" dall'attuale ruolo genitoriale, cioè derubata di quell'irresponsabità innocente ovvero ingiudicabile, sottratta ad ogni giudizio morale di normatività sociale. E forse nella valigia si costudisce sia il mondo perduto della madre, cioè la sua infanzia - e allora la leggerezza del bagaglio - sia la fatica e gravità del ruolo assegnatole dalla maternità naturale e soprattutto sociale e culturale - è allora la pesantezza del bagaglio e ancora forse la spiegazione della sua contesa tra le ante del cancello -. Forse non rivela nel corto questa nostalgia dell'infanzia (i mutevole atemporalità dell'incanto) lo stesso volto di Alba Rohrwacher? E non sarà forse di quel "mondo perduto" il cuore di "Marcel": L'artista di strada lo sguardo stralunato, l'anima-Pierrot, l'arte come senso della vita...?
Filmmaker della didattica? Ovvero? Uno che voleva fare il Filmmaker ma è franato sotto la mancanza di palle e talento quindi ora insegna nel più grande inganno italiano che è il CSC? Vomito
Verdone qui me perde colpi...in un'altra intervista racconta di quel bambino con l'usciere al Centro che una volta scoperti nella scena di nudo, in quanto minore, si dovettero allontanare immediatamente, senza mano sugli occhi e cose simili...bah! Ah Carle fai pace cor cervello! 😉😘
Mia madre ha frequentato nel dopoguerra da attrice...ha fatto qualche film...ad esempio "Mogli e buoi" ed è la ragazza che balla con walter chiari alla festa...ha dei ricordi bellissimi. Mio padre pure ha frequentato ed ha fatto, tra le altre, da operatore in "Ben Hur" agli inizi. Bel canale, in bocca al lupo ai nostri soldati della cultura in questo periodo difficile
Va beh, se proprio te lo devo dire Fisicamente non sei fatta male Ma non esageriamo, eh Non sei la Cardinale... Vasco Rossi - Va beh (se proprio te lo devo dire)
Salve a tutti, non avendo più alcun contatto con l'attore, Roberto Antonelli, di cui ero amica, molti anni fa, a Roma, volevo complimentarmi con il vostro lavoro, condividere quanto appena ascoltato, dalle parole del maestro, e mandargli un saluto... Probabilmente non ricorderà più chi sia ; mi chiamo Marialuisa Palermo (Marilù) ed ero una giovane studentessa, amante del teatro. Buon lavoro a tutti.
All'epoca importava poco perché, a lavorazione ultimata, i film italiani venivano doppiati in italiano da doppiatori professionisti. A causa del suo accento francese, la Cardinale non ha quasi mai doppiato se stessa (nel Gattopardo è stata doppiata in italiano ma si è autodoppiata in francese). Spesso alle attrici che non sapevano recitare facevano dire i numeri anziché le frasi della sceneggiatura. Queste venivano poi dette dalla doppiatrice in sala di registrazione più tardi.
@@Riccardo89 Interessante, ma non credi che pur dicendo testi a caso, avrebbero dovuto almeno mostrare posture ed emozioni attinenti al testo, anche se poi doppiato? Cioe' mi spiego, io potrei anche andare in scena dicendo solo e sempre "bla bla", letteralmente, peor' devo pur sempre sapere e sapere recitare "bla bla", come triste, allegro etc. Grazie!
@@marcobagut purtroppo all'epoca, la maggior parte dei registi italiani privilegiava l'aspetto fisico alla bravura. Quindi molti attori e attrici non dovevano fare molto : muovere la bocca e cercare di cambiare espressione. Il regista poteva dire alla Cardinale : rifà la scena ma con uno sguardo più triste, qui devi piangere, lì ridere... Fai questa espressione, non ti preuccupare perché poi ci pensano al doppiaggio. E infatti il doppiatore sapeva esprimere un'emozione... Anche se a volte l'attore sullo schermo era inespressivo. La voce fa davvero il 50‰. C'è dire che all'epoca i registi erano Dio e impartivano ordini sull'interpretazione mentre oggi l'attore ha più libertà di espressione.
Interessante. Lui, nel suo terzo provino, che recentemente è stato pubblicato dal canale del CSC con orgoglio campanilistico, dice di essere stato uno dei vostri inviati al Festival di Sanremo. Mentiva?
Nicolaaaa abbiamo fatto il primo bimestre propedeutico insieme la prima volta che tu arrivasti settimo se non sbaglio. Io ottavo In bocca al lupo per tutto! Alessandro