Ciao, posso chiedere dove hai comprato la carta? Incredibile che nel "paese dell'arte" sia così impossibile trovare carta a2 grigia su cui disegnare, senza dover aspettare 8 mesi di spedizione per carta dagli USA...
Ciao! Non è poi così impossibile trovarla. Ovviamente dipende da dove abiti. Direi che ogni città di media grandezza di solito ha almeno un colorificio che vende fogli del genere. Dalle mie parti per esempio ce ne sono tre o quattro. A Milano trovi qualsiasi cosa, anche la più specifica. In ogni caso, meglio farsela spedire dalle Marche che dagli USA!
Che cosa sé definisce un opera come grafica e cosa la rende pittorica. Può dire il significato di immagine pittorica e immagine grafica. Qual è la differenza? Grazie!
Non è facile rispondere a questa domanda. O meglio, una volta lo era ma oggi un po' meno. Nella tradizione, per opera grafica si identifica un disegno su carta, spesso inteso come studio o bozzetto per un'opera pittorica, oppure un multiplo ottenuto con una matrice di stampa. Se ci concentriamo sul disegno, al di là degli strumenti utilizzati, è evidente la differenza con la pittura: quest'ultima è stata per secoli caratterizzata da una pellicola pittorica sostanzialmente uniforme, che non lascia intravvedere nulla del supporto su cui è stata stesa. Nel disegno invece, a prescindere dalla tecnica utilizzata, esiste un "pieno" ed un "vuoto", un segno ed una mancanza di segno. Da più di un secolo non è più così: complice l'influenza dell'arte orientale sulla pittura moderna è facile trovare un dipinto fatto di poche pennellate disposte sul supporto che rimane ben in evidenza. Capita allora che ci siano pittori che disegnano con il pennello ed i colori ad olio, per esempio Toulouse Lautrec o Schiele. Da questo punto di vista i confini tra disegno e pittura si sono fatti decisamente più incerti, anche perché in pittura ha preso grande importanza l'idea del processo realizzativo rispetto al risultato finale. In altre parole l'artista può decidere di fermarsi ad uno stadio qualsiasi del tradizionale percorso che porta a compimento il dipinto e considerare terminata l'opera e il disegno è appunto uno di questi stadi.
Grazie! Mah, come sempre ci sono alcuni testi che possono essere utili ma niente di definitivo. Un classico del secolo scorso è "Arte e percezione visiva" di Rudolph Arnheim, un po' datato ma puoi trovare qualcosa. Sempre interessante in chiave di psicologia della visione e arte è Gombrich: anche lui un gigante. Sui manuali per i liceo trovi degli spunti ma un po' semplificati, forse il migliore è Tornaghi. Dal punti di vista filosofico è molto interessante il lavoro di Andrea Pinotti. L'ultimo testo che ha pubblicato sembra inerente al tema ma non ho ancora avuto il tempo di leggerlo.
Tempo fa riflettevo proprio sulla mia incapacità compositiva, per cui il video è stato provvidenziale; metterò in opera i consigli e attenderò con ansia i prossimi video. Grazie!
Gentile Maestro, grazie per la sua opra di condivisione. Sono un pittore dilettante e ho trovato interessante il porre l'accento sull'argomento della composizione, i musicisti sono più fortunati dei pittori perché trattando una arte completamente astratta non hanno il problema di passare dalle caramelle alla matematica ma cominciano col piede giusto. Ho guardato sempre con ammirazione alla pittura pre-rinascimentale e poi a Cezanne ai cubisti fino a Kandinskij e Mondrian per la loro straordinaria libertà di anteporre, appunto, i valori formali a quelli contenutistici. Mi fermo perché il discorso sarebbe lungo. Volevo solo segnalare, a lei che non ha certo bisogno e ai suoi lettori, un articolo interessante di uno psichiatra americano, Maxson J.McDowell, che analizza una serie di problematiche inerenti l’argomento da lei trattato, il titolo è Lo spazio pittorico nella Storia dell'Arte: Cézanne e Hofmann Lo spazio pittorico nell'Arte è modellato come lo spazio interiore di Winnicott e l'individuazione di Jung in Psicologia aras.org/sites/default/files/docs/00053McDowell.pdf Molto interessanti gli estratti del libriccino di Bob Casper che non ho trovato più in rete ma del quale ho un PDF che sono disponibile a condividere con chi, delle persone che la seguono, fosse curioso di leggere. Mi scusi la prolissità, la ringrazio e mi complimento per il suo canale.
Grazie per l'apprezzamento. Ho ritrovato la traduzione in italiano e, sperando di farle cosa gradita gliela incollo: web.archive.org/web/20210924055241/www.cultorweb.com/spazio/s.html
Argomento molto interessante, io trovo sempre molto confortante la simmetria, le analisi che lei fa sono sempre istruttive. Ora mi costringe ad analizzare ciò che osservo con più attenzione, cercando di arrivare a 9 senza caramelle. Buone vacanze.
13 mil visualizações e 502 curtidas. Que falta de consideração. Usufruem e nem uma curtida dão. Se soubessem o trabalho que dá, no mínimo curtiriam! Lamento muito. Adorei a pintura, obrigada.
eccellente! tutto mi riporta alla musica, alla struttura di una canzone o di una sinfonia intro strofa bridge ritornello strumentale…mi hai acceso un americana di riflettori Grazie
A quando un libro di pittura con tutte le riflessioni di Alberto Goglio ? Non penserà il docente che dovremo scaricare i singoli video e farne quindi un DVD? Bel video e buoni ragionamenti... Grazie per aver continuato la preziosa serie.
@@enricoscattolini4798 grazie! È una buona idea. In realtà anni fa ho scritto un libro sulla storia della Decorazione ma il tema doveva essere troppo di nicchia. Le case editrici a cui mi sono rivolto non erano interessate.
Ho iniziato a disegnare perché voglio saper esprimere attraverso questa arte il volto cangiante dei miei figli..mi hai emozionato...studieró tanto...grazie
Buonasera, dipingo da non molto tempo. Ho acquistato una certa familiarità con il ritratto, le proporzioni e la pittura. Il mio problema è quando entro nei particolari. Faccio fatica con la stesura del colore. Il pennello scivola sopra il colore e no0n riesco ad essere preciso. Forse posso sbagliare nell'uso della tela o nella corposità del colore?
@@francescopiccioli1361 mah, senza vedere il dipinto faccio fatica a fare una diagnosi. Più che la tela il problema sembra essere legato alla densità del colore: aggiunge solvente, olio di lino o altri medium? Anche i pennelli sono importanti, sia per la forma che per il tipo di pelo.
@@AlbertoGoglio Allora, uso Liquin e solvente, i colori sono extrafini non molto costosi. Ho pennelli di varie misure. Ad ogni modo posso mandarle i miei risultati se è così gentile e disponibile. Ho già fatto dei corsi online e sono seguito a distanza. Grazie della sua disponibilità i suoi video sono molto interessanti.
@@francescopiccioli1361 grazie per i complimenti. Io proverei a non usare il liquin. Ma io, in generale, non amo le resine alchidiche. Mi invii pure le immagini dei dipinti.
Gentile Alberto, innanzitutto mi complimento per la chiarezza e la competenza, questi video didattici mi paiono davvero ben fatti. In subordine, provo a porgerle una questione a cui non so trovare risposta. Sono un fotografo artista, conosco i fondamenti e i testi di cui si parla in questi video; mi servo delle teorie del colore ma non sono un vero esperto, piuttosto un istintivo, quindi è possibile che la mia domanda contenga qualche ingenuità di cui non mi sono accorto. Spostiamoci sulle immagini fruite attraverso schermi luminosi (telefoni, televisori, pc, ecc.) Chi realizzi immagini fruite quasi soltanto in questo modo (probabilmente la gran parte delle immagini prodotte massivamente oggigiorno), dovrebbe considerare - ad esempio - i complementari additivi se volesse lavorare in modo “preciso” (o appoggiandosi “precisamente” a una teoria del colore), anziché i complementari sottrattivi? Lo chiedo anche perché mi pare ci sia confusione, soprattutto tra chi realizza grafica o immagini per il web. Ad esempio, esistono guide e soprattutto programmi-guida noti e per così dire autorevoli, per facilitare le associazioni di colori: alcuni di questi tengono in conto la ruota dei colori coi complementari sottrattivi (Paletton, Adobe Color) benché siano stati progettati per realizzare immagini guardate perlopiù su schermi luminosi; altri invece considerano la ruota dei colori in sintesi additiva (software di sviluppo come Lightroom, o di fotoritocco come Photoshop). Ora, che uno “schema colore” preveda il ciano oppure il verde, in compagnia di un certo rosso - non è poi una tragedia sul piano visivo. Ci si arrangia. Però resta una certa discrepanza teorica, magari anche abbastanza inutile. Sintetizzo la questione: chi lavora con immagini che saranno mostrate su schermi e, come me, ha automatismi che funzionano secondo i colori materiali e sintesi sottrattiva, dovrebbe “convertire” l’uso del colore secondo la sintesi addittiva, alla mescolanza di luci colorate? Insomma, ciano o verde, in associazione a un certo rosso - se sto creando la palette per un sito, per una post-produzione fotografica ecc. ecc. di un'immagine che si guarderà su schermo? Magari è una domanda un po' stupida, o inutile; in ogni ogni caso ho cercato di metterla giù nel modo meno ambiguo possibile. Grazie in anticipo se vorrà colmare questa mia curiosità, e grazie comunque per gli ottimi contributi proposti. Saluto, dm
Ciao Daniele, grazie per i complimenti. Poni una questione complessa. Secondo me, se lavori il colore attraverso uno schermo è meglio se ragioni attraverso la sintesi additiva, per esempio se devi ottenere un dato colore dai tre primari. Le relazioni di complementarietà puoi ricavarle meccanicamente, con un clic, se lavori per esempio con photoshop e questo ridimensiona qualsiasi riflessione in merito. Mentre in pittura devi affidarti a relazioni geometriche sul cerchio e la sfera e, soprattutto, alla tua sensibilità cromatica. Che, se ce l'hai, è comunque un bene. Avere una sensibilità e una cultura pittorica ti dà una marcia in più nel lavoro di grafica digitale, ne sono convinto. Diciamo che dovresti sviluppare la capacità di passare da una sintesi all'altra dato che non sono due mondi opposti ma fanno parte di un unico sistema percettivo. La fruizione dell'immagine digitale, le relazioni cromatiche che leggiamo, intuiamo o subiamo, sono le stesse sia che l'immagine sia su schermo sia che sia stampata.
@@AlbertoGoglio Grazie, Alberto, per la risposta attenta e gentile. La terrò da conto (quando non lavoro con il bianco e nero, dove i contrasti non presentano queste insidie). È bizzarro questo nostro mondo di colori. Buon lavoro, su RU-vid e altrove!
Maestro, Lei ha un approccio sano allo youtubing; formale, ma senza rigidità, alla mano senza stucchevoli piacionerie. Grazie. Ma questo non toglie che io con l’incarnato sia ancora una frana. 🎉
Bellissimo. Rispetto all'olio, la tempera è più grafica, più moderna; io sono uno di quelli che impazzisce per la tempera, soprattutto nel periodo in cui veniva usata, tra ll'inizio degli anni 60 e l'inizio degli anni 80, dagli illustratori dei libri per bambini, in genere a tema naturalistico o tecnico: animali, aerei, ecc. Poi tutto è stato rovinato dall'arrivo prima degli acrilici poi della grafica 2D computerizzata. Il periodo d'oro fu quello tra il 65 e il 75; molto nota una casa editrice di milano, mi pare in zona corso garibaldi, dove un illustratore in particolare (adesso i nomi non mi vengono) raccolse un bel gruppo di giovani e insegnò loro le tecniche adatte per quel tipo di pubblicazioni. Il vertice assoluto secondo me si raggiunse con la serie di libri "guarda e scopri gli animali" edita da amz, fenomenale, meglio di qualsiasi lavoro anche estero, dove i migliori artisti furono sicuramente bruno faganello, un genio secondo me, e anche giorgio degaspari. La particolarità di faganello sono le potentissime pennellate coprenti che dava sopra il dipinto, sottili o a campitura, secche, geometriche, il suo marchio di fabbrica. Anche il mio nick su youtube, zdenek burian, è il più famoso illustratore di dinosauri esistito, per cui usava sia olio che tempera. E' assolutamente evidente secondo me la differenza, i dipinti ad olio hanno un velo di antico, di "polveroso", che la tempera non ha, è più dinamica, più realistica, senza arrivare alla freddezza bruttissima degli acrilici. Ovviamente la matericità quasi tridimensionale dell'olio è insuperabile per fare quadri di arte vera e propria. Bellissimo video, grazie. Qualche anno fa volevo mettermi a provare, poi purtroppo l'arrivo delle intelligenze artificiali ha tolto qualsiasi poesia, la fatica e la bravura sono sparite. Avevo provato la stessa sensazione nel 2004, quando ho smesso di lavorare con la grafica 3D a causa dell'arrivo degli algoritmi di calcolo della luce automatici. Adesso comunque è molto peggio.
Grazie! Anche per la condivisione. Non dirlo a me, le prime illustrazioni che io ricordo sono quelle delle fiabe sonore. Ogni tanto rispuntano dal subconscio e ne riconosco tracce nei miei disegni.
Alberto buonasera bellissima lezione sull abbozzo ,e complimenti sia per la velocità d esecuzione impiegata sia per la dialettica,mi è sembrato di capire che sei di Brescia , volevo farti 2 domande. Insegni in un Accademia privata o pubblica? È possibile contattarti in privato? Grazie 🙏🏻.Marco.
Ciao, grazie per i complimenti. Da qualche tempo non insegno più in Accademia. Gli ultimi anni li ho fatti a Verona. Puoi contattarmi via mail. Dovresti trovare l'indirizzo sul canale.