Dopo più di vent'anni di abbandono della pratica, questi ultimi anni di delirante pazzia mi hanno fatto decidere di ricominciare a dipingere per potermi occupare di qualcosa di vero. Queste riflessioni le sto trovando un utilissimo nutrimento. Grazie.
Grazie a te. La verità è che sono stato sommerso di lavoro e ho trascurato un sacco di cose, tra cui la produzione dei video. Pensare che il mio vero talento è riposare...
Finalmente!!!!! Bravissimo è bello sentire lezioni spiegate in maniera semplice ma senza tralasciare nulla . Sono contento che ci siano persone che con tanta professionalità e passione riescono a coinvolgere e far amare ancora di più quella grande passione che è la pittura!!! Grazie
"se sei un pittore, dipingere è una forma di sincerità, la più alta", che bella frase, pulita e sconvolgente. è un piacere ascoltarti Alberto (posso solo chiederti una cosa? per caso se non fosse di disturbo magari provare un microfononino, perchè alcune parole me le ero perse erano un po' ovattate, ed è un peccato!...)
Grazie! Anche per i consigli. Sto sperimentando alcuni microfoni diversi ma il risultato non è ottimale. Temo dovrò cambiare tutto l'equipaggiamento prima o poi.
Bellissimo finale Alberto! Io dopo tante sperimentazioni mi sono rimesso a dipingere ciò che vedo...con sincerità, ed è dura ed è come la vita. Sto lì davanti ad una natura morta o un modello e cerco la vita, un mondo infinito che cerco di dipingere con i miei limiti e dei semplici strumenti ed è questo che rende sincero ciò che faccio. L'arte attuale da spazio a tanta falsità un ritorno alla pittura vera è sicuramente auspicabile in quanto forma di relazione tra l'artista e la vita.
Eh sì. Sono d'accordo. L'arte è uno specchio della civiltà che la esprime. Se la seconda è esausta ed involuta lo è anche la prima. Personalmente credo alla pittura come terapia individuale.
Salve, molto interessante il discorso dei livelli dello strato pittorico.. sul livello "0" come lei lo definisce sinceramente e' un qualcosa che mi e' capitato di sfruttare diverse volte, inizialmente lo facevo casualmente ma in maniera pilotata, cioè coscente dell'atto e della relazione degli strati di colore successivi, era un qualcosa di spontaneo su cui non mi sono mai interrogato.. quando ad esempio lasciavo semplicemente la tela vergine scoperta in alcuni puntiper alleggerire o illuminare o sfruttando un colore di base da lasciare come sfondo per ritratti, nature morte, forse solo un po' velato, pur avendo l'eco che potevo ritrovare in Caravaggio, Boldini,Cezanne, Lautrec .. non so se mi spiego😅.. lo ho sempre apprezzato, sfruttandogli accanto una pennellata veloce creava un effetto "fresco" spontaneo e dinamico che mi ha sempre affascinato a differenza della campitura netta di colore,..
A quando un libro di pittura con tutte le riflessioni di Alberto Goglio ? Non penserà il docente che dovremo scaricare i singoli video e farne quindi un DVD? Bel video e buoni ragionamenti... Grazie per aver continuato la preziosa serie.
@@enricoscattolini4798 grazie! È una buona idea. In realtà anni fa ho scritto un libro sulla storia della Decorazione ma il tema doveva essere troppo di nicchia. Le case editrici a cui mi sono rivolto non erano interessate.
Salve Alberto, riesci a dare qualche consiglio relativamente all'uso dell'olio e della trementina nei dipinti ad olio. intendo riferirmi a suggerimenti circa la preparazione dei colori sulla tavolozza ovvero : quali colori ! saranno sufficienti i primari più il bianco ?' quantità della trementina per esempio ( 50 e 50?!) grazie comunque .. Enzo ...............potresti realizzare un video su questo ? forse mi sono spinto troppo in la : 🤔
Ciao, andiamo con ordine. Ti rimando ai due video sui colori ad olio per eventuali chiarimenti, qualcosa ho detto anche nella lezione teorica sui colori primari, li trovi rispettivamente nella playlist delle esercitazioni tecniche e in quella della teoria del colore. In ogni caso, si può riassumere il tutto dicendo che i tre colori primari non sono assolutamente sufficienti per dipingere ad olio perché sono poco coprenti e non potresti ottenere colori soddisfacenti, soprattutto nella gamma dei rossi e dei verdi. Non dimenticare il nero, lo so che a volte viene ignorato in ragione della "purezza" del colore ma è un approccio cromaticamente ideologico. Per la trementina e l'olio di lino, dipende molto da che impasto vuoi ottenere e anche dalla superficie su cui dipingi. In linea di massima potresti anche non utilizzare nulla se l'impasto che ottieni dal tubetto ti soddisfa. L'unica regola è, se lavori a passaggi successivi, che si procede sempre dal magro al grasso.
Penso che la concorrenza tra immagini pittoriche e immagini tecnologiche, se da un lato pone in ombra la pittura, dall'altro pone in risalto l'unicità e l'aspetto sorgivo dell'azione pittorica. Il fatto a mano rientra nei piaceri, non nell'utile.