Quando facevo il cameriere mi sfruttavano bene A dirla tutta manco m'hanno mai offerto da bere Andai di notte senza stare ad avvertirli Presi un cinquanta per dispetto e non per arricchirmi Esageri, dimmelo che esagero A dirla tutta son solo i ricordi dove scavo Potrei scriverci un libro per dopo mandarlo al macero E in famiglia io sto bene, potevo non far lo schiavo Ma me ne sbatto degli utili Dai cinque stelle a dormire in stazione insieme agli umili Stesi nei posti umidi Coi soldi dei miei avrei potuto comprar degli abiti Ma non impari dalla pioggia se non ti ci infradici Ho camminato per l'Europa mille miglia Lontani gli amici, lontano dalla mia famiglia Col sole sulle ciglia non son stato a ripararmi E il mio amico non ha speso dieci cents per chiamarmi Amico sai ci penso a quando eravamo insieme Due bambini per la strada, uno di sabbia uno di neve Le batoste ci hanno dato due lezioni ben diverse Uno ha imparato ciò che è giusto, e l'altro ciò che conviene Non è un male essere diversi Infondo ci siamo differenziati pure nei versi Prima di esserci persi Ricordo quanta merda che ci siamo presi a gratis Il male ti ha fatto forte, a me m'ha fatto a pezzi (oh, oh) Poi ho amato cento volte In giro, sai, ho amato cento donne Certo, se contiamo anche le cotte Ne ho amata una per anni e altre solo per un attimo Ma dimmi infondo che differenza ci sta nel battito Passato i cento inverni con la fame Soltanto chi è leggenda zio può uscire dal letame Non si va in paradiso se non si passa dall'Ade Un giorno ho bevuto vino, un altro ho mangiato pane Ricordo quando pa' ha perso il lavoro Ste aziende se ne sbattono non è un problema loro Eppure quella volta lui non ha mollato un cazzo Tra di noi restiamo freddi, per questo non lo ringrazio Il cambiamento non si evita, che toro Ha fatto un giorno solo da disoccupato, era pure domenica Lui dice che cambiare è come nascere di nuovo Nasci nuovamente ma muori in braccio all'ostetrica (ah) E quando è morto il nonno lui non ha fatto una piega Sorrideva e salutava gli invitati in chiesa E sentirlo dentro i pezzi dopotutto sembra facile Ma in tutti 'sti bordelli io non l'ho mai visto piangere Fra nemmeno al mio arresto, ai tredici A quell'età in cui pur di litigare cercavo un pretesto Mi dicono che ho preso dalla parte di mia madre Ma suo padre alla fine viene da un mondo ben diverso (uah) A tredici anni infatti lui scappa da Rovi Dice mangerai le more solo se cerchi nei rovi Se parla senti il peso delle sue generazioni Lui è scappato a un genocidio, noi giochiamo a fare Tony Ma infondo chi la beve Non sta manco a dirlo per farla breve Chi può capire lo farà in un botto Lui dice che siamo esattamente come neve Ti accorgi che siamo passati solo quando sei già un metro sotto
Ogni tanto torno qui, potrei ascoltarla tranquillamente su Spotify, ma il video mi riporta indietro nel tempo, facendomi rivivere quelle vecchie emozioni e quei momenti in cui la musica si ascoltava prevalentemente su RU-vid. Ricordo i momenti passati con amici che ormai hanno scelto strade diverse, strade non obbligate ma dettate dal tempo. Il tempo, che ti porta a crescere e a compiere scelte, ti fa capire chi sono realmente alcune persone. Tuttavia, non dimenticherò mai i vecchi momenti passati insieme, soprattutto con la prima ondata di trap italiana che ci ha accompagnato nella nostra adolescenza e dove appunto “Neve” fu uno dei primi pezzi di Ernia che ascoltammo, se non proprio il primo. E adesso ne comprendo a pieno il suo significato. “Amico, sai ci penso a quando eravamo insieme Due bambini per la strada, uno di sabbia uno di neve Le batoste ci hanno dato due lezioni ben diverse Uno ha imparato ciò che è giusto e l’altro ciò che conviene”
La seconda strofa è una delle più belle nella storia del rap italiano. Questo pezzo è qualcosa di fenomenale, ti fa entrare in un mood inspiegabile. Ernia e Tradez hanno creato uno dei pezzi più belli che io abbia mai sentito