Marco Rovelli alla voce e Alessio Lega alla chitarra e Nicola Alesini al sax, in un giorno di troppe lacrime, nella camera ardente di Claudio, cantare per lui, e, ancora, con lui.
Poi esci in piazza Maggiore con la luce calda, che cola forme, avvolge solitudini, ubriaca di vita. Abbiamo compartito il dolore per un amico poeta, abbiamo pianto, stretto abbracci, cantato (e non sai come sei arrivato a finire di cantare La giacca senza piangere, davanti a quella bara che ancora non ci credi), e poi esci, sei accolto da quella luce cuspide che chiama come un canto di muezzin, e sull’autobus per Tanari osservi lo spettacolo d’arte varia del mondo come un miracolo, ogni forma trabocca di senso, è una promessa di felicità, è l’abbondanza che ci riprenderemo, e sai che quel futuro è adesso, deve esserlo, non può essere che adesso.
Ti ricordi. Che qui, adesso, in questi occhi di vetro che ti guardano rendendoti di pietra, quello che resta è la gioia che ci diamo, l'abbondanza di vita che ci prendiamo, la passione per tutto quel che scorre, la riconoscenza per la bellezza che godiamo, gli sguardi e le mani che si intrecciano che sembra sia per sempre, e non è, ma lo è per sempre, lo è. Ti ricordi. Ti ricordi di amare la vita? Ti ricordi di un amore smisurato? Ti ricordi di quanto amore? Ti ricordi del cuore che è sul punto di scoppiare? Ti ricordi di un grazie che non finirai mai di cantare? Ti ricordi delle parole che non hai, e che non potrai mai avere, per dire quel grazie? TI ricordi delle lacrime che versi, e che sono qui per trasformare la vita, e germinare in un canto nuovo?
7 окт 2024