Solo chi riesce a far leva sul nostro piano emozionale, riesce a farci cambiare idea! D’accordissimo! Sono la prova vivente di quanto hai sostenuto in questa briciola di comunicazione maestro Sergio😊
Amo le possibilità di questo periodo storico di approvvigionarsi di conoscenza. E detesto allo stesso tempo il fatto che la vera conoscenza sia talvolta difficilmente distinguibile dalla volontà manipolatoria o dal parere tendenzioso di una piuttosto che di un' altra fazione. Odio i cliché, gli emettitori di sentenze non disposti all'ascolto e alla comprensione delle motivazioni altrui. Ho seguito con passione la politica dei primi anni 2000 ma mi sono allontanato da questa che io definisco orgia di pagliacci che recitano per portare a sé consenso stimolando l'elettorato e pungolonandolo nei punti più deboli, cercando di inoculare odio, piuttosto che proporre piani finalizzati al miglioramento. E così anche una pandemia diventa occasione di ricerca di consenso e in maniera bieca e immorale si propina una realtà differente sia da una parte che dall'altra, utilizzandola per creare fazioni e cementificando odio. Dividi et imperat, si diceva. Forse è questo l'obiettivo. Perché è così difficile cambiare idea? Forse perché le idee, anche se spesso sono stupide, ci danno identità e non è sempre facile metterne in discussione la propria. Ci danno possibilità di affermazione, cosa che difficilmente si è disposti a sacrificare. Per me è sacrilegio che ci vengano proposte, a seconda che l'algoritmo ci identifichi di una fazione piuttosto che di un'altra, il parere di un virologo piuttosto che quello di un altro. È una violenza vera e propria. Ma tanto ai motori di ricerca interessa solo targettizzarti per poi proporti la reclame giusta. Non è che sia altro l'obiettivo. Da questo punto di vista siamo davvero tornati molto indietro. E in questo mondo così difficile è davvero tanto tanto importante crearsi una coscienza critica, aprire la mente, non farsi intortare e in tutto ciò è così importante costruirsi... Amo profondamente Sergio e ho amato i suoi manuali perché in fondo ci fa ragionare su come la mente possa essere manipolata dalla persona senza scrupolo e ci fornisce gli strumenti per essere maggiormente autonomi e sani nelle scelte identitarie. Non è possibile in certi frangenti essere di una fazione piuttosto che di un'altra. Ci vuole buon senso, intelligenza e forse la volontà di non identificare tutto ciò di cui si discute come disputa attraverso la quale affermare anche con aggressività la propria identità. Odio lo stadio proprio perché tira fuori il peggio dell'uomo, come nell'arena...figuriamoci se si tratta di manipolazione mentale della realtà
