1. Il sistema filosofico di Hegel - prima parte 

💪🙂

Grazie Alex!!

ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-6D1P5L1jFow.html

ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-9KIKl8e8Cs8.html

con Carlo Sini

ed eccomi qui, 2 anni dopo

@@matteomalgarini siamo in due

@@flaviusrotarita6666 3

@@andreamilesi4070 4

@@saracampagnoli7644 5

Non è un filosofo è un insegnante di filosofia. Due distinte professioni 😅

Ery Chan GRAZIE

💪😘😘

È stato il secondo video

ahahah molto chiaro... che è zelig?

Grazie

arrossisco.... ci sono lezioni più esaustive su Hegel Grazie a presto

una Rondine che attraversa l'arcobaleno dei concetti per donarci l'antico ramo di sapienza indispensabile per fortificare il nido, nido che deve assolutamente essere sicuro per poter reggere le pulsioni di falsa libertà in uno stato di quarantena quaresimale :-)

ma lei é julius evola, si tiri su!

💞

+Österreicher Vorhandenheit il sistema hegeliano è di fatto una storia del pensiero umano: per questo tutte le correnti filosofiche dell'Ottocento partono da Hegel.

Matteo Saudino​ grazie mille per la risposta!

Hegel non è affatto da comprendere: o lo si accetta per FEDE come per la religione (cristiana) o lo si deve rifiutare come filosofia "medievale" che sa ancora di "Scolastica" : lo "Spirito della Storia" è un termine camuffato in salsa filosofica per non dire apertamente "Dio". Oggi è del tutto inattuale, pure rifiutato dalla filosofia analitica moderna. Ma c'è di più: il suo sistema di ragionamento non è affatto applicabile per le scienzea. Ma lui ha preteso che il suo metodo fosse applicabile pure per queste.

Aggiunto "un filosofo dalla culla alla tomba" alle altre trovate pubblicitarie -- la rivoluzione copernicana, la scuola del sospetto, il dominio della tecnica.

O a Socrate? Ahah

Platone verissimo!

Piemontese

Vai sul video coscienza e ragione

La tua professoressa non sa nemmeno dove è girata, come tutti del resto, poichè non abbiamo un punto di riferimento fisso nell'universo e non abbiamo nemmeno la capacità per individuarlo.. essendo tutti noi persi nell'infinito.. nessuno di noi ha sperimentato qualcosa di infinito, possiamo solo intuirlo .. curiosamente il finito non è altro che un frammento infinitamente piccolo di infinito

fa orrore solo ripensare a cosa questo "grande filosofo" diceva della guerra. solo per questo meriterebbe la damnatio memoriae, invece è ancora studiato e venerato da chi si riempie la bocca di parole e concetti banali ma espressi i forma incomprensibile. già ma così fa tanto fico...

Grande

@@PaoloEPapo : Bravo! Hegel ebbe incredibile successo anche perché inventò la figura del filosofo ieratico, al disopra del popolo, molto cattedratico e distante. Si esprimeva pure in un linguaggio inutilmente tortuoso e a detta persino di alcuni intellettuali tedeschi (!) al limite del comprensibile. Impressionava nelle sue lezione anche per la sua figura alta, severa ieratica, sebbene fosse tutt'altro che un bravo oratore (sovente biascicava e balbettava). In Francia soprattutto venne innalzato a grande maestro di filosofia, proprio perché introdusse la figura del filosofo ieratico-severo, un quasi Mosé al disopra della gente.

Mattia Marino anche la psiche è manifestazione della razionalità per hegel

Matteo Saudino e in questo ha detto una grande falsità, la razionalità non sarà mai la nostra psiche e non sarà mai in grado di domarla...anche il più semplice degli uomini coglierebbe questa diversità...a filosofeggiare si rischia di perdere il contatto con le cose che per alcuni aspetti sono semplici..in questo forse riesce ad essere più veritiero Nietzsche ed effettivamente gli da un gran bello schiaffone

Condivido la riflessione su Nietzsche Ma la critica che muovi a Hegel non tiene conte che il filosofo non pensa al singolo ma al tutto

Matteo Saudino in questo Hegel si propone come "un vecchio parruccone" , pretendendo di voler spiegare tutto a partire da considerazioni di tipo generale dimenticando la magia insita in ogni mente umana che non può e non deve essere oggetto di associazione e confronto ad altre menti, in questo non promuove il singolo bensì lo ammazza e ribadisco il suo merito nel preannunciare la società odierna

Sicuramente il sancrificio delle singolarità all'interno del tutto sono una delle caratteristiche peculiari di Hegel

+Kirill Yurievskiy La coscienza individuale per Hegel è all'interno della coscienza collettiva. Il problema dell'hegelismo è proprio il sacrificio del singolo rispetto alla totalità.

L'assioma di Hegel - "Ciò che è reale è razionale e ciò che è razionale è reale" - è solo un'affermazione idealista-utopistica in salsa teologica. In sé è di un enormità fuorviante insostenibile (!) perché giustificherebbe ogni follia umana (ad es. Auschwitz) o catastrofi naturali (terremoti, maremoti) come razionali, cioè - "voluta da Dio" - che lui nasconde dietro il concetto "filosofico" di "Spirito della Storia". Hegel in realtà è un teologo scolastico (l'ultimo, per fortuna!) che tenta di razionalizzare logicamente il cristianesimo forzandolo entro un sistema filosofico che sarebbe "Verità Assoluta". Non per niente lui studiò teologia e non filosofia! Un supponente dogmatico, ecco cos'è Hegel

cosa ti assicura che le catastrofi umane o naturali non siano razionali?

@@marcob4630 Sono un analitico impegnato a rimediare quello che l'insegnamento di Hegel al liceo genera. Quindi può già sapere quale è la mia opinione su Hegel. Però, uno che vuole difendere la sua posizione, potrebbe dirle che quando Hegel parla di "reale" e di "razionale", non intende dire che la realtà come la intende l'uomo comune sia razionale. Lui non intende dire che tutto quello che accade o è accaduto, tra cui i genocidi, siano razionali. Semplicemente intende dire che le "strutture ultime" della realtà, la realtà autentica (il "noumeno" per creare un po' di enfasi da continentale), sono dei "concetti". La realtà autentica della bottiglia è il concetto di " finito". Ovviamente, la posizione di Hegel rimane poco convincente (dove starebbero questi concetti? Da chi sono pensati?), ma non per le ragioni che dice lei.

@@alfonso3842 : Capisco la precisazione. Ciononostante Hegel ha costruito intenzionalmente un sistema filosofico a mo' di "religione di Stato sotterranea " (luterana s'intende). Fu lo stesso Hegel a spiegare queste sue intenzioni agli amici Hölderlin e Schelling con cui condivideva l'appartamento da studente in teologia a Tübingen. Tutti e tre erano degli esaltati romantici e grandi ammiratori di Napoleone che rappresentava il "Sol dell'avvenir". Hegel intende comprendere Dio nel suo processo filosofico: quindi lo "Spirito della Storia" altro non è che un eufemismo per non dire "Dio", il che avrebbe stonato nella sua filosofia pretesa "razionale-logica". Hegel resta un metafisico finalistico ottimista, per cui si DEVE andare verso un futuro radioso proprio perché siamo pilotati da Dio. Quindi, anche se il singolo evento può apparire brutale (ad es. un genocidio), tuttavia anche questo terribile evento nel processo del Tutto storico futuro, troverà comunque una collocazione logica-inevitabile-necessitata (Spinoza). Hegel in buona sostanza, ha fatto un minestrone filosofico finalistico ove colloca tutti i filosofi che in qualche modo supportano il suo pensiero: da Platone, Aristotele, su su fino a Spinoza e anche altri dell'illuminismo. Sua preoccupazione è infatti di conciliare l'illuminismo razionalista con la metafisica cristiana (religione) - per questo vuole andare oltre Kant (secondo me facendo confusioni-contorsioni logiche al limite del tollerabile) . Per questo suo sforzo "conciliativo" dialettico e per aver individuato nella Germania la continuazione della "translatio Imperi" - ossia il futuro faro del mondo (!) Hegel oggi va messo in soffitta come filosofo inattuale (e pure "Cattivo maestro" secondo Popper). Va studiato senz'altro, ma per poter finalmente superarlo, non per adorarlo in eterno come purtroppo fa ancor'oggi l'accademia italiana che ha sposato soprattutto (quasi solo) le interpretazioni della sinistra hegeliana, trascurando completamente quelle della destra , conservatrice-cristiana.

Bravo: un anti-hegeliano convinto come Kirkegaard, Stirner e Nietzsche

cheeee? in questo sproloquio hai descritto perfettamente cos è una "sega mentale"

@@danielec.9446 Ovviamente avrai "anche" degli argomenti a supporto di questa tua tesi, dico bene?

@@maurom9654 il vizio che avete voi studiosi di filosofia è quello di librarsi in voli pindarici, complicando maledettamente quello che ad esempio può essere descritto con semplicità, sintesi e guardacaso con razionalità. Ad esempio ..Hegel stesso poteva riassumere il suo pensiero sul finito e l'infinito in questo modo: il finito è un frammento infinitamente piccolo di infinito , analogamente il mondo e tutte le attività umane sono un infinitesima espressione della potenza di Dio. Fine ! Questa concezione poi può essere discutibile, ma almeno si sa di cosa si parla, uno non può scrivere un libro su questo argomento che sarà comunque sempre astratto ed insondabile, poichè tutti noi non abbiamo un punto di riferimento univoco nell'universo, essendo l'universo perso nell'infinito. I filosofi antichi erano eloquenti, Hegel sproloquiava e la tua confutazione della visione filosofica di Hegel seguiva questo andazzo ..

@@danielec.9446 Non è per colpa o merito mio che nel video si parla di Hegel... E la cosa più importante che ha detto Hegel (per me e per tanti altri) è che la sfera del reale e del razionale coincidono. Voler parlare della filosofia di Hegel senza parlare di questo è una cosa senza senso. Ora, che significa questo? Certo esiste anche un modo per spiegarlo ai non addetti ai lavori... Prendiamo una frase retorica che spesso si sente: "con la volontà si ottiene tutto". Ecco, proprio qui c'è Hegel e la sua concezione di infinito e finito che coincidono (la volontà di un essere finito che ottiene tutto, cioè l'infinito). Questo è un qualcosa che prima di Hegel non si sarebbe pensato, perché mai si sarebbe pensato che la volontà di un essere finito potesse raggiungere il tutto (come ad esempio in Kant). La filosofia, da un certo punto di vista, spiega come noi ragioniamo, cioè come si originano i concetti che noi usiamo tutti i giorni. Per far ciò senza dubbio è preferibile un linguaggio chiaro e senza fronzoli, ma evitando che il "semplice" si trasformi nel "semplicistico".

​@@maurom9654 io ti avevo solo fatto un esempio ..la razionalità è lo strumento del quale l'uomo si serve per descrivere il reale... mi verrebbe da dire : bella scoperta quella di Hegel. Hegel deve la sua popolarità al fatto che inserisce in filosofia la visione teocentrista portando fieno alla causa ecclesiastica, messa a dura prova dalle tesi illuministe.. non dimenticarlo.. contestualizza e vedrai che tutto ti apperirà più chiaro. Gioca a scacchi ed avrai una concezione del mondo più fedele di quella offerta da hegel

Ingeneroso😊

@@MatteoSaudino Caro professore , il filosofo parla essenzialmente della morte. E quale seguace non vorrebbe sentirsi dire che per l'uomo la morte non esiste? Poi , però , molti vorrebbero rivedere anche il loro cane e vanno in confusione ;))

@@Gilgamesh_for_vhemt_REvolution "il filosofo parla essenzialmente della morte".. Ehmm no🤔

Non vedo l'ora.

perchè pensi davvero che gli altri lo hanno capito? fanno solo finta per fare i fenomeni..

Hegel è razionale

@@MatteoSaudinoMah.

@@MatteoSaudino già è razionale anche quando pontifica sulla guerra e ci spiega il primato dei popoli sui popoli dopo essersi massacrati sui campi di battaglia. Proprio razionale come la guerra del resto è razionale...

Il professore maneggia i termini come fosse al mercato. Si sente che non ha capito una cippa. L'unica soluzione sviscerare i testi. Le categorie Hegeliane si deducono logicamente per necessità(non arbitrariamente) dalla prima alle successive. Le successive, una dopo l'altra, sono definite attraverso le prime. La prima categoria è l'essere (gli antichi cercavano la substanzia prima dal quale genera il tutto). Ogni cosa prima di avere un nome, è. Categoria universale del pensare, la prima a definire qualsiasi cosa, e prima di qualsiasi cosa. Questo un sistema (diversamente dall'elenco). Il sistema di Hegel fu ripreso con alcune modifiche dai materialisti per smascherare le relazioni di oppressione e sfruttamento umano. Determinarono cambiamenti nella società. Con la filosofia di Hegel finisce la filosofia come "Storia della Filosofia".

@@0sommos0 Guarda, io non sono competente su Hegel, ma mi sembra che Matteo faccia il lavoro suo e che lo presenti nel modo nel quale viene normalmente presentato. Il problema, secondo me, è che non ha molto senso insegnare ai ragazzi cose di questo genere. Per esempio, che l'autentico infinito ha in sé il finito perché se non lo avesse si contrapporrebbe al finito, risultando un finito esso stesso. Sono solo giochi di parole. Se c'è l'infinito, allora non c'è il finito. Punto. Sarebbe meglio presentare ai ragazzi qualcosa di più serio, anche se magari non è in linea con il programma tradizionale di filosofia.

ok, ragazzino bocciato.

@@williamblake5289 fiero di essere bocciato alla scuola per psicopazzologia dove tu sarai sicuramente un docente .. preferisco coltivare interessi che coinvolgono logica scienze scacchi e pure un po' di humor ovvero quello che certamente manca ad un bigotto come il tuo Hegel

Va bene apprezzare il grande Schopenhauer e ricollegarsi alle sue idiosincrasie. Ma non si può sminuire un’Hegel. Ha risolto una miriade di problemi filosofici con la sterminatezza della sua opera. Nella Logica dell’Essere della sua Scienza della logica, ha rivoluzionato la logica filosofica in una maniera che nessuno aveva fatto dai tempi di Aristotele. E confrontandosi con l’intera storia della filosofia in una maniera che è illuminante soprattutto negli scritti giovanili. Per cui forse è nel solo sistema che si potrebbe forse dare ragione all’antihegelismo. Ma nell’insieme la sua opera è indiscutibilmente monumentale per la storia del pensiero.

@@Danielemastandrea ​ ecco appunto ahahah .. a parte gli scherzi , fammi un esempio di cosa ha risolto, perchè io non vedo tra gli esseri umani il risultato di tale opera.. e nemmeno psichiatri e psicologi che negli ultimi anni hanno visto decuplicarsi i pazienti.. non vorrai farmi credere che davvero hai letto ed interpretato la sterminata produzione di questo alchimista filosofale ? Un uomo che pensa di poter descrivere la realtà, in ogni suo aspetto, elevandosi quindi al punto di osservazione di quel Dio che cerca di implementare nel suo pensiero filosofico onnisciente.. è sicuramente un pazzo megalomane.. d'altronde la supercazzola iniziale del finito e dell'infinito (assolutamente ridicola e pretenziosa per qualunque uomo di scienza) merita di archiviare immediatamente questo autore e chi lo interpreta

@@danielec.9446 Caro Daniele, hai certamente ragione su certi aspetti, e quello hegeliano è certamente un sistema, e in generale un’opera letteraria decisamente un po’ pazzoide. Ma nella storia della filosofia, nonostante tanti rimasugli non poco primitivi e anacronistici di certe intonazioni teologiche molto ambigue in filosofia contemporanea - superata la parte molto specialistica e strettamente ontologica della riflessione di Hegel per esempio nella prima parte della Scienza della logica - permettimi di dire che è indiscutibilmente rivoluzionaria nella seconda parte della Logica dell’essere - il capitolo sull’essere determinato, e la considerazione che ha per prima messo in evidenza l’aspetto non trascurabile di quell’unico grado di determinatezza della specifica realtà presa in considerazione, in cui non si possa pensare il non poter essere di ciò che della realtà ne è e che in questo ne sarà sempre stato. Per questo Hegel scompagina un po’ il fondamento di tutta la riflessione filosofica rilevando nell’aspetto della sola determinatezza la possibile immutabilità della realtà - mentre proprio a partire da una sostanziale indeterminatezza permanente della restante realtà si può adoperare concettualmente il divenire e il trapassare nel nulla dell’essere e viceversa. Quindi in una considerazione fondamentalmente a favore della possibilità “mobile” dell’essere della realtà non come sostanza spinoziana immutabile e immanentista, ma come soggetto di un suo stesso autodivenire, intrinsecamente naturale e assieme morale, e sempre più essenziale e indistinguibile dallo stesso pensiero della realtà intenso nel suo atto non come “adequatio” come quello che può essere di un qualsiasi oggetto completamente separato dal suo pensiero - ma come “aletheia”, e quindi qualcosa di non considerabile al di fuori di ciò che diventa e difatti diviene la realtà attraverso la stessa considerazione che la suppone, attua e determina. Così proprio in questo collegamento della realtà a se stessa attraverso la determinazione del pensiero, sarà pensabile ciò che precede il pensiero della realtà alla luce di questa indeterminazione originaria dell’essere non ancora pensato, e quindi di quel tanto di non essere che riesiede intrinsecamente in ogni sfumatura del non essere, e in cui quindi diviene e trapassa reversibilmente lo stesso pensiero della realtá. Fino ad arrivare alla morale della realtà concettuale dell’essere pensando l’essere e il “dover essere” delle determinazioni generali, materiali, e reali della stessa precedente realtà - proprio alla luce di questo divenire non immutabile - come un’unica istanza quindi assieme naturale e morale dell’essere - dove Hegel dispone la sua piccola rivoluzione concettuale non solo sul piano della presunta conoscenza naturale dell’essere della realtà, ma anche sulla conoscenza morale di un’essere che in se stesso può convenire considerare più vicino agli eventuali miglioramenti intrinseci della propria realtà senza il ricorso a improbabili arbitraggi di un imperativo categorico “kantiano-fichteano” che consideri l’essere naturale assolutamente distinto da quello morale. Così nella concezione della realtà che emerge dalle pagine della Logica, e che verrà poi ripresa nell’Enciclopedia delle scienze filosofiche nella sezione dello Spirito oggettivo e nella Filosofia del diritto - la razionalità della stessa realtà e delle mutabilità delle sue determinazioni, consisterà appunto in questa verosomiglianza di una reatà che si tratterà quindi visualmente di razionalizzare e in determinazioni contraddittorie da dimostrare nella propria inconsistenza destinate a essere considerabili fondamentalmente irreali. Quindi in una metafisica della realtà che senza il minimo valore scientifico, ha comunque costituito una svolta concettuale filosofica importante almeno su questo piano della concezione morale della realtà

00 0 la bellezza della vita sta nelle cose inutili Io sono felice

mi lasci dire che secondo la mia ignoranza lei a differenza mia ha trovato la sua aretè! quindi complimenti perchè è una vita che io cerco il top e pur avendo un grossa società con 1200 dipendenti non ho ancora trovato la felicità ANZI!!

La Natura non fa nulla di Inutile- Aristotele- Politica

@@pierooooo5420 e allora é lei a fare quello che non serve!