Se RU-vid fosse più denso di persone come lei, pronte a promuovere la cultura e delle ottime lezioni del pensiero umano sarebbe un portale decisamente migliore. È un piacere immenso ascoltare le sue lezioni anche per un ragazzo come me che ha deciso di proseguire gli studi in ambito scientifico. I suoi allievi sono molto fortunati ad avere un professore come lei
Indubbiamente d accordo ma per vedere il problema nella sua totalità ci vogliono anche le persone che cerchino ed ascoltino questo tipo di video però ..
Percepisco una tale passionalità, e una tale voglia di trasmettere le sue conoscenze, che non posso fare a meno di ringraziarla per la divulgazione di questi video. Sono una studentessa di quinta che la segue sempre e che ha aperto totalmente e filosoficamente la mente dinnanzi alla realtà. Le sono debitrice.
Sono incantato e meravigliato. Da diciannovenne innamorato della filosofia, le dico che questa lezione è uno splendore per la mente. Ringraziarla è fin troppo poco, poiché un'esposizione di tale meraviglia è quanto di più alto si possa mai desiderare, e sono assolutamente sincero. La ringrazio professore, sono sicuro che i suoi alunni saranno fieri di lei. Saluti.
Io non saprei come ringranziarla. Ho appena finito di ascoltare le sue cinque lezioni di Hegel e mi arriva questa notifica: meglio di quando mi arriva il pacco di Zalando! Graziegrazie!
Le faccio i miei complimenti, sono uno studente di quinta liceo e i suoi video mi sono moltissimo d'aiuto... Parere personale, trovo il suo modo di spiegare coinvolgente, molto "pulito" e "chiaro"👍🔝
Matteo Saudino In realtà ho già fatto Marx, mi sono ritrovato sui suoi video per questioni di recupero insufficienze....🙈 Fino a poco fa Hegel non mi piaceva minimamente, trovavo le sue idee troppo astratte e mi perdoni il termine ma "campate in aria"... Solo dopo aver visto i suoi video ho veramente compreso il significato delle sue opere e dei suoi ideali👍 Al momento mi sento uno scemo per non averlo compreso prima.... ma Hegel è un genio.
Io personalmente adoro le sue lezioni pechè oltre a far comprendere con facilità il pensiero contorto di questi filosofi, riesce anche a farci comprendere il perchè si studiano determinati pensieri filosofici e come applicarli nella realtà e nella Storia, ma anche nella nostra vita quotidiana. Grazie, dovrebbe essere questo il compito di ogni insegnante. Pensavo di aver perso le speranze, ma lei mi ha fatto cambiare idea!
Veramente esaustivo, chiaro e che dire di più ... sto condividendo le sue lezioni con le mie colleghe di filosofia. Siete veramente un professore eccellente. Si vede che amate la filosofia... le vostre spiegazioni sono molto utili e necessari 😁
Grande Barbasofia ! ( e difatti una volta abbandonato l'approccio hegeliano abbiamo smesso di capire il mondo.. e la realtà ci appare un caos inestricabile e suddiviso in infiniti mondi non comunicanti :(
Salve, ho scoperto da poco il suo canale, mi stò guardando tutti i suoi video partendo dai più vecchi ma nel frattempo mi sento già di farle i complimenti. Ho apprezzato molto i video sull'attentato a Parigi, sulla guerra in Siria, quello su Talete e quello su Anassimandro.
Professore anche se tardi ho iniziato con le sue lezioni un percorso di filosofia che dalle origini mi sta portando avanti nel tempo e in alto con la mente. Conto al più presto di essere in grado di partecipare al Campus del Cambiamento... Complimenti e grazie
Grazie . Non smetta mai . Il suo lavoro è importantissimo. Non solo trasmette passione , ma cosa molto importante " incita " , incoraggia il desiderio di conoscere , di domandare e domandarsi , di mettere sempre in discussione ( partendo sempre dal principio Socratico ). Bisogna esser pronti a sbagliare , sulla nostra pelle e saper riconoscere lo sbaglio con umiltà . Credo che sia l'unico modo per " elevarsi " un briciolinio . Ancora grazie. Buon lavoro . 🙏🙏
Se non fosse per la lezione in cui Lei spiega la giustezza della guerra e del potere divino dello Stato, che mi ha nauseato (sebbene io abbia il timore che Hegel abbia scoperto la verità sul tragico destino dell’umanita’), direi che questo filosofo mi intriga moltissimo. È un veggente, un precursore della Psicanalisi.
….semplicemente incommensurabile, in pochi minuti ho capito l’essenza di Hegel e l’importanza del contesto che rende razionale anche il singolo evento, irrazionale. Grazie prof.
prof, ormai sono giunta al quinto anno della scuola superiore. da qui a poco avrò la maturità, alla quale sono arrivata per suo grandissimo merito. per questo e molto molto altro la voglio veramente ringraziare anche dal vivo quindi se non è una domanda scomoda potrei chiederle dove insegna? io le voglio stringere la mano di persona NON SOLO per tutte le interrogazioni che mi ha salvato ma per avermi trasmesso, attraverso la sua stessa, una sconfinata passione per la filosofia lei è un professore che si può definire tale grazie per condividere il suo sapere con noi; per insegnare non solo ai suoi alunni in classe, ma anche a quelli dietro uno schermo spero stia bene, le auguro il meglio :) ❤️
Non so cosa darei per avere un insegnante come lei, ho sempre avuto problemi con la filosofia a causa della professoressa che mi è capitata e mi dispiace perché la ritengo una materia fondamentale ed interessante
Ottimo docente ! Sa spiegare cose difficili come il pensiero un po' contorto-idealistico di Hegel. Studiandolo a fondo vi accorgerete che questo filosofo molto tedesco (!) fin troppo mitizzato (Gentile) , in realtà è del tutto fuori dalla realtà. Cioè: un "Cattivo maestro di filosofia" come scriverà Karl Popper nella "Società Aperta e i suoi Nemici" (da leggere assolutamente per la critica radicale a Hegel) Oggi Hegel è messo da parte come l'ultimo rimasuglio "filosofico" - teologico della "scolastica" cristiana.
Amo Hegel, amo il suo pensiero filosofico, e amo come lei lo spiega. Ho deciso di portare come argomento di tesi triennale in scienze politiche "Il concetto di libertà nello stato etico hegeliano". Lei mi ha ispirato, e mi sta ispirando molto. Se proporrà video riguardo a questo argomento sarò contentissimo di ascoltarli. Grazie!
Attento a non innamorati troppo di Hegel : è un filosofo (in realtà teologo luterano) fuorviante perché assolutista-dogmatico. Se vuoi una critica fondatissima sul suo pensiero leggi "La Società aperta e i suoi nemici" del grande filosofo della scienza Karl POPPER ! Lo fa letteralmente a pezzettini: di Hegel non salva nulla di nulla. In realtà l'enorme successo di Hegel è dovuto al collegamento che ne ha fatto la scuola di Francoforte col marxismo. Ma sia Marx che Hegel si sarebbero rivoltati nella tomba per un simile accostamento fuorviante. Marx era un materialista e ateo assoluto, mentre Hegel, l'idealista assoluto, fonda la sua filosofia sul cristianesimo. Per me sono addirittura antitetici, salvo per l'idea dello Stato assoluto in cui l'individuo conta nulla, se non come essere funzionale al tutto (allo Stato e ai suoi sacri funzionarii)
Lezioni chiare, coinvolgenti, stimolanti e che permettono la riemersione della dimensione più profonda ed autentica, e quindi più attuale, del pensiero dei filosofi (fantastiche le citazioni di Tarantino ed Allen!) Insegno da poco filosofia e mi sei davvero di grande aiuto. Posso chiederti su quale manuale lavorate e se ce n'è qualcuno che mi consigli? Grazie!
Grazie Paola. Io mi sono formato sull'Abbagnano e poi ho sulla storia della filosofia di Geymonat e Russel. Ad ora utilizzo ancora l'Abbagnano e il Massaro.
Matteo Saudino grazie per le preziose indicazioni: riprenderò russel e adotterò il Massaro, come già avevo intenzione di fare. grazie ancora e buono lavoro.
ma in sostanza si potrebbe riassumere dicendo che Hegel intendesse: non si impara a pensare ma si pensa imparando a pensare come imparare a pensare imparando;
Mi è piaciuto molto l'esempio dell'assassino.Da piccolo, quanto sentivo i reati in televisione,pensavo che quelle persone erano le più cattive e orribili sulla terra e che serviva una punizione per loro.Crescendo, tramite le mie esperienze e emozioni ho capito cosa li spingono a fare questi reati. Un commento strano ..lo so.
Per i 250 anni della nascita di Hegel In occasione della ricorrenza dei 250 anni dalla nascita di Georg Wilhelm Friedrich Hegel, il 27 agosto 1770, il mio intento non è di rendere un mero e banale ossequio commemorativo, in ogni caso dovuto, nei confronti di una personalità che si staglia tra i sommi protagonisti e gli interpreti migliori della civiltà e dello spirito europeo ed universale, bensì di rispolverare i temi da lui meditati ed affrontati con la forza penetrante di un genio assoluto e inarrivabile. Hegel campeggia a pieno titolo nell'Olimpo dei pensatori più influenti e geniali della storia della filosofia. È stato un autentico titano del pensiero, un punto di riferimento, sia per i suoi epigoni e ammiratori (dalla "destra hegeliana" alla "sinistra" dei "giovani hegeliani", dalle cui fila sono scaturiti altri titani: Ludwig Feuerbach, Karl Marx e Max Stirner, vale a dire, rispettivamente, il padre dell'ateismo moderno e del "materialismo naturalistico", il fondatore del "materialismo storico" e del "socialismo scientifico", uno tra i massimi teorici dell'anarchismo individualistico), sia per gli avversari e i detrattori (da Schopenhauer a Nietzsche, da Kierkegaard ad Heidegger). Ma le riflessioni di Hegel si sono prestate ad interpretazioni ed a sviluppi ambigui e controversi. Tale ambiguità potrebbe riassumersi nella celebre asserzione: "tutto ciò che è razionale è reale, tutto ciò che è reale è razionale", racchiusa nella "Fenomenologia dello spirito". In effetti, come la "sinistra hegeliana" ha assunto quale punto di partenza per le proprie tesi e posizioni il primo passaggio di quella frase ("tutto ciò che è razionale è reale") per esaltare la spinta propulsiva e rivoluzionaria, in senso progressista, di quella "dialettica" insita nel "divenire storico", così la "destra hegeliana" ha abbracciato, in un'ottica politica di conservazione e di reazione, l'altro segmento di quella locuzione ("tutto ciò che è reale è razionale") al fine di legittimare/esaltare l'esistente, in modo particolare lo Stato prussiano. Questa ambiguità latente è all'origine di tutte le storiche dispute e controversie sorte tra destra e sinistra hegeliane. Al di là di ogni divergenza postuma scaturita sull'eredità teorica e spirituale di Hegel, ritengo che il più prezioso ed innegabile merito speculativo, logico ed intellettuale del grande pensatore tedesco, consista nel principio della "totalità del reale": realtà concepita in quanto processo storico in costante ed eterno divenire. Qui Hegel recuperò la concezione del vecchio Eraclito, per aggiornarla in chiave metafisica ed idealistica. In tal senso, la "realtà" è varia e mutevole, oltre che razionale e storicizzabile. La lezione successiva impartita dalla visione materialista di Feuerbach, avrà il merito di indurre il giovane Marx a "rimettere in piedi" la dialettica che si reggeva sulla testa. Il materialismo di Feuerbach sposato allo storicismo di Hegel, ha dato vita al materialismo storico marxiano, che è il retaggio più significativo e più fecondo dell'opera e del pensiero elaborato da Hegel...
La posizione filosofica di Hegel rappresenta lo spartiacque tra due estremi: una visione illuministico-kantiana troppo concentrata sull'empirismo scientifico e, dall'altro lato, una visione irrazionale/fantastica, tipica dei Romantici. L'Idealismo hegeliano, pur trovando il suo terreno fertile nel Romanticismo e pur condividendo con questo la tensione, lo "Streben" verso l'Infinito, si distacca da intuizione, fede e sentimento, che per i Romantici rappresentavano un mondo di sogno avulso dalla realtà. A detta di Hegel, i Romantici si chiudevano in "romantiche fantasticherie". In opposizione a questa visione romantica troviamo la posizione filosofica illuministico-kantiana, troppo ancorata al reale nel suo aspetto meramente empirico e dunque nella sua finita datità. Sarebbe questa la sua limitatezza di orizzonte! Kant si occupa infatti di una ragione umana limitata, che consente di cogliere la complessità del Reale solo da un orizzonte limitato (cioè quello empirico-scientifico dell'osservazione e classificazione fenomenica) ma, così facendo, non lo coglierebbe nella sua totalità e razionalità. A questo punto, il filosofo coglierebbe soltanto degli aspetti limitati del reale, senza tuttavia riuscire ad afferrare l'Essenza ultima del Tutto, di tutta la Realtà in tutte le sue interrelazioni e in tutte le sue molteplici e diversificate sfaccettature. Ecco allora che Hegel critica Kant per voler realizzare una filosofia del finito, che coglierebbe la Realtà nei suoi vari aspetti finiti, ma non nella loro totalità, razionalità e reciproca essenzialità. La filosofia di Kant, secondo Hegel, sarebbe una filosofia della ragione con la "r" minuscola non una filosofia della Ragione Assoluta con la "R" maiuscola: una Ragione che sovrasta tutte le coscienze umane limitate e finite. Per questo Hegel accusa Kant di voler rintracciare soltanto le "colonne d'Ercole" della conoscenza umana. L'Idealismo kantiano possiamo allora definirlo come un Idealismo Trascendentale, cioè un idealismo (anche qui con la "i" minuscola) che si preoccupa di stabilire i limiti conoscitivi delle categorie trascendentali, quindi innate, della mente umana. Si tratta dunque di un idealismo che "passivamente" subisce i dati dell'esperienza fenomenica, allo scopo di classificarli e ordinarli. L'Idealismo hegeliano è invece un Idealismo Ontologico (in questo caso invece con la "I" maiuscola), che cioè coglie la Razionalità dell'Essere, scorgendo la Razionalità nella Realtà e la Realtà nella Razionalità, in modo totalizzante e titanico: un Idealismo che parla di una Ragione che si fa "attiva", in quanto guida e determina le sorti del mondo. Scopo del filosofo, secondo Hegel, è appunto quello di cogliere e giustificare questa Totalità. È questa, secondo Hegel, la giusta chiave di lettura dell'Essere. A questo punto vorrei concludere dicendo che, a mio avviso, il sistema filosofico hegeliano rappresenta la sintesi tra due propensioni dello spirito agli antipodi: Illuminismo e Romanticismo. Dell'Illuminismo conserva l'importante lezione del mantenere i contatti con il reale, dato che il filosofo parte pur sempre dall'osservazione del reale, per giustificare il senso di quanto accaduto nella Storia. Del Romanticismo conserva la tensione verso l'Infinito, dato che cerca l'infinito nel finito, prospettando una Razionalità che coincide con la Realtà e che, muovendo se stessa, fa muovere il mondo verso un infinito progresso.
Può considerarsi la tesi positiva come il bene (posto dal soggetto), l’antitesi negativa come il male (posto dal contesto) e la sintesi come razionalità (costume, habitus adottato dal soggetto)?!
Però, se la realtà è in continuo divenire, la razionalità è fissa, perché riguarda la totalità del divenire, mentre la realtà è formata dal rapporto dialettico tra le componenti di questa totalità
Avrei una domanda... Nel caso in cui non fosse possibile conoscere una parte della realtà sarebbe comunque possibile determinare il tutto? Se non si riescono a ricostruire tutti gli avvenimenti che hanno portato ad un fenomeno tale resterebbe incompreso? Però se tale resta incompreso lo sarebbero anche gli altri legati ad esso (essendo la realtà un processo continuo) quindi come facciamo ad avere la certezza di riuscire sempre a comprendere razionalmente tutto secondo Hegel?
Aggiungo... E' giusto credere che la comprensione della verità è una sorta di privilegio di chi ha le conoscenze e gli strumenti per conoscere la realtà tutta? Però in realtà tramite il singolo che raggiunge tale impresa è l'umanità intera che ci riesce. Si potrebbe paragonare al concetto di Io di Fichte secondo cui il singolo che riusciva a superare il limite natura (come l'esempio che lei fece di Bolt e del limite massimo) conduceva l'umanità tutta a tale?
Come la civetta (la filosofia, sapienza) getta luce attraverso la Ragione sulle tenebre così il filosofo dipana l'oscurità (l'ignoranza)... Per altro il sapiente, il maestro ecc viene spesso rappresentato nel personaggio del gufo,. 😊
Secondo la visione idealistica metafisica di Hegel sì, ma è una balla di una miopìa colossale! Nietzsche e Freud ci insegneranno poco dopo, che l'uomo in sé è molto più irrazionale (emotivo-impulsivo) che razionale. Confermato dalle attuali neuroscienze (!) In pratica è razionale solo quando lavora seriamente, per tutto il resto (amore, politica, arte, ecc) è di una irrazionalità a volte sconcertante (ma forse anche ...per fortuna!). Un uomo SOLO razionale è come un "cinghiale laureato in matematica" (De André dixit)
Kant per sempre. Piano logico e ontologico vanno tenuti separati e distinti. I salti dall'uno all'altro sono arbitrarietà e farli coincidere un'aberrazione. Nel mio ripasso non vedo l'ora di superare Hegel per arrivare a Feuerbach e Marx. Un caro saluto.
L'errore di Hegel è l'errore del panteismo; le cose, compreso gli uomini, non sono rotelle di un grande ingranaggio: sono qualche cosa in grado di ' ribaltare' il processo stesso'. Anzi il processo non è altro del ribaltamento di certi percorsi interpretati come percorsi o scelte sbagliate. Il divenire è scelta che mette da parte il meccanismo, se ne fa carico, lo indica, ne devia il percorso, gli mette dei paletti. Il divenire non è come una valle dove poi tutti i fiumi meccanicamente confluiscono in essa senza scelta: è qualche cosa di più di causa-effetto. L'individuo non può mai imporsi sulla totalità, ma vale anche il contrario. Enzo
Professore, a suo parere Hegel nella sua visione di razionalità coincidente nella ragione ,che avviene tramite un processo essendo dinamica, l’irrazionalità tra due singoli è contestato da una razionalità di una totalità che prende ragione perciò nella sua totalità, riprende il discorso già ottimamente sostenuto da Manzoni nei promessi sposi con la Provvidenza da lui espressa nel romanzo? Hegel può essere inteso come colui che ha iniziato la scienza della psicologia criminale? Mi spiego: Il discorso sul l’assassino è alla base un invito di Hegel ad analizzare nella totalità l’atto, quale ragionamento, quale storia ha portato l’uomo a quella scelta? Questi studi iniziarono in America nel 70’, un dipartimento fbi intervisto alcuni criminali “etichettati” come insani mentali. Le interviste avevano il fine di capire ciò, che il soggetto avesse provato in passato, cosa avesse vissuto e quale “intralcio” ci sia stato che abbia portato il soggetto a compiere l’atto. Hegel anticipa questa scienza a suo parere?
Mi associo alla domanda circa l'ordine DELLA/DELLE playlist. Visto che non rispettano la cronologia di pubblicazione, presumo che siano ordinate per l'ascolto più logico. Grazie. E grazie, ça va sans dire, per passione e impegno.
Un po' come i film Marvel... Per comprendere avengers devo aver visto captain America, Ironman, Thor..... I film Marvel sono hegeliani 😂(mi scusi per la battuta)
