Ciao Bernd, il termine "Monna" è una abbreviazione di "Madonna" cioè "Mia Donna", "Mia Signora", ed era una forma di cortesia in uso in età medievale e rinascimentale con i nomi femminili. Nella maggior parte delle altre lingue (anche in inglese e in francese, ad esempio) è diventato "Mona", credo per la difficoltà di percepire il raddoppiamento di certe consonanti, come la n, nelle parole italiane. In italiano, o meglio nel dialetto veneto, il termine "mona" esiste ma ha un altro significato ed è di uso volgare, perché si riferisce all' "attributo" femminile e, più in generale, a una persona stupida. Forse per questo preferiamo continuare a usare la doppia n per la Monna Lisa! A presto.
Il vero segreto di questo ritratto è sapere chi è realmente il personaggio rappresentato, e la versione che ci viene presentata come ufficiale non è sicuramente quella corretta. Il famoso ritratto del Louvre non è quello di Lisa del Giocondo, ma in realtà quello di Isabella d’Aragona e Sforza, figlia del re di Napoli, che sposò Gian Galeazzo Sforza per rafforzare i legami tra Napoli e Milano. Dopo la morte prematura di suo marito, Isabella e Leonardo da Vinci avrebbero, secondo la storica Maike Vogt Luerssen, formato una coppia segreta e avrebbero avuto 5 figli. È questo legame affettivo che spiega perché non l’avrebbe consegnato e lo avrebbe tenuto fino alla fine della sua vita. Il paesaggio del ritratto sarebbe basato, secondo le mie ricerche, su un luogo autentico, che non si trova in Italia, rendendo omaggio alle origini familiari di Isabella. I difensori della versione ufficiale si rendono ben conto delle incongruenze della versione che difendono, ma non vogliono riconoscere di essersi sbagliati. Come diceva Mark Twain, “È più facile ingannare le persone che convincerle di essere state ingannate.”