Grazie Matteo, per informazioni. Amo leggere il cartaceo non su uno schermo . Io i libri vado comprargli in librerie. Secondo me ha tolto qui due libri perché parla degli argomenti molto scomodi oppure perché non diffondere certi concetti che possono essere interpretati male ( questa è la mia opinione). Ma scusami tanto mi viene in mente una cosa allora il concetto dovrebbe essere valido anche per il libro cartaceo? Dimmi se sbaglio? Ho letto tanto tempo fa se non mi sbaglio che i diritti d'autore di George Orwell sono stati tolti non mi ricordo il verbo giusto. Forse per questo motivo...? Boh. 🤷 Grazie ancora. A presto Alexandra
Io 1984 l’ho letto sul Kindle, ma l’ho scaricato online quindi non solo ho risparmiato ma c’è l’ho ancora sul Kindle. Lasciamo perdere però la moralità del gesto.😮
Più che "ritornare" a leggere in formato cartaceo, bisognerebbe ripensare l'intero rapporto che abbiamo i contenuti in formato digitale. Come hai detto: «Quando acquisti un ebook su Amazon o su qualunque altra piattaforma, in realtà, stai stipulando un contratto di licenza [...]» (minuto 1:34), ma invece di criticare al formato, per cui ciascuno di noi ha i propri gusti nel sceglierlo (digitale o cartaceo), dovremmo spostare la nostra attenzione al fatto che, al momento, il digitale venga distribuito mediante un servizio, una piattaforma digitale proprietaria di una azienda, che per l'appunto ti vende una licenza d'uso a tempo indeterminato o determinato (questo in caso di prestiti e noleggi). Mi spiego meglio: se acquisti un libro, in formato ebook (MOBI o AZW3 nel caso di Amazon), il servizio "disponibilità dei libri" ti viene offerto, tendenzialmente, sempre solo attraverso le loro piattaforme proprietarie (ad esempio, il Kindle, o l'applicazione sua per cellulari), dunque loro hanno, essendo tutto sincronizzato sui loro server, la capacità di controllare la disponibilà dei libri, anche sui tuoi dispositivi sincronizzati mediante la rete. Quello che sto dicendo è che dovremmo "punire", mal supportare, ostacolare un approccio centralista, dove vuole il sever dell'azienda che offre la disponibilià dei libri, ed invece supportare, "premiare" (e se non c'è, proporre) un modello decentralizzato, dove i server di queste aziende offrono la distribuzione del libro, che tu puoi acquistare, scaricare e tenere sempre con te. Ma qui sorge il problema della proprietà intellettuale, che (indipendentemente da come la si pensi) è un argomento delicato quando si parla di contenuti digitali; che è risolvibile in svariati modi, ad esempio con formati che supportino direttamente tecnologie come il DRM (Digital Rights Management), apribili solamente con una chiave di decifratura, magari unica per tutti i libri acquistati da uno stesso distributore digitale, e sicuramente (in questo caso) legata univocamente al tuo profilo sul sito del distributore. Spero non infastidisca la lunghezza del commento, e vorrei davvero sapere cosa ne pensi te, e cosa ne pensano gli altri utenti, dato che questo tema, della libertà della fruibilità dei contenuti digitali, è a me a cuore.
....semplice. Basta non comperare ebook e arricchire così questo sistema. Il problema è che oramai sta andando tutto così. Anche per i film, oramai i DVD o bluray non escono più, visto che ci sono le piattaforme streaming. Allora cosa fare. Mandare tutti a quel paese e farci lunghe passeggiate che ci fanno meglio!!!
