"Nessuno ti paga per surfare: se esci dall'acqua incazzato, c'è qualcosa che non va". Un'idea o due su cosa non vada Matia ce l'avrebbe, occupandosi di costruire tavole da oltre 20 anni.
Questa storia ha inizio verso la fine degli anni '90 su un treno da Sanremo ed Imperia: "La ferrovia vecchia passava lungo la costa e dall'alto potevo ammirare tutti gli spot. In acqua al tempo c'erano i francesi che facevano localismo in Italia, pensa te. Era una guerra territoriale". Dalla Liguria a Somo, dove Matia si è trasferito nel 2004 per lavorare da Full&Cas, uno dei maggiori produttori di tavole da surf in Europa: “Lavorare in catena di montaggio mi ha insegnato tanto, ma dopo un po’ diventa alienante”.
Nel 2020 diagnosticano un tumore al figlio di Matia, che al tempo aveva 3 anni e mezzo: "La mia vita è andata a puttane". Ma combattendo insieme a suo figlio ha avuto il coraggio di andare avanti, trovando le difficoltà la forza di reagire. E fondare Happybay.
21 окт 2024