Incontro con Amedeo Balbi, astrofisico e professore associato all’Università di Roma “Tor Vergata”.
Da sempre l’uomo si interroga sul suo posto nell’Universo e si chiede se il nostro pianeta sia l’unico a essere abitato. Cercare una risposta a questa domanda richiede, da un lato, una migliore comprensione dei meccanismi che rendono un pianeta adatto alla vita; dall’altro, l’osservazione e lo studio di un gran numero di sistemi planetari attorno ad altre stelle (o esopianeti), per provare a capire se le condizioni verificatesi sul nostro pianeta siano comuni o rare.
Negli ultimi anni abbiamo fatto enormi progressi nella direzione di una possibile risposta. Ormai conosciamo migliaia di esopianeti, e nei prossimi anni studieremo con sempre maggiore dettaglio le loro caratteristiche fisiche. Questo ci permetterà di individuare candidati che potrebbero avere le caratteristiche adatte a ospitare la vita. Allo stesso tempo, anche l’esplorazione del nostro sistema solare potrebbe riservarci qualche sorpresa, non solo attraverso l’esplorazione diretta di Marte, ma anche attraverso lo studio di ambienti un tempo ritenuti inospitali, come le lune ghiacciate dei pianeti giganti.
Amedeo Balbi, astrofisico, è professore associato all’Università di Roma “Tor Vergata”. I suoi interessi di ricerca spaziano dalla cosmologia all’astrobiologia.
Autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche, con le sue ricerche ha contribuito, tra l’altro, alle prime misure di precisione dei parametri cosmologici e alla determinazione della geometria dell’universo. È membro dell’International Astronomical Union, del Foundational Questions Institute, dell’IAA SETI Permanent Committee e del comitato scientifico della Società Italiana di Astrobiologia.
Sul fronte della divulgazione, cura da anni una rubrica sul mensile Le Scienze, ha collaborato con programmi radio e tv e scritto per numerosi quotidiani e periodici, tra cui Repubblica e La Stampa. Nel 2015 ha vinto il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica con il libro «Cercatori di meraviglia» (Rizzoli) e nel 2021 il Premio Asimov con «L’ultimo orizzonte» (UTET).
12 сен 2024