vi rendete conto che avete dato parola a qualcuno che nella sua pagina personale ha messo like alla frase : onore a Tito ? ora il gobetti in questione può essere lo storico più oggetivo in questione (anche se ne dubito ), ma mi chiedo se sarebbe stato pubblicato con dei like del genere ad orientamenti politici opposti
@PaoloSerra Sì, certo, forzare in uno Stato artificiale popoli eterogenei, invece di dare ad ognuno sovranità e libertà, è proprio una grande idea. Le guerre jugoslave non sarebbero esistite senza la Jugoslavia e senza una prospettiva ideologica che nega a priori la nazionalità, l'ethnos, concetti fondamentali nelle società umane, derubricandoli nella categoria "favolette per bambini". Con i risultati che vediamo. Sul fatto che l'antifascismo sia una valore e il fascismo un disvalore: opinione personale rispettabilissima ma appunto opinione, quindi relativa e parziale per definizione. La Storia, per fortuna, è un'altra cosa. In storia, disciplina oggettiva, non esistono i valori e i disvalori, ma i rapporti di forza. Dai rapporti di forza, discende quella sovrastruttura ideologica che noi chiamiamo etica. Nel nostro caso, dall'esito della seconda guerra mondiale e della guerra civile, l'egemonia culturale antifascista. Da questa, le tue affermazioni. Valori e disvalori io per strada non ne ho mai visti.
Vi ammiro per il lavoro che fate. Raccontiamola tutta a noi poveri ignoranti. Ma anche noi dobbiamo essere umili a capire a quanto siamo digiuni di conoscenza a 360 gradi
Capisco che non voler leggere i numeri dei censimenti di appartenenza nazionale della Venezia Giulia dell'Impero austro-ungarico, dimenticare che il Regno d'Italia tese a "snazionalizzare" i territori acquisiti con la prima guerra mondiale, vietando lo studio del tedesco nel Sud Tirolo e dello sloveno e del croato in Venezia Giulia, allontanando il clero che parlava sloveno, esercitando violenza nei confronti di chi si sentiva jugoslavo già nella prima occupazione della Venezia Giulia e della Dalmazia, dimenticando la guerra scatenata dal Regno d'Italia, la repressione nella provincia "italiana" di Lubiana, le deportazioni nei campi italiani, permette di provare a fare propaganda fascista a capocchia di spillo. Delle violenze sui confini orientali gli storici democratici parlano dagli anni cinquanta (il presunto silenzio è quello che coinvolse anche la Resistenza fino al ventesimo anniversario del 1965), ricordando la tragedia del mix di nazionalismo e politiche rivoluzionarie. Ma la storia non si cambia, si studia e si commenta.
Eric dovrebbero clonarlo, o salvare la sua coscienza in un mega computer... servono più persone come lui in Italia che ci raccontino la verità e che ci facciano aprire gli occhi sulle responsabilità del nostro popolo. Grazie di questa perla professore!
Ma cosa stai dicendo? Altro che clonarlo. Se avessi avuto tu un parente finito nelle foibe come è successo a me il libro glielo avresti tirato in faccia al caro eric. Un parente che, tra l' altro, non solo non era fascista, ma che, al contrario, detestava i fascisti. Ma i partigiani vigliacchi e criminali di tito lo hanno sequestrato e ucciso solo perché italiano.
Ignorante in storia ringrazio Matteo per l'opportunità che offri e un grazie particolare ad Eric e Carlo per il loro impegno e coraggio. Resto basita da chi minaccia e si nasconde. GRANDISSIMI
Ci vuole proprio un gran coraggio, a portare avanti tesi antifasciste in uno Stato dichiaratamente antifascista. Roba che i martiri cristiani scànsati.
@@epbrothers887 qui veramente si parla di ricerca storica, cioè di scienza imparziale. E purtroppo a causa di cialtroni come te, uno scienziato imparziale deve avere paura di pubblicare i risultati del suo lavoro. E questo, da solo, spiega perché l'antifascismo sia un dovere imprescindibile di chiunque sia onesto e accetti onestamente i risultati della ricerca storica. Sono i disonesti, cioè i fascisti, quelli che non possono accettarli.
@@paoloserra700 Non credo che Gobetti si senta minacciato quando va in giro per strada. Paura dovrebbe averla, piuttosto, un qualsiasi storico italiano che andasse in Slovenia o Croazia a denunciare le foibe e l'esodo. Perché troverebbe, giusto o sbagliato che sia, popoli patriottici e fieri di sè, non masochisti che godono al sentirsi dire "fummo noi i cattivi", "è colpa nostra", "prendetevi pure Gorizia", e via discorrendo. Io stesso preferirei essere nato da quelle parti. Per un Gobetti qualsiasi, per esempio, sarebbe stato un problema. Si sarebbe trovato a contatto con concetti totalmente sconosciuti. Non so, "amor di Patria", "dignità di un popolo", ecc. ecc... Questo senza mettere in dubbio i risultati di qualsiasi ricerca storica imparziale, ci mancherebbe altro. Il punto è che sul tema foibe Gobetti ha la stessa imparzialità di Robespierre sulla Rivoluzione francese. Quindi, mi concedo un po' di cautela, soprattutto per quanto riguarda la parte non strettamente "storica" (macro-opinioni, ecc...). Prendere per oro colato ogni parola di Gobetti equivarrebbe a fare altrettanto con uno storico fascista sul tema Marcia su Roma. L'antifascismo, che vi piaccia o no, non è uno sguardo neutro sul mondo: è un'ottica ideologica che, applicata alla storia, inevitabilmente la distorce. Così come il fascismo e ogni altra posizione pregiudiziale e ideologica. Quando De Felice, massimo storico del fascismo, pubblicò i risultati dei suoi studi, furono gli onestissimi antifascisti a sputargli addosso. Perché? Perché non sopportavano che un lavoro oggettivo e imparziale venisse a mettere in dubbio le loro convinzioni. Ammantare di concetti morali (onestà-disonestà) delle categorie politiche, non è il modo migliore di servire la verità storica. Forse proprio il peggiore.
@@epbrothers887 Eric Gobetti deve vivere sotto scorta per le minacce dei tuoi compari. E non è il primo storico della materia a cui succede. L'antifascismo è semplicemente il minimo comune denominatore della decenza. Non essere antifascisti è come non essere antimafiosi, perché come la mafia il fascismo non commette crimni, il fascismo, come la mafia, è il crimine. Tu cerchi scuse perché fai apologia del delitto e non puoi accettare che la libera ricerca storica ti tolga ogni alibi. Tu non sei diverso da chi omaggia la mafia, e usi le stesse scuse. L'unica differenza è che tra i due crimini, la mafia e il fascismo, il primo è meno pericoloso e meno distruttivo. E questa unica differenza vale anche tra chi difende la mafia e chi rifiuta l'antifascismo: il secondo è molto peggiore e più pericoloso. Entrambi sostenete una menzogna.
@@paoloserra700 La differenza fra me e te, molto semplicemente, è che io ho molti meno dogmi. Che tu ci creda o no, non mi sono mai dichiarato fascista. Semplicemente, rifiuto quella sfilza di dogmi che tu mi stai propinando, a partire dalla pregiudiziale antifascista. Un'opinone personale non diventa verità oggettiva solo perché la si spaccia per tale. Nemmeno se lo fa uno Stato per 75 anni. Che vi piaccia o no, "il fascismo è un crimine" (e altre amenità) sono opinioni rispettabilissime, forse anche nobili, ma niente di più. Fra 500 anni, i nostri discendenti guarderanno alla questione "fascismo-antifascismo" come facciamo noi con guelfi e ghibellini. Senza mettere in mezzo categorie morali inutili e dannose. La differenza è che io cerco di farlo già adesso, voi no. Le foibe e l'esodo sono una di quelle questioni che vi rimangono indigeste, proprio perché mettono in crisi le vostre convinzioni "fascisti=criminali, antifascisti=eroi". E quindi vanno occultate in tutti i modi. Guai se la gente pensasse che in un caso, uno solo, i criminali furono gli antifascisti. E mi parli di amore per la verità storica? Ma per piacere... Aggiungo che, se le parti politiche cosiddette "antifasciste" si fossero occupate UN MINIMO di quel dramma, ora la destra non avrebbe il monopolio di quella memoria lì. Certo, se andate avanti con Gobetti, la vedo dura...
Live interessante e che mi trova in buona parte d' accordo però non mi è piaciuta la maniera nella quale è stato trattato il caso di Norma Cossetto, quasi a volerne sminuire l' accaduto etichettandola come fascista, la Cossetto era una giovane di 23 anni fascista come lo erano milioni di persone in Italia che dopo l' 8 settembre avrebbero rinnegato i loro ideali e che è stata ammazzata barbaramente, poi concordo nel dire che i morti non sono tutti uguali ma credo che lei meriti un po' più di rispetto.
Norma Cossetto non era una fascista inconsapevole. Siamo dopo l'8 settembre, chi resta fascista a quel punto ha fatto una scelta, soprattutto in quei territori dove quella scelta produce la Risiera di San Sabba. E quelli del fascismo non erano ideali, erano crimini.
emiliano tempo. Che dire allora della vicenda di Giuseppina Ghersi,appena tredicenne? Non si è fatto un solo passo avanti verso la pietà, da parte di taluni individui!
Infine, secondo me: I morti sono tutti uguali e vanno rispettati (chi li strumentalizza per fini politici non li rispetta) ma LE morti non sono tutte uguali perché diverse sono state le vite, le idee e le azioni delle persone
Quindi gli oltre 5000 infoibati nel 1943 nel confine jugoslavo sono morti che avevano "qualche colpa" da scontare rispetto ai bojardi jugoslavi? Donne, ragazzi, forze dell'ordine, insegnanti, semplici dipendenti statali... Tutti fascisti che meritavano la morte perché colpevoli? Lei vale quanto questi "storici".
Segnalo anche i lavori sul tema di Alessandra Kersevan, Claudia Cernigoi, Sandi Volk, Piero Purich, Federico Tenca Montini, spesso ingiustamente accusati di riduzionismo e negazionismo e boicottati con ogni mezzo da istituzioni e nezzi di comunicazione
Deludente questo video...ci si preoccupa tanto se quelli dell'Istria infoibati erano fascisti, ma nella vostra bella Torino prima del '43 quanti tesserati PNF c'erano? I professori universitari che tessera avevano in tasca...?! Attendiamo ricerca "archivistica"!
A parte Arbe (oggi Rab) pochissimi italiani sanno di quel campo di concentramento fascista, cos' come pochissimi friulani non sanno del campo di concentramento di Gonars in provincia di Udine, anch'esso fascista in cui morirono circa 500 persone fra donne, vecchi e bambini.........ma di cosa stiamo parlando
Caro Saudino, pubblicizzando il libro gracile e approssimativo del sedicente storico Eric Gobetti non ha fatto un grande favore alla storia. Comprendo quest'atto di fede per la sua ideologia, ma, la prego, faccia un balzo culturale in avanti se proprio dobbiamo parlare della storia complessa della Venezia Giulia e presenti degli autori meno macri del suo amico; questa vulgata in pillole lascia il tempo che trova, alimenta solo polemiche e non porta molto fieno anche alla sua cascina. Stia bene.
Forse sei tu che vorresti una storia ideologica e per questo insulti uno storico eccellente come Eric Gobetti. La vulgata in pillole, avvelenate, vorresti propinarla tu, ma la ricerca storica condotta con rigore e onestà di cui è esempio il lavoro di Eric Gobetti non te lo permette. rassegnati, e consolati con i ciarlatani par tuo.
@@paoloserra700 ho sincera pietà per la sua pochezza e per quella del suo "storico eccellente". Rassegnarsi e consolarsi sono due verbi che può rivolgere a sua sorella. I giudizi etici li riservi ai suoi compagni, ometti squallidi e sordidi come lei. State bene, lei, il suo mentore, e naturalmente il suo Socrate in sedicesimo
@@ilvecchiomisantropo2703 Parole in libertà di un somaro fanatico e irriducibile. La ricerca storica, il lavoro eccellente di bravi ricercatori come Eric Gobetti, è per chi vuole apprendere. Per gli irriducibili somari non vale perdere tempo.
@@paoloserra700 Il moralismo d'accatto, il livore e la stizza sono più forti del suo misero autocontrollo. Allegro: si tenga ben stretto il suo storico sgangherato e si perda nell'immensità del mare degli idioti. Tertium non datur.
@@ilvecchiomisantropo2703 Stizza o moralismo d'accatto non appartengono alla ricerca storica. Appartengono evidentemente a chi, rifiutando il lavoro degli storici, di tutti gli storici, ne insulta uno, Eric Gobetti, che nel libro oggetto di questo video ne riporta la bibliografia.
Vero in questi giorno partecipo anche in un altro forum sempre sulle foibe, nessuno conosce o quasi il libro di Gobetti (E allora le foibe) però parecchi di loro gli danno del negazionista e non capisco il perchè (o lo capisco molto bene)
Ma come pensate che un fscista riesca a seguire un dialogo di oltre due ore? dovete escogitare slogan di massimo 6 o 7 parole da ripetere spesso, per poi passare a 8 parole dopo qualche tempo, e usate parole semplici.
Il fatto che si sia giunti persino a minacciare la figlia piccola di Gobetti per le rigorose ricerche storiche del padre dice molto di più su chi lo ha criticato di quanto dica su di lui.
@@giuliagiachin3802 è dei pochissimi storici italiani a parlare più lingue del luogo e non solo l'italiano, e poter analizzare e comparare fonti diverse ... se Lei conosce di meglio, fornisca nomi degli autori e titoli delle ricerche. Possibilmente non fucilatori repubblichini
@@chomskyobsessed4714 La mia famiglia è multietnica e con le lingue ci andiamo a nozze. Conosciamo bene i luoghi e le vicende, e quindi anche gli errori e le omissioni di ciò che dicono gli altri
@@giuliagiachin3802 “conosciamo bene i luoghi e le vicende” - e io ho un vampiro nascosto in cantina ma non te lo faró vedere. Altro benaltrismo ne abbiamo? Clic
Approfitto dell'occasione per complimentarmi con il prof Saudino, ringraziarlo per ciò che fa e invidiarlo benevolmente per lo splendido rapporto instaurato con i suoi allievi, ragazze e ragazzi sicuramente molto fortunati.
Sarebbe interessante, visto che siamo nel periodo, una puntata d'aggiornamento. In particolare approfittare del livello di Carlo e Eric per un riportino su come stia avanzando l'egemonia culturale di segno ordinovista in seno all'Accademia.
Che tristezza e delusione , Saudino, lei che dovrebbe insegnare l'obiettività della storia.. porre una pregiudiziale ideologica significa fare tutto tranne che lo storico, nonostante le lauree e i dottorati... Peccato..
@@MatteoSaudino Storici che si palesano come dotati di asettico rigore storiografico , intellettualmente equidistanti e, sopratutto, non ideologizzati. Complimenti.
La ricerca di Claudia Cernigoi su Norma Cossetto è illuminante, come lo è il suo libro sulla foiba (miniera) di Basovizza nel suo libro Abisso (Operazione) Plutone qui un sunto Una delle tante mistificazioni diffuse in materia di “foibe” è quella che contro gli “infoibatori” non furono mai celebrati i processi. In realtà all’epoca del Governo Militare Alleato (GMA), e nello specifico tra il 1946 ed il 1949, a Trieste furono celebrati una settantina di processi per questi reati, conclusisi a volte con assoluzioni od amnistie, altre volte con condanne anche pesanti. È proprio perché su queste vicende si è parlato e si continua a parlare citando acriticamente (e spesso anche in modo distorto) documenti che in realtà non sono basati su fatti ma solo su illazioni od opinioni, che l’Autrice ha sentito la necessità di fare una disamina delle relazioni sui recuperi dalle foibe triestine e delle vicende giudiziarie che ne sono seguite, in modo da presentare una visione il più possibile esaustiva di queste tematiche. Nella prima parte del testo, dopo l’analisi dell’attività di recupero delle salme e delle indagini condotte quasi tutte dall’ispettore Umberto De Giorgi, vengono approfonditi gli iter processuali relativi alle esecuzioni sommarie avvenute presso le foibe di Gropada e di Padriciano e la foiba di Rupinpiccolo, evidenziando come non sempre le risultanze giudiziarie siano coerenti con quanto appare in altra documentazione. La seconda parte è invece dedicata allo studio dei fatti che culminarono negli “infoibamenti” dell’abisso Plutone, presso Basovizza: l’Autrice ha analizzato assieme ad uno dei protagonisti, Nerino Gobbo, i documenti giudiziari e le varie testimonianze, contestualizzandoli nel periodo storico in cui si svolsero, in modo da dare una descrizione ancora inedita di quanto accade nel periodo cosiddetto dei “40 giorni” di amministrazione jugoslava di Trieste.
Immagino che l'invito a vergognarsi sia rivolto a chi rifiuta il lavoro di storici rigorosi come Eric Gobetti, e di tutti gli altri storici specialisti delle vicende dell'area che Gobetti riporta nel testo oggetto del video, e pretenda di imporre la propaganda politica neofascista che il lavoro di tutti gli storici smentisce da sempre. Altrimenti saresti un complice della falsificazione della storia.