Salgareda, Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo.
Concerto di 5 campane in scala diatonica maggiore di Re3 elettrificate a battaglio cadente sincronizzato (le 4 maggiori), fuse da fonderie ed epoche diverse; in manutenzione dalla Ditta Simet di Feletto Umberto (UD) e gestite da un programmatore Ecat “Cronos20”.
Battiore delle ore 18:00 sulla campana maggiore e distesa delle quattro campane maggiori per la S. Messa prefestiva delle ore 18:30 (sabato 13 febbraio 2021) [dura 2 minuti e mezzo].
In questo video, ho voluto riproporre la suonata delle quattro campane maggiori dal lato della terza campana “Giovanna”, dato che mancava questa inquadratura in versione notturna.
Il concerto campanario di Salgareda nasceva solamente con 3 campane (Re3, Mi3, Fa#3) + una campanella di richiamo, tutte opera di Pietro Colbachini di Bassano del Grappa (VI) del 1872. Di queste campane, oggi è possibile ancora udire solamente la prima “Maria” e la terza “Giovanna” originali. Con la prima guerra mondiale, il campanile e la chiesa infatti (come in tutti i paesi sul fronte del Fiume Piave) vennero rasi al suolo dalle artiglierie italiane che dal fronte destro del Fiume Piave sparavano in quello sinistro agli Austro-Ungarici. A Salgareda però il campanile ebbe una diversa sorte: esso venne minato e fatto esplodere dai soldati italiani nel 1917, perché il paese era situato proprio sotto gli argini maestri all’epoca e con l’altissimo campanile del 1513, era un gran punto di veduta dagli invasori. Le campane vennero ritrovate abbastanza intere, solamente la mezzana “Eurosia” però presentava una leggera crepa e quindi si dovette procedere con la rifusione avvenuta presso i cantieri della Premiata Fonderia De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1927.
Per commemorare i Caduti della Prima Guerra Mondiale, sì pensò alla realizzazione di una nuova campana, ma solamente nel 1953 ci fu la possibilità e arrivò la quarta “Addolorata”, si decise inoltre di rifondere nello stesso tempo anche la precedente campanella di richiamo con l’attuale “Bertilla”, nome derivante da Santa Bertilla Boscardin, suora vicentina innalzata agli onori degli altari nell’estate del 1952. Molto famosa nel territorio dato che aveva frequentato anche la nostra Treviso. Quest’ultime quindi sono state fuse presso la Premiata Fonderia De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1953, così da far arrivare il concerto ad una scala completa che va dal Re3, Mi3, Fa#3, Sol3, La3. Ci fu pure un evento degno di nota per quei tempi: nel 1953, appena compiuta l’elettrificazione, una troupe della Radio venne da Milano a registrare il suono delle campane di Salgareda e in una trasmissione serale del 30 aprile del 1953 mandò in onda il suono del quintetto di Salgareda. Successivamente venne pure inciso un disco con il suono delle cinque campane in concerto.
Breve riassunto sulla storia delle campane di Salgareda elaborato dal sottoscritto.
I: “Maria” Re3, fusa dalla Premiata Fonderia Pietro Colbachini di Bassano del Grappa (VI) nel 1872.
II: “Eurosia” Mi3, rifusa dalla Premiata Fonderia De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1927.
III: “Giovanna” Fa#3, fusa dalla Premiata Fonderia Pietro Colbachini di Bassano del Grappa (VI) nel 1872.
IV: “Addolorata” Sol3, aggiunta in onore ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, fusa dalla Premiata Fonderia De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1953.
V: “Bertilla” La3, rifusa dalla Premiata Fonderia De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1953.
Censimento dei bronzi eseguito dal sottoscritto.
A presto; Diego.
8 сен 2024
