Filippo Roda e Stefano Musaico affrontano i 153 km della Gran Fondo Carnia Classic 2013.
Descrizione Gara:
I primi 15 km sono prevalentemente pianeggianti, poi due brevi salite ci porteranno ad Ampezzo. Siamo al 21° km ed ecco le montagne.
La salita per la Sella di Razzo è splendida, varia nella pendenza e nell'ambiente. All'iniziale dolce ascesa tra i boschi di faggi e betulle segue un tratto sospeso sopra i profondi dirupi del torrente Lumiei, poi una lunga serie di gallerie in salita ci priveranno parzialmente la vista di questo incredibile paesaggio.
Rivedremo "la luce" al 10° km della salita proprio passando a fianco dell'imponente diga del lago di Sauris. Un chilometro di piano e poi si continua in salita con una pendenza che si avvicina al 10%, per attraversare in sequenza i paesi di Sauris di Sotto e Sauris di Sopra.
Passato quest'ultimo troveremo 4 km pianeggianti seguiti da altrettanti di salita in cui la pendenza si farà decisamente sentire.
Un tratto al 15% e la vista panoramica delle Dolomiti vi faranno capire che la salita è finita.
Siamo in Cadore (provincia di Belluno) a quota 1.805 slm.
Seguiranno 26 km di discesa lungo la Val Pesarina fino a Comeglians ai piedi del Crostis. Qui inizia una salita epica e molto spettacolare.
È l'ascesa più bella del Friuli e in durezza è superata solo dallo Zoncolan. Presenta 14,5 Km di lunghezza, 1420 m di dislivello e una pendenza media del 9,8%, con punte del 20%.
La salita è divisa in tre tratti ben distinti.
Il primo inizia quando si supera il ponte sul rio Margò e offre degli scorci molto belli sul Canal di Gorto e la Val Pesarina con pendenze costanti intorno al 10%.
Poco prima dell'abitato di Tualis inizia un tratto pedalabile, ma appena si esce dal paese per inoltrarsi nel folto bosco di abeti, le pendenze ritornano a incattivirsi.
Inizia a questo punto la seconda parte dell'ascesa, costantemente impegnativa su una carreggiata stretta dal fondo ruvido.
Gli unici momenti in cui è possibile "rifiatare" sono alcuni dei diciotto tornanti che separano lunghi rettilinei dalle pendenze comprese tra il 10 e il 14%. Fortunatamente l'ombra offerta dalla stupenda abetaia mitiga lo sforzo.
Intorno al 12° km il bosco inizia a diradarsi e si intravedono i grandi prati che ricoprono la parte sommitale del massiccio del Crostis.
Inizia la terza parte. È la più dura con pendenze che raggiungono punte del 18-20% ma offre anche uno stupendo panorama, sempre che ci siano forze sufficienti anche per tenere la testa alta...
Questi 3 km finali, che iniziano con 9 stretti e ripidi tornanti in veloce successione, ricordano quelli dello Zoncolan.
Dopo l'ultimo tornante resta da affrontare il rettilineo finale che diviene via via meno impegnativo finché, dopo una curva cieca, si scollina. Si può quindi approfittare del ristoro a fianco della Casera Chiadinis.
La strada poi prosegue a mezza costa per circa 7 km, di cui 5 km su sterrato: è la celebre "Panoramica delle vette", una denominazione quanto mai azzeccata.
Quando la strada torna asfaltata inizia la non velocissima discesa di circa 10 Km.
Giunti a Ravascletto si gira subito a sinistra e si prosegue ancora in discesa, stavolta molto veloce. Si lascia sulla sinistra l'abitato di Cercivento e, passato il ponte sul torrente But, svoltiamo a sinistra in direzione di Paluzza. Utilizziamo questo tratto di falsopiano per rifocillarci perché dopo aver superato il paese di Treppo Carnico, inizia la terza e ultima salita.
Se consideriamo il dislivello fin qui percorso questa salita, varia nelle pendenze, risulta impegnativa. I primi km che conducono da Paluzza a Treppo Carnico sono facili con tratti quasi pianeggianti.
La salita vera inizia qualche centinaio di metri dopo quest'ultimo abitato. Brevi tornanti con pendenza 8% ci porteranno al piccolo borgo di Tausia, da qui una corta e veloce discesa prima di raggiungere Ligosullo.
L'attraversamento del paese è davvero spettacolare, una stretta stradina in mezzo alle case ci riporterà sulla strada principale che a questo punto inizia a salire davvero, la pendenza in un paio di tornanti supera il 12%, ma si tratta di poco più di 1 km.
Arrivati al bivio per Castel Valdaier la salita si può considerare ultimata anche se mancano 2 km alla forcella Duron, infatti resta solo un tratto in discesa e un ultima breve salita.
Inizia una discesa corta e tecnica con una serie iniziali di veloci tornanti. Gli ultimi 500 metri sono al 18%.
Si lascia Paularo sulla sinistra ed inizia un tratto ondulato che passa accanto alla spettacolare cascata di Salino, raggiunta la località di Rosa dei Venti affronteremo un tratto di discesa di circa 6,5 km fino al paese di Cedarchis, svolta a destra, 400 metri sulla statale, svolta a sinistra, ripassaggio sul torrente But, attraversamento di Zuglio ed iniziano degli ultimi chilometri tutti pianeggianti.
15 окт 2024