manca solo Dario Fabbri che alla fine dice: "...ma agli italiani questo... figurarzi, manc'addirlo... non interessa per niente... ma proprio niente, non è un'iperbole".
Speriamo che la politica oltre a seguire il canale prenda atta della situazione e suggerimenti che sapientemente avete elencato , complimenti come sempre al top 😊
Non tanto le istituzioni (tanto è vero che nessun governo italiano ha mai preso l'iniziativa di uscire da nato e Ue), quanto i singoli cittadini che da questo orecchio non c sentono proprio. Il desiderio generale è abolire le forze armate e altre cose.
Questa lezione di Lucio Caracciolo l'ho già sentita diverse volte: la ZEE da proclamare, l'importanza dello stretto di Sicilia, il Trimarium, etc. La condivido integralmente, ma comincio a chiedermi come mai questa lezione ritorna sempre uguale. Possibile che questi concetti al nostro Ministero degli Esteri e a quello della Difesa, e alla Presidenza del Consiglio non arrivino? Che l'Italia (il Governo, il Parlamento) sia ancora oggi la vispa Teresa, in materia di politica estera e di difesa, che Caracciolo dipinge da tanti anni?
I 500.000 in contanti del politico e Sindacalista spiegano tante cose......... ( questo lo hanno beccato..in Belgio e x delle partite di calcio....) la politica energetica dell' Italia si potrebbe spiegare con tanta altra corruzione.....di cui nulla sappiamo.
Secondo me le istituzioni, o meglio, gli apparati che stanno dietro le istituzioni, sanno benissimo questi concetti, ma, essendo noi un paese a sovranità limitata, con risorse quantomai risibili, piuttosto che fare quello che dovrebbero, fanno quello che possono, a prescindere dal colore politico.
Dopo aver sentito questa conferenza ho qualche dubbio che i nostri politici abbiano chiara la situazione, soprattutto una certa parte politica. In questo contesto penso che l'autonomia differenziata farà ancora più danni.
Importante migliorare la questione dell'Adriatico una questione sostanziale. e anche le questioni relative ai tre porti citati . Dovremmo migliorare anche noi stessi anche intutti gli aspetti sottintesi in tutti gli argomenti spiegati e citati e non. Una spiegazione esaustiva e da approfondire ancora . Grazie per l'interesse e analitica esposizione molto istruttiva per noi italiani.
Voglio bene a Caracciolo e Limes, ma dovrebbe fare più attenzione alla leggerezza con cui fa certe affermazioni. Affermare che la fiammata di crescita italiana degli ultimi due anni sia dovuta alla sospensione del patto di stabilità e crescita non ha grande fondamento. Nel 2020 c'è stato un tonfo del PIL del 10% e la crescita nei due anni successivi è stata per lo più dovuta al naturale rimbalzo. Come del resto è avvenuto in tutti i paesi avanzati. In termini netti il PIL italiano è di poco superiore a quello pre-Covid. Esporre il fianco a facili critiche con questi scivoloni, rischia di minare la credibilità di tutto il resto (buono) che si dice. Per di più in un momento in cui Limes, da rivista per lo più di nicchia, si ritrova sovraesposta mediaticamente, e in un ambiente - quello di RU-vid - non sempre bendisposto nei suoi confronti.
Porre dei vincoli di bilancio e l'austerity degli anni passati, è stato un fallimento. Gli USA sono usciti prima dalla crisi del 2008 proprio grazie alla libertà di investimenti e spesa pubblica. Merkel non ha voluto seguire l'esempio di Obama e ha perseguito solo il protezionismo tedesco in UE.
No, non ce l’ha. La fine delle ideologie e dei partiti ha poi ulteriormente spinto queste raffazzonate classi dirigenti/digerenti di capicorrente più o meno “carismatici” a selezionare per cooptazione solo “fideles fidelium” tra la burocrazia regionale e locale: gente che ha nel cervello e nel cuore solo il campanile e come esperienza politica la piccola città o il contado. Metro che poi applica pedissequamente, con effetti tragicomici, appena giunta a Roma. Un ceto di piccola tecnocrazia amministrativa schiacciata per vocazione e professione sul presente e sul territorio: senza cultura, idee e dai codici morali assai laschi ma che tutto saprà dirti di bandi, condono edilizio e inquadramento contrattuale.
Eccellente il Direttore e chiarissimo come sempre. Su Intermarium basta vedere anche andamento delle vie logistiche/traffico in costruzione che è: nord a sud e non ovest a est
Fantastica esposizione dei fatti... sempre al top Lucio...manca però un pezzo dal minuto 14,50 circa al minuto 15,25 circa...sarei curioso di sapere...
Ci hanno fatto già dei video, puoi guardarli non sono nascosti ... l'Italia esiste da oltre 2000 anni, altro che ''risorgimento'', l'Italia esiste geograficamente, storicamente, linguisticamente e culturalmente (per non parlare poi del popolo italiano che si è formato nel corso dei secoli) ... oltre 2000 anni fa si parlava di Italia, si coniavano monete con su scritto ''Italia'' e la prima unificazione dell'Italia è avvenuta quasi 2 secoli A. C. Una domanda per te ... il tuo cervello funziona o è stato solo il prodotto di un brutto incontro avvenuto tra i tuoi genitori?
@@ilFrancotti, uh che paura XD ... ''ci stiamo ca*ando sotto'' cit. ... vuoi un altra citazione? ... ''anzitutto una notizia, quel signore che ha lanciato un'accusa gratuita e grave nei miei confronti, è stato già arrestato'' cit. ... Per caso sei Maurizio Mosca? XD
Buongiorno una domanda di curiosità: il famoso storico inglese a cui il dott. Caracciolo fa riferimento e che cita quando dice che il pensiero del tempo ciclico è indice di decadenza chi è? Edward Gibbon? Eric Hobsbawm? Grazie
Dott Caracciolo perché non si candida? Abbiamo estremo bisogno di persone con le sue conoscenze e la sua capacità di sintesi. Ci pensi seriamente. Grazie dell'attenzione
Perché i dubbi sull'appartenenza della Sicilia all'Italia? Dove posso trovare le Vostre considerazioni? Comunque è una riflessione che mi trova d'accordo. Direi che l'Italia farebbe volentieri a meno di tutto il Sud preferendo fare la parte del valletto e gregario della "superiore" Germania. Forse è questa l'Italia che ci meritiamo.
Bah a quanto ho sentito da un'altro intervento, la Sicilia non è sotto il pieno controllo dello Stato italiano, intendiamoci non c'è nessun dubbio che sia italiana, ma lo stato italiano non la controlla pienamente sotto il profilo militare e questo perché militarmente è sotto il controllo degli americani, che attraverso le loro basi la controllano sin dalla seconda guerra mondiale, per via dell'importanza strategica che riconoscono alla Sicilia, isola al centro del mediterraneo che permette di controllare tutto il mediterraneo stesso.
Salve, interessantissimo come sempre. Ringraziandovi per la necessaria e bellissima attività che svolgete non solo di divulgazione ma di proposizione nel tentativo di trovare soluzioni per il nostro paese, mi viene da rivolgere una domanda un pò cupa: c'è, in Italia, una classe politica in grado non solo e non tanto di comprendere le questioni che ponete sul tavolo, ma che abbia anche la volontà di risolverle ed applicarvisi seriamente e disinteressatamente? Nelle mani di chi mettiamo questo popò di responsabilità?
No, in Italia non c'è (e non ci sarà mai) nessuno umanamente in grado di fare quanto chiedi. Possiamo solo affidare agli svizzeri la responsabilità della nostra geopolitica.
Grazie per questa preziosa relazione che all'analisi affianca proposte operative; tutto il nostro apparato di governo ed amministrazione è chiamato a cambiare mentalità ed a fare uno sforzo per non rimanere "inerte"; come possiamo contribuire?
Siamo indispensabili e quindi saremo sempre succubi. Ma almeno lo fossimo di un'Europa che, nella sua autonomia, ci aiuta e ci dirige, mentre, purtroppo è succube anch'essa. Anche perché possiede una superficie troppo limitata per essere un continente. Avrebbe bisogno della parte russa almeno fino agli Urali. Ma....forse in futuro anche l'Europa e la Russia capiranno che l'unione di due debolezze potrebbe diventare la loro forza. È farneticare?
Tutto giusto, ma mi sembra che da quando non c'è Dario Fabbri si parli molto molto meno di fattore umano. Il principale problema italiano, invece, è proprio lì. A cominciare dalla tendenza demografica che è semplicemente drammatica per l'Italia. E non solo quella, si deve iniziare proprio dalle basi del fattore umano per poter avere un po' di ruolo geopolitico.
Complimenti per le riflessioni, rimango dell'opinione che se non risolviamo per primo il problema demografico con tutto quello che ne consegue, in quanto numero e età media della popolazione, siamo destinati all'irrilevanza nel migliore dei casi o predazione nel peggiore. Saluti
Ci sono solo due strade praticabili per evitare il peggio: inventare la macchina del tempo per andare nel passato e cambiare in meglio la storia italiana oppure riduciamo l'Italia (da Stato satellite degli Stati Uniti) a dipendenza straniera completa e diretta.
@@angelodichiara7909 sognare non costa nulla, ma pretendere che gli italiani cambino e diventino come gli svizzeri o i giapponesi mi sembra un mix di fantascienza e utopia. Vedremo
35:55 «fronte nemico» ma nemico di chi? All'inizio aveva specificato «nemici dell'America» (parlando dei cinesi), che non vuol dire nemici nostri. I «nemici dell'America» (cioè degli USA) sarebbero degli ottimi partner commerciali e sarebbe meglio iniziare ad avvicinarci a loro (direzione opposta a quella presa con l'Ucr) e allontare l'impero yankee, piuttosto che restare sotto il loro scarpone e obbedirgli allontanandoci da quei paesi nei quali troveremmo ottime opportunità (a saperle sfruttare e a saper giocare d'equilibrio per non finire dalla padella alla brace). «Ucr in parte […] ancora libera»… libera da chi? dovrebbe essere chiaro che l'Ucr non è libera almeno dal 2013 circa (ed era chiaro che non poteva essere "libera" dal 2008 almeno). Non capisco perché si usano sempre le categorie imposte dall'impero (o IEA, volendo usare la sua denominazione): una nazione è "libera" se è occupata o controllata da "Noi" o dai suoi satelliti… Fastidioso.
L'analisi ha un punto debole. Questo è costituito dalla assenza di una valutazione economico - strutturale del sistema Europa. l'Europa si poggia da circa due secoli della interdipendenza economica sia in termini di approvvigionamenti che di mercati di sbocco tra Germania - Italia - Russia. Lo sviluppo economico della Europa e avvenuto grazie a questo sistema incrociato. Ogni ipotesi che non consideri questo intreccio ritengo si perda nel formalismo politico. Si può anche analizzare il tutto in termini di sicurezza con l'errore di privilegiare la Sicurezza NATO come la più conveniente, ma ciò andrebbe a minare la interrelazione economica e quindi avrebbe come conseguenza la diminuzione di ricchezza e benessere della Europa. Pertanto se associamo la sicurezza ai rapporti economici se ne ricava che maggiori interscambi e maggiori interrelazioni implicherebbero maggiore sicurezza. Potrebbe essere sufficiente promuovere questa politica per generare più sicurezza. Differentemente una politica votata alla sicurezza pura e semplice distruggere i rapporti di interrelazione e aggraverebbe l' insicurezza. Se si prescinde da questa connessione avviene che gli Stati amici in quanto reali o potenziali collaboratori economici vengono scambiati per Stati nemici. Una costruzione geopolitica di un sistema non prescinde, pertanto, da una costruzione strutturale economica e logistica tra le parti del sistema.
Condivido diverse cose rispetto la situazione ma le conclusioni tratte mi hanno un po' depresso, io non li vedo gli imperi che si fanno tanti amici, neanche gli inglesi vedo proprio in buone acque. E noi che dovremmo fare? Metterci in fila, fare i bravi e sperare che ci graziano? Mah ...non ti regala niente nessuno, tantomeno gli imperi, neanche se fai il bravo, anzi tantomeno se fai il bravo, verrebbe il sospetto. Se vuoi migliorare o anche rimanere a galla e' meglio che ti giochi le carte che hai, sono d'accordo, ma rendersi utili, sperare nella benevolenza? Vedo molte piu' possibilita' e prospettive con il buon vecchio progetto Europa, naturalmente se riesce perche' non e' che te lo lasciano fare. Non ti regala niente nessuno, appunto vedi sopra, ma la pecora porta bene? Mi sembra tanto una cosa da sconfitti in partenza. E' vero che la situazione sta cambiando velocemente, ma cambia cosa? Declino dell'occidente, declino dell'impero egemone, multipolarismo, a me questo appare, si affacciano nuove potenze, alcune ex colonie. Bisogna per forza scegliere una parte? Poi con il vecchio, con l'ancien regime? Come Italia non ci sono molte possibilita', e' probabile, ma come Europa e' diverso, certo poi se la pensano tutti come Caracciolo la vedo difficile. Divide et impera funziona sempre, un evergreen, e al posto di liberarti fai la pecora, con le altre pecore. E alle pecore non va sempre bene, vengono munte regolarmente e spesso sacrificate. Abbiamo un bell'esempio di pecora finita male non tanto lontano. E non mi sembra un caso di paese ..."inerte", ma schierato, piuttosto attivamente, una brava pecora.
Uno sviluppo pedagogico del mare... Caro Lucio, ma lei lo sa che spesso nella cosiddetta scuola media geografia è insegnata dal docente che "potrebbe fare meno danni ", didatticamente parlando? Detto ciò che qualità della geografia può venir fuori dopo tre anni?
Nessun governo retto da italiani potrà mai essere una chiave di svolta. Se non verso il fallimento completo dell'Italia. Fallimento da cui possiamo salvarsi solo riducendo l'Italia, da Stato satellite degli Stati Uniti, a dipendenza straniera completa e diretta.
L'Italia ha perso il treno della modernità già nel 18° secolo, e da allora è in mano alla crescita, quando c'è stata, del tipo "poco poco per carità" se no perdo l'azienduccia di papà
Già! È vero! L'unico modo perché l'Italia recuperi quel treno e ridursi, da Stato satellite degli Stati Uniti, a dipendenza straniera completa e diretta.
In Italia non riusciamo a fare un'opera senza che un esercito di analfabeti faccia ricorso al tar. Non tiriamo fuori il nucleare per pietà, ma pensiamo ad esempio 1 GW di eolico offshore bloccato a tempo indeterminato a largo della Sicilia...no tav, no tap, no F35. Un esercito di capre fomentate da politici inetti (e mettiamoci pure dentro i media) l'italia a furia di dare parola a tutti, poi si perde in un milione di tonnellate di chiacchiere
Che l'Italia sia un paese inerte saccheggiato dai vicini, a livello industriale pienamente d'accordo. Mi sembra sbagliato il messaggio lanciato "facciamo una marina potente" per salvaguardare il Mediterraneo. A livello di mezzi difensivi mi pare che siamo messi abbastanza bene (tenendo conto anche della Nato), se invece si intende una marina d'attacco, tipo sesta Flotta Americana, non ne vedo il motivo. Cos'è dobbiamo riconquistare la Libia per rafforzare lo stretto di Sicilia? Se andiamo a vedere la storia d'Italia, oltre a essere sempre stato un paese legato all'occidente, come è stato ricordato, in tutte le campagne militari di conquista ha dimostrato di non essere il nostro mestiere. Aggiungo che è vero che la Turchia ha 2 piedi nel Mediterraneo ed è a tutti gli effetti una potenza militare (dopo USA la più importante della Nato), ma economicamente un disastro sull'orlo della bancarotta. Preferisco essere cittadino Italiano conosciuto in tutto il mondo per cultura, paesaggi e prodotti apprezzati "Made in Italy" piuttosto che spendere buona parte del pil in armamenti come nelle dittature.
E io preferisco la stessa cosa che preferisci tu. Ma con l'aggiunta del fatto che sia Svizzera o Giappone a governare completamente e direttamente l'Italia, al posto degli italiani (vista la loro assoluta e inguaribile incapacità di governare bene un qualsiasi Stato).
@@Jojez02 Sempre meglio una pacca sulla spalla, piuttosto che ritrovarci il paese in macerie, come quando non molti decenni fa qualcuno ha detto che il Mediterraneo è "Mare Nostrum". Il tempo degli antichi Romani è ormai passato.
@@angelodichiara7909 Certamente. Dobbiamo farci rispettare a livello internazionale, ma secondo me con altri mezzi. Quando al governo c'era Mario Draghi in Europa e nel resto del mondo l'Italia veniva vista in modo diverso in dico migliore. L'idea di usare la marina militare per fermare gli sbarchi d'immigrati non è certo sua, ma di qualcuno che ora ci governa.
@@fabioalberti2120 Ma ora che Draghi è stato costretto a lasciare il governo dell'Italia le nostre uniche alternative praticabili che ci rimangono sono inventare la macchina del tempo per tornare nel passato e cambiare in meglio la storia italiana oppure ridurre l'Italia (da Stato satellite degli Stati Uniti) a dipendenza straniera completa e diretta! Altro non c'è.
Ma siamo un paese che cresce poco perché abbiamo aziende troppo piccole, non solo ci riempiamo la bocca nel dire che il tessuto economico italiano è fatto di piccola impresa, che invece è proprio quello il motivo per cui non cresciamo.
Se perdessimo anche le micro imprese diventeremmo un pase da quarto mondo. Piuttosto domandiamoci perché da tante micro imprese nessuna o quasi diventa grande o grandissima? Perché appena arrivano a media pmi o anche prima falliscono o vengono acquisite e perdono la peculiarità italiana? Attenti a disprezzare il contenuto del piatto dove si mangia.
@@andreamacchiarelli3748 Comunque il problema resta. Le micro imprese sono un grosso handicap dell'economia italiana. Sono meno produttive, facilmente scalabili, svantaggiate nei grossi appalti, svantaggiate nella competizione internazionale. L'unico vantaggio è la flessibilità nei momenti di crisi, quando molte spariscono per poi rinascere altrettatnto velocemente. O l'imprenditorialità italiana cambia, oppure rimarrà facile terra di conquista.
@@andreadalcortivo747 copia incolla dal sito dell'istat "Le microimprese (quelle con meno di 10 addetti) sono 4,1 milioni e rappresentano il 95,2 per cento delle imprese attive, il 46,1 per cento degli addetti e il 29,3 per cento del valore aggiunto realizzato. In questo segmento dimensionale è rilevante la presenza di lavoro indipendente (60,8 per cento).25 mar 2019" se questo è un handicap non possiamo essere d'accordo.
@@andreamacchiarelli3748 Non sono io a dire che le micro imprese sono un handicap, sono moltissimi economisti. Io posso solo constatarlo di persona nella mia esperienza diretta.
Come dice la prima legge della geopolitica: tra due o più potenze, il male minore è scegliere di restare sotto l'influenza di quella geograficamente più lontana. Quindi meglio gli USA di Russia, Germania e Francia