La chiesetta ha vinto sul ghiacciaio. La storia del piccolo santuario votivo di Notre-Dame de Guérison, arroccato sulla strada della Val Veny nel comune di Courmayeur (AO), è emblematica del fenomeno del ritiro dei ghiacciai italiani.
Il ghiacciaio Brenva, che ora si vede solo sullo sfondo alle spalle della chiesetta, poco meno di mezzo secolo fa era così esteso da lambire il santuario, tanto che con la sua spinta ne causò la distruzione per due volte.
Ma la devozione dei fedeli, che qui giungevano numerosi per chiedere alla Madonna una guarigione o ringraziarla per la grazia ricevuta, fu più tenace: ricostruito, il santuario ha vinto la sua personale sfida con la natura, mentre il ghiacciaio si è ora ritirato di oltre 300 metri.
Fa un certo effetto osservare la cavità morenica come si presenta oggi. Un tempo venivano armati di picconi a prendere il ghiaccio per rifornire gli alberghi della zona, mentre ora non c’è più niente.
Come racconta l’attuale custode, Remo Marquis, ancora oggi arrivano persone anziane con maglioni e giacche pesanti perché ricordavano di essere state in questa chiesa da bambini quando faceva molto freddo, proprio per la presenza del ghiacciaio a fianco.
Colmo di ex voto riferiti alla vita di montagna, con molti dipinti e oggetti appartenuti ad alpinisti che si sono miracolosamente salvati durante le loro escursioni, questo santuario è oggi un simbolo del cambiamento climatico e un potente ricordo misto di fede, roccia e del ghiaccio che non c’è più.
Intervista: Remo Marquis, custode del santuario
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22 окт 2024