E vivaddio qualcuno che spiega chiaramente ai comuni discenti il concetto di convoluzione. Anni e anni a cercare di capire questo concetto ogni volta che si presentava; sfogliare libri che, quando si degnano di dare una definizione, è simile a voler interpretare una frase in aramaico antico mentre bastava voler usare quanto registrato in questo video. Lo voglio conservare a memoria futura come prova che una cosa l'hai veramente capita se e solo se la sai spiegare con parole semplici. Grazie Giuseppe; grazie sempre. I miei complimenti perché sei proprio bravo.
Ti faccio i complimenti per i contributi che stai dando alla community italiana che è molto carente in ambito scientifico purtroppo. Unico appunto: nel caso discreto si lavora con la delta di Kronecker, quella di Dirac è usata nel mondo continuo :)
Ti ho scoperto oggi , sei davvero bravo , sulla teoria dei segnali ho sputato sangue ma non perché è così difficile ma spesso è spiegata in modo meccanica senza far capire il pensiero che c'è dietro , bravo
Bellissimo video, finalmente un video in Italiano fatto come si deve per quanto riguarda l'integrale di convoluzione, Sistemi lineari ecc... (Argomento cardine di Teoria dei Segnali e Controlli Automatici). Potresti fare un esempio grafico della convoluzione? Esempio tra due funzioni rect(x)? E magari trattare un esempio di risposta all'impulso (esempio circuito RC)?
Molto bene. Potresti estendere il discorso dicendo che in pratica gli esempi che hai fatto non eccitano il sistema con un impulso ideale (estensione in frequenza illimitata) ma entro certi limiti ed approssimazioni hanno la loro validità. E/o parlare degli altri segnali di prova più facilmente ottenibili (gradino, rampa...). Mi occupo di esercizio e manutenzione di reti elettriche, abbiamo apparecchi che in esercizio, senza bisogno di disalimentare la rete, possono misurare alcuni parametri. Per esempio mediante la scarica di condensatori o effettuando un cortocircuito (ovviamente su dispositivi di misura come i p es i TV) per un tempo breve misuriamo alcuni parametri omopolari.
Nella teoria di solito si definisce sempre quella bilatera "per stare larghi", poi gli ingegneri se la adattano da 0 a +inf, perché studiano fenomeni che partono da un certo istante 0 ;);)
che poi vale lo stesso per la trasformata di fourier, tenendo considerazione che non andremo più a lavorare sul dominio di s ma delle frequenze (f). quindi il mio integrale avrà a che fare con e^(-j2πft)