11:56 aranciaorganica in chat dice che "gentile" è un termine nato nel periodo fascista Guido Guinizzelli, 13esimo secolo: Al cor gentil reimpara sempre amore A zì accanna
@@nicolasgentile3932beh dante era un sostenitore della monarchia assoluta , classista, vagamente razzista e sostenitore delle crociate, non lo prenderei esattamente come esempio di antifascismo ahahah
Calabria, circa 2010, anno più anno meno. Passavo tutta l’estate lì da quando ero piccola,quindi ritrovavo ogni anno amici e cugini che aspettavo di rivedere contando i giorni.. dopo circa 3 giorni dal mio arrivo mi chiama mia madre incazzata nera come non l’avevo mai sentita, in breve, mio nonno l’aveva chiamata per dirle che avevo fatto scandalo al paese, abbracciando un uomo in piazza , e niente, era mio cugino che ancora non ero riuscita a vedere nonostante fossi lì da 3 giorni, son dovuti venire lui, suo padre e suo nonno a garantire a mio nonno che fosse realmente lui. 2010.
@@michelericcio5077Non voglio mancare di rispetto a nessuno ma oltre la linea gotica, negli anni '80 e '90, le donne/ragazze erano libere come lo sono adesso e forse di più
Sintesi al minuto 11:10-21 se uno non pensa che il linguaggio sia omofobo, sessista e razzista è una persona che si sente attaccata sul personale e non fa introspezione perchè l'introspezione è dolorosa. Mi sembra che si implichi che chi non è d'accordo con la tua idea non stia ragionando lucidamente. Non mi pare proprio compatibile con "il confrontarsi con chi ha una idea diversa dalla tua" dichiarato poco prima. Just another echo chamber.
Ha detto che se non sei d'accordo devi argomentare sul perchè e non inventarti cose come "odi gli uomini". È stato un appello alla presa di consapevolezza. Nella echo chamber ci sarai tu semmai. È stata abbastanza rilassata fino a quel punto.
@@comeinhendy8931 cvd Io ho ripetuto le esatte parole di Simone che ha continuato il suo discorso. Non sembrava minimante in disaccordo su questo punto come sul discutere con chi la pensasse diversamente. Bispensiero.
@@zio091barbone6 questa cosa della decontestualizzazione vi ha preso la mano. SE UNO DICE UN COSA NON PER SCHERZO O PER IPERBOLE e quella cosa ha una sua coerenza interna il contesto serve solo a paraculare. Non dico sia un stronzo o che lo sia lei: quella cosa è problematica.
@@kantorghor E hai ignorato cosa intendesse. Ti ho risposto in merito e aggiungo che non ha mai detto che chi è in disaccordo non è lucido. Stai a mistificà. Le persone in disaccordo molto spesso non argomentano, insultano fino ad arrivare a casi estremi citati da Kitano e Dave che sembrano non essere lucidi. Se sei in disaccordo sul tema discusso, ti invito ad argomentare. Poi io mi sto rivolgendo a te ma è in generale. Lo fanno vedere stesso in live, la gente nei commenti sotto i video di matcarus scrive robe tipo "dovrebbero riaprire i manicomi" oppure stesso mattcarus dice "Odia gli uomini". Sono insulti e mistificazioni atte a delegittimare l'interlocutore.
Più che confronto è stata una live piena di pinkwashing, ma poi come fate a dare ragione a sta tizia che cita in continuazione Michela Murgia che era palesemente misandrica? Era colei che diceva che nascere maschio è come nascere figlio di mafiosi, ma siete seri? A tratti ho pensato che sta live era una colossale trollata
Boo raga sarò io che sono cresciuto con persone avanti ... Ma in famiglia e fuori nel piccolo paese e sempre stato così...mia nipotina gioca con una motosega e un camion e altri bimbi giocano con la cucina...per esperienza personale posso dire che già sono cambiate le cose.
Bha... Su questa live avrei qualche dubbio. Piu che un confronto è stato un appoggiare la ragazza su qualsiasi cosa dicesse. Forse con Mr Marra sarebbe andata diversamente. Ho trovato le tematiche della ragazza un po' estreme, anche se ideate per uno scopo nobile e come tutte le cose estreme secondo me c'è qualcosa che non va. Il troppo storpia come si sul dire. Il discorso di base era interessante e molto riflessivo ma non mi è piaciuto come si è evoluto.
comunque raga occhio a definire sessista un linguaggio, l'evoluzione di una lingua ha molti più fattori. Si può dire che alcune espressioni, soprattutto popolari, abbiano una matrice sessista, ma lì si tratta già di utilizzo di una lingua e non delle sue fondamenta. Da studente di lettere ho studiato, per esempio, che il maschile sovraesteso nasce dalle lingue antiche, in cui i due generi indicavano solo viventi e non viventi, e quindi era di fatto un neutro che è diventato maschile soltanto per somiglianza fonetica (la o del singolare e la i del plurale insomma). Poi è un discorso molto lungo è complesso ma volevo soltanto dire la mia e invitare a porre attenzione quando si parla di lingue come la nostra che hanno radici profondissime nella storia.
"Come se ad assessore non ci fosse sesso dentro". Grazie mille Francesca, ora non potrò fare a meno di sogghignare ogni volta che sentirò questa parola
Cari ragazzi, vi seguo da anni e continuerò a seguirvi ma su questi temi l'inversione a U è troppo esagerata, non riesco più a seguirvi, ad un certo punto devo chiudere il video. Da quando avete preso questa svolta ho detto "vuoi vedere che un giorno andranno ad approvare la shwa o come cazzo si scrive". Questa cosa la vedo materializzarsi giorno dopo giorno da persone che mi hanno dato tanto sul piano riflessivo oltre l'intrattenimento e mi dispiace veramente tanto. Le parole offensive andrebbero liberate ed esorcizzate anche tramite l'ironia come insegnavate voi stessi. Le ideologie andrebbero decostruite come insegnavate voi stessi. Con queste persone, per quanto prese da fini nobili, bisognerebbe dialogare e dibattere, non appoggiarle o inseguirle ne tanto meno prenderle per il culo
Ho pensato la stessa cosa, non sono riuscito ad arrivare alla fine della live. Non c'è stato il minimo dibattito nonostante la ragazza abbia detto molte "sciocchezze". Forse con Marra sarebbe stata un live un po' diversa..
Noi italiani non siamo razzisti, siamo xenofobi, è diverso. L'affermazione "L'italiano bianco è tendenzialmente xenofobo" è vera, e quindi sarebbe una affermazione incontestabile. L'affermazione "L'italiano bianco è tendenzialmente razzista" è discutibile, e quindi contestabile e negabile. La differenza tra razzismo e xenofobia sta nel fatto che il razzista si crede superiore ad altre etnie, almeno a parità di contesto, mezzi e circostanze; lo xenofobo è diffidente nei confronti di chì viene da altri paesi.
Scusa la piccola correzione : "xenofob*" è tutto ciò che viene percepito come diverso e quindi come potenzialmente pericoloso Per il resto hai perfettamente ragione! Io aggiungerei anche "classista" (cosa sottolineata anche da Fine quando venne intervistato qui al Cerbero) : fondamentalmente l'italiano medio è ostile a ciò che potenzialmente potrebbe "togliergli" qualcosa in termini di ricchezza, benessere o bellezza Il saudita in Porche e con il Rolex d'oro al polso, per quanto scuro di pelle, non sarà mai respinto o dileggiato ; il povero emigrante con le scarpe bucate e la barba malfatta invece sarà guardato sempre con fastidio
@@watchit3746meh, guarda, ti dirò: solo quando si tratta di stranieri "in regola" e ricchi; prendi un uomo ebano inglese (mi risulta che in Inghilterra ce ne siano, ma correggetemi se sbaglio...) e dell'alta borghesia, ben vestito, allora sì che la gente lo tratta con riguardo. Stessa cosa con qualche ragazza straniera del sud America o dell'Africa dalle curve vollutuose e vestite alla moda. Come ha detto la suddetta persona africane692, noi italiani siamo effettivamente classisti: una volta, a mia sorella, quando un'extracomunitario malvestito si è avvicinata a lei nella stazione della metro, gli ha detto "mi spiace, non ho soldi": in realtà voleva solo che gli si spiegasse come funziona il distributore di biglietti. Anche a me sono capitati casi analoghi, con extracomunitari visibilmente poveri. Come ho detto prima, siamo xenofobi e classisti, infatti la nostra xenofobia si concentra principalmente nei confronti di quegli immigrati che arrivano quì in Italia clandestinamente e che vivono ai margini della società (con la quale il nostro governo non riesce a regolamentare adeguatamente il flusso di migranti), ma appena vediamo un'individuo straniero, il cui il nostro istinto "classista" ci dice che "è un/a tipo/a a posto", allora va tutto bene. A riconferma che non siamo in realtà particolarmente razzisti: se lo fossimo, tratteremmo male anche l'inglese di colore benestante e la sudamericana gnocca!
@@africane692 indipendentemente dai soldi, per molti l'arabo é solo un cammelliere retrogrado che ha avuto la fortuna di nascere sul petrolio. Non verrà schifato, ma verrà comunque visto come un bancomat ambulante.
Scusate eh ma debbo necessariamente rispondere ad alcune illogicità intrinseche nella conversazione. Che va bene tutto, son d'accordo con il problema della omofobia, del patriarcato e anche del riscatto che le donne giustamente meritano e tuttavia: Il fatto che il linguaggio sia "da cambiare" per sensibilizzare è una fallacia mereologica, ovvero si considera il tutto identico alle parti: Statisticamente in Italia un giovane conosce all'incirca 2000/3000 lessemi e ne utilizza in media 800 su un totale di un vocabolario esteso di 45.000. Ora, il problema potrebbe anche stare nelle parole "in se" ma appare chiaro che si parla di statistica di utilizzo quando viene asserito (e cito): "se una donna è acida gli si risponde 'non hai scopato'" non è di certo un problema di PAROLE quanto perlopiù un problema di CULTURA. Oltremodo, per quanto riguarda i termini alternativi come Assessora o Architetta, è banalmente un problema di declinazione dei termini, inutile citarmi "bidella segretaria o maestra" è paradossale che il paraocchi si fermi ad un pregiudizio (che colpisce tutti eh, sia chiaro) che non guarda oltre la propria tesi. Esiste di fatti "il maestro", così come "il segretario" ma soprattutto esiste il "Bidello" Questo perché ? Banalmente perché ci sono termini ambivalenti per ambo i sessi, sono a declinazione neutra. Mo che volemo fa? Cambiamo anche il nome Andrea al maschile con Andreo ? (e soprattutto lasciamo Gianni come plurale di Gianni?) Il problema sta nella radice intima dell'essere umano o meglio, sta nella determinazione dell'essere-umano, nella polarizzazione, nella necessità di incasellare termini per una adeguatio rei ad intellectum. Qualora la domanda fosse posta nell'intimo sentimento di ognuno il vocabolario sarebbe, come detto da Francesca, un semplice strumento ad uso e consumo del nostro pensiero. Quindi, femminismo sì, ma finché la battaglia si combatte ALL'INTERNO DELL'EQUAZIONE noi\voi, cercando di SDRADICARE questa differenziazione, utilizzando APPUNTO (E QUI SI CHE DIVENTA STRUMENTO) IL LINGUAGGIO; allora non si va da nessuna parte. Bisogna investire sulla cultura delle parole, che servono a formare il pensiero, sulla lettura, sulla introspezione psicologica, abbattendo il muro della mascolinità tossica, il muro del lemma "psicologo=malato". Bisognerebbe investire su dell'informazione sana sui social network e non configurarsi ad un pensiero "da social" che prevede un TikTok da 30 secondi per esporre un pensiero che richiederebbe 30 anni di discorsi. Ora, ovviamente sono DALLA PARTE DI FRANCESCA, a me i pre-giudizi hanno sempre fatto ribrezzo e chi insulta è SEMPRE un ignorante che ignora l'effetto di una parola, la potenza di una parola., Capisco la sua battaglia, mi schiererò dalla sua parte però come diceva Aristotele: "non sono d'accordo con te ma farò di tutto affinché tu possa esprimere quello che credi". Pace e bene a tutti Clochards
Non commento quasi mai ma ho visto la diretta su twitch e quando simone ha detto che per lui è giusto e non c'è niente di male nel sostituire nebro con nero nella canzone i vatussi mi ha pianto il cuore . È anche un artista, scrive e compone e non capisco come possa dire una cosa del genere. Il testo originale e la registrazione usano quella parola ed è assurdo andare a modificare i testi in maniera retroattiva. Assurdo e ridicolo
Il ragionamento che fai tu ha senso quando una modifica va a snaturare il senso di un’opera. In questo caso non è avvenuto ciò, i watussi rimangono tali e quali a come voleva dipingerli vianello, solo con una leggera modernizzazione
Una ragazza che porta alto il valore del dialogo che però blocca i video che non gli piacciono.. non importa il contenuto del video di mattcarus, dal momento che si è riempita la bocca tutto il tempo con la parola "dialogo" dovrebbe rispondere lei argomentando seriamente, visto che se il video fosse davvero cosi indecente e pieno di insulti sarebbe molto facile da smontare. Invece bloccando fa l'esatto opposto, se lei ha questo valore dovrebbe essere lei in primis a perseguirlo. Inoltre riguardo il parallelo con i bianchi che non dicono di essere razzisti mentre gli uomini dicono "not all man": nessuno ha mai incolpato tutti i bianchi del problema sistemico del razzismo, mentre al contrario al primo scandalo vengono accusati TUTTI gli uomini di essere parte del problema. Se posso fare una critica, Simone si diverte sempre a fare l'avvocato del diavolo ma in questa occasione non hai proferito parola, quando dal mio punto di vista alcune affermazioni possono avere una sfumatura criticabilissima... capisco che ormai mattcarus sia circoscritto al personaggio "conservatore" che si racchiude dietro la sua fanbase maschilista, ma preferirei che si parlasse delle idee e delle argomentazioni invece che del personaggio. Update Sono andato a rivedere ora il video di mattcarus, è davvero incredibile. Stavo dando per scontato che dal video facesse intendere che fosse una persona non aperta al dialogo da come ne avete parlato, e invece ha fatto letteralmente un video di 15 secondi, stessa durata del video di francesca. Entrambi i video sono volti a polarizzare la fanbase che li segue. Hanno fatto esattamente la stessa cosa, delle frasi forti non argomentate. Se si volesse un confronto aperto sicuramente questi video non bloccano questa possibilità. Ma purtroppo lo fa lei bloccandolo. Lui è il primo a rispondere a tutte le storie dove viene preso in causa, quindi direi che qui la vicenda si commenta da sola
Maria Lucrezia Corne Piscopia Prima donna laureata in Italia e nel Mondo (anche se fonti storiche parlano di periodi antecedenti) in Filosofia A metà del 1600 nell'Università di Padova 🤦🏿♀️ Prima grave inesattezza
il linguaggio è un espressione sociale e si evolve di passo con la società, non esiste "l'italiano puro" dal latino al volgare passando per il fiorentino, l'italiano dei nostri nonni non è l'italiano che parliamo noi, basta guardare le pubblicità anni 50-60 per vedere quanto è cambiata la lingua e continuerà a cambiare
Live terrificante, ma che è successo al Cerbero? Sembra veramente un rimpiazzo da Invasione degli Ultracorpi, con Francesca che ha detto cose aberranti e nessuno a dirle niente, anzi, a darle ragione.
Gliel'ho fatto presente pur io, più d'una volta, anche recentemente; purtroppo, col tempo, da circa due anni, si sono molto ammorbiditi sulla questione "femminismo"; un vero peccato.
Boh non capisco chi dice che questa live sia bella e che siete maturati, avete affrontato il discorso in maniera estremamente superficiale, portando argomentazioni ricche di errori e fallace, io ci ho visto una tremenda involuzione invece, non perchè si percepisce un cambiamento di certe posizioni ideologiche, ma un'involuzione proprio nel metodo, tanto quello analitico quanto quello espositivo.
In realtà da studentessa di linguistica ti posso dire che gli argomenti di cui si sono servi da ambo le parti in questa live sono più che complete, non so bene tu a cosa ti riferisca
@@gmcr5237 Non sono d'accordo, onestamente molte non le trovo ben argomentate: il discorso ad esempio intorno alla donna negli anni 50 e la donna oggi secondo me non sta in piedi per niente, si dice "siete sicuri che la situazione non sia la stessa?" facendo poi tutto un discorso intorno alle sex worker e i pregiudizi e le offese a riguardo eccetera, che bo, mi sembra veramente svilente del femminismo stesso mettere a paragone le due epoche, ce facendo riferimento agli anni 50 parliamo di un'epoca in cui alle donne tantissimi lavori erano ancora proibiti, in cui esistevano leggi assurde come il delitto d'onore ed il matrimonio riparatore, così come le leggi assurde sull'adulterio eccetera, ce la situazione odierna della donna è paradisiaca rispetto a quella degli anni 50 e non c'è niente di male a dirlo, ciò ovviamente non vuol dire che sia tutto risolto e il femminismo non abbia senso, per carità di Dio lungi da me dire una cosa del genere, io mi dico femminista convinto, però ecco è proprio l'argomentazione che non va bene Così come il razzismo che sarebbe una caratteristica principalmente del maschio bianco etero, è proprio una sciocchezza empiricamente smontabile, basta andare negli altri continenti per accorgersi che non sia così, a me in Asia hanno proibito l'ingresso in ristoranti e luoghi pubblici in quanto bianco, in africa quando ero in missione c'erano persone che non mangiavano nelle mense o nei piatti comuni se vedevano che c'eravamo noi bianchi, o non mangiavo il cibo preparato da noi, in città ci facevano entrare ovunque perchè l'occidentale è sinonimo di soldi che entrano ma il prete (che era nero, del luogo) che ci accompagnava più di una volta ci ha avvisato che in realtà dietro i sorrisi ci insultavano. Il discorso sulle responsabilità sociali mi sembra incredibilmente superficiale oltre che controproducente proprio per la causa stessa (oltre che ingiusto). Vogliamo parlare del voto? in Italia gli uomini hanno il diritto di voto da 30 anni in più che le donne, di questi 30 anni 20 li abbiamo passati in dittatura. Per quanto riguarda il voto e le battaglie femministe negli altri paesi invece in molti c'è in divario più grande, ma è anche vero che movimenti femministi sono stati spesso appoggiati da uomini, possiamo nominare ad esempio Stuart mill che da subito si schierò a favore delle suffragette e proprio il suffragio femminile diretto. Sul linguaggio tu sicuramente potrai correggermi se dico delle inesattezze, ma quel che mi sembra manchevole sempre in queste argomentazioni è la completezza del discorso, nel senso che si fa sempre intendere che: Società Maschilista = linguaggio esclusivo Società egualitaria = linguaggio inclusivo Però se così fosse allora le società a soffrire di più il patriarcato dovrebbero essere quelle di lingua romanza, che sono quelle in cui generalmente non esiste il neutro, o in cui comunque le norme che regolano il neutro sono da valutare sulla singola parola, ma in moltissime lingue del nord Europa, quelle germaniche e praticamente tutte quelle asiatiche sono tendenzialmente inclusive, anzi in Asia da quel che ricordo sono praticamente più il maschile ed il femminile ad essere delle eccezioni e si usa per lo più il neutro, ricordo ad esempio che in Giappone un giapponese mi disse che loro tendenzialmente pensano tutto in neutro. Eppure questa correlazione non c'è, anzi il maschilismo è molto diffuso in tutte le società e in molte di quelle asiatiche molto più di qua, quindi questa correlazione che ogni volta viene fatta intendere in realtà non è così stretta. In ogni caso trovo improprio definire la lingua italiana sessista (o meglio, non del tutto ma ci arriviamo alla fine), nel senso che la lingua italiana proprio per regole grammaticali, prevede la formazione del femminile per praticamente qualsiasi parola, ora al di là di alcune brutture tipo avvocata, che è una bruttura non perchè si dica "avvocato" anche al femminile, ma perchè si dice "avvocatessa" ed è un termine che è sempre esistito, altre parole come, architetta, assessora/assessoressa (non so quale sarebbe la più grammaticalmente corretta) eccetera, non sono neologismi inseriti per rendere il linguaggio più inclusivo, ma sono proprio parole previste dalla formazione del femminile della grammatica italiana, ciò vuol dire che non è il linguaggio ad essere esclusivo e sessista, ma è il modo di utilizzare il linguaggio, ed il modo di utilizzare il linguaggio passa per la cultura dell'individuo, quindi si deve agire su quella, non sul linguaggio stesso, le cui imposizioni forzate non attecchiscono mai, se si fa la lotta al linguaggio si manca il bersaglio, sarebbe come cercare di lottare contro l'ombra del problema e non contro il problema stesso, nel senso che se ad un individuo tendenzialmente sessista dico "devi dire architetta", a parte che se non lo dice è già sintomo di ignoranza della propria lingua, ma magari inizia anche a dirlo, ciò non gli impedirà di continuare ad essere sessista. Negli ambienti che frequento e che ho frequentato io, che per fortuna sono stati sempre ambienti egualitari e femministi, ad esempio ho sempre sentito dire avvocatessa, architetta e assessora, e so perfettamente che un singolo caso non fa statistica, ma leggendo tantissime testimonianze non sono l'unico, quindi è evidente che a quel punto il problema è la cultura e non il linguaggio di per sé. La questione può sorgere quando si parla di aggettivi e avverbi per cui si usa il maschile sovraesteso, e la se ne può parlare, anche se nella maggior parte dei casi l'ostacolo si può comunque aggirare, nel senso che ad esempio basta dire "buongiorno a tutte e tutti", non è necessario che ogni singola parola sia neutra per non essere discriminatori, ma questo lo hanno detto anche nel video. Nello scritto già è diverso, personalmente non sono troppo favorevole alla schwa, perchè ho visto dislessici aver ancor più problemi a leggere con quel suono di mezzo, però gli asterischi non vedo perchè non usarli, almeno nelle comunicazioni ufficiali e nei documenti. Però insomma anche qua si parla ogni volta del linguaggio come se il nostro spruzzasse maschilismo da tutti i pori quando in genere chi non riesce ad utilizzarlo in maniera inclusiva non lo fa non per limiti della lingua ma per limiti propri. Il vero problema arriva quando si parla di includere persone non binarie, e la perchè manca il neutro, cosa che negli scritti, appunto comunicazioni ufficiali eccetera si può comunque risolvere con l'asterisco, nel parlato è comunque inutile cercare di forzare una regola, appunto per come funziona il linguaggio credo che un neutro si formerà con il tempo, ma cercare di inserirlo forzosamente non lo renderebbe naturale, cosa di cui il linguaggio ha bisogno per essere davvero accettato. Aspetto però la tua risposta, sopratutto per quest'ultimo punto dato che studi linguistica
@@pietroventimiglia5269 apprezzo molto la tua argomentazione, davvero completa ed interessante da molti punti di vista. Circa il razzismo inteso come prerogativa dell’uomo bianco posso dirmi d’accordo con l’analisi che hai fatto fino ad un certo punto dal momento che la tua descrizione degli eventi che hai vissuto in Africa mi ricorda esempi lampanti di xenofobia (letteralmente paura dello straniero, che nel caso delle popolazioni recentemente decolonizzate si traduce in comprensibile diffidenza e disprezzo verso l’occidente), non di razzismo. Il razzismo è un fenomeno che concerne solo l’essere umano bianco non oppresso e il popolo giapponese, notoriamente dedito all’umiliazione e alla sottomissione dei popoli conquistati (parliamo dunque di uno stato imperialista che continua a non discostarsi dal proprio passato infame). Dal punto di vista linguistico condivido invece il discorso che è stato fatto durante la live: la lingua è espressione suprema del mutare della società, difatti esistono diversi piani di variazione che la riguardano. Nello specifico la variazione “diastratica”, quella che riguarda le varie realizzazioni della lingua in base alle caratteristiche di colui che emette il messaggio (età, livello di istruzione, sesso, adesione ad una sottocultura, etc.), dimostra che il concetto di produzione verbale ha un’influenza fondamentale sulla vita delle persone. Un esempio molto superficiale di questo fatto è la considerazione che hanno i bambini delle medie dei propri compagni che parlano in modo forbito, magari considerato “da secchioni” o “da vecchi”; tutto cambia nel caso dei ragazzini che usano un linguaggio più fresco. Più il linguaggio si fa duro e più i comportamenti delle persone in questione si fanno trasgressivi, è un fenomeno molto comune. Modificare il linguaggio ha degli effetti molto visibili, anche, per l’appunto, solo cambiando contesto nella stessa realtà sociale. Inoltre è chiaro che l’utilizzo inclusivo della lingua dipende anche dalla flessibilità dell’individuo, nonostante ciò è intellettualmente disonesto dichiarare che l’italiano non sia una lingua retrograda (proprio perché la lingua non è un’entità a sé, bensì un corpus di espressioni usate da un popolo in continua evoluzione). I nostri segni linguistici ci rispecchiano, di conseguenza rispecchiano lo stagno in cui si trova il nostro Paese dal punto di vista ideologico. L’Italia è esattamente il più lampante esempio di occidentalizzazione forzata dei costumi: laddove il popolo non era pronto ad una svolta progressista, l’America, dopo la guerra, l’ha imposta con i giusti finanziamenti togliendo agli italiani la possibilità di vivere il presente, dunque ovviamente di costruirsi un’identità, cosa che avrebbe portato ad un generale miglioramento nel campo dei diritti civili, senza sentirseli imposti. Quindi con questo mappazzone intendo dire che la lingua non è altro che lo specchio dei cambiamenti della società, e l’individuo all’interno di essa si trova influenzato dalla lingua stessa, per cui ogni cambiamento in questo nostro contesto individualista deve necessariamente passare dal singolo e dunque dalla lingua. Ps. Perdonami ho scritto con i piedi ma vado di corsa, spero si capisca tutto
@@gmcr5237 per quanto riguarda l'africa il prete ci specificò che le parole utilizzate nella lingua tanzanese (Kiswahili se non ricordo male) erano considerati proprio insulti razzisti, diciamo il corrispettivo verso i bianchi di quello che in occidente sarebbe "sporco n***ro", mentre per l'Asia il Giappone è paradossalmente l'unico paese in cui non ho subito nessun atteggiamento razzista, anche se ovviamente so essere un fenomeno esistente, mi ricordo ad esempio del ristorante si sushi tolto dalla guida Michelin perchè ha negato l'ingresso agli stranieri, d'altro canto il razzismo è anche molto diffuso in Cina, ma ricordo le varie statistiche in cui si notava come anche il medio-oriente non fosse esattamente del tutto tollerante, con livelli talvolta anche più alti dell'occidente, pochi anni fa ci sono state manifestazioni e veri e propri scontri contro il razzismo in Indonesia, così come anche il Sud Corea ha un atteggiamento verso lo straniero molto simile a quello che hanno i giapponesi, insomma il razzismo è molto più diffuso, che a semplicemente i bianchi e i giapponesi. Per la lingua molto di quel che hai detto non è in contrasto con il mio discorso, ce la prima metà del tuo discorso è esattamente quel che ho detto, cioè che la lingua dipende dalla cultura di chi la esprime spesso e volentieri, ma il ragazzino che da del secchione a chi ha un linguaggio forbito non esprime un problema strutturale, intrinseco della lingua italiana, esprime un proprio problema culturale, quindi non si deve intervenire sull'italiano ma sull'educazione. Sul fatto che l'italiano è retrogrado potresti per favore fammi qualche esempio? nel senso al di là dell'incisività verso i non binari che citavo anche io è quello è proprio un problema strutturale proprio della lingua oggettivamente, quindi uno di quei punti di vista in cui l'italiano è effettivamente retrogrado, ma per il resto non mi viene in mente niente in cui l'italiano non sia egualitario tra uomo e donna. Te lo chiedo perchè appunto essendo tu un linguista almeno potrai farmi degli esempi veri che non siano "architetto/architetta" che appunto non è un problema dell'italiano ma un problema della cultura, dato che l'italiano come lingua prevede la formula per creare il femminile.
Allora ribadisco il concetto che dicevo prima, razzismo implica la sottomissione da parte di un’etnia verso un’altra. Visto che nella storia non c’è stato un singolo giorno durante il quale i tanzanesi hanno dominato un popolo bianco, si parla di xenofobia. Il razzismo implica in sé e per sé l’esistenza di un precedente storico da parte di chi lo perpetra. Un’affermazione razzista è tale nel momento in cui vi sia stata applicazione (in passato o nel presente) di ideologie secondo cui un determinato gruppo etnico sia INFERIORE rispetto ad un altro. Per quanto riguarda la linguistica penso di essere stata molto chiara nell’ultima frase del commento: società influenza il linguaggio che a sua volta influenza il singolo-> società individuo centrica prevede cambiamento a partire dal singolo al quale si da importanza-> ouroboro che si mangia la coda
Ciao ragazzi, vorrei ricordare a Dave, non solo la canzone Zingara di iva zanicchi, ma anche nel musical "notre dame de Paris" si dice zingara, in quel caso è La zingara Esmeralda( Lola Ponce) a Cantarlo
Sebastian io vorrei baciarti sulla fronte! ❤è per le anime belle e pure come te che lavoro sulla mia ironia ogni giorno cercando di trovare tanti piccoli espedienti per strapparvi un dolce sorriso🥰 e quello stupore sul volto del tuo fanciullino interiore di fronte al trucco del prestigiatore è ciò che alimenta il mio fuoco ogni giorno! Grazie di esistere. Dico davvero Sebastian, conserva questa tua ingenuità! fanne tesoro! perchè è proprio quando la perdiamo che il mondo diventa un posto grigio e privo di speranza! tvb
Comunque è bellissima la dimensione quasi orgiastica che ha preso la sezione commenti... Tra l'altro a correlazione di una delle discussioni più soporifere tenute negli ultimi 6 anni!! 😁 Suggerisco di saltare il video a pie' pari per dededicarsi direttamente alla lettura di un tale pregevole numero di "spremute di meningi"
Tante belle parole e buone intenzioni, ma i fatti mostrano, almeno finora, che se anche si andasse a creare un clima culturale che voi nello studio e Francesca (e, a dirla tutta, anche io) auspicate (auspichiamo), guardacaso sarebbero molte donne a lamentarsene! E, scusatemi ma, io mi baso sui fatti, non sulle parole!
Sembra la storia della comica americana che si lamentava perché non faceva ridere e che si è finta uomo solo per scoprire che non faceva ridere lo stesso.
Unpopular opinion: la voce di Francesca è simpaticissima. In ogni caso: bellissima live. Non sono d'accordo con tutto quello che è stato detto, ma è proprio per questo che è stata interessante da ascoltare. Una bella palestra per la mente.
Per quanto riguarda Maria Sofia io mi sono trovato molte volte in linea con le sue idee. Il problema è che è una pessima comunicatrice e dire che sia semplicemente "una provocatrice" lo trovo un po' riduttivo. In questo senso un provocatore dovrebbe mettere in luce le ipocrisie della società (vedi Bansky), dovrebbe smuovere qualcosa. Lei invece sembra avere l'effetto opposto. Rassoda le convinzioni pre esistenti delle persone e non posso far a meno di pensare che personaggini del cazzo come Tweener e Matt Carus si siano formati anche per colpa di questo genere di attivismo.
Demonizzare le parole non risolvera un cazzo, cause perse, l'essere umano trova sempre un modo per danneggiare il prossimo se non saranno queste saranno altre, il diverso è sempre stato schernito, esattamente cosa dovrebbe cambiare?
Che poi, se proprio vogliamo fare i perbenisti del linguaggio, non sarebbe anche il caso di condannare le bestemmie? Oppure, visto che non riguardano una minoranza, vanno bene?
@@riccardodellorto4267 dovremmo a nche condannare le parole "maschio bianco" dato che fino all'ultima volta che ho controllato io ero rosa e non bianco, si potrebbe anche aprire una parentesi sulla parola "maschio" dato che è una notazione al giorno d'oggi usata principalmente per il mondo animale, è come se io chiamassi le donne "femmine", per la concezione di questa parole a lungo andare risulterei cafone
Anche Ivan Grieco ha iniziato a togliere l' aggettivo ACCESO dopo confronto. Secondo me è una cosa che andrebbe ristabilita. Qualcuno si potrebbe trattenere dal visualizzare il video. :P
Atteggiamento o prassi politica che mira a rappresentare il popolo e le grandi masse esaltandone valori, desideri, frustrazioni e sentimenti collettivi o popolari. Daum bruhh apri un dizionario ogni tanto…
Non ha senso dare ragione alla cultura femminista prendendo come base l esistenza di incel e MattCarus. Continuiamo a fare discorsi divisivi. Ogni volta la scusa dei problemi col patriarcato. Boo
Ho vissuto molti anni in Svizzera e ho sempre usato "avvocatessa" come tutti gli altri là e mi è sempre sembrato che suonasse bene. Ossìa, siccome ho imparato così, non sapevo nemmeno fosse una parola da questionare 😂. Non sapevo che non si usasse in Italia. Peccato... Il linguaggio si è sempre evoluto nel tempo, seguendo la naturale evoluzione della società e continuerà a farlo. È inevitabile e mi dispiace per coloro che temono il cambiamento, perché vuol dire che, pretendendo che tutto rimanga uguale, stanno anche chiudendo la porta alla vita stessa, che è in sè qualcosa che muta costantemente, che non si può racchiudere in un tempo e scattola mentale. Sono quelle persone che hanno smesso di scoprirsi e credono di essere solo ciò che si sono attaccate addosso. Ma quelle etichette sono concetti morti, falsi, che ti danno una sensazione di sicurezza, però. La loro paura deriva proprio dal fatto che temono di doverle togliere e vedere davvero chi c'è sotto. E temono di vederci il vuoto, il brutto e cattivo, ma non sanno che saranno quello e molto altro. Abbiamo dentro tutte le sfaccettature del mondo, il vuoto, così come il pieno. Vedere tutte le illusioni che ci siamo costruiti crollare, è molto dura, ma necessario per essere davvero autentici, di consequenza, oserei dire, felici.😊 E vabbè, basta filosofia 😂 P.s. Simone, apprezzo che non rimani fisso sulle tue idee e che in questi anni tu ti sia permesso di cambiare molte volte opinione, non rimanendo attaccato a un personaggio, ma mostrando sempre la tua essenza.
avvocatessa si usa anche in Italia, erano alcune avvocatesse a volersi far chiamare "avvocato", per questo non lo si usava sempre, ma così come architetta eccetera, mio padre ad esempio è architetto quindi sono stato in ambiente di persone che fanno questo lavoro da sempre ed ho sempre sentito dire architetta
@@pietroventimiglia5269 Corretto 🙏🏿 Io che ho avuto la disgrazia di avere madre, zia e nonna femministe posso garantirvi che inizialmente i nomi delle professioni erano ,anche per un vezzo estetico, declinate al femminile... Furono le femministe a volere che il titolo assumesse una connotazione più neutra per evitare che ci fossero discriminazioni basate sul sesso di appartenenza (per es.per evitare che alcuni leggendo avvocatessa sulle Pagine Gialle o sulla piastrina affissa alla porta dello studio, prendessero il largo...) ...Ora si lamentano per questo! Senza contare che almeno in Italia mi pare ci siano più avvocatesse che avvocati (la prima fu Lidia Poët laureatasi nel 1881, poté entrare nell'ordine e quindi esercitare a 65 anni) Ed è si può dire la terza grave sfilza di imprecisioni del discorso di Francesca
Esatto con Francesca, anche se Yasmina ne avrà piene le palle di sentire ste cose... A me ad ascoltarla vien da dire : "Problemoni proprio..." Sti discorsi mi annoiano e mi irritano da una parte e dall'altra ormai. Il vero divario è quello sociale, tra strato di poracci e persone ultraricche, strato intermedio sempre più sottile.
Hey dunque i turchi io li considero bianchi, per questo non ho fatto cenno rispetto a loro, poi per il resto posso dire che stiamo davvero dicendo la stessa cosa, solo che forse non mi sto esprimendo bene. Invece sulla lingua posso dirti che è vero, è un labirinto allucinante, super interessante da analizzare
la chat su twitch fa a gara a chi si attacca prima ad una parola senza sentire un discorso, “il nesso tra questo e quello quale sarebbe?🤓☝️” arrivace da solo genio
@@giacca2791perdonami ...ma hai detto una gigantesca CORBELLERIA 🙏🏿 Per quanto non li segua assiduamente hanno fatto puntate dieci spanne sopra a questa a livello contenutistico, che però al contrario erano godibili e coinvolgenti! Questa live? Pretestuosa : odiano (?) Matt Carus poiché critico nei confronti di Maria Sofia, Abicocca e (a torto) della categoria "sex - worker" ed hanno trovato un modo a mio avviso un pò subdolo di farlo apparire come un misogino prevaricatore A livello performativo invece è noia concentrata
@@giacca2791 Da persona che non segue questo canale, ho comunque visto abbastanza puntate da poterti assicurare che ne sono state fatte moltissime che a livello contenutistico erano di alto (a volte altissimo) livello ma che al contrario di questa erano molto coinvolgenti e piacevoli all'ascolto! Pur non avendo nulla contro l'ospite avrò preso già 3 pause dalla visione, poiché profondamente annoiata ed infastidita dalle numerose incoerenze ed innesattezze nel discorso si Francesca (Discorso che potrebbe anche essere interessante ed arricchente per la tematica)
Questa live è incredibilmente bella, seguo ogni live dal covid e mi ricordo il vecchio cerbero, quindi questa live ha ancora più valore, proprio perché chi vi dà degli incoerenti non ha capito proprio un cazzo. Il pensiero della scimmia evolve, e per fortuna. Aprirsi al mondo, liberarsi dei propri byass porta ad evolversi, questo non è essere incoerenti, significa crescere. E io come voi, di pari passo a voi, e anche grazie a voi, sono cresciuto e ho capito sempre più l'importanza di un mondo aperto. Bella regá ❤
@@giacca2791 Parlando di un format audiovisivo, penso che ciò che vedo e sento sia molto importante per la fruizione del contenuto. Sul contenuto non mi sono espresso
@@giacca2791 Fatevene una ragione : la maggioranza di noi sta facendo una fatica galattica a finire questa puntata perché mal gestita e con un'ospite talmente noiosa da fare sangui**** il naso, ma sopratutto le orecchie... In più ...Se chiudi gli occhi ti sembra veramente di ascoltare Lisa Simpson con la sinusite!! È un dato di fatto Lei non ne ha sicuramente colpa,sarà una caratteristica innata, ma se qualcuno lo sottolinea in modo goliardico non sta' veramente commettendo reato alcuno! Sarebbe stata una puntata un pò meno mortifera se fosse stato presente Mr Marra : almeno avrebbe fatto le domande giuste, corretto le inesattezze e dato un pò di brio Tanto che l'argomento di per sé era abbastanza interessante
Sti discorsi hanno rotto il cazzo da mo, io mi ritengo una persona libera e vorrei che tutti gli altri lo fossero altrettanto, ma siccome non siamo fatti per vivere da soli ma appunto "viviamo in una società" (lol) l'individualità va messa a volte da parte per il rispetto che bisogna avere per le altre persone e per non urtare la sensibilità che hanno diritto ad avere tutti nel proprio personalissimo modo appunto per la fluidità di cui si parla tanto. Io non cago nel piatto di nessuno se nessuno caga nel mio ed è l'unico credo che ho. Però appunto che nessuno venga a cagare nel mio se non sono io il primo a farlo.
Per esempio (ammetto subito che non è assolutamente il mio caso ma è esplicativo) : se io volessi chiamare un omosessuale "f****o" sono libero di farlo come lui è libero di continuare a vivere la sua vita come lo sta facendo indipendentemente da quello che pensano gli altri di lui. Il fatto è che nello spettro delle emozioni esiste anche il dolore e l'essere offesi, bisogna imparare a conviverci, non eliminarli perché oltre che essere impossibile farlo per natura è più una forma di repressione questa che sfruttare le emozioni umane.
Vi prego persone che moderano i commenti, fate leggere questo commento a chi ha partecipato alla live, ho sgobbato tanto per scriverlo! Sentendo parlare del tema della declinazione delle professioni, sentendovi dire che è una questione di abitudine, sono finalmente riuscita a trovare il modo di esprimere il dubbio che provav internamente su questo tema, ma che non sapevo come trasformare in un discorso. In prima battuta sono approdata a questo articolo di treccani. Maschile e femminile nei nomi di professione [prontuario] Ma non ho trovato esattamente la risposta a ciò che avi in mente. Detta da profana, avvertivo che per certe professioni la declinazione ha senso, mentre per altre no. Credevo che la spiegazione scientifica potrebbe trovarsi nell'etimologia della parola. Ma sapevo che non stavo usando la definizione giusta per esprimere quello a cui pensavo. Allora sono arrivata qui. L'Accademia risponde a un quesito sulla parità di genere negli atti giudiziari posto dal Comitato Pari opportunità del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione E ho trovato praticamente la risposta grazie alla scoperta della categoria "maschile plurale non marcato" ma soprattutto della esistenza di classi di nomi diverse 1) i nomi terminanti al maschile in -o hanno il femminile in -a 2) i nomi terminanti in -e non suffissati (quindi per i nomi terminanti in -tore e -sore si veda più avanti) sono ambigenere, cioè possono essere sia maschili che femminili e affidano l’indicazione del genere all’articolo (e stabiliscono l’accordo di altri elementi: aggettivi, participi…) 3) i nomi suffissati: 3.1) i nomi terminanti in -iere: 3.2) i nomi o aggettivi terminanti in -a e in -ista: 3.3) i nomi terminanti in -tore: il suffisso -tore (pl. -tori) al maschile, è normalmente al femminile -trice (pl. -trici) 3.3.1) eccezioni: hanno il femminile in -tora 3.4) nomi e aggettivi terminanti in -sore: 3.5) nomi e aggettivi terminanti in -one 4) nomi composti: 4.1) composti con vice-, pro-, sotto- e 4.2) sintagmi con vicario, sostituto, aiuto 5) Pubblico Ministero: Pubblica Ministera La risposta quindi al quando vanno declinate le professioni credo sia che le professioni da non declinare sono quelle con una determinata classe del nome grammaticale, come ad esempio la classe ambigenere. Parole ambigeneri Enciclopedia dell'Italiano (2011) Per confermare questa opinione, ho trovato questo articolo di un linguista, molto interessante Nomi professionali femminili: singolarità o normalità? P.s. non posso mettere i link degli articoli, ho messo i titoli
L' ultimo articolo citato spiega secondo me la stessa conclusione, comprendendo anche l'analisi culturale. Nomi professionali femminili: singolarità o normalità? Di : Vera Gheno Cito la parte chei interessa ma invito a leggerlo tutto perché da una spiegazione linguistica anche ai casi a metà tra grammatica e cultura. La morfologia della nostra lingua, dunque, prevede già l’esistenza e la formazione, alla bisogna, dei corrispettivi femminili dei termini maschili. Chiaramente, non si tratta di cambiare la -o in -a in maniera automatica e ineluttabile: le regole per la formazione dei femminili variano a seconda del tipo di sostantivo con cui si ha a che fare. In particolare, in italiano esistono quattro tipi possibili di coppie maschile/femminile (ed è bene conoscere questi meccanismi, onde evitare battute sciocche come “e allora io da domani mi definisco pediatro”): 1) I nomi indipendenti o di genere fisso, nei quali il maschile e il femminile sono due sostantivi completamente differenti, come fratello-sorella o bue-mucca; 2) I nomi di genere comune, che possiedono un’unica forma per maschile e femminile, come il/la docente o il/la borsista. Spesso, sono termini che derivano (alla lontana) dal participio presente di un verbo (o latino o italiano), oppure sono termini che finiscono in -a per ragioni etimologiche (astronauta, geriatra). In questi casi, al singolare basterà cambiare l’articolo (ma eventuali aggettivi saranno concordati con il genere della parola); al plurale, talvolta la forma è la stessa per entrambi i generi (i/le docenti), talvolta cambia anche quella (i borsisti e le borsiste). 3) I nomi di genere promiscuo, normalmente riservati ai soli animali, che possiedono un’unica forma per maschile e femminile e per i quali il genere opposto si forma aggiungendo una specificazione al sostantivo: la tigre maschio, il tasso femmina. Potremmo, con una piccola forzatura, includere in questa categoria quei nomi riferiti a esseri umani che hanno solo un genere, a volte perfino incongruo con la persona alla quale sono riferiti: il pedone, la vittima, ma anche la guardia, la spia o il soprano (sempre riferito a una donna, in lirica). Non formiamo *la pedona o *il vittimo e nemmeno *il guardio, *lo spio o *la soprana; nemmeno aggiungiamo “maschio” e “femmina” alla parola; piuttosto, il contesto ci aiuta quasi sempre a comprendere il genere della persona a cui ci stiamo riferendo. 4) I nomi di genere mobile, che formano il loro femminile o con un cambio di desinenza o con l’aggiunta di un suffisso, a seconda del caso. E la casistica, per questo tipo di termini, è molto ampia: abbiamo la coppia o/a come maestro/maestra, la coppia e/a come infermiere/infermiera, la coppia -tore/-trice come direttore/direttrice, la coppia -sore/-sora come incisore/incisora, ecc. Il settore dei nomi di genere mobile è ricco di eccezioni, come doge/dogaressa, dio/dea, re/regina o abate/badessa: per questo motivo, nell’impossibilità di mandare a mente tutti i possibili femminili, conviene sempre fare riferimento a un dizionario sufficientemente aggiornato. Lo Zingarelli, ad esempio, registra più di ottocento forme femminili (sotto i corrispondenti maschili) dall’edizione del 1994. Il Vocabolario Treccani, almeno nella sua versione online, ne riporta qualcuno in meno; in alcuni casi, la forma femminile è lemmatizzata a parte, quindi, prima di decretare che il femminile “non esiste”, è bene cercare entrambe le forme. 2. I femminili “strani” Ho volutamente usato, negli esempi, tutte forme femminili alle quali siamo ampiamente abituati. I problemi, invece, sorgono quando ci si confronta con femminili “insoliti”, poco sentiti e poco conosciuti, soprattutto quelli professionali, come gestrice, avvocata, assessora, questora, ministra o sindaca. Alcuni li definiscono neologismi e li trattano con lo stesso fastidio riservato generalmente alle parole nuove, che vengono guardate con diffidenza e perplessità. Altri li reputano superflui, o cacofonici, o una corruzione dell’italiano tradizionale. Ma non è propriamente così. Intanto, si potrebbe dire che i femminili “insoliti” non sono neologismi veri e propri, ma sono forme morfologicamente previste dalle regole della nostra lingua che fino a tempi recenti non erano in uso in quanto non esistevano, “in natura”, le persone che indicano. E noi esseri umani, normalmente, sentiamo il bisogno di nominare ciò che vediamo (o ciò che ci immaginiamo), non ciò di cui non abbiamo esperienza. Siamo abituati a maestro/maestra perché sentiamo queste parole “da sempre”; mentre non siamo abituati ad assessore/assessora perché fino a non troppi anni fa le assessore scarseggiavano, e quindi non si poneva il problema di nominarle. Per quanto insoliti, questi femminili sono corretti; il fatto che siano forme a oggi poco sentite, però, genera un giudizio non unanimemente positivo, dato che noi esseri umani tendiamo a diventare, piuttosto precocemente, conservatori, soprattutto a livello linguistico: vorremmo che la nostra lingua rimanesse tale e quale a quella che abbiamo imparato a scuola e ogni cambiamento ci destabilizza. L’intelligenza sta nel comprendere che la reazione di fastidio è quasi un riflesso pavloviano, e come tale la si può superare con un minimo di raziocinio. Peraltro, non si pensi che la reazione di fastidio per i femminili sia legata per forza a una bassa scolarizzazione o a scarse competenze comunicative: spesso, una persona “più semplice” (absit iniuria verbis) tenderà a usare istintivamente il femminile professionale (“Cara nipotina, da oggi sei un’ingegnera, giusto?”, dice la nonna alla nipote appena laureata), dimostrando così involontariamente quanto la forma sarebbe di per sé naturale nella coscienza di un parlante medio. Le resistenze sembrano venire da altrove.
come sempre quando si parla di questi temi esce fuori quella percentuale (bassa per fortuna) di chat del Cerbero che non è minimamente intenzionata ad ascoltare e dice solo cagate per far confusione. non mi trovo d'accordo in toto con Francesca ma parlare di ecochamber senza sapere cosa sono o fare stupidi parallelismi con il fascismo (e ho preso solo alcuni esempi) vi rende esattamente il tipo di persone che in questa live si vuol combattare, magari senza che voi nemmeno lo siate davvero. unico peccato per la live, non avere una vera discussione su piu fronti: essendo tutti piu o meno d'accordo è stato un peccato non avere MattCarus o comunque un "avvocato del diavolo"
Il politicamente corrotto ha rotto i coglioni. Basta, basta, ora anche il cerbero vogliono rovinarmi! Per anni ho visto e ho amato il cerbero maschilista e super etero. Amavo quando Simone urlava “ODIO I GRASSI!!!” O quando Marra faceva il saluto romano con la faccia del dux, quando il duca si congratulava con il sergente per il suo turgido comportamento. Quello è il cerbero che vorrei, libero dal politicamente corrotto. Un saluto!
Io in primis non so come definire il gruppo dei cosiddetti z***ari, che non mi sembrano essere nomadi, piuttosto dei senzatetto organizzati. Alcuni li chiamano rom, ma non so neanche cosa vuol dire. Che si fa?
In realtà gli zingari non sono popoli nomadi. Quella parola indica anzi una varietà di popoli stanziali che parlano la lingua Romaní, ed in Italia si trovano per lo più rom e sinti, ma in realtà sono mte di più e si estendono fino all'India, ma per l'appunto non sono nomadi , sono stanziali.