Per supportare il canale e unirti alla community: WesaPatreon: www.patreon.com/wesapatreon Mi trovi anche qui: Instagram: instagram.com/wesapics/ WesaPlay: ru-vid.com Twitch: www.twitch.tv/wesatwitch Facebook: facebook.com/wesapage/ Telegram: t.me/wesatelegram I miei eBooks: "Recensioni": amzn.to/2xRnPlA "Il coraggio di fare una figuraccia": amzn.to/2NZKrKw "Silicon Arcadia": amzn.to/2zKzFzc "Balle in maschera": amzn.to/2RfUedn
Se mi immagino di parlare con Gaber, o Parmenide o Aristotele, mi immagino questa sensazione sulla mia pelle, mi immagino quello sguardo, quell'intonazione, quest'emozione e questa, alla fine, pace come necessità del pensiero. Grazie Wesa per avermi reso partecipe di un pezzo di dialogo con tutte queste persone.
As the Time Draws Nigh AS the time draws nigh glooming a cloud, A dread beyond ofI know not what darkness me. I shall go forth, I shall traverse the States awhile, but I cannot tell whither or how long, Perhaps soon some day or night while I am singing my voice will suddenly cease. O book, O chants! must all then amount to but this? Must we barely arrive at this beginning of us? - and yet is enough, O soul; O soul, we have positively appear’d - that enough. Ora che il tempo è vicino Ora che il tempo è vicino, una nuvola cupa, un terrore mai prima conosciuto mi oscura. Me ne andrò lontano, attraverserò gli Stati per qualche tempo, ma non so in che direzione, né per quanto tempo, forse presto, un giorno o una notte, mentre starò cantando, la mia voce all’improvviso cesserà. Oh libri, oh canti! Infine non sarà che questo il risultato di tutto? Dobbiamo arrivare semplicemente a questo inizio di noi? - E comunque è abbastanza, anima. Oh anima, di certo siamo apparsi - e questo basta.
"... di un eclettismo che assomiglia molto alla pigrizia della superficialità che fa sì che ogni ambito, ogni tema, ogni situazione ti interessi sempre fino a un certo punto perché tanto la fase più bella è sempre quella della scoperta e quindi sei pronto a saltare di palo in frasca alla ricerca della prossima suggestione, della prossima emozione...". Non avrei saputo dirlo meglio.
Ciao Riccardo, hai mai pensato di uscire anche con i podcast? I tuoi video si presterebbero benissimo e sarebbero fruibili su molte più piattaforme. Bel video!
Non so neanche se fosse il tuo obiettivo, ma questo video è davvero qualcosa di prezioso. Ogni volta che lo ascolto si rivela uno spunto prezioso di partenza per ragionamenti diversi, mi stimola ad andare verso direzioni particolari e ogni volta mi riporta immancabilmente su alcune frasi del video stesso facendomele leggere in modo diverso. Ripeto, non so neanche se fosse lo scopo del video o siano solo delle mie speculazioni ma...uao!!
....E intanto, sentendoci non " poco", ma " abbastanza" ,come tu dici, non ci resta che " errare" con la lanterna di Diogene il cinico ,alla perenne ricerca dell'uomo ,o meglio dell'umanità ,o meglio della "pietas" che è la più bella e la più vera parola che tu abbia usato in questo video. Grazie .Ascoltarti è stato un ristoro della mente e dell'anima.
"E allora una mattina vorresti giocare ad essere il contrario di quello che sei. Ma é un gioco che dura poco. Forse é per questo che é un bel gioco" POESIA (non so perché ahaha)
Dai voce concreta, matura ed impeccabile a pensieri senza briglie che riconosco. Quelle parole che attraversano. Sei un comunicatore senza pari. Video molto poetico. Alle volte insegni, alle volte consigli, alle volte conforti, come in questo caso. Grazie.
Il flusso dei pensieri che in questi giorni (per definirli con ottimismo) grigi è comune a molti italiani (sempre meno) pensanti. Il tuo non è un , bensì hai avuto la capacità di dare voce ai nostri pensieri, ai pensieri di chi oggi è dispiaciuto/a sinceramente della morte di Camilleri e ogni giorno resta basito/a del livello sempre più basso raggiunto dai nostri connazionali idolatri del felpato. Grazie.
“L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”. Non so perché, ma l'ascolto di questo video mi ha fatto venire in mente questo paragrafo di Calvino, per associazione spontanea.
Una volta che si diventa consapevoli che nessuno, e noi in primis, è nulla rispetto alla realtà, l'unica cosa utile che si può fare è capire come agire in favore degli altri (o anche neutralmente) in modo che ciò porti ad una soddisfazione puramente personale. Cosa che accade a prescindere dalla nostra consapevolezza, nessuno regalerebbe del cibo ad un bambino affamato perché vuole il bene del bambino, ma perché il fatto che quel bambino mangi dà al "benefattore" un senso di giustizia o di bontà, lo fa sentire importante e pulito per un momento. Il fatto che un concetto tanto banale sia visto spesso come un qualcosa di negativo è una cosa negativa a sua volta, ma penso basti pensarci un momento per rendersi conto che in tutto ciò che si fa al primo posto c'è il proprio tornaconto, e va bene così, finché quell'azione non lede o anzi porta benefici agli altri. Scusate per queste banalità, mi son lasciato un momento trasportare dall'atmosfera da flusso di coscienza di questo video, più piacevole del solito Wesa, complimenti.
Più che importante, secondo me, lo fa sentire sicuro, ovvero che facendo un tale gesto allora sei consapevole che la generosità fa parte di te e quindi anche della tua specie, ciò ti rincura perchè sai che altre persone faranno la stessa cosa quando tu ne avrai bisogno.
Wesa, che immagini da brivido che crei! Nel senso: risveglianti e commoventi. Come quella di Freddie Mercury che grida: "Eh ho!" e la realtà silenziata non risponde. In questo video sei così intimo che sembra quasi tu ti stia rivolgendo a qualche parte di te. Credo sia questo che trasmette in presa diretta anche a me, a qualche angolo della mia anima. Grazie!
"Essere abbastanza" mi ricorda la filosofia esposta dall'Attacco dei giganti quando la madre di Eren chiede al capitano (amico del padre): "bisogna per forza essere speciali?"
Ho aggiunto qussto video alla mia playlist "Riflessione e filosofia". Sarai in compagnia di Galimberti e di persone non filosofe, ma che mi fanno riflettere. Grazie Wesa
È stato un ritorno al passato per me ascoltarti in questo video, un ricordare per un momento ciò che non sapevo più dove avevo messo e allo stesso tempo un ricordare cosa (penso) mi abbia fatto perdere. Ti ringrazio, non so perché e non so se questo potrà ricollegarmi a me stesso o, se succedesse, se sarebbe stato meglio che non capitasse. Ma ora basta perché un commento è sempre fine a se stesso mi sa, soprattutto per questo video. E grazie
DAREST THOU NOW O SOUL. Darest thou now O soul, Walk out with me toward the unknown region, Where neither ground is for the feet nor any path to follow? No map there, nor guide, Nor voice sounding, nor touch of human hand, Nor face with blooming flesh, nor lips, nor eyes, are in that land. I know it not O soul, Nor dost thou, all is a blank before us, All waits undream'd of in that region, that inaccessible land. Till when the ties loosen, All but the ties eternal, Time and Space, Nor darkness, gravitation, sense, nor any bounds bounding us. Then we burst forth, we float, In Time and Space O soul, prepared for them, Equal, equipt at last, (O joy! O fruit of all!) them to fulfil O soul.
Anche io penso che far vedere solo una sfaccettatura sia essere non del tutto sinceri, mentre ho combattuto fino ad ora contro quelli che ti danno della falsa perché sei sempre diversa, perché ti piacciono troppe cose contrastati (se ti piace la classica, come fai ad ascoltare anche l'hip hop??), perché ti rendi imprevedibile...
Persone alle quale non piaci come sei, che vorrebbero subdolamente cambiarti plasmarti perchè per loro, sei sbaglito! Perchè solo seguendo loro sarai qualcuno... Io personalmente non voglio essere qualcuno, voglio essere io.
Riguardo alla pietà sono abbastanza niciano come pensiero ma cazzo, è arrivata come un pugno in faccia l'ultima frase di questo stupendo, il più bello (profondo, abissale, umano) del web, soliloquio :esistono dei momenti VERI, di VERA (vera!!) pietà... (?!)
Seriamente mentre ascolto questo tuo soliloquio, carico di significato e al contempo privo di senso (come la vita perché figlio della vita) mi rendo conto che il "sesso" intellettuale (sia onanismo oppure no) è una cosa che deve esistere, deve essere praticata, non fine a se stessa, ma per amare e odiare, comunque interessarsi, all'altro. A proposito dell'altro, consiglio a tutti di leggersi l'opinione che dell'altro esprimono Levinas e Bonhoeffer, grande lezione di vita, almeno per me.
Mi piace questa community di gente che non sa da che parte dirigersi, dove concentrarsi, perché vorresti essere su tutto, ma ti perdi e non vai a fondo di niente, non c'è tempo...e se ti concentri solo su un settore, un 'argomento, ti definisci, ma non sei felice, perché perdi tutto il resto...vorremmo tutto, pensare pensare...non arriveremo mai alla SOLUZIONE dei nostri pensieri interiori, comprendere tutto e poi poter andare avanti
Che meraviglia ascoltarti..Permettimi di dire che mi hai ricordato un'immaginaria versione "filosofica" di quel genio che è Bergonzoni (semmai lui non lo sia già)
Grazie, grazie per la vicinanza che ho sentito da parte tua. Forse soprattutto sul finale del video, purtroppo attraverso questa mediazione virtuale sembra abbastanza ipocrita quello che ho scritto anche se probabilmente ci sono sempre delle mediazioni più o meno sfumate, più o meno percepibili anche tra noi e noi stessi. Alcune volte un gesto, una piccola parola, uno sguardo al momento giusto possono (vogliono) fare la differenza ma ce lo dimentichiamo spesso. Grazie Riccardo
Ho un po' pianto, non so perché, ma sto in crisi. Grazie Wesa, ti voglio bene. Interpretalo come meglio credi, spero ti arrivi un po' di (tanta) gratitudine da queste parole.
Questo video uscì ormai un mese e mezzo fa, e mi ricordo che quando lo vidi la prima volta non ci capii praticamente nulla. Non per la complessità del linguaggio, neanche per questo modo che hai, così elegante, di saltare di palo in frasca e pur riuscendo a essere cristallino in quello che vuoi esprimere. No, queste due sono cose alle quali giocoforza ci abitui, un video dopo l'altro, e io sono un fruitore accanito dei tuoi contenuti perché spessissimo quando me ne riguardo uno scopro nuovi livelli di interpretazione, qualcosa di inedito, spesso che riguarda me e il mio foro interno, che accosto a quello che dici. Ricordo bene che quando uscì lo riguardai tre volte praticamente in fila, cercando di chiarire, più che altro a me stesso, tutte le diramazioni che prendi nel corso del video. E ancora, nei giorni successivi, nelle settimane! successive, a riascoltarlo, a meditare, a pensare. Sinceramente penso che sia uno dei tuoi migliori video sul canale, forse uno dei più difficili, davvero, di quelli che devi essere nella "wesa lore" per riuscire a contestualizzarlo in uno spazio più ampio e più ricco, perché nonostante il tema del video, che forse si sintetizza bene con il concetto della… dispersione di noi stessi? uso quest'espressione, può funzionare - io lo vedo inserito in una sequenza di altri tuoi contenuti che ben si dipana da più o meno sempre, come dici in un vecchio video, "è una vita che ci giro intorno a questi argomenti" e si vede. Insomma, c'è un filo rosso che collega i tuoi contenuti degli ultimi mesi. Mi capita di ripensare a questo video nei momenti più disparati, spesso quando mi trovo in stati d'animo più, diciamo, ombrosi. Forse perché sento un'affinità con le emozioni che (io) vedo esprimere qui, che addirittura mi sembra di poter dire appartengono a un momento che, da inevitabilmente desideroso del progresso del nostro paese e, perché no, del nostro consorzio sociale quale sei, e ferito nel vedere quanto questo progresso non solo ritardi ma sia probabilmente non raggiungibile nei termini e nelle condizioni che vorremmo, o spereremmo, hai vissuto con una certa amarezza quest'estate. Mi è davvero sembrato di vederlo, il tuo animo amareggiato, nei video che precedono questo e in questo video in particolare è dove emerge di più, forse sto stracapendo. Sarà il buio che sto vivendo adesso, sarà che sono le due di notte, sarà che non dormo da ventiquattr'ore, eppure mi sembra davvero di comprendere profondamente quello che dici quando parli di pietà, di empatia con il tuo prossimo. La sento. Quindi insomma, grazie. E scusa il papiro. Sei un grande
Adattività darwiniana è una bellissima parola che non conoscevo. Quei bei momenti in cui trovi la parola per cose che non riuscivi mai a dire, mannaggia al linguaggio.
Ciao Wesa, il tuo video e quindi il tuo discorso rispetta la premessa; un soliloquio confuso ma allo stesso tempo lucido che rappresenta perfettamente lo stato di confusione della realtà sociale, politica, personale ed esistenziale, affiancata alle relazione (spesso contrapposizione) fra realtà ed interpretazione. Non hai detto niente di nuovo, niente che chiunque non sia banale non sappia, ma hai riassunto i concetti fondamentali moto bene e comunque ci fa bene ogni tanto ricordarli ad alta voce, o semplicemente sentirli con parole diverse. Risolutivo il passaggio conclusivo “siamo la misinterpretazione degli altri”, di conseguenza siamo anche parte degli altri con le nostre misintrepretazioni riguardo loro, e credo questo sia uno dei motivi maggiori per cui “non bisogna mollare”. Insomma abbiamo una grande responsabilità. Provo a sparare una filosofia risolutiva, almeno ad un paio di cose che hai menzionato ma che sono importantissime: Noi giriamo con una maschera alla ricerca di contatti umani a cui mostriamo le nostre altre maschere (e/o il nostro volto), ma solo a quelli che ci sembrano aver dimostrato di saperci interpretare meglio di altri.
Ho appena finito un trip mentale gigante nella gestione della mia tesi parlando di Thomas Pynchon e Gravity's Rainbow, suo romanzo in cui emerge la sua ansia gigante dovuta all'impossibilità del linguaggio umano di descrivere la realtà come immediata manifestazione di tutte le cose connesse tra loro (Gestalt), idea derivata dalle scoperte scientifiche derivate dalla meccanica quantistica e dalla relatività generale. Apro il video col pensiero di fare una pausa, ma non troppo, e il trip riparte da capo. Meh, lo fai apposta?
@@zivkomihajlov7082 il "problema" sta nel tentare di avere una visione generale di un tutto, che la mente umana non può avere per sua stessa natura ordinatrice; se provi a guardare davanti a te e a pensare che quel che vedi sia come uno schermo televisivo, se provi a distaccarti totalmente ti sale un'agitaizione pazzesca (non so descrivere meglio di così la cosa). Questo detto in modo molto generico e terra-terra; lo straniamento è una diretta conseguenza dell'interconnettività massiccia cui siamo sottoposti anche da prima dell'avvento di internet, figurarsi adesso! Parlerei per ore di queste cose, ero a bologna fino a poche ore fa e se avessi incontrato wesa a costo di (quasi) importunarlo avrei voluto farci una bella chiacchierata al riguardo...
@@long_neck_tlg sono d'accordo, l'esperienza soggettiva è contenuta dall'insieme universo, cercare di spiegarlo senza aporie all'interno del soggetto è strutturalmente impossibile, e quando ce ne accorgiamo lì parte l'angoscia. Kudos per la tesi su Pynchon, autore straordinario
Fermo al pianerottolo, una pizza calda in mano, suono il citofono… lancio un segnale, che è solo rumore, ma il pubblico non risponde. È il segnale che è stato interpretato come rumore? Era l'inquilino, di malumore? Questa pizza, alla diavola, mi fa inbestialire ah quella Bestia di Salvini, lei sì che saprebbe orientare il consenso e farmi aprire alla porta… questa storia, consenso non ce l'ha. E mangiamose sta pizza, va'.
"What he thought was, first of all, that rules don't block off all eventualities that language isn't everywhere bounded by rules, nothing is everywhere bounded by rules there are always lots of gaps left open by any system of rules" Fonte: ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-32pKC-iqnjc.html
Il problema è che le persone prendono per buone le sue balle pur avendo la verità sotto gli occhi, un po di disinformazione, un po' di memoria corta, e via qualsiasi cosa dice è vero, ogni positività che possa percepirsi guarda caso è merito sempre suo
Splendido, splendido monologo L'ho trovato anche piuttosto poetico, mi sembrava di cogliere citazioni qua e là (per esempio le maschere di Pirandello) Il tema della menzogna e delle maschere, come si nota ANCHE (ma assolutamente non solo) dai commenti qui sotto, è qualcosa di imperativo nel mondo moderno, le maschere sono ormai in simbiosi col concetto di vita sociale (o forse lo sono sempre state?), Non mi va ora di rubare l'attenzione, ma il mio periodo critico sotto questo aspetto l'ho avuto anche io (come immagino molti) In ultimo ho trovato molto interessante lo spunto su Salvini (che può essere Salvini come la Meloni, come Di Maio, Conte, o magari anche Mattarella, relativamente ai loro ruoli differenti): cosa può nascondersi dietro il cambiare solo ed esclusivamente per avere consensi (escludendo quindi i cambiamenti genuini)? Voglia di riconoscimento? Accettazione e amore da perfetti sconosciuti? Brame di potere? Incidere il proprio nome nella storia (le epoche d'oro le definiscono i vincitori e non gli sconfitti)? Noia? È facile pensare ai soldi ed al potere, ma penso non bastino come ragioni, ad un certo punto i soldi non bastano più ed il potere diventa troppo "costoso", e può non valerne più la pena E allora mi viene da pensare a ragioni inconscie, desideri d'accettazione, traumi infantili eccetera, ma come risposta si contraddice, tutti i politici si creano volontariamente dei nemici grazie alle loro "fazioni", sarebbe facile farsi amare da tutti Se fosse noia sarebbe in qualche modo terrificante, secondo me
Un randomloquio, termine appena coniato, estremamente piacevole da ascoltare. Questi video che vanno a flusso di pensiero sono un piacere. Se ne facessi un podcast a cadenza settimanale sarebbe fantastico, ma so bene che questo genere di video non si fa a comando
Quello che sembra importantissimo in Italia, fuori dai nostri confini ha quasi sempre un peso quasi zero. Nessuno si fila le interminabili polemiche elettorali che intasano le nostre reti televisive per ore interminabili
Salvini viene studiato e posto sotto i riflettori (o posto nei titoli dei video su RU-vid) da chi sostanzialmente nutre "disprezzo" nei suoi confronti. Al di là della comunicazione per la seconda volta dopo Renzi, abbiamo in Italia qualcuno che decide. Per l'amore dei suoi figli e certamente per cercare l'immortalità in un libro di storia (così come l'ha ottenuta Berlusconi). I dati sicuramente gli daranno ragione, come qualsiasi persona obiettiva può attualmente già confermare
durante una (non)discussione con un salviniano dopo aver (io) tirato fuori dati il salviniano mi risponde: "A cosa ti servono i dati? non lo vedi?" Allora li ho capito, i dati non servono per chi la realtà ha deciso di crearsela o di accettarla così come viene raccontata da chi ha deciso di seguire quasi come una fede religiosa, cosa che credo stia accadendo con Salvini
10:28 Lo scopo di tutto questo è: non finire in galera, fare soldi. L'ambizione del potere poi è anche una droga psicologica molto potente e se è accompagnata dall'esibizionismo ecco che il personaggio si forma in tutto il suo "splendore"
Il falso volto di chi non ha argomenti per il proprio video -> la falsità del deep -> i volti di Salvini -> questione sul cos'è che è vero -> preoccupazione in merito all'ultimo argomento -> cos'è la relatività in merito alla realtà -> riflessioni su cosa ci fornisce la realtà delle cose -> riflessione recursiva sulla ripetitività per necessità di affermare la propria realtà -> commento su quanto esplicitato fino ad ora e auto-convincimento su quanto detto e breve digressione sulla volatilità