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Per buona parte del video ho avuto la morte nel cuore, è un video che parla a tanti e parla di tanti. Ora dovrai parlarci di come vedrai la fumetteria entrandoci in questa nuova veste! (questo, a caldo, è uno dei miei video preferiti)
Il video mi ha devastato. Ho quasi 34 anni e sto buttando il mio tempo da molti anni, che ormai mi sembra una vita. Quella vocina che ti sussurra "sei un fallito" fa male, molto, molto male.
Ti sono vicino, pure io sto camminando sul fondo da tanto, troppo tempo ormai... E la cosa peggiore è che mi sembra che la volontà di cambiare e l'impegno continuino a non bastare per sollevarsi. Si dice sempre che prima o poi la ruota gira per tutti, io non ci credo più.
Eccomi: 31 anni e prossimo ad una laurea in giurisprudenza che prenderò con spaventoso ritardo dopo che, nel pieno dei miei 23 anni e con una carriera universitaria impeccabile, ho letteralmente "smesso di funzionare" per via di alcuni disturbi che hanno paralizzato la mia vita per 4/5 anni. Ora che il peggio è passato e con enorme fatica cerco ancora di mettere insieme tutti i "cocci", mi trovo spesso ad immaginare il mio "fondo" nella fase "curriculum", alternando momenti di profondo sconforto ad altri di forzato ottimismo. E tutto questo mentre vedo amici e parenti avanzare, così lontani da me da sembrarmi ormai irragiungibili. E niente, per quasi tutto il video mi hai tenuto con un nodo in gola che si è fatto poi sospiro sul finale. Grazie per questa pillola di speranza ❤️
@@nicoverdi4069 lascia fare, la sensazione di fallimento e che sia "troppo tardi" diventa sempre più difficile da affrontare e una società fortemente giudicante come la nostra di sicuro non aiuta. L'altra volta sulla pagina facebook di Repubblica lessi un articolo su un ragazzo di 34 anni, morto la sera dello stesso giorno in cui si è laureato (anche lui in giurisprudenza). Beh, sotto una notizia del genere in cui il focus dovrebbe essere concentrato su ben altro, c'è stata molta gente che ha iniziato a fare appunti proprio sul fatto che si sia laureato a quell'età. Ripeto, si parlava di una persona MORTA.
@@giuseppebruno3921 anche io mi laureo a 31 anni e in una roba chiamata "Orientalistica" che neanche i professori stessi che insegnano nel corso sanno spiegarti cosa sia :D Le persone avranno sempre un giudizio su di te, ma non deve importarti più di tanto: quello che importa davvero è capire cosa vuoi fare e perchè, ma fallo, non avere paura. Da una crisi si può imparare tanto :)
Ma anche no: Wesa è uno che, a modo suo, si è fatto il mazzo per arrivare dove è ora. Direi che non centra nulla col classico fancazzista medio, senza arte né parte e con la cultura di un'ameba.
@@SorenToKeiran-Murasaki dubito che Tommaso volesse affermare che Wesa sia una persona intellettualmente vivificante che non abbia faticato per niente. Penso che Tommaso intendesse dire che a prescindere dal percorso di studi, dalle scelte e dalle esperienze lavorative, chiunque può portare con sè, grazie al proprio tempo libero, le basi per la costruzione di un brillante progetto di divulgazione.
Wesa, sono in una fase universitaria molto complicata per me con ormai qualche anno fuoricorso sul groppone. È strano dirlo ma sei una fonte di ispirazione per dare il meglio e seguire i propri desideri, le proprie passioni. Grazie per aver condiviso la tua storia.
Il giorno della laurea penserai al passato e ti sentirai leggera più di una piuma (poi verrà il casino, il trovarsi un lavoro, ma alla fine tutto andrà bene, non preoccuparti!)
@@loubresci1608 tutto andrà bene mica tanto, sono nel modo del lavoro da oramai 25 anni e ti posso dire che guadagnavo di più prima che adesso. Il mondo del lavoro sembra il regno di Fantasìa divorato dal Nulla che giorno dopo giorno avanza lasciando dietro di sé il buio e la disperazione.
Grazie Riccardo, mi ci sono molto rivisto in questo tuo passato, e credo sia lo stesso per molti altri. E' un sollievo, in certo senso, sapere di non essere l'unico che è (o è stato) su questa barca. Questa sensazione terribile di essere un peso per i genitori e per la società, del non sapere in che direzione si vuole andare, dell'accontentarsi di un qualsiasi lavoro purchè non si stia a casa, del sentirsi poi completamente fuori posto poi quando si fa questo lavoro casuale, del vedere quello sguardo di pietà e di pena sui volti di amici e parenti. Sembra che tutte le volte che si provi a risalire ci sia qualcosa che ti spinga di nuovo sul fondo, e ti faccia stare lì, mentre il tempo passa. E l'idea di star sprecando altro tempo ti stressa. Come hai fatto tu, bisogna tenere duro, prenderla sul (tragi)comico, provarci e riprovarci, intraprendere, creare. Altrimenti si può finire in depressione o in altri problemi legati allo stress e lì sì che è difficile risalire. Coraggio
Riccardo, sono al minuto 08:00, non so come prosegue il video, ma intanto voglio dirti molto sinceramente che mi sta venendo da piangere. Si, mi viene da piangere per la paura di trovarmi anche io nella situazione che descrivi, visto che già ci sto dentro con un piede, e non avere la forza e la capacità di tirarmene fuori. Non so dove sto andando e non so nemmeno dove voglio andare. Ma ti ringrazio comunque molto per questo e gli altri video sul tema, perchè spero che possano essere uno dei tanti input per decidere di iniziare a tracciare un percorso, che poi matematicamente non seguirò, ma che servirà almeno per uscire dall'immobilismo, l'apatia, la preoccupazione, la paura e la noia. E aggiungo che nel momento in cui hai detto la parola fallito mi è venuto un brivido alla schiena. Ma quanta speranza questo video, grazie mille, anche se piango ancora
@KeloTube Ma accontentarsi di raschiare il fondo del barile è veramente dignitoso? Ha senso vivere per accontentarsi veramente del minimo, di meno della mediocrità?
Nessuno: Wesa: Ehi, questa è la maxi storia di come la mia vita è cambiata, capovolta sotto sopra sia finita. Seduto su due piedi qui con te ti parlerò di Wesa, super fico del web: rubando fumetti con gli amici sono cresciuto, me la sono spassata, wow! Che fissa ogni minuto! Le mie toste giornate filavano così, tra un mega-furto al baretto e un film di Spike Lee. Poi il mio curriculum lanciato un po' più in sù andò proprio sulla testa di quella tizia laggiù; mi riconobbe e mi guardò, fece una bazzecola di me e la mamma preoccupata disse: «Vattene a sul web!». L'ho pregata, scongiurata, da fastweb vuole che vada, lei m'ha fatto le valige e ha detto: «Va' per la tua strada». Dopo avermi dato un bacio e un contatto da chiamare con lo stereo nelle orecchie ho detto: «Qua è meglio sgommare!». Prank in classe, ma è uno sballo! Meme virali sul governo verde-giallo . Se questa è la vita che fanno sul web, per me, mm-mh, poi tanto male non è! Ho chiamato l' ISP giallo col mio fischio collaudato, come in Formula Uno mi sentivo gasato; una vita tutta nuova sta esplodendo per me, «Avanti a tutta forza, portami sul web!». Oh, che polemica sul MES, mi sento già stra-ricco, la vita di prima mi puzza di vecchio! Guardate adesso gente in tendenza chi c'è, il principe Wesa, il filosofo sul web eh!
Che video spettacolare. Dico sul serio! Qualche settimana fa feci un video dove dicevo che sarebbe ora che alcuni influencer/creatori iniziassero a parlare senza vergogna anche di cose "negative". Un po' per contrastare questo terribile trend del sui-social-siamo-tutti-fighi e un po' per far sentire meno sole le persone che guardano/leggono/ascoltano. Ho particolarmente apprezzato il video di oggi proprio per questo motivo. Ce n'è bisogno come l'aria e i commenti qui sotto me lo confermano. Grazie Wesa, grazie perché ci hai fatto vedere che la fragilità non è una cosa di cui vergognarsi.
Ogni tanto ritorno qua a riascoltarmelo, uno dei tuoi video più belli e divertenti senz'ombra di dubbio. Esperienza raccontata con schiettezza, senza peli sulla lingua e senza edulcorare la realtà (realtà che è comune a molti post laurea nell'Italia di oggi).
Un video che appartiene, ciascuno con la propria personale declinazione, a ciascuno di noi...talmente "vero" e concretamente riflessivo da essere sinceramente toccante. Non so perché ma mi imbatto in questi tuoi video proprio quando sento magneticamente di averne bisogno! Grande Wesa
Anche io mi trovo da un po' nella situazione da te raccontata...il problema è che ogni volta che penso al mondo del lavoro, mi ci prende d un male...per me sono altre le cose importanti della vita, ma poi ci si scontra con la realtà...e non si scappa, c è poco da fare.
C'è solo un particolare. Tu non hai raccontato il tuo " fallimento ", ma piuttosto il cul-de-sac socioculturale e lavorativo italiano in tutta la sua interezza; nessun consiglio da parte di nessuno, centri dell'impiego completamente inutili, imprenditori o dipendenti supponenti od ignoranti ma ben consci che sono loro a detenere il potere od il controllo delle proprie vite ed al contempo a decidere la vita altrui o dei suoi dipendenti, il tutto condito da una totale assenza di visione del futuro. In un paese che non offre nulla un'esperienza del genere è semplicemente la normalità.
Concordo sul tuo pensiero. Modificherei solo una parola: "paese" in "mondo". Io penso che il problema lavoro, nella sua visione più ampia, quindi anche culturale e sociale e non solo strettamente economica, sia un problema di tutte le nazioni. Chi più, chi meno. Anzi, nei paesi in cui c'è più lavoro, i disoccupati vengono visti dalla società ancor peggio che in altri paesi.
@@narloTube hai perfettamente ragione, in molti paesi ti guardano come se tu fossi un alieno, se hai parecchi mesi o addirittura anni di disoccupazione.
Un'altra cosa che ti ha salvato è il saper pensare e AGIRE con la tua testa, non è scontato. Io purtroppo, al contrario, ho sempre usato le mie energie per accontentare certe persone, e la volta che ho preso autonomamente una decisione importante per me stessa sono stata rifiutata dai miei genitori, cosa che non ha aiutato (per usare un eufemismo). Il mio fondo credo di averlo toccato un anno fa, ne ho preso coscienza (in parte anche grazie a dei tuoi video) e ho avuto una specie di epifania. Da allora tante cose sono cambiate ma ancora non riesco a svoltare al 100% perché non ho ancora imparato ad essere veramente autonoma, mi sento in colpa ogni volta che sto anche solo pensando di mettere me stessa al primo posto. Quindi ora sono in questa specie di limbo maledetto, e il tempo scorre, lo so. Grazie per aver condiviso la tua esperienza!
È il 13 dicembre e ho visto questo video almeno una volta al giorno. Credo mi servisse. Per quanto è amaro, per quanto è vero, concede anche un po' di coraggio e speranza.
Ho volutamente evitato questo video per più di un anno, per la paura di ritrovarmici al 100%. In cuor mio sapevo già che sarebbe stato così, e così è stato. Una paura che non ne hai idea, e che viene da lontanissimo. Il problema più grande è che quando vivi quelle fasi sei costretto a scegliere per cosa essere felice. Io sono stato più volte "felice" di aver trovato un lavoro che sapevo già avrei odiato. In quei casi è una confusione incommentabile. Lo sgarbo più grande che si possa fare a un essere umano è renderlo felice per le ragioni sbagliate. Per me è impossibile non pensare a tutte le persone che vivono questa sensazione, e il peggio avviene quando non riescono a identificarla appieno. Quanto spreco potrebbe essere evitato? Sono felice di aver visto questo video, alla fine. Ogni essere umano ha l'unico dovere di provare a essere se stesso, non importa cosa o quanto tempo ci voglia perché cominci a farlo.
Wow Wesa. Ora credo di capire, almeno in parte, perché "Welcome to the NHK" ti ha colpito così tanto. Tra l'altro, lo sto guardando in questo periodo e ti sto ringraziando veramente tanto per averlo consigliato in quell'altro bellissimo video, che è quello che hai fatto sugli Hikikomori, e avermelo così fatto conoscere. Sta lasciando qualcosa anche a me.
Grazie Wesa, per il tuo racconto. Bombardati come siamo di storie e persone di successo, qualcuno che parla di noi e dei punti bassi della vita è qualcosa che da quasi serenità
Grazie per avere condiviso la tua storia. Mi rivedo molto nella tua fase "curriculum". Praticamente abbiamo vissuto la stessa cosa, con la differenza che io sto ancora passeggiando sul fondo. Ecco perché è importante che tu abbia raccontato questa parte del tuo passato. Per noi che ancora ci siamo dentro rappresenta un barlume di speranza.
È per questo che stimo immensamente sia te che DuFer. Al di là delle opinioni condivisibili o meno (meno dalla parte di Rick che dalla tua, Eco è un filosofo mooolto più vicino alla psicologia e alla psicoanalisi) siete due persone che si sono realizzate e fatte da sole, che malgrado le difficoltà che gli ha posto innanzi la vita sono andate avanti. E questo è un esempio di vita meraviglioso, lo sento molto vicino a me: perché anch'io nel mio piccolo, sono un po' indietro, di un anno, all'università per una scelta "sbagliata", e molto più indietro da un punto di vista relazionale con le persone. Però adesso faccio ciò che mi piace, psicologia, e non me ne pento. Lavorativamente parlando psicologia non è che sia messa tanto meglio di filosofia, un po' di più forse, ma nemmeno poi così tanto. E quindi, niente, vi si vuole bene.
Grazie Wesa. Ti seguo da poco ma apprezzo tanto il tuo modo di ragionare e esporre il tuo pensiero, hai una lucidità invidiabile, secondo me. Grazie anche per la tua storia, come tanti altri nei commenti mi ci sono rivista. Quasi ventitré anni, frequento un corso di laurea (beni culturali indirizzo archeologico, direi anche peggio di filosofia sigh) che apprezzo ma che temo non sia la mia strada. Quando finirò, spero il prima possibile, mi butterò proprio nel disegno e nel fumetto, la mia passione assieme alla storia. Ma è un altro mondo in cui so che è difficile farsi strada e trovare lavoro, specie senza fare compromessi, e ho già un po' di paura di pentirmene come ho fatto con questo corso. Nel frattempo, l'ansia di star perdendo tempo e di essere destinata a una vita di cui mi pentirò mi fa spesso compagnia, e sento tantissimo quella vergogna di te stesso, per esempio quando devo dire a qualcuno cosa studio o a che punto sono. O quando vedo i miei amici avere successi, costruirsi una storia. Quando penso di non fare abbastanza, di non stare combattendo quanto dovrei, di essere una delusione. Quest'ansia mi perseguita e mi impedisce di essere serena anche nei momenti in cui dovrei divertirmi con un amico, e a volte mi sembra di non riuscire più a essere felice come lo sono stata in passato. Ebbene sono ancora tanto incasinata (come si vede dal malloppone deprimente sopra ahahah) ma forse vedo un po' di luce davanti a me. Vedo che ho persone che mi vogliono bene e con cui posso confidarmi, vedo che tutto sommato sono una brava persona e che devo iniziare a mettere di più me stessa prima degli altri, e che non sono poi tanto la smidollata che mi dico spesso di essere. Certo so di non essere ancora lucida sul mondo attorno a me, di essere ingenua e ignorante per molte cose, ma so anche che tutte queste cose posso cambiarle. Fare il primo passo è sempre la cosa più ardua. Ogni giorno, da quando ci svegliamo a quando andiamo a dormire, abbiamo ore preziose da usare come vogliamo, per stare meglio e andare avanti. A te dico di nuovo un grande grazie e un continua così, a tutti quelli nei commenti, che abbiano scritto o no, dico forza! Guardatevi attorno, non siete da soli (basta vedere questa sezione commenti) e avete tante cose da dare e da fare! Il più grande potere dell'Uomo è la capacità di adattarsi e cambiare se stesso.
Che storia Wesa, anche io una volta laureato son finito nel recupero crediti, un ufficio dove tutti tra l'altro vantavano titoli fasulli, per poi capire che mi sarei dovuto licenziare proprio come te. Mi hai fatto vivere un bel déjà vu! Ho trovato molto bello lo spunto sul paese che sforna esuberi umanistici con aspettative non allineate con il mondo del lavoro, chi non ha capito questo punto è ancora fermo allo stage pre-recupero crediti. Sarebbe bello se affrontassi questo argomento in live magari con qualche altro youtuber.
Wesa, il problema più grande è accorgersi che si sta buttando via il tempo. Non accorgersene, lasciare che tutto scorra in quel modo, è forse meglio. Io ho 21 anni, ho lavorato per due anni come disegnatore meccanico e ora non ho più un lavoro (faccio il cameriere part-time, ma non lo conto nemmeno). Sono al primo anno di scienze della comunicazione. Studio materie che mi sembrano inutili, che non mi garantiranno mai nulla. Mi accorgo che questo è buttare via il tempo e non ho il coraggio di iniziare un corso di laurea in ingegneria meccanica (non è nemmeno quello che vorrei fare). Volevo trasferirmi a Bologna finite le superiori, iniziare management, ma non ho le possibilità economiche per spostarmi. Ho scelto comunicazione come studente part-time, quando ancora lavoravo, perché mi sembrava brutto non continuare gli studi. Ci sono stati così tanti cambi di direzione nella mia vita, così tanti inciampi, che ora non so nemmeno più cosa vorrei fare nella vita. Non sono motivato nello studio, non riesco a trovare lavoro come disegnatore, mi sento da buttare. Ho provato ad aprire un blog, ma mi sono reso subito conto di quanto fosse un pretesto per sentire di stare facendo qualcosa nella vita. La verità è che, come te ne sei reso conto tu, anche io credo di essermi reso conto di aver toccato il fondo. Il problema è che sto affogando, non riesco a risalire, non ho nemmeno la più pallida idea di come si possa uscire dalla melma in cui sguazzo. La cosa più triste è che non credo di avere più un obiettivo. Nessuna strada da seguire
Esiste lo straniamento Youtubico? Beh, mentre palavi ero in quella stanza...mi sembrava di conoscerti dai tempi dell'asilo e di volerti bene con ogni mio miocardiocita. Wesa, grazie...
Wesa sei un grande! Non è facile parlare di sé stessi in questi termini crudi e schietti! Condivido ogni parola di ciò che hai detto e mi rivedo molto nella tua storia! Continuerò a seguirti con ancora più vicinanza in futuro, in bocca al lupo per tutto!
Ritengo che questo sia uno dei tuoi video migliori, ormai sei una compagnia imprescindibile delle mie settimane. Ti meriti le migliori soddisfazioni e che il tuo talento venga riconosciuto anche oltre questa piattaforma. Grazie per aver condiviso anche questa tua storia personale, non c'è nulla di banale o di scontato in quel che hai detto. Hai espresso magnificamente le paure di migliaia di ragazzi e ragazze che si troveranno a cercare un posto nel mondo, seminando un forte senso di speranza.
Storie sincere che sono in comune a tanti, troppi, delle nostre generazioni. Grazie per la condivisione di questo pezzo di vita: rifugiamoci almeno in una prossimità di spirito che avvicina chi vive queste esperienze. P.S. 25 anni, laureando in Scienze Storiche, con l'ambizione di insegnare, e non c'è bisogno di aggiungere altro...
Anche tu stai facendo RU-vid. Sei più onesto di tanti altri. A me è piaciuto quando hai parlato della frammentarietà della conoscenza, il multiverso di conoscenze, che non è sintetizzabile come uno schema, non è categorizzabile.
Non ho mai commentato un tuo video, nonostante ne abbia visto molti. Questo lo trovo particolarmente di aiuto a tutte le persone che si sono trovate nel baratro post-universitario o che vi si troveranno. Successe qualcosa di simile anche a me, dopo anni di storia dell'arte mi stancai di leggere i libri, dopo la laurea ero fiducioso di trovare un lavoro molto concreto e che potesse rassicurare i miei genitori facendogli vedere che, nonostante la mia laurea in storia dell'arte, avrei trovato subito qualcosa che mi avrebbe reso indipendente. Mandai curriculum a non finire, una settimana passata interamente a mandare email (cosa che sconsiglio a tutti, meglio andare di persona, almeno è esperienza diretta). Dopo una settimana senza risposte pensai che il mio nuovo ruolo nella società sarebbe dovuto essere semplice e pragmatico: restauro mobili antichi. Sapevo farlo? Manco per sogno. Dovevo imparare. Andai convintissimo da un restauratore, con nel cuore questa convinzione di aver trovato una offerta che non poteva rifiutare e che fosse il mio lasciapassare al mondo del lavoro produttivo: gli proposi di essere il suo dipendente AGGRATIS, per imparare il lavoro. Mi disse di no, perchè avrebbe comunque dovuto pagarmi l'assicurazione e mi disse che probabilmente non mi avrebbe preso nessuno. NEMMENO AGGRATIS. Oggi, a distanza di quattro anni ho un lavoro che amo, che riguarda quel che ho studiato e che mi assicura una rara stabilità economica, ma come te, non scorderò mai quel mio fondo. Ed ho ripreso a studiare, per conto mio e solo quello che voglio io, che a volte è come un piccolo e lento orgasmo. Fantastico. Non abbattetevi.
Fantastico come racconti il tutto con molta ironia :D Questo video mette sotto un’altra luce alcuni dei video passati, l’aneddoto raccontato sembra un po’ la genesi di alcuni di questi.
Gran stima per avere condiviso questo episodio di vita. Stima e sospiri di comprensione. È incoraggiante, o forse consolante, sentire che altre persone hanno provato l'esperienza - l'ansia - di brancolare nel buio. Percepire che qualcosa non va, e non sapere assolutamente come risolvere questo impasse.... Ci si vede sabato!
Non so come esserti grato di aver condiviso questa vicenda. Attualmente mi ritrovo nella stessa situazione da te menzionata. Certamente la mia posizione non è cambiata, ma la consapevolezza di non essere il solo in tale contesto mi aiuta ad alleviare il senso di isolamento percepito. Per questo volevo esprimerti la mia più sentita gratitudine.
Vedo sto video con il terrore nel cuore perché parla maledettamente di me. 24 anni, perfettamente sul fondo della mia esistenza, senza la minima esperienza lavorativa, con qualche speranza per il futuro(inguaribile positivista nonostante un alone nero, un grosso alone nero direi), galleggio in questo mare di nulla cosmico chiedendomi che fare della mia esistenza e nel frattempo passa il tempo senza che combini nulla di concreto. Un pó spaventato dal mondo là fuori, troppo attivo per stare a casa, vago un po a caso sull'uscio sperando in qualche miracolo divino che non arriverà mai. La mia vita è tuttosommato una noia mortale ma ho troppo terrore di sapere cosa può esserci dopo e rimango in questa noia quasi da nobile che non ha un cazzo da fa e cerca di distrarsi in qualche modo. E intanto tutti quelli che conosco vanno avanti, io tuttosommato faccio finta di nulla ma dentro muoio ogni volta. Cazzo che schifo la vita
Oddio che posto mi hai ricordato! Ho vissuto in quel quartiere solo per un'anno e quella fumetteria era magica per me, che fino a quel momento avevo avuto a disposizione solo le edicole per andare a comprare manga e fumetti. Grazie per esserti raccontato, penso che quasi tutti attraversino un momento come il tuo anche di questi tempi...
L'ansia che mi genera questo video è superiore alla media rispetto a quanto fai di solito, se continui così col tuo canale non supererò l'inverno -Lele
Non bisogna lasciarsi abbattere, hai proprio ragione Wesa. Grazie, mi serviva un incoraggiamento in questo periodaccio di vita. Saluti dal fondo, ancora per poco. Si spera!
Ho visto un pò tardi questo video rispetto al solito ma ho fatto male. Hai descritto alla perfezione lo stato d'animo che divorato a lungo la nostra generazione (e pare continuare). Ho avuto un pò più di fortuna, ma in quelle sabbie mobili ci stavo affogando anche io. Piena solidarietà.
Sono anni che mi sento in ritardo sulla vita, e con i miei lavori a casaccio e il mio 109 simbolo di un asintoto perenne in filologia italiana, mi ha fatto davvero piacere ascoltare il tuo racconto. Anche io cercai lavoro nella mia libreria preferita con gli occhi a cuoricino, ma presero un tizio con i capelli più curati, un giorno alla mia richiesta "scusami avete una copia del canzoniere di Petrarca" mi rispose "autore?"... grazie per il video. ;)
Una storia di grande ispirazione, Rick. Per me il percorso è stato diverso ma alla fine le sensazioni sono le stesse: laureato nei tempi in Lettere, provato a insegnare - un disastro su tutta la linea - poi giornalista (mestiere che adoro) con il rammarico però di aver chiuso in un cassetto una laurea che pure mi era costata fatica. Più volte mi sono chiesto che senso avesse avuto studiare latino, greco, storia... visto che il giornalista lo puoi fare comunque indipendentemente dal titolo di studio. Certo, c'era la pur importante "culturapersonale", ma a quel tempo la consideravo utile solo con Bartezzaghi sulla Settimana Enigmistica o a Trivial Pursuit. Alla fine mi sono trovato a fare le sintesi su RU-vid dei testi scolastici e... ho trovato un senso come Bignami 2.0! :)
Anche io portai il curriculum da Alessandro Distribuzioni. L'anno dopo ho pubblicato il mio primo libro a fumetti. Come dici e hai fatto tu: non mi sono mai lasciata abbattere. Grazie per questo video
Vorrei ringraziarti di cuore per aver condiviso questa parte così buia della tua vita perché è stato un bel gesto verso tutti quelli che la stanno vivendo ora e si sentono sbagliati, soprattutto unici... In particolare il tuo modo di raccontarlo è stato speciale perché meravigliosamente sincero e illuminante, ed è sempre incredibile la tua capacità di descrivere stati dell'anima così complessi. Mentre lo guardavo mi meravigliavo a scoprire che un ragazzo come te, così brillante e fuori dagli schemi, possa essersi sentito inutile, fallito, addirittura "non sapevo cosa cazzo fare di me stesso". Ne ho ricavato che se è capitato a te allora può veramente capitare a chiunque. Mi ha colpito anche la tua osservazione sul fatto che si può risalire anche se si sta sul fondo A LUNGO... Cé sempre questa ossessione per i ritardi, del tempo perso (che per carità non è da sottovalutare) che porta a definirsi in base ai propri fallimenti, a marchiarsi una lettera scarlatta che sembra destinata ad accompagnarci per sempre... Avresti potuto benissimo tenere tutto per te e invece hai condiviso anche il dark side of the moon e di questo ti siamo grati in tanti. Unica cosa, mi sarebbe piaciuto anche sentire come hai superato quel momento, conoscere meglio il percorso che hai fatto perché sarebbe di grande ispirazione per chiunque, anche per chi non si interessa a fare il tuo tipo di carriera ma comunque a REINVENTARSI... Perché le storie più interessanti sono proprio queste
Ciao Wesa. Sono sul fondo (uno molto simile a quello da te descritto) da parecchio e sto provando ad uscirne. Non ti conosco personalmente, ma le tue parole sono forti e familiari. Grazie davvero per la condivisione.
Grazie Wesa, spesso non sono d'accordo con te, su diversi argomenti. Eppure apprezzo la tua persona, e ti ringrazio moltissimo per questa testimonianza. Può sembrare un video banale ma non lo è. Sono sicuro che, come per me, sarà utile a tanti che stanno affrontando questa situazione.
Da come sei partito sembrava il classico video promozionale, per dare appuntamento ai fan, E invece mi sono ritrovato incollato alla tv ad ascoltare la tua storia, e ascoltandoti mi hai fatto provare quello che hai provato tu nella storia...sono contento che hai trovato la tua strada..tanto rispetto wesa👍
Grazie per questa condivisione e soprattutto per il messaggio non solo il non mollare ma anche ( mia personale interpretazione) come esprimere se stessi e una ricerca di sé che è fatta di errori nel tentativo di migliorarsi.
Wesa, non ti commento mai, e non sempre concordo con tutte le tue argomentazioni. Ma ti ascolto ogni volta perché le trovo utili, stimolanti, e ciò vuol dire che fai bene il tuo lavoro: mi invogli ad apprendere e a farmi un'opinione su ciò che accade nel mondo. Grazie per questo video, per aver condiviso parte della tua vita con noi (dato che non saresti tenuto a farlo). Quando descrivi te che cammini sul fondo del barile mi scende quasi una lacrima, capisco cosa intendi. Un abbraccio, siamo felici per te
Ciao Wesa, ti scrivo dal mio decimo anno di università. Decimo perchè tra triennale e specialistica sono successe tante cose - lavoretti, stalli, umore depresso, imprevisti ma anche belle sorprese - e ora mi ritrovo a scrivere una tesi mentre i miei amici hanno i primi contratti a tempo determinato/indeterminato. Ho dedicato molto tempo a studiare una cosa che per tantissimi sembra inutile, ma a me è sempre piaciuta molto...quindi pace. (Mi sono laureata prima in ebraico biblico e ora in filologia semitica con una tesi sulle traduzioni filosofiche dall'arabo al siriaco nel XIII secolo, capisco quindi chi mi guarda e vede l'inutilità apparente). Qualche mese fa festeggiavo il mio compleanno e un vecchio compagno di scuola, capitato nei pressi del locale in cui eravamo, laureato in giurisprudenza alla Bocconi e che lavora in un'azienda, mi gela con la domanda "ma allora tu che fai ora?" e io lì a spiegare che avevo un contratto di collaborazione part-time come segretaria in una piccola impresa (da cui poi sono scappata, perchè proprio come te sentivo di sprecare del tempo), che stavo dando l'ultimo esamone, che cercavo un altro lavoro, che avevo tenuto dei seminari per studenti all'università, che stavo lavorando ad una traduzione ecc ecc ecc. Lui mi guarda, sorride e dice "ah dai, non è che non hai fatto niente in questo tempo!". Mi sono sentita ammazzata da quel suo fintissimo sollievo, perchè di fatto lui mi stava dando una pacchetta consolatoria sulla spalla senza troppa convinzione e aveva un po' pena di me, ma era tanto contento di non essere nella mia situazione. Lì ho raschiato un po' il fondo e mi sono sentita senza dignità, ma mi sono detta che alla fine, se ho fatto tutto con convinzione, dovevo rialzarmi, rimettermi a posto e fare qualcosa che avesse un valore. Ora sto ancora scrivendo la tesi (qualche mese e mi laureo), penso al progetto di dottorato e ho creato un piccolo book club insieme ad un'amica - la notizia di un book club specifico per la letteratura orientale è uscita sui quotidiani locali e anche l'università ne ha parlato sui suoi canali ufficiali -, ho approfittato della sharing economy per avere una piccola entrata e in generale ho in mente un po' di progetti. Non c è ancora stata una svolta decisiva, ma ci sto lavorando. La soddisfazione più grande però è una sola: a gennaio sono stata invitata a presentare un romanzo incentrato su un mistico arabo del XIII secolo e a parlare delle cose di cui mi occupo nel paesello natìo, mio e del simpatico vecchio compagno di scuola.
Ciao, grazie della condivisione! Vivo e lavoro temporaneamente in Qatar dove si trova una delle più grandi collezioni al mondo di scritti arabi antichi. Sono sicuro che un'esperta come te sarebbe valorizzata appieno in questo paese. Se fossi interessata puoi visitare il sito della Qatar National Library.
@@tdsdesa Grazie :) Trovare un lavoro che possa permettermi di continuare a studiare sarebbe una gran cosa e vedo che è una delle preoccupazioni maggiori per alcuni laureati/dottorati in certi ambiti. Ti occupi anche tu di arabistica o sei in Qatar per altri motivi?
@@junoberger nono mi occupo di tutt'altro, sempre ricerca ma in biotecnologie. Comunque sì capisco bene la situazione, talvolta a seconda del contesto una qualifica può valere oro o zero assoluto. Io dico sempre che nella vita come nel lavoro non ottieni quello che meriti ma quello che riesci a negoziare.
Approfitto del commento per dire una cosa: non è vero che per le persone come me, che hanno scelto un ambito molto preciso in cui laurearsi non c è lavoro. Il fatto è che un intero settore è bloccato, ossia i Beni< Culturali. Paradossalmente nelle nostre biblioteche storiche (Laurenziana, Ambrosiana, Marciana ecc) c è una quantità di manoscritti orientali (arabi, persiani, siriaci ecc) che è lì e ancora attende di essere non dico catalogata, ma studiata in maniera sistematica. Partendo dallo step più basso, c è bisogno di digitalizzare, implementare le strutture informatiche delle biblioteche e delle università, creare equipe di esperti...e invece si fa a stento qualcosa e spesso in maniera collaterale e a titolo quasi gratuito. Quindi accanto alla consapevolezza di voler fare qualcosa, di essere interessati e portati per dedicarsi ad un ambito, un lavoro, una mansione, c è anche la consapevolezza che "non basta volerlo", perchè il sistema in cui viviamo non ce lo permette. Ma su questo sistema noi non abbiamo così tanto controllo (almeno finchè non decideremo di investire in politici che sappiano davvero fare qualcosa per il paese). Tutto questo per dire: bellissimo il Qatar, sarebbe interessante vedere che tesori manoscritti hanno lì, ma anche qui da noi non scherziamo.
@@tdsdesa è vero, bisogna sapersi gestire ed essere veloci nel calcolare pro e contro. Sto imparando ora in realtà. Deve essere interessante fare ricerca in biotecnologie in Qatar!
Wesa grazie per aver condiviso la tua "parabola". Ti sei reso più umano facendolo e probabilmente hai fatto sentire qualcuno meno solo. Quel giorno hai pensato bene, hai tanto da dare.
Ci tengo davvero a ringraziarti di questo video comunque perché forse sono nel mezzo di una situazione simile a quella che hai descritto, quale miglior fonte per trovare il mio calcio in culo.❤️
Piaciuto molto “neanche il più splendido degli Steve jobs riuscirebbe ad unire i puntini” lasciava assolutamente il senso di ciò che intendevi con investimento indiretto
Ciao Wesa, primo video che ti commento..da ex studente di Comunicazione nonché frequentatore di Alessandro mi ci sono ritrovato molto! Caspita, il sotterraneo e le Magic..che feels..grazie davvero!
Anche io sono stato a lungo nelle sabbie mobili anche se per motivi diversi. Mi sono molto ritrovato nella tua storia e nelle tue riflessioni. Ti ringrazio per la testimonianza personale
Wesa video bellissimo, per chi come me è nella fase critica del fine università, è una luce vera, cruda, ma anche uno stimolo pazzesco... ti stimo tantissimo e sei un grande!!
Grazie per aver condiviso questo spaccato di vita. Credo che molto di noi abbiamo avuto momenti di crisi d'identità ai tempi o post universitari. Poi con gli anni ci si chiarisce le idee e pian piano tutto prende una direzione più precisa. Condivido con te gli anni della pre-adolescenza/adolescenza passata sui manga coi piccoli furti nelle edicole :) Il mio momento "difficile" è stato al 2° anno di università, dopo lo slancio iniziale mi resi conto di passare troppo tempo sui MMORPG che andavano all'epoca (soprattutto Ragnarok Online) e sugli anime. Da li Stop a tutti fino a quando non riuscì a dare qualche esame.. Che tempi!
Video bellissimo, anche se ho sofferto un pò. Sto facendo ciò che amo, un tirocinio bellissimo che mi insegnerà a svolgere bene il mio lavoro ma che non è pagato. Ogni fine settimana non vedo l'ora che arrivi il lunedì, al contrario di chi mi sta attorno che soffre al solo pensiero. Sono felice e chiaramente non vedo l'ora che questo diventi una professione, ma ogni tanto il pensiero "perchè darsi tanto da fare quando potresti fare un lavoro qualsiasi" è duro da gestire. Dopo aver visto questo video, so come mi sentirei. Sono una di quelle persone che sente di avere tanto da dare e ho intenzione di impegnarmi fino alla fine per ottenere ciò che desidero, anche se le persone intorno a me possono ritenerla una mossa poco intelligente. Grazie Wesa, ti vorrei abbracciare ma mi accontento di mandarti un abbraccio virtuale :)
Proprio oggi, proprio oggi, e sottolineo ancora, proprio oggi - anzi, esattamente 16 minuti fa - dopo un percorso di vita inquietantemente simile al tuo (ma la laurea in filosofia come desiderio in potenza, sarò un iscritto a settembre 2020) mi sono rimesso in carreggiata con un gesto molto specifico e molto concreto. Le cosiddette coincidenze della vita non smettono mai di sorprendermi.
Grazie Wesa, è la prima volta che lascio un commento sul tuo canale. Mi sono rivisto molto nella situazione che hai descritto, in quel momento di epifania in cui pensi "non posso accontentarmi". Grazie davvero.
Ciao Wesa, non credo di aver mai scritto un commento dacché ti seguo, ma qui devo proprio dirtelo: che storia! Sapere di questo spaccato della tua vita non fa altro che alimentare la stima che ho di te
Avevo scritto un commento fiume sulla mia esperienza più o meno simile con annessa depressione ma poi è diventato troppo personale e non me la sono sentita di pubblicarlo. Un video che per la sua semplicità di trattare un argomento sottovalutato è una perla.
Mi viene da mandare un abbraccio e da dire un "forza!" a tutti quelli che hanno ritrovato in questo video un po' il periodo difficile che stanno passando attualmente. Per me è stata una discreta botta emotiva devo dire. Wesa è sempre interessante da ascoltare ma ci sono quei 3-4 video tra cui inserisco a pieno titolo questo che sembrano toccare con una precisione millimetrica impressionante punti dolenti della mia vita che... vabbè lasciamo perdere. :-)
Io sono ancora nel periodo precedente a questo fondo, cioè quello dello studio, e la possibilità che ci sia questo fondo ad attendermi mi fa sempre abbastanza paura
