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DIVINA COMMEDIA - Inferno III, 10-69. 

Paolo Dai Pra'
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3 окт 2024

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Комментарии : 9   
@lucigra1719
@lucigra1719 Год назад
Grazie un piacere ascoltarla
@isabellaabbate686
@isabellaabbate686 Год назад
Semplicemente straordinario
@illyso3704
@illyso3704 Год назад
Ciao Paolo, grazie per il lavoro che fai e che condividi con noi. Volevo chiederti, per un acquisto della commedia, c'è una particolare edizione/commento che consigli per chi vuole avere magari una lettura più filosofica (o anche in generale)? Grazie mille!
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente Год назад
Personalmente quella che preferisco è l'edizione Zanichelli curata dalla Chiavacci Leonardi.
@pierpier7806
@pierpier7806 Год назад
Sono Empiricamente arrabbiato con te: mentre Piero-Pier (Io=Io) è terrestrial-mente im-pegnato nelle ferie empiriche tu in rapida successione mi pubblichi 2 video pensieri su Seve ed Divina... Che si Aufhebugano a quella precedente quando al mio ritorno le vedró e rifletterò 😮😮
@valeriodeangelis416
@valeriodeangelis416 Год назад
Grazie del magnifico commentario al Canto III. Ma vorrei sapere da dove derivi la nozione che la mancata esercitazione della libertà di scelta sia il nocciolo della condizione delle anime nell'antiferno. Mi sembra che una lettura letteraria del testo rivela solo che è il mancato schierarsi con una delle parti che le caratterizza. Come dici tu stesso, hanno "scelto di non scegliere", che è senz'altro una scelta ed un esercizio di libertà. Io credo che le intenzioni di Dante (uomo che decisamente si schierava) siano una condanna di chi rifiuta di schierarsi, non di chi rifiuta di esercitare la libertà di scelta. Dio non dà la libertà di scegliere fra il bene e il male. Invece, ingiunge che si scelga.
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente Год назад
Cerco di leggere questi primi canti alla luce della onto-teologia esposta anzitutto in Par. I-III-IX e in Purg. XVI-XVII. Ciò ovviamente non esclude letture storico-biografiche del testo (Dante stesso riconosce che, per quanto disdicevole, la narrazione autobiografica è legittima in alcuni casi).
@valeriodeangelis416
@valeriodeangelis416 Год назад
@@fenomenologicamente Grazie della precisazione. Vorrei anche fare un' osservazione senz'altro di minore importanza, ma casomai può essere di interesse, rispetto al verso 31 del Canto: "e io ch'avea d'error la testa cinta". Ho notato che hai letto "orror". Anche se ci sono alcuni testi moderni che riportano "orror" invece di "error", la maggioranza preferisce "error", e la controversia sull 'interpretazione di questa parola si trova a cominciare da Giovan Battista Gelli (1541-63) che scrisse "Dove il Boccaccio, che ha il suo testo che dice orrore, espone paura; e il Landino, che ha errore, espone ignoranza. Il che quadra meglio al testo; perchè ei non fu la paura, ma la ignoranza, quella che lo fece domandare, e che romore era quello ch'egli udiva, e che gente fusse quella la quale pareva così vinta e sopraffatta da il dolore, o vero nel dolore, secondo certi altri testi." Esaminando un manoscritto della Divina Commedia del XIV secolo (che sta a U. Texas, Austin, TX) attribuito a Menghino Mezzani (contemporaneo, amico ed ammiratore di Dante) ho trovato che scrive "et io chavea deror la testa cinta".
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente Год назад
Sì grazie per la condivisione. Ho scelto orror, nonostante anche nella versione che leggevo ci fosse error, per ragioni di opportunità. La mia esposizione vuol liberare la Commedia da qualsiasi esegesi di tipo storico-filologico per darle la dignità (che si merita) di opera filosofica a tutto tondo. Grazie, buona serata
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