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DOMEPHIS con OSCO RABEL e FELICE STORTI 7 APR 2019 

Benito Vertullo
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… camminando lungo il viale che ci conduce al luogo sacro, con un binocolo in mano e una cornice vuota
… il primo per avvicinarmi alla Dea d’Argento, la seconda per servire con tocco stravagante nell’intervista a
due artisti dall’animo grande: Raffaele Bertolini, detto Osco Rabel, custode e sacerdote moderno e
futuristico della Buona Mephite; Felice Storti, a fianco della sua opera celebrativa tra la Dea Mephite e
Giordano Bruno, dipinto vivace e tenero come il suo creatore.
Oggi è un giorno speciale per loro perché rafforzano il legame d’amicizia e d’affetto attraverso un ritratto del
pittore dedicato ad Osco, una rappresentazione nella quale intravedo gocce d’arcobaleno che circondano il
protagonista, i cui tratti del viso rimandano per metà al simpatico personaggio sannita, giunto sino ai giorni
nostri per aiutarci a rivalutare l’importanza della Mephite, e per l’altra metà, alla dolce e compassionevole
espressività tipica del volto di Gesù …
Qui alla Mefite, anche una cornice vuota è libera di vestirsi a festa, di trasformarsi e trasformare …
Ho assistito a un gioco e sono tornata bambina: vedo i due artisti e il loro originale e fantasioso regista,
Benito Vertullo, divertirsi a raccontare il senso creativo e la magìa di questo luogo.
Sto imparando poco alla volta cos’è questa magìa, forse esprimibile con una grande croce, le quali braccia
tendono all’infinito e collegano la Vita e la Morte, il Cielo e la Terra …
Bolle dense, scoppiettanti, tonde e morbide, una vitalità incomprensibile a noi umani, ma che ci richiama
alla gioia.
Il chiasso piacevole della Mephite che grida coralmente: “Dai! Vivi la vita! Dimentica i problemi perché sono
un niente in confronto alla grinta vitale che ti insegno! Guarda la ginestra, pensa a come ha imparato bene questa
grinta, tanto da diventare unica nella sua specie!”. Come è unica questa piccola parte di Madre Terra, dove
vedi la gente andare via con riso e sorriso, trasformando il proprio disagio interiore in gioia per la vita, le
proprie complessità in amore e ricerca del semplice e dell’essenziale … perché la Dea t’inebria, ti coccola,
t’accoglie, ti accarezza, esteriormente, e nella tua interiorità …
E allora vedi signore rilassare i loro nasi arricciati dal primo impatto con le esalazioni, vedi ragazze e ragazzi
rifiorire, bambini liberare la loro fantasia, uomini gettare corazze alla corrente calorosa e consolatoria …
Comprendi che si diventa più abili nel percepire un messaggio sottile e silenzioso che continua a ripetere a
tutti: “Anche questa è la tua casa, io ti mostro ciò che ho dentro, l’energia che pulsa è per tutti voi, senza fermarsi
mai, a battiti di bolle!”.
Il ritmo è della Terra, ci muta amorevolmente …
Emblematica è la trasformazione avvenuta nel gruppo dei turisti di oggi, pensionati della Marina Militare
insieme alle rispettive compagne: appena giunti, i loro volti erano freddi, seri, rigidi, e qualcuno esprimeva
chiaramente d’essere infastidito dall’odore sulfureo; dopo qualche minuto, già i loro corpi cominciavano a
rilassarsi e a godersi l’energia pulsante della Buona Mephite … e via coi sorrisi!
A completare la gaia opera a beneficio dei turisti ci ha pensato di lì a poco Osco Rabel, che, avendo alle spalle
migliaia di anni ed altrettante esperienze di vita, ha coinvolto e intrattenuto loro con battute scherzose a
ritmo di assaggi gastronimici tipici della Valle d’Ansanto. L’allegria e le risate non si sono fatte attendere, e,
come mamma Mephite vuole, ci si è sentiti parte della stessa famiglia, uniti a gustare e a condividere pane,
olio d’oliva, salumi, formaggi e vino locali. Le distanze tra le persone si sono ridotte al minimo, tanto che per
il sannita, in alcuni attimi, è stato persino problematico affettare quelle delizie! La Buona Mephite è anche
questo: lo spirito della spontaneità che desidera essere liberato …
Impresso nella mia memoria il sorriso di un bambino al momento della partenza: oltrepassava quasi le sue
guance …
Sono tornata a casa, ma sento ancora di essere avvolta da quel ritmo vitale e silenzioso, sento ancora quella
magìa addosso, come un abito che mi protegge, e ho ancora voglia di dire “Grazie Mephite!”.
E penso a come sei in questo momento, già mi manchi, ricoperta di stelle, il tuo canto echeggia nella valle,
gli animali ti ascoltano e si godono la pace … ora sei tutta per loro …
Testo di Elisa.

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8 окт 2024

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