Il piacere (amore + sesso - Genesi 3.6/7) è l'inizio e la fine del vivere felicemente": Epicuro - Per contro la sessualità (per contrasto ideo/affettivo) meno l'amore (in negazione della cultura affettiva - Geremia 31.33) pro orgasmo della donna (Genesi 3.15) è l'antidoto per vivere sempre felice.
@@pilloledistoriaefilosofia eppure dovrebbe far vivere meglio un'intera vita nel complesso. Penso che il problema sia che i più non si rendano conto di come i meccanismi che fanno sì che la gran parte dei piaceri siano illusori, e anzi causa di dolore, tenderanno a ripetersi sempre. Alcuni invece si rendono conto di questo e abbracciano più convintamente questo stile di vita. Come si fa a dimostrare a uno che passa da una donna all'altra, o da una sostanza all'altra, o da un ambizione di potere all'altra, che tanto alla fine il piacere finirà e si tramuterà in noia, nonostante tutta la fatica fatta per conseguire i suoi risultati, sempre ammesso li ottenga (altrimenti sarà frustrato invece che annoiato)? Uno può sempre credere che stavolta sarà la volta buona che si otterrà la "vera" felicità, e invece non ce la farà mai. E' un verità questo sulla mente dimostrata persino dalle neuroscienze (ma appunto è già noto da migliaia di anni, in Occidente e in Oriente). Pochi però se ne convincono e fanno il "salto" di organizzare la loro vita in modo diverso. Probabilmente conta anche una forma di conformismo, il timore di allontanarsi dalle credenze collettive, per la paura di restare isolati (anch'essa però - in questi termini - una paura non necessaria, illusoria). Intelligenza (ma non chissà che) e anti-conformismo (un'indisponibilità a seguire facilmente la massa) sembrerebbero spiegare perché alcuni cambiano vita, e altri no.
Il consumismo è alla base del nostro sistema di vita capitalista. Fin da bambini viene insegnato a soddisfare bisogni innaturali (televisione e pubblicità) e si idolatria non più chi è saggio (Epicuro o Socrate) ma chi si può permettere il lusso sfrenato come le star (ed è condannato, secondo Epicuro, all'infelicità). Una cosa interessante di Epicuro non detta è il suo motto "Laze Biose" cioè: "vivi nascosto ", non ti curare della vita pubblica in netto contrasto con Platone che ritiene la felicità raggiungibile solo attraverso il fare politica.