Fantastico!Questo studio relativo al Fegato di Piacenza sembra calzare alla grande Un Grazie di “Fegato”😀 per avermi aperto nuove porte sulla Strada della Verità anche se per me è celata nel Mito. Non vedo l’ora di aprire quel libro Grazie infinite
Grazie a te per il tuo messaggio e per l'entusiasmo che trasmette. Questo collegamento fra mondi culturali lontani è davvero entusiasmante! Nuovi video in arrivo... :-)
Davvero credo sia eccezionale quanto esposto dal Prof. Gottarelli e quanto sia utile avere la mente disponibile all'inimmaginabile (pur rimanendo con "i piedi per terra"). Grazie a te per il commento lasciato.
Molto più che interessante. Da appassionato del mondo arcaico ho scritto "Gli ultimi Re di Roma", (da poco edito anche in inglese), storia romanzata dei Re Tarquini dove si parla ovviamente anche di aruspicina (vedi la regina Tanaquil). Riprendo ora l'argomento con toni più saggistici nel mio "Pensieri Pandemici" come esempio dell'importanza di un approccio multidisciplinare nell'affrontare argomenti "complessi", in piena concordanza con quanto afferma il prof. Gontarelli. Che l'aruspicina dovesse risalire ad un'influenza culturale mesopotamica era intuibile da sempre, io credo. E tuttavia la cosa è rimasta sempre sullo sfondo della ricerca etruscologica. Se ormai tutti concordano sulla formazione italica (e non lidia) della grande civiltà etrusca, sui particolari di questa "formazione" (sulla scia del Pallottino) molto c'è evidentemente ancora da scoprire. Grazie.
Grazie di aver lasciato la tua opinione! Complimenti per i tuoi lavori letterari! Vorremmo contattarti per "Gli ultimi Re di Roma". Abbiamo cercato su Internet senza successo. Potresti inviarci la tua e-mail? Trovi l'indirizzo nella pagina "informazioni" del canale RU-vid. Grazie e ancora complimenti.
Davvero interessantissimo. Si complimenti allo studioso che ha svelato con sagace intuizione, sapienza e acume, il funzionamento e l'uso di quell'antico manufatto. Le relazioni fra accadici e Italia antica sono qui ulteriormente confermate. Entusiasmante.
Viviamo in un mondo "piccolo", nel senso che in un minuto possiamo inviare un messaggio dall'altra parte del globo e, in una manciata d'ore, possiamo trovarci fisicamente in un paese lontano. In realtà anche un tempo circolavano la cultura, l'informazione e i popoli (pensiamo ai Nabatei, ad esempio). Certamente era un mondo più lento ma comunque molto più intra-connesso di quanto spesso si pensi. Grazie del tuo commento.
Assolutamente si, era un mondo dove uomini merci e idee circolavano molto più di quanto ci lasciano capire i libri scolastici di storia. Le reti viarie assire, con i karum antesignani dei caravanserragli della via della seta sono solo un esempio fra i tanti che potremmo fare. Si pensi alle relazioni con la civiltà vallinda ai tempi di sharrukin... oppure al tempo di Alessandro Magno quante idee, merci e genti facevano la spola fra Alessandria e il più lontano Oriente.... è un piacere trovare in rete certi canali e certe persone che diffondono cultura aggiornata.
La ricostruzione intellettuale è ardita, ma proprio perciò affascinante. Inoltre, è sensata dall'inizio alla fine, compresa la parte sul libro di Enoch e i rotoli di Qumran. Detto ciò, devo dire che sinceramente non sapevo che la Via Lattea fosse anticamente interpretata come la coda del dragone o come il residuo dell'antico corso del Sole: ero rimasto allo spruzzo di latte della dea Giunone, quando Ercole le morse il capezzolo... Inoltre, suggerisco un'indagine ulteriore: nel mito di Fetonte, la morte di quest'ultimo viene pianta con lacrime di ambra. Oggi, questo particolare ci rimanda alle regioni baltiche, ma forse solo perché ormai l'ambra e rimasta solo lì. Ma so per certo che anticamente essa era presente anche nel Mediterraneo. Per esempio, nel fiume Simeto, nella Sicilia orientale, la si trovava fino a un secolo fa circa. Se anche nel fiume Po anticamente si fosse ritrovata l'ambra, sarebbe una conferma ulteriore che il mito di Fetonte è ambientato nella Pianura padana.
l'ambra può ancora oggi venire ritrovata occasionalmente in Italia, ma resta di fatto che il Delta del Po stava sulla "via dell'ambra", via commerciale che collegava il mondo mediterraneo orientale al nord europa. la stragrande maggioraza dell'ambra lavorata in antichità veniva dalle coste del Mare del Nord@@antropologiaeantichecivilt8964
Magistrale come sempre il Professor Gottarelli (che saluto), una domanda: quella linea di separazione sul 'retro' del fegato, tra sole e luna, sarebbe dunque il 45° parallelo? (modifica: che poi non è una linea, è una doppia linea, il confine sacro, forse il fiume stesso, il padanu?)
@isiabiblioteca8258 come mai gli Etruschi ,INDIGENI VILLANOVIANI, si siano messi a parlare una lingua non indoeuropea, e a creare una. cultura nuova, di fino allora sconosciuto splendore. Dove è l'errore ? Di negare contro ogni evidenza l' estraneità degli Etruschi venuti da non si sa dove e sbarcati sulle rive mediterranee, organizandone immediatamente lo sfruttamento mirato Ne dispiacia alla memoria di Massimo Pallotino !
Cortesemente. Scusandomi da subito se le domande sono mal poste. Perché si ritiene che Nabonide si sia ritirato da Babilonia in volontario esilio per condurre una ricerca e, non per restare in un luogo sicuro dove poteva mantenere il potere e stare distante dal clero che gli era avverso a causa del suo tentativo di riforma religiosa? Come si collegherebbe questo con la presenza di personaggi influenti di origine Medio orientale a Faleri Veteres? È possibile che queste personalità sacerdotali fossero in sostanza "profughi religiosi"? Perché scelsero proprio l' Etruria? Ci sono evidenze di contatti pregressi? Grazie infinite per il video.
Ciao. Grazie del tuo messaggio. Le uniche domande mal riposte sono quelle non fatte :-) Sono io che non mi sento di formulare risposte a domande così specifiche. Posso solo dirti che a mio avviso la Pianura Padana era il luogo “giusto” per quattro motivi: 1) posta proprio a 45 gradi di latitudine; 2) in pianura; 3) con un corso d’acqua - il fiume Po’ - importante e che scorre a lungo proprio a 45 gradi di latitudine; 4) viveva un popolo evoluto - i nostri amici etruschi - e culturalmente disponibile ad ospitare. Se c’è qualche assirologo che legge, è invitato a scrivere.
Quello del Prof. Gottarelli è un balzo in avanti rispetto al passato. Attendiamo nuove precisazioni, nuovi studi, nuove emozioni. Grazie di aver condiviso il tuo pensiero.
Attribuirlo ai greci è come sempre una falta e gia con questo video, un'altra testimonianza. Ai greci possiamo al massimo dargli l'onore di averli rimessi in discussione per se stessi e, nella loro nuova storia, a chi gli è andato dietro.
Quello che hai scritto non ha nessun senso. La lingua italiana ha delle regole! Si capisce solo che non ti piacciono i greci, e nel video nessuno ha parlato di greci.
@@antropologiaeantichecivilt8964 Chiedo scusa per non aver articolato bene, sono rimasto davvero colpito dal processo di integrazione di più ricerche e dei risultati conseguiti. Avrei gradito si entrasse ancor più nel dettaglio su alcune questioni ma immagino fosse impossibile per esigenze di tempo, leggerò volentieri i libri :)
...quindi,alla luce di questo studio,si potrebbe anche iniziare ad ipotizzare una connessione tra Altri e la città di Marni e questa colonizzazione? Grazie
Sinceramente non so rispondere alla tua domanda. Però mi sento di scrivere che mi sembra plausibile e probabile che le radici delle tante mura poligonali italiane - Alatri, ovviamente, compresa - siano da individuare lontano sia dal punto di vista geografico che temporale. Appena possibile pubblicheremo un video con il Prof. Giulio Magli proprio sulle mura di Alatri.
Curioso sempre? Sentire stese parole. Che lingua etrusca. Non si sa? Da dove arriva.??? Ti do un nome. Che poi chiedere. Perché. Lui è proprio diplomato in lingue. Antiche. Si chiama!!! ALBERT NIKODHA..!!! È vedrai che suluzione e già squperta.. E conosuto anche in Tuto mondo. Per suei studi e capacità. 🤝
Possiedo solo rudimenti sul mondo etrusco e sul mondo assiro, studi sporadici dell''antico testamento, quasi nulla d' astrologia, qualcosina in più di mito e di letteratura greca e romana, lo stesso oggetto, uno dei tanti reperti archeologici, mi era sconosciuto, ma partendo quasi da zero ho trovato subito molto interessanti sia l'argomento che la conclusione, che mondi così lontani non avessero solo commercio di manufatti, ma scambi culturali nel loro significato più profondo di visione e interpretazione del mondo e della storia. In più l' argomento e la conclusione, oggetto non facile, mi sono state regalete con bocconi facilmente assimilabili, sotto forma di "epos" narrato dall' inizio alla fine, condito di battute e persino di luoghi comuni, con simpaticissimi autocompiacimenti, coinvolgendo lo stesso uditorio ... : in conclusione questa "chiaccherata" e stata per me un capolavoro di forma e di sostanza, di didattica e di contenuti, cui va il mio grazie sincero e perchè no anche divertito. .
Leggendo il tuo messaggio si capisce che ti sei divertito! E' una bella cosa. L'aspetto ludico non deve necessariamente essere separato da quello culturale. Grazie per aver scritto.
@@antropologiaeantichecivilt8964 Non solo mi sono divertito, ma cosa rara con contenuti praticamente per me nuovi, ho compreso tutto quello che ha esposto e mi ha ricordato una mia tesina di 60 anni fà sui testi antichi riferiti al diluvio universale; grazie ancora.
