Carlo Cossutta è stato un bravo tenore anche se poco considerato dalle cronache lirico-mondane. Qui da dimostrazione di come può essere incendiaria la "pira",con le quartine ben scandite(rare a sentirsi), senza il do di tradizione. Bravo!
@@AfroPoli If they are not in the score, why are they sung by so many other tenors? Muti certainly is a great director, but other ones, who don't cut the notes in question, are also good directors.
@@aetion Well, there is an answer to that, too. Old Italian bel canto tradition accepted changes, inserted by singers for *effect*. Rossini was one of the first to reject changes (Armida). Verdi was against changes. Changes for effect, however, were a tradition that was hard to erase. They belonged to the Italian way of performing. Then, there is the Germanic tradition. The Germans don't change scores (Werktreue). Can you imagine someone adding high Cs to Bach or Wagner? Hardly. Now, Muti wants to introduce Germanic strictness in order to fulfill Verdi's wishes. You make your own opinion. It certainly has pros and cons. Cheers.
The scene done here "as written" is graceful and delicate, and sets up the tension of the concluding number. The cabaletta itself is as powerful as needs to be without the long-held end note on the tenor high C, a distortion of the dramatic shape of the entire scena with choral intervention. Further, the expectation of the high C, tends to push audience attention to a very unmusical athletic conclusion, like a game-saving basket or field goal. But even when done well, it is not the scene Verdi intended. I believe Verdi caved in to some famous tenor at some point by saying (I paraphrase): if the public demands it, let them have what they want; but make sure it's a good one (the high C from the chest). If only. In the clip presented here, Cossutta does the scene with abundant musical grace and style. I for one do not miss the unwritten notes.
0rmai il do acuto nella romanza della pira e una tradizione acclarato da tutti non eseguirla e un rigore musicale esagerato e fuori luogo unicamente per l ego smisurato di Muti che crede di essere superiore alla musica al pubblico e allo stesso Verdi... Una dimostrazione di pedanteria esagerata e fuori luogo... L opera è questo istinto viscerale forza voce e non me lenze nozioni musicali riprodotte con pedanteria e mal nascosto narcisismo... Peccato perché la voce di Cossutta meritava ben altro
Aggiungerei una prova di maturità di tanti tenori....ci si nasconde dietro gli spartiti originali, questo non c'è, questo non si fa.....io conosco la pira con i DO, che Verdi non li abbia scritti non importa so solo che la maggior parte del pubblico aspette proprio la fine del terzo atto per acclamare e sbalordirsi.....
@@francocapone9094 E quale sarebbe la prova di maturità di tanti tenori….quella di emettere un O teco e un all’Armi in Si con il pubblico che acclama convinto che sia stato emesso un DO….Ma quanti sono gli spettatori che hanno l’orecchio per accorgersene? Pochi ,pochi…..Lo stesso pubblico zelante,intenditore acuto del Regio di Parma nel 1961 ha acclamato il SI di Corelli.
@@sergiobuccianti4224 guardi che tutti i tenori che usano un si al posto di un do per me hanno la stessa valenza di quelli che non usano nulla alla fine della caballetta....spartito o non spartito....non gliela fanno.....
@@francocapone9094 Scusi facciamo un po’ di ordine….E già tutto preordinato prima dell’inizio o dell’opera o del quadro del terzo atto.La tonalità in DO maggiore prevede che il Manrico di turno rispetti i segni e i tempi di Verdi che in primis è il direttore che deve rispettare…Ascolti un po’ di pire e se ne farà una ragione…Avere il DO non significa nulla se poi quando attacchi e canti la pira ,sull’orchestra acquattata, spiani tutto e non fai ascoltare ciò che Verdi ha scritto ma proponi uno spartito modificato.Con l’evidenza di ascolto di un brano pomposo per permettere al tenore di emettere quell’acuto.Un esempio lampante ed emblematico è l’ascolto della pira di Verona 1985 in cui Bonisolli attacca “di quella birra” anche nel bis ripete “di quella biirra” non pira….spiana tutto,canta il brano con l’atteggiamento e voce da energumeno ed emette o teco e all’armi fibrosi ,senza mordente e squillo…E giù applausi e acclamazioni…Manrico non è questo.Manrico era giovane,un Trovatore,un cavaliere,un innamorato.
UNA VOLTA PER TUTTE : io, pur non avendo studiato musica ed ascoltando le opere liriche con il cuore oltre che con le orecchie, mi sono studiato STORIA DELLA MUSICA LIRICA e VITA di VERDI e posso affermare, con certezza, che MUTI, togliendo gli acuti al tenore Manrico, HA TORTO MARCIO, così facendo MUTI non ha voluto dirigere IL TROVATORE di VERDI, ha voluto dirigere IL TROVATORE di MUTI, e questo unicamente per dare soddisfazione e nutrimento al suo IO IPERTROFICO. E' COSI', CREDETEMI, ora, qui, sarebbe troppo lungo riportare i risultati delle mie ricerche e dei mie studi, chi fosse interessato può contattarmi : topido@tin.it
Questo E' il Trovatore di Verdi. Certamente gli acuti nella Pira sono molto d'effetto, piacciono molto, ma non è quello che ha scritto Verdi. E' come andare al Louvre a vedere la Gioconda e cambiare qualcosa nel dipinto solo perchè mi piace di più...
Premesso che sono pienamente d'accordo con il commento di Lorenzo Martinuzzi anche per le conoscenze in mio possesso, sono davvero curioso di sapere quali sono le ricerche fatte da zuzzo7, giusto per avere un'idea più ampia. Ti invito quindi a farmele presenti. il mio indirizzo e-mail è paciulli.vito@gmail.com
+zuzzo7 abbi pazienza, leggo il tuo commento con l'edizione della Ricordi aperta a pagina 291 (n°11 - Scena e Aria) sotto gli occhi. Questo ha scritto verdi. Ne più ne meno. Sulla realizzazione di un continuo di Vivaldi potrei anche dibattere. Su questo no. Quindi NON è così NON ti credo.
Sicuramente studiando la vita di Verdi ti sarai inbattuto in queste parole: "Sulla divinazione dei Direttori, sulla creazione ad ogni rappresentazione... Quest'è un principio che conduce addirittura al barocco ed al falso. [...] Nò. Io voglio un solo creatore, e mi accontento che si eseguisca, semplicemente ed esattamente quello che è scritto: il male stà che non si eseguisce mai quello che è scritto! [...] Io non posso ammettere, né nei Cantanti, né nei Direttori la facoltà di creare, che come dissi prima, è un principio che conduce all'abisso... "
Se Verdi non l'ha scritto, il do non si fa. Non capisco nemmeno il senso di parlarne. Oppure dovremmo pensare che Verdi era un così mediocre compositore da non accorgersi di avere sotto gli occhi un semplice "miglioramento" alla sua musica, che centinaia di direttori, cantanti e appassionati senza istruzione hanno invece individuato al volo. Ovviamente non esiste.