Gaza e noi. Riflessioni e opinioni sul conflitto, con i nostri associati 

Vi ho scoperto da alcuni mesi, sono diventato un vostro seguace silenzioso, e mi trovo d'accordo al 100% con la chiosa finale di Matteo Salvemini. Il compito di una associazione come la vostra non è dare la verità, ma fornire alle persone gli strumenti per sviluppare le proprie idee e il proprio spirito critico. Posso solo farvi i complimenti perché siete preziosi per ciò che fate ed è apprezzabile anche la vostra apertura al confronto per cambiare o chiarire le cose quando necessario.

Da associato mi è sembrato molto utile fare questo dibattito. Mi è servito a capire meglio l'associazione

Buongiorno, sono un associato anche io e, siccome il mio profilo RU-vid non ha il mio nome, lo scrivo qua: Daniele Reggiardo. Sono laureato in scienze internazionali e diplomatiche, per quel poco che conta, e sono d'accordo con le affermazioni di Cosimo De Matteis nel contenuto ma non nelle conclusioni: nel diritto internazionale la pulizia etnica e il genocidio sono due crimini diversi, per quanto orrendi; anche io ritengo che vadano utilizzati correttamente (se non altro per rispetto delle vittime e per garantire un giusto processo agli imputati). . Nel dettaglio, la Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha descritto la pulizia etnica come “la resa di un'area etnicamente omogenea mediante l'uso della forza o dell'intimidazione per rimuovere persone di gruppi dati dall'area” (UN Human Rights Commission, 1994). Invece, la definizione di genocidio completa è all’articolo 2 della Convenzione delle Nazioni Unite per la Prevenzione e la Repressione del Crimine di Genocidio del 1948: “Nella presente Convenzione, per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religiose, come tale: a) uccisione di membri del gruppo; b) lesioni gravi all'integrità fisica o mentale di membri del gruppo; c) il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale; d) misure miranti a impedire nascite all'interno del gruppo; e) trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro.” . Ciò che non mi convince è quando Cosimo afferma con assoluta certezza che si tratta di pulizia etnica e non di genocidio (dal 7 ottobre 2023 a oggi), quando in realtà non lo sappiamo e il dibattito è ancora aperto, come dice giustamente Marco B. Giuffrida. Non abbiamo accesso alle informazioni riservate del governo israeliano e non possiamo considerarlo come un'entità unica, razionale e omogenea (che è l'errore che fanno gli esperti di "geopolitica", i quali applicano una sorta di - e superata da 30 anni - teoria realista classica delle Relazioni internazionali alla K. Waltz) di cui parlavano già Keohane e Nye nel 2001. Non possiamo nemmeno condannare i rappresentanti del governo israeliano a priori, senza garantirgli un processo corretto. Quando le Corti internazionali preposte avranno svolto il loro lavoro, raccogliendo prove e dati - soprattutto individuando l'elemento di intenzionalità che caratterizza il genocidio e la pulizia etnica -, allora potremo chiarire la situazione per ottenere quella verità storica che renderà giustizia alle vittime. Nel frattempo, quello che sappiamo al 100% è che la definizione di "sterminio di massa" sia in questa fattispecie corretta, laddove l’articolo 7 dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale, punto 2b: “per «sterminio» s'intende, in modo particolare, il sottoporre intenzionalmente le persone a condizioni di vita dirette a cagionare la distruzione di parte della popolazione, quali impedire l'accesso al vitto e alle medicine.” Tra l'altro, voglio far notare che per avere un genocidio non è necessario che muoia nemmeno una persona, essendo sufficiente allontanare i bambini dalle loro famiglie per imporgli una cultura diversa e cancellare quella di origine nel medio-lungo periodo (come sta tentando di fare Putin con gli ucraini, tra gli altri crimini contro l'umanità). . Al di là di queste considerazioni puramente tecniche, da associato sono molto felice di vedere una pluralità di opinioni e un'occasione di dibattito. Sono iscritto anche perché da LOLI mi aspetto argomentazioni e controargomentazioni, ovvero contenuti che mi permettano di approfondire delle tematiche complesse individuando l'eterogeneità delle teorie e delle opinioni del caso. Quindi, ottimo quando i vertici dell'Associazione non sono d'accordo su un tema, purché si confrontino in un modo logico, scientifico, puntuale, onesto intellettualmente e nel rispetto dell'interlocutore. Se LOLI fosse un gruppo di persone accomunate dalla stessa identica idea non sarei più iscritto; non lo sarei nemmeno se venissero a mancare quelle basi comuni che, al di là delle divergenze, dovrebbero essere il punto di partenza per tutti noi associati e per tutte le persone ospitate nel canale: diritti civili e politici, libertà di ogni tipo, approccio con metodo scientifico anche alle questioni proprie delle scienze umane, politiche e sociali. Di più, se LOLI fosse un partito politico avrebbe la necessità di condividere un'unica linea politica omogenea, ma essendo un'associazione culturale può permettersi questo tipo di divergenze interne anche a discapito della coesione tra i suoi membri. . Un affettuoso saluto a tutta l'associazione. . Fonti: Cassese. A, Gaeta P. (2008) Le sfide attuali del diritto internazionale Keohane, R. O., & Nye, J. S. (2001). Power and Interdependence.

Leggende narrano che Cosimo stia ancora cercando il video

Ho seguito in differita ma comunque non avrei chiesto la parola perché faccio parte dell'associazione solo da pochi mesi. Come speravo, questo dibattito mi è servito a conoscere meglio Liberi Oltre. Grazie a voi.

Orgogliosa di far parte di liberi oltre! Con tutte le sue voci, le esuberanze giovanili la saggezza degli anziani (come me) e soprattutto la costanza. È per me una crescita culturale anche nell' ascolto dei ragazzi. Detto questo mi sembra che ci sia un accordo di fondo tra gli associati e che i problemi siano sorti solo perché su X siano arrivate critiche un po' paranoiche e un po' permalose da persone in qualche modo affini. Ci siamo forse specchiati e abbiamo visto una parte di noi che non ci piace e vogliamo segnare i confini? O forse ci stiamo difendendo troppo perché dall' altro lato non ci ascolteranno? Non so, ma oggi ho visto perché LO mi piace tanto

Chiedo per mio interesse e curiosita': sono dovuto andare prima della fine e non era ancora stato rivelato chi su LO (o altrove?) abbia discettato sul tema "genocidio" nell'accezione legale del termine, dicendo cose erronee. Cosimo l'ha poi trovato, il video? Grazie.

Grazie per il vostro lavoro

Grazie a Michele e a LO in generale ho aggiustato (già da qualche anno) di molto la mia opinione sulla questione, che era in sintesi da "liberale con la bava alla bocca".

Grazie

Commento tattico. 🪖

Commento tattico 👍

Non essendo appunto un partito, forse la soluzione è semplice, non è strettamente necessario prendere posizione su qualsiasi tema o situazione.

Ho appena scoperto una bellissima canzone che calza a pennello in questo contesto, si chiama: Which way are you going? By Jim Croce.

53:20 "Dal Fiume al mare" é anche slogan del Likud.

👍👌🏽👁️ Buona serata 🤝

Purtroppo vista solo in differita e sapevo che sarebbe stato così per i miei problemi di salute. Iniziativa lodevole, mi spiace per l'uscita di Giuffrida di cui (dell'uscita) non condivido il modo. Da De Matteis non è più arrivata l'indicazione richiesta. Credo sia mancato il parere di una "tipologia di associato", ovvero di quelli che, a seguito dell'ospitata di Yussuf e in generale al mancato sostegno senza se e senza ma a Israele, hanno abbandonato - o lo stanno facendo - LO. Come Costantino De Blasi ho frequentato direttamente certi ambienti "liberali" e me ne sono allontanato (anche) per queste posizioni aprioristiche; mi sembra che, semplicemente, si aspettassero che LO fosse una Fondazione Einaudi o una LDE. Sul punto "guerra Israele/Palestina" non ho competenze specifiche, quindi mi limito ad ascoltare; la mia unica posizione è "restiamo umani, se è ancora possibile"

👏👏👏👏👏👏👏👏

Mi sembra che a giuffrida sia partito un embolo. Non ha fatto una bella uscita.

Saluto tattico 🪖Grazieeeee con like d'ordinanza👍

Sono un esterno, ma devo dire davvero maleducato il comportamento di tal Marco a 44:55 Un discorso per tre quarti d'ora civile ed educato, con esperti (Cosimo non è un "uomo della strada", citando qualcuno).

Stando a quanto ho sentito mi sorge un dubbio: non è che per caso LO ha un sovrastimato l'entità delle critiche ricevute? Non mi è sembrato vedere grossi punti sul tavolo.

👍

Ho apprezzato il contributo di Roberto, mi è sembrato pragmatico con quello che è successo.

1:28:27 ottima considerazione

❤Like ❤

dibattito necessario. bene che sia stato fatto.

Aggiungo al commento precedente una lezione che ho imparato: giudicando secondo le mie preferenze mi dispiaceva che Boldrin, cui sono felicemente abbonata, facesse così tanti contenuti sul suo canale perché ritenevo che togliesse ascolti a LO, non avevo minimamente pensato che anche con tale distacco LO sarebbe stata attaccata. La lezione è che il prof tende ad avere sempre ragione, anche su cosa separare e cosa no. Mi auguro che anche i giovani soci occasionalmente criticati dagli anziani capiscano la ricchezza di poter essere criticati e restino nell' associazione

Marco Giuffrida con le mestruazioni

Forte laura

Che calma quando c'è Costa

Ascolto in differita perché non essendo io associato non ritenevo giusto intromettermi nella live

Boldrin onestamente predica bene e razzola male, sempre a parlare di dibattito mentre spara sempre a zero contro chiunque la pensi diversamente da lui oltre a trattarli come dei cretini

1:59:30 qualcuno mi può condividere il link? grazie.

Concordo con quanto esposto da Cosimo su "genocidio" .

Bravissimo Matteo, concordo. Bella chiaccherata ragazzi

grande alessandro mongili

Cosimo l'umiltà, giusto un pizzico, inseriscila tra le tue competenze.

ricapitolando: Enzo Traverso - Gaza davanti alla storia Benny Morris - Vittime e aggiungo io: Francesca Albanese - J'accuse grazie della puntata. vi si vuole bene. siete una mia piccola famiglia (piccola perché vi vedo sempre e solo in video) è stato bello vedere molti di voi nello stesso schermo.

1:15:13 l'esperto di diritto internazionale non ha nulla di dire su questa interpretazione? 😅

Finché in Israele non nasceranno nuove teste in grado di capire il contesto in modo da cambiare strategie al fine di raggiungere un inizio di "dialogo" con il popolo arabo o palestinese, non vedo soluzioni...ma se ciò avvenisse quale disponibilità troveremmo dall'altra parte? Soprattutto dopo quello che sta succedendo a Gaza...

10:30 malafede quello è il termine

Da non associato, ma frequente ascoltatore: Questa live, esattamente come quella del processo a Boldrin, non è servita ad una mazza. Chi voleva capire che Michele Boldrin e LiberiOltre non sono la stessa cosa lo ha capito, sinceramente anche basta andare dietro a quattro hater microcefali a cui Michele sta sui c*glioni e di riflesso attacca tutti voi. Io sinceramente non so come mi sarei comportato al vostro posto, capisco che siete sempre più in vista e di conseguenza siete sempre più sotto attacco da gruppi più o meno organizzati, ma non riesco a non provare rabbia e sconforto nel vedere questo nervosismo. Se proprio volete, cerchiamo di organizzare un gruppo di moderatori volontari che sia istruito a rispondere nel modo più appropriato a critiche di questo tipo, in modo da evitare che voi disperdiate energie mentali su queste cappellate.

La mia opinione è che se da una parte ci sono i tagliagola di Hamas dall'altra ci sono i coloni ultraortodossi rappresentati anche da certi figuri nel governo israeliano , se non si trova il modo di neutralizzare entrambi gli estremismi non ci sarà maiuna soluzione pacifica

L'atto di israele è totalmente giustificato. Netanyahu ha i suoi limiti e dovrà andarsene. Tuttavia la sua iniziative contro amas è condivisibile.