Ciao, il libro di Cuscito è già uscito! Io l'ho letto, è interessante; anche quello è un po' un sunto con delle integrazioni del suo "Bollettino Imperiale". Questo anno ho anche letto "Il dominio del XXI secolo. Cina, Stati Uniti e la guerra invisibile sulla tecnologia", di Alessandro Aresu. Li consiglio entrambi, molto molto interessanti!
Apprezzo Fabbri anche se non mi ha mai convinto del tutto, forse perché avendo alle spalle studi economici non mi convince proprio che le superpotenze non vivano d'economia, considerando anche che nella prima superpotenza economica vivranno male i barboni, e sono tanti, ma i più vivono molto meglio degli europei che secondo Fabbri sarebbero quelli che possono dedicarsi all'economia e vivere felici mentre quei poveri americani si sacrificano per la gloria imperiale. Ché per sostenere questa cosa Fabbri arriva a dire che pure nell'Antica Roma era così e direi "ma quando mai" visto che nell'Impero Romano era una fortuna stare al centro, decisamente più ricco, protetto e pure con le distribuzioni di pane gratuito nella stessa Roma, che in un'epoca di agricoltura di sussistenza era il massimo della vita. Anche sulle altre tematiche, mi sembra che Fabbri voglia sempre erigere questi muri divisori netti che però son così netti da sembrare totalmente arbitrari, così si può dire che i Paesi sono irrazionali come gli esseri umani ma allo stesso tempo che Lenin e gli altri rivoluzionari russi mica ci credessero davvero al comunismo, l'han solo usato in modo lucidissimo per avere una narrativa nuova e più adeguata all'impero russo del tempo. O l'una o l'altra, perché non esiste che nazioni ed imperi siano fatti di esseri umani irrazionali e quindi siano irrazionali ma poi si scelgano in modo lucidissimo una visione imperiale, come se gliela dettasse una divinità. Ma ammetto i miei limiti sulla materia e forse qualche mio pregiudizio "economicista", probabilmente ho sempre sentito Fabbri senza averlo mai capito del tutto, però quello di cui sono sicuro è che il contenuto di questo libro te lo ritrovi tutto in due conferenze di Fabbri già presenti su RU-vid. 180 pagine ad andare larghissimi son davvero poca cosa per un saggio che sul tema ne dovrebbe contare almeno il triplo o il doppio ma senza ripetersi di continuo.
Fabbri era ormai il vice di Caracciolo a Limes e sin quando quest'ultimo non sarebbe andato in pensione (ma gli auguro di poter lavorare per tutta la vita, e son sicuro che andrebbe bene anche a lui) la carriera di Fabbri non poteva avanzare ancora a Limes. Quindi ha dovuto creare una sua rivista con una sua linea personale, la geopolitica umana, anche se con Caracciolo andava molto d'accordo. É probabile che Fabbri abbia curato il volume di Limes 'Il Fattore Umano' come ha curato tanti altri numeri della rivista. Quindi non dovrebbe offendersi se il volume di Limes viene mostrato in questo podcast.
@@robertomanca9700 sul fatto che gli faccia piacere o meno potrebbe dircelo solo lui. Io ho notato una particolare attenzione a non nominare più la rivista in nessuna occasione. Anche banalmente nelle storie dove lo taggano i lettori di domino, nelle quali sullo sfondo c'è Limes, si cerca di celarla. Come ho detto ormai Limes è la "concorrenza", quindi un po' ci ho anche scherzato
@@InGeopoliticaVeritas Si, vabbe... la concorrenza. Non é che gestisce una fabbrica di scarpe. Nel mondo delle idee si parla e si coopera un pò con tutti. Se sembra aver 'cancellato' Limes deve essere successo qualcosa di personale tra lui e Caracciolo. Ma non penso che Fabbri ripudi ciò che ha scritto per Limes.
PS Io leggo Limes, ho letto mi sembra due numeri di Scenari ma poi non ho mai comprato Domino. Visto che leggi entrambe le riviste, potrebbe essere interessante fare un video in cui le compari nei temi e nel taglio.
Un libro che dovrebbe essere adottato nelle scuole come libro di testo,conoscere ciò che Fabbri scrive,cambia gli italiani,ma gli italiani,causa iniziale di tutto quanto accade,vogliono cambiare ???
Secondo me per parlare di questi argomenti bisogna considerare il pensiero di Hegel e lo stoicismo in contrasto con il liberalismo democratico anglosassone.
Però se vuoi avvicinare le persone alla geopolitica e gli dici di leggere Hegel, queste scappano dopo la prima riga 🤣penso l'avrei fatto pure io. Meglio farsi un'idea dell'argomento con altri testi. Comunque sono d'accordo, il pensiero di Hegel non può essere ignorato parlando di geopolitica, lo stesso Fabbri nel libro cita l'interessante testo di Kojéve "Introduzione alla lettura di Hegel".
Le lezioni di Kojéve citate sopra potrebbero essere un buon modo per avvicinarsi al pensiero di Hegel. Adelphi ha pubblicato un volume che le raccoglie. Che poi io non è che sposi granché le sue idee. Ma nonostante le criticità, Hegel ha avuto un impatto significativo sulla filosofia e molte delle sue idee continuano a suscitare dibattiti e interpretazioni diverse. Quindi bene conoscerlo, per quello che si può e si riesce
Si, ma se non spieghi almeno molto sinteticamente perchè, buttar giù dei nomi e delle dottrine politiche così senza aggiungere altro sembra un esercizio gratuito. É come un gruppetto seduto a parlare e dopo le tue parole uno dice 'Si, ma io direi anche il pensiero di Kant, Voltaire e Braudel'. Sembrano dei dotti, ma così non stanno dicendo niente. Solo 'name dropping' come dicono gli inglesi.
