Giacomo Poretti presenta il suo libro "Alto come un vaso di gerani" (Mondadori). Intervista del direttore Mario Calabresi per l'edizione iPad di tuttoLibri
Che belle cose ha detto Giacomo. Belle e vere. Io ricordo quel mondo (sono nata un anno dopo di lui) anche se non abitavo a Villacortese ma in città a Milano, Ma i miei nonni seguivano gli stessi ritmi che si seguivano in campagna come lui. Per esempio quando arrivavano sulla tavola le fragole si era a primavera inoltrata e mancava poco alla partenza per le vacanze (che duravano 3 mesi)
la presenza di certe cose in certi periodi caratterizzavano i periodi gli davano un senso. Ed ogni periodo aveva un senso quindi uno scopo un fine. Oggi manca il senso delle cose 8questa cosa delle stagioni è un elemento indicativo) tutto è uguale accessibile o impossibile comunque tutto è già lì
Caro Giacomo quanto hai ragione.....la frutta di stagione è un must è una filosofia di vita che solo pochi ancora possono vivere, soprattutto la frutta raccolta dall'albero. Caro intervistatore in realtà la pancia dell'Italia per fortuna è ancora aliena alle grandi metropoli solo che i cittadini se ne ricordano nei momenti di bisogno, ma se ancora questo paese che diede i Natali ai genii del mondo intero ancora possiede uno spirito di appartenenza non lo deve di certo alla globalizzazione di Milano o Roma dove non senti un profumo nemmeno a pagarlo, ma alla sterminata provincia dove risiede il vero spirito Italiano che ci ha resi grande nel mondo....
Per chi ha vissuto in campagna, come me, si ritrova benissimo in questo racconto......... Purtroppo anche la vita qui' è cambiata parecchio. Solo in qualche famiglia di anziani, che hanno l'orto o un piccolo pezzo di terra, e che x fortuna ci sono ancora, trovi queste atmosfere : i frutti di stagione, le verdure di stagione, le pietanze gustose, perché cotte con pazienza e a fuoco lento, i pranzi e le cene che durano un paio d'ore. Gia', la calma, la serenita' che la vita odierna ci ha tolto. Anche qui in campagna. E poi i giovani.......che si vedono e si parlano solo on line. I Bar del paese, una volta pieni zeppi di ragazzi ( compagnie da 20/25 persone) sono vuoti. E i garage, dove si elaboravano i.motorini. si costruivano veri prototipi, oppure si suonava e si formavano i complessi ( poi diventati Gruppi ) I Bar, le cantine, i garage erano delle ottime scuole di vita. Imparavi il valore dell'Amicizia, il rispetto, e poi, cosa fondamentale, imparavi la manualita'. Oggi i ventenni non sanno nemmeno impiantare un chiodo. Chissa' se un giorno anche questo lo fara' il computer........ E' il ciclo della vita............
Il ventenne di oggi potrebbe anche risponderti che i suoi nonni al cellulare a commentare post non ci son mai stati.... se oggi vedete un gruppo di ragazzi al bar son dei ciucati.... se vanno a ballare son drogati.... non ci son più le mezze stagioni..... crescere con i rimpianti degli altri porterà sempre a ottime cose..... ci son ventenni oggi che si aprono il culo a lavorare sotto cooperative per 2 soldi... ci don persone con esperienza che hanno vissuto negli anni piu belli (come dicono) ma che oggi hanno la febbre del denaro e della speculazione...... un perché va dato a tutto....
Dopo aver conosciuto i modi di vivere della gente del Nord (casa e lavoro, lavoro e casa), ero convinta che il vivere bene fosse solo appannaggio del Sud . Una bella scoperta...e aggiungo ma come siamo arrivati ad un punto del genere? Prendere appuntamento per vedersi? Ma roba dell' altro mondo!!!
Ciao, anche io vengo da un paesino e, fino a qualche anno fa (ntendo tipo 10-15 anni fa, non 30) si potevano tenere le porte aperte e la gente girava senza fare appuntamenti. Dopo alcuni furti e a causa della mobilità le cose sono cambiate, peccato però...
Ho conosciuto Giacomo e Giovanni, sono due persone adorabilissime e con una cultura molto elevata...Giovanni, scusa Giacomo, di una tenerezza ed acume uniche..
Cìao Gianfranco. Scusa se sono sparito ma sono un poco in crisi come puoi immaginare. Anche se vedo molti degli amici Non riesco ad aprire nessun dialogo. Mi passerà col tempo dicono. Scusatemi. Ciao
Un Italia che nn c’è più vero io sono degli anni 80 un Italia fatta di educazione civica rispetto. Credevo che nn sarebbe mai cambiata. ora alla soglia dei 40 anni mi sembra di essere su un altro pianeta 🪐 che vedevo nei cartoni animati giapponesi. C’è tutto ma non c’è più nulla
Dunque hai scritto un libro? Si, ma niente di serio... XD strano che non sono sbucati Aldo e Giovanni a disturbarlo come nello spettacolo "potevo rimanere offeso"..