Gioele Dix è sempre un mito. E su una cosa ha ragione, certi nostalgici ricordano un passato che è solo idealizzato, mentre quando lo vivevano magari gli faceva schifo ed erano nostalgici di un'epoca ancora prima
Adoro Gioele ma si badi che questa è un'arma a doppio taglio. Se è pur vero che il nostalgico per definizione ha un'idea del passato vista attraverso gli occhi della nostalgia appunto e quindi non critica, è anche vero che far di tutta l'erba un fascio è una grave svista. Perchè molti, compreso il sottoscritto, criticano gli smartphones, ma non per nostalgia, ma per evidenti problematiche legate all'uso smodato e alla diffusione dei suddetti. Relegare tutti i critici sotto l'ombrello dei nostalgici sarebbe l'equivalente di bendarsi gli occhi.
Anni fa in treno, da MI a BO, ho dovuto sopportare una giornalista RAI ( non ricordo il nome ma era alta e roscia) che ha fatto 30 telefonate per dire a tutti che sua figlia aveva camminato! A quel punto mi sono incazzato e le ho detto che prima della bimba avevano camminato svariati miliardi di esseri umani! Poi, cambiando carrozza, sennò la strangolavo, ho conosciuto Marcello Veneziani con cui ho avuto una piacevole conversazione...
Sono tanti i comici che fanno monologhi anche bravi ma qui si vede lo spessore dell'attore teatrale. Sono d'accordo con lui sui viaggi in treno: anche io voglio starmene per conto mio senza nessuno vicino che mi rompe le balle
@user-ls3kb6em2l veramente (a livello televisivo) era famoso già da un bel pezzo,da Mai Dire Gol (almeno), portando i personaggi di Pico,ma soprattutto di Tomba e Ravanelli. Ho avuto il piacere di vederlo a teatro qualche volta, negli anni 90 (tra i personaggi migliori l'automobilista,il condomino e l'indeciso) e qualche anno fa, ma anche nel "Malato Immaginario" di Molière. Artista a tutto tondo e molto bravo.
Notare che nel suo monologo ha trascurato WhatsApp, ovvero la moltiplicazione a miliardi di punti del Grande Fratello orwelliano della telefonia mobile...