evocativo spurio... ah ci son piu cose in cielo e terra Orazio di quante ne sogni la tua philosophia... Agamben lectio magister .. un faro in questi tempi oscuri. grazie
[1:14:44] e infatti, chi ti conosce aveva già capito che quell'intervento ti avrebbe fatto incazzare :D [1:34:55] E' lì che voce e vocativo si con-fondono (o che il vocativo si risolve in pura voce): nella poesia come nel parlare autentico (cui il dialetto costitutivamente appartiene), in quanto il vocare rinuncia al nominare e chiama (convoca) la lingua stessa a esporsi nel suo essere in tensione, attraversata dalla moltitudine di idioletti che la configurano senza mai comporla e definirla come grammatica. E' la linea di fuga della lingua da una morte 'a piè di lettera', lo scarto in cui si mostra nella sua pura comunicabilità, come avviene anche nella traduzione, quelle rare volte in cui il traduttore non fa il suo 'mestiere' ma svolge il suo 'compito'..