Per chi segue le lezioni in differita, scorrendo le immagini velocemente, quando vedete che il professore si tira un po' in dietro sulla sedia e torna in avanti sono finiti i saluti e comincia il commento 😀
Carissimo Prof. Potrebbe correggere il refuso nel titolo? Già Trump in se è nefasto, immaginiamoci cosa potrebbe essere in grado di compiere il suo alter ego Trumop😅
Ho seguito il dibattito e sinceramente ho trovato imbarazzante la conduzione. Giornalisti palesemente schierati a favore della candidata democratica, e a tratti mi è sembrato che le domande fossero concordate. La prova di ciò è che non si è quasi parlato di Israele
I giornalisti hanno corretto Trump quando mentiva spudoratamente (tipo quando affermava che in alcuni stati democratico fosse possibile abortire dopo la nascita, cosa semplicemente assurda). Poi in realtà la questione Israele ha avuto un sacco di spazio, conta che a livello di minuti ho occupato quasi lo stesso tempo dell'inflazione, uno dei topic principali per gli americani
La reazione negativa alla globalizzazione nasce, quasi esclusivamente, dall'incapacità intrinseca del capitalismo liberista di redistribuire la ricchezza anche solo in una misura decente. Il "bello" è che la reazione a questo è votare partit o politici che di fare norme serie sulla redistribuzione non ci pensano neanche e che acquisiscono voti con la retorica della riduzione delle tasse, che è l'unico strumento concreto con cui si può effettuare la redistribuzione.
In un sistema dove ci si deve iscrivere per votare vince chi riesce ad entusiasmare la propria base elettorale. La Harris non dico che sia come Obama ma almeno non sta sulle balle agli americani come la Clinton o anche Kerry. Secondo me vince
In quelli nazionali. Dove i dem vincono sempre il voto popolare. Biden nel 2020 aveva una vantaggio di +7/+8 e ha vinto per pochissimi voti. Devi guardare i sondaggi negli swing states dove Trump è messo bene. E sono quegli stati che ti fanno vincere.
@@federicokspitz7879 vero, ma tranne in Arizona e Georgia pare che la Harris abbia recuperato e quanto meno pareggiato negli altri 5 stati chiave (Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania, Wisconsin). Ovviamente si é sempre entro i margini di errore... Il sentiment lo vedo comunque abbastanza democratico al momento
@@Pasqui87 Mah vedremo. Trump è sempre molto sottostimato nei sondaggi. In Pennsylvania pare sia in vantaggio lui. E se la vincesse, le probabilità di vincere la presidenza sarebbero alte. Di sicuro sarà una elezione che verrà decisa per pochissimi voti. Non vedo uno che prevalga sull'altro in modo netto.
@@federicokspitz7879 soni d'accordo, speriamo bene...comunque ho dato uno sguardo a vari siti e in pennsy la Harris é mediamente a +0,8; ovviamente sono numeri che lasciano il tempo che trovano però é significativo poiché senza dubbio c'é stato un forte recupero
Io non sottovaluterei il vice di Trump, anzi.. secondo me proprio perché è così giovane è ancora molto più pericoloso. Non mi stupirei ad esempio che raccogliesse il testimone di Trump alle elezioni del 2028.
Buonasera professore. Trump ha vinto le elezioni 8 anni fa, le ha perse con la maggioranza dei voti 4 anni fa, ed ora almeno la metà degli Americani è pronto a votarlo. Non sono sicuro che chiamare questo "voto da stato d'animo" a questo punto sia ancora possibile.
Pablo Andres Depalo, non te la prendere, ma di fatto sei solo l'ennesimo esempio di persona che commenta senza conoscere minimamente l'argomento in questione. La realta' dei fatti e dei numeri e' diametralmente opposta da quanto da te scritto. Nel 2020, Trump ha perso sia il Collegio Elettorale sia il voto popolare: 81 milioni di voti e rotti per Biden contro 74 per Trump. Nel 2016 aveva vinto il Collegio Elettorale, ma anche allora aveva perso il voto popolare: prese 62 milioni di voti contro i 65 della Clinton. Dunque Trump ad oggi NON ha mai vinto il voto popolare. Nulla di strano, difatti l'ultima volta che un Repubblicano ha vinto il voto popolare e' stato Bush nel 2004 (ancora con l'effetto del dopo-9/11 e della War on Terror), ma anche lui aveva perso il voto popolare del 2000. Sostanzialmente, dopo Reagan, in 9 elezioni gli unici 2 Repubblicani che hanno vinto il voto popolare sono Bush padre e figlio, una volta per uno. Queste sono numeri e nozioni base di politica americana che ogni bambino dovrebbe conoscere prima ancora di addentrarsi nel cercare di comprenderne i fattori. Let alone il commentarne pubblicamente.
Non ci si illuda che, per quanto riguarda la politica estera, Trump o Harris facciano differenza. La politica estera degli Stati Uniti è basata e si baserà sempre nel tenere sotto la Russia e contenere il più possibile la Cina che sono percepiti come i nemici più importanti. Perciò, non è vero che Trump, una volta presidente, si avvicinerà alla Russia, questa è sempre ritenuta da tutti gli americani come nemica, anche dagli elettori coscientemente trumpisti o dalla casalinga di Sulphur Spring, New Mexico. Quindi, la NATO continurà a funzionare come al solito in Europa, alla quale si chiederà di impegnarsi anche su scenari più vasti: sud-est asiatico, ovvero mar Cinese meridionale, e Pacifico occidentale. Ai paesi europei e agli altri alleati extra-europei, inoltre, sarebbero assegnati settori della Difesa del "mondo occidentale" specifici: all'Italia la Marina, al Regno Unito la forza di intervento immediato, ecc., in modo da razionalizzare la Difesa (e l'attacco) e evitando sprechi. L'obiettivo è continuare a mantenere l'egemonia - anche militare - nel Mondo. Questa politica prescinde da chi sarà il Presidente, anzi chi dei due si opponesse verrebbe liquidato in qualsiasi modo. Nè, tantomeno, le sparate populiste di Trump, avranno impatto sul sistema finanziario ed economico statunitense, Wall Street DEVE continuare a mantenere l'egemonia mondiale. Ucraina e Gaza sono solo fastidi che sperano di sbolognare ai paesi delle rispettive aree. Per gli Stati Uniti, la guerra russo-ucraina è stata già persa dalla Russia e non gliene frega niente che non l'ha vinta l'Ucraina. Ormai su quel fronte il contenimento dell'imperialismo russo è già obiettivo raggiunto. Per quanto riguarda il Medio-oriente, ci si affida a Israele e quei paesi arabi che amano giocare su venti tavoli. Per cui agli Stati Uniti, che siano sterminati i palestinesi o si arrivi alla creazione di due Stati, poco importa, anche se la seconda soluzione gli andrebbe meglio per evitare sconquassi possibili in quell'area. L'impatto delle presidenziali USA sarà essenzialmente sulla politica interna degli Stati Uniti.
No ma veramente lei vorrebbe gli Stati Uniti d'America nelle mani della Kammella ridens 😮 no non ci posso credere che lei voglia così male agli Statunitensi🙈
