Nella produzione di Montale compaiono diverse donne: una di queste è Clizia, che ha esplicitamente una funzione assimilabile a quella salvifica di Beatrice, manifestandosi come una vera e propria donna angelo. Tuttavia, la donna di cui si tratta in questa poesia non è Clizia, bensì Mosca - Drusilla Tanzi: a lei viene attribuita sì una funzione di aiuto, ma non verso il sublime, bensì verso un pratico "saper vivere". Certo, a suo modo anche questo è salvifico (come lo era Beatrice per Dante), ma in un ambito terreno, mondano, quindi sostanzialmente diverso.
Purtroppo questa settimana e (forse) la prossima non riuscirò a mettere mano al canale, ma se non è urgente posso pianificarlo per la successiva. E' comunque un video da realizzare, prima o poi!
In effetti, la presenza di una donna non è esplicitamente segnalata: potrebbe trattarsi (se non conoscessimo l'opera di Montale) di un uomo. Ci sono però richiami al fatto che si tratti di una persona amata, una compagna di vita: il riferimento ai "quattro occhi", il braccio che viene porto, il riferimento ad un viaggio "nostro" (ove il viaggio è evidente metafora della vita).