Non posso che condividere ogni tua parola. Bravo Marco! Dovresti essere un educatore professionista. Io osservo in me, ma anche in altre persone, che certi cambiamenti arrivano quando scatta l'istinto di sopravvivenza, che é una grandissima risorsa quanto, a volte, un grosso limite. Se l'emancipazione non avviene, soprattutto a livello mentale, dove si pensa che circondarsi di comfort sia il fine ultimo dell'essere umano del secondo millennio, la nostra generazione mieterá sempre più vittime. Tante difficoltá, purtroppo, avvengono a causa del retaggio culturale e della reticenza egoistica dei genitori a staccarsi dall'ideale di bambino che vedevano. L'isolamento, a questo punto, non diventa altro che un meccanismo di difesa della mente.
Bellissimo video. Spero davvero di riuscire a trovare un lavoretto qui a napoli per non pesare totalmente sulla mia famiglia e potermi pagare l'affitto.
Il primo ostacolo sono i genitori, specie con quelli con cui non riesci nemmeno a fare un discorso normale. Non hanno idea di cosa significhi volere la propria indipendenza visto che loro ce l'hanno già.
Non so se per te è uguale, ma io mi sento molto a disagio con i miei genitori. Vorrei vivere da solo per scappare alle loro pressioni, che mi mettono molta ansia. Sentirmi libero, più che indipendente
@@danieleghiraldi3105 ti capisco benissimo. Io ho appena cominciato l'universitå (passato 1 esame su 3, ma fa niente ;)) e mi hanno spinto molto a uscire di casa. Non potevano farmi regalo più grande
@@danieleghiraldi3105 Uguale anche per me. Sono tipo la pecora nera della famiglia, completamente diversa da loro con una madre iperprotettiva con cui non posso fare nemmeno un discorso completo, solo lei ha ragione nella sua mente. Sono ferma in un corso universitario, bloccata tra il desiderio di trovare un modo di essere indipendente e lo studio.
@@danieleghiraldi3105 stessa situazione, non riesco ad uscire da casa, che nel corso degli anni per me è diventata una trappola,i miei problemi relazionali e di comunicazione sommati ad alcuni episodi spiacevoli accaduti durante l'adolescenza mi hanno reso insicuro e con poca autostima. Tutto questo mi ha portato ad allontanarmi dalla vita sociale. Non so più come uscire da questa condizione di letargo che dura ormai da anni e anni. Purtroppo non sono più un ragazzino e a volte penso che che l'unica soluzione per uscire da questa situazione è quella del suicidio. Mi ritrovo alla mia età con zero esperienze di vita, senza niente, purtroppo ho danneggiato la mia vita sotto ogni punto di vista, come ad esempio, il non sapere come entrare nel mondo del lavoro, e altro ancora. Beh che dire, sono spacciato ormai, nonostante ciò mi piacerebbe iniziare un percorso di cambiamento,più altro per dare un senso alla mia vita, mi rendo conto che è molto difficile, però devo trovare un modo per uscirne, sono stanco di non vivere.ti chiedo scusa anticipatamente qualora avrò creato disturbo, conscio che ognuno ha i suoi di problemi.
@@oirasorr non ti devi scusare, anzi devi sfogarti. Anche io ho dei momenti in cui vorrei non vivere più, però non possiamo arrenderci alla soluzione più semplice, da deboli, da sconfitti. Non so come, ma dobbiamo trovare il coraggio di cambiare le cose, ma questo dipende solo da noi.
Sono polacca, vivo in Polonia e ci tengo a dire che da noi non esiste la tendenza tale forte di rimanere a casa, anzi, la persona che vive con i propri geniotori a età di 25 - 30 anni è considerata un po’ sfigato. La gente pensa “Non sì è trovato una ragazza/un ragazzo, un lavoro, gli manca qualcosa, qualcosa non va ecc.” e Polonia non è un paese tanto ricco e grande, quindi credo che il fattore culturale e psicologico svolge un ruolo principale.
"La gente pensa"... e chi se ne frega di quello che pensa la gente, se una persona avverte l'esigenza di affrancarsi dalle dinamiche familiari e diventare indipendente, deve farlo per se stesso e non perché glielo impone la società.
Condivido molto di quello che hai detto, ma non sono d'accordo sulla questione del condividere un appartamento in una città come Milano. Se non si ha alle spalle una famiglia veramente benestante è praticamente impossibile trasferirsi a Milano in quanto l'affitto, anche per una camera doppia, non è MAI inferiore si 270/300 euro+spese condominiali+bollette + spesso spese di agenzia (parlo per esperienza personale). Per chi ha una situazione economica non così agevole , potrebbe essere una soluzione però scegliere di andare a studiare o lavorare in città diverse e meno care (esempi con anche buone università:Pavia e Torino e molte altre) e condividere la casa spendendo molto meno (l'affitto per esempio di una stanza singola a Pavia è sui 250 euro, quindi immagino una doppia sia molto meno). Il mio rimane solo un consiglio però, ma penso possa essere utili a molti. Come sempre, grazie Marco per il lavoro di sensibilizzazione che fai! Giorgia
Se sei un hikikomori non so quanto sia utile circondarti di altre persone con questo problema. Io lo ho fatto, ho frequentato per molto tempo una persona che aveva problemi molto simili ai miei di ritiro sociale e di profonde difficoltà relazionali e non è servito a niente, anzi; si duplica l'effetto di disagio ed è stato molto frustrante per entrambi. Però anche molto comodo perché non si metteva in discussione niente del nostro modo malato di vivere.
@@Be82Ro guarda, il tuo commento capita a fagiolo. Proprio oggi stavo pensando, e molto probabilmente lo farò, di lasciare questo gruppo telegram. Questo perché in quel gruppo sono molto ma molto uniti, e io mi sento tremendamente in disparte. Oltretutto di hikikomori non hanno poi così tanto, perché ridono e scherzano dalla mattina fino alla sera, addirittura tutte le sere fanno chiamate e videochiamate. Se loro sono hikikomori allora io non so proprio cosa sono
@@danieleghiraldi3105 Non so cosa sono questi gruppi online ma non mi interessano. Da persona che ha avuto per molti anni, ed ancora in parte ha (seppure in modo abbastanza gestibile, almeno speriamo per il futuro) questi problemi, ti assicuro che è fondamentale l'incontro in 3 dimensioni, il faccia a faccia e l'interazione all'esterno dei propri spazi. Frequentare gruppi online, soprattutto di persone omogenee nel disagio, non ti fa progredire di un millimetro. È con l'esterno, con il diverso che ci fa paura che ci si deve confrontare (cosa che ancora purtroppo faccio troppo raramente e con fatica psico-fisica). Questo è quello che penso.
@@Be82Ro hai proprio ragione, non serve a molto cercare di "espandersi" nel mondo online, la vita è la fuori. Però quantomeno ho conosciuto una persona che posso definire una amica
Secondo me l'indipendenza passa necessariamente per quella economica. Perché devi sempre rendere conto ai genitori se ti mantengono, specialmente fuori sede facendo sacrifici economici
Tra l'insieme di cose per uscire di casa non hai considerato le residenze universitarie. Io e te abbiamo fatto la Bicocca e la Bicocca dà a disposizione alloggi a prezzi politici ai fuori sede o aiutano, se hai un contratto d'affitto regolare, a sostenere le spese dell'affitto. La Bicocca (parla della Bicocca perché è l'università che ho frequentato) ti dà anche dei soldi per aiutarti nel caso sei di Milano ma vuoi fare un periodo all'estero per l'erasmus o per scrivere la Tesi all'estero
Marco, hai mai pensato di fare un AMA su reddit? Potrebbe essere utile, sia per far conoscere Hikikomori Italia, sia proprio per informare su cosa sia un hikikomori. www.reddit.com/r/italy/wiki/ama
Ciao 😊 Sono molto interessata ai temi che affronti e volevo invitarti al mio nuovo canale in cui tratto tematiche sulla parità perché ho visto che interessano anche a te. Ci conto 😊
