Asciuga, te ne prego, quei begli occhi interessanti, termina di vestirti. T'amo, t'amo e tu mi dirai grazie per questa immensità! Cristo non ero che uno scolaretto! Mi mancava la prova della ribalta. Io non ho ancora dato nemmeno un quarto di quanto ho dentro. E lei, com'è sinceramente, chimericamente bella, lei: con quegli occhi che sanno tutto tutto e a volte niente niente. Il suo essere è temprato per far cose di cui si parlerà fra un millennio. Ci capiamo, noi due, faremo colpo. Come Ofelia, ha quell'aria formalista, ma che la mette in forma lei. Sì, voglio amarti tutta la vita!
Santo dio, Cazzogna, che confusione. E' esattamente quello che si intendeva dire con "se ne fotteva di Shakespeare": il non re-citare (citare la cosa). Diverse "estetiche" hanno attraversato CB: Nietzsche, Schopenhauer, Laforgue, Deleuze, e quant'altro. Premesse puntualmente "dimenticate" sulla scena. L'atto subentra alle premesse, all'azione, che rimane dunque (per noi) sullo sfondo (ecco disambiguato il termine "sfondo"). "Fottersene di Nietzsche", no? Ipse dixit. Piuttosto e anzichenò.