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I resti umani, fra paleoantropologia, bioarcheologia e attualità 

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MARIA GIOVANNA BELCASTRO
Università degli Studi di Bologna
I resti umani (qui intendiamo quelli scheletrici) hanno uno straordinario potenziale informativo in ambito scientifico, narrativo ed evocativo della nostra storia evolutiva; inoltre, per centinaia di migliaia di anni sono l’unica, o quasi, documentazione disponibile. Essi racchiudono informazioni sulla biologia e sui comportamenti degli individui e delle popolazioni del passato. La transizione Pleistocene-Olocene (circa 12 000 anni fa) può essere considerata come confine tra l’ambito di studio della paleoantropologia e quello della bioarcheologia, occupandosi, la prima, soprattutto di resti umani pleistocenici e la seconda di gruppi relativamente recenti di Homo sapiens. Peraltro, la bioarcheologia può essere anche considerata un metodo di studio della paleoantropologia, potendo fornire dati sulla variabilità di Homo sapiens, da confrontare con quella del record fossile del Pleistocene, come si vedrà con qualche esempio. Tuttavia, oggi emergono nuove sfide per lo studio e la gestione dei resti umani di interesse scientifico. Quali soluzioni possiamo individuare?

Наука

Опубликовано:

 

14 окт 2024

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Комментарии : 1   
@marcovisa7738
@marcovisa7738 День назад
Grazie e complimenti.