Le torri di segnalazione, in pratica, avevano la funzione di ripetitore di segnale, come accade oggi per le nostre comunicazioni. Con questo sistema, teoricamente, un messaggio, poteva percorrere anche lunghissime distanze, che potevano esserci, tra la stazione trasmittente e quella ricevente. Interessantissimo, come accade ancora oggi, dell'esistenza di opportuni codici di apertura e chiusura messaggi. Mi ha lasciato particolarnente sbalordito, della predisposizione di un antesignano del codice Morse. Interessante il fatto che, per decrittare i messaggi, il nemico, doveva avere, sia una perfetta conoscenza del latino, sia della tecnica delle trasmissioni: cosa che tendeva, tutto questo meccanismo, di difficile intercettazione. Ancora una volta, complimenti vivissimi ai romani ed al loro ingegno: in pratica avevano inventato il Genio Trasmissioni.
In omaggio alla tradizione militare italica, oggi la torre di segnalazione romana è parte dello stemma dell'Arma delle Trasmissioni, specialità dell'Esercito Italiano. Non viene più utilizzato il fuoco per comunicare...i settori operativi si concentrano su telematica e guerra elettronica.
Grazie Roberto. Viaggiando tra Pescara e Roma si possono riconoscere ancora oggi queste torri (in pietra ovviamente) che venivano utilizzate per trasmettere messaggi tra le due coste. Mi ero sempre chiesto come comunicassero.
Boh, secondo me se avessero usato il telefono avrebbero fatto prima 🤣😝😂 A parte gli scherzi, interessante come sempre, per la loro epoca erano davvero avanti, non mi stupisco che gli avversari si arrendessero solo vedendo come erano organizzati! ❤
Spiegazione perfetta (ho capito persino io...😄)! Il quadrato di Polibio me l'aveva già fatto scoprire Indiana Jones...🙂. Ma, come qualcuno ha già osservato, funzionava anche di giorno? Immagino, inoltre, che ci fossero anche dei portaordini per i messaggi scritti.
Mamma mia che terribile minaccia😮 tremenda la morte col fuoco! A parte questo, visto che sono iscritta da tempo e che comunque qui non manca l acqua, devo complimentarmi per le cose nuove che ci sai sempre proporre!!
Adoro la storia di ROMA. Siamo stati fra i primi e saremo ( sommessamente) sempre i migliori... W la Roma del passato, del presente (escluso Gualtieri) e del futuro...✌️
Seguo sempre scripta manente e avrei tanto piacere di ascoltare da te , che sei un divulgatore entusiasmante e semplice nella comprensione, un documentario sugli Illiri e quindi anche i Veneti . L:ho ascoltato su altri canali da altri divulgatori, ma sono troppo logorroici, ripetitivi nella spiegazione e non certo chiari come te, Roberto.....Grazie
Quello che hai spiegato in questo video lo so di mio perché ho prestato servizio militare nel arma delle trasmissioni del esercito italiano e la fiaccola Romana e la torre di segnalazione sono i simboli di molti reparti del arma del trasmissioni le scuole delle trasmissioni come crest hanno la fiaccola accesa cicondata da onde radio
Nel raggio di quanti km era funzionale?Quante torri erano coinvolte?Che distanza c'era fra una torre e l'altra? Di giorno le fiaccole non sono visibili in quanto la luce solare le ottenebra quindi di giorno come poteva funzionare lo stesso?
Se sei a Roma, perchè non ci fai una recensione della mostra sulla Dacia. Ci sono molti oggetti che necessiterebbero di essere spiegati, ad esempio alcuni bracciali in oro o argento a forma di serpente ho notato che hanno un diametro troppo grosso per un avambraccio, dove si indossavano in antichità? e poi c'è un collare "Torque" di bronzo della tribù dei Bastarni ma ha dei spuntoni a punta che difficilmente sarebbe compatibile con un collo umano... Tante cose sono incomprensibili.
Incredibile mai sentita questa storia Un sistema paragonabile se non migliore del telegrafo ottico utilizzato nel Seicento E tutto sommato non tanto diverso dalla Internet velocissima che utilizza le fibre ottica e quindi segnali luminosi
Buongiorno Roberto, non metto in dubbio i meccanismo descritto nel video, ma vorrei sapere se venero utilizzati anche altri metodi. Ad esempio, leggendo i romanzi di Valerio Massimo Manfredi, ho scoperto che gli antichi Romani, oltre ad utilizzare il ben noto sistema delle staffette a cavallo, disponevano anche di un sistema di stazioni su torri di legno ove, sempre tramite sistemi luminosi, vennero usati alcuni specchi per tramettere messaggi a lunga distanza tramite (passami il termine) una sorta di alfabeto morse. E' vero? Avresti notizie in merito? GRAZIE!
Finalmente qualcosa che già sapevo...ok l'unica lo so 😊 però ora posso ho portato la mia ignoranza sul argomento - 10% , rimane ancora il 90% delle lacune da colmare ❤ troppo bello imparare con il Prof.Trizio
Molto belle le immagini degli imperatori romani. Però preferirei metterle nello studio o nel salotto. Nella camera da letto.... Beh, non vorrei sognarmeli!!!!! 😂
Come distinguere la frase "La donna che soffre" dalla frase "La donna che s'offre"? Secondo me oltre alle lettere c'era anche un segnale per indicare confine tra due parole (quello che nello scrittura è lo spazio) Con lo spazio si potevano anche abbreviare le parole, in modo da mandare messaggi più veloci Per esempio se si parla di guerre galliche, si capisce subito per cosa stanno le abbreviazioni "rom, gal, caes, vercng"
Ma in fondo, a ben pensarci, anche sui nostri ex telefonini i messaggi si scrivevano schiacciando il numero secondo dove si trovava la lettera dell'alfabeto che volevi
mi immagino i legionari.... Z 4 Q Q Q e il simbolo di batman!!! dai scherzi a parte i vostri documentari sono molto interessanti proprio perchè raccontano cose che normalmente nessuno racconta.
Qualcuno (le Marine Militari forse) potrebbe avere usato lo stesso linguaggio con le torce a batteria o elettriche qualche secolo più avanti ...non é una certezza ma una semplice deduzione.....