Riflessione impeccabile. Ho iniziato come fotoamatore nel 1976, e come grafico due anni dopo, divenendo professionista in entrambe le mansioni. Sono diventato fotografo professionista per passione, ma devo dire che in effetti solo dopo molti anni mi sono reso conto di saper padroneggiare con sicurezza qualsiasi situazione fotografica... secondo me è più che mai valida la regola delle diecimila ore, adattabile a qualsiasi professione. Anche ventimila o più nel caso della fotografia. E fare il professionista che deve portare a casa la pagnotta, non è come fare foto per diletto appena se ne ha l'occasione, ci vuole intraprendenza, creatività, impegno oltre l'assoluto, rispetto per i colleghi, sensibilità, capacità di relazione e non guasta anche un pò di sfacciataggine. Non voglio con questo dire che un fotoamatore sia sempre in difetto rispetto a un professionista, io stesso ho conosciuto semplici appassionati che fotografavano molto meglio di me. E non si può dire che un professionista sia automaticamente un genio della fotografia perché ha una partita iva, non è assolutamente così. Devo rimarcare anche certi concetti molto importanti, spesso sottovalutati, che talvolta il nostro stesso Damiano sottolinea, quali la pre visualizzazione, la visione progettuale, la composizione in camera e anche fuori scena, il conseguimento della costanza dei risultati, l'acquisizione di un proprio stile... queste cose formano per davvero un buon fotografo, che da un certo momento in poi, pervaso da una sana (per molte mogli insana) passione, non potrà che migliorare. E poi grazie Damiano, i tuoi commenti sono davvero preziosi..
Carissimo Damiano,concordo con te però voglio parlarti della mia esperienza di fotografo "amatoriale". Passando al digitale, ho pensato che in fondo, i fondamentali della tecnica fotografica erano comuni all'analogico, e quindi, comprata la prima fotocamera digitale e ho tentato di utilizzarla semplicemente componendo, mettendo a fuoco ed esponendo correttamente. Il risultato era sempre (tecnicamente )mediocre, allora come tutti i "polli" ho cambiato sistema fotografico e come puoi immaginare il risultato non è cambiato. Prima di ritornare ai cibachrome, ho applicato la prima regola per chi studia musica jazz, impara tutto e poi dimentica. Ora, dopo un anno di studio, inizio a conoscere abbastanza bene gli infiniti settaggi della mia om1 e finalmente sono riuscito a ridurre all'osso gli interventi del software e riesco di nuovo a scattare con risultati, tecnicamente,decenti pensando solo alla composizione e alla triade esposimetrica:una fatica pazzesca per tornare all'essenziale. Voglio dire caro Damiano che gli "smanettoni" possono anche definirsi Fotografi, ma si vede lontano un miglio che le loro "opere" sono solo frutto delle possibilità offerte dalla tecnologia. Mi scuso con tutti per il pippone!
Idem come sopra, stesso percorso e stessa fatica. Ma il bello è sapere che abbiamo in molti la stessa passione magari a molti km di distanza e senza conoscerci. Questo mi motiva molto.Grazie.
Ciao Damiano, ho 54 anni e 5anni fa ho iniziato a interessarmi alla fotografia. La tecnologia mi interessa molto ma non la reputo necessaria per scattare buone foto. Ho abbracciato il sistema M della Canon (oramai desueto) e non credo che l'abbandonerò. Diventare un fotografo non è una mia aspirazione. Ho incontrato molti sedicenti fotografi senza alcuna cultura fotografica. Purtroppo siamo tutti figli di una epoca (la nostra) in cui la superficialità domina imperante. Apprezzo molto il vostro lavoro e la vostra competenza (un anno fa ho acquistato il corso sulla composizione) e penso che la tua critica andrebbe rivolta ad una società dove conta più la forma che la sostanza. Un abbraccio.
Domanda (finale) retorica. Di tipi così ne conosco, ma quello che rilevo è la mancanza di umiltà, il non voler apprendere/studiare anche solo per passione, mica si deve diventare pro obbligatoriamente. Detto questo, come tutte le arti, esistono i livelli. Quando osservi una foto di un maestro si rimane a bocca aperta. Se osservi la foto di un professionista puoi dire che è fatta bene, ma le emozioni sono altra cosa.
Ciao Damiano, appena iniziato il primo lockdown per il covid, su consiglio di un amico tedesco, ho iniziato a interessarmi alla fotografia. Ho iniziato a "giocare" con la Canon che avevano regalato a mia figlia per il diciottesimo, poi seguendo esattamente tutti i passaggi da te indicati in diversi video 😂 sono passato a Sony A7ii, poi a Fuji fino all X-T5. Non sono mai voluto diventare un fotografo professionista, volevo solo iniziare ad approfondire il discorso della fotografia, dell'immagine, della tecnica, dell'arte, etc. Vorrei diventare il professionista di mestiere stesso. In effetti è pieno di gente che si ritiene fotografo dopo qualche mese di "divertimento" e inizia subito a spacciarsi per il migliore amico per battesimi, comunioni, e varie .... ma la situazione, credo, non cambierà mai ! Avviene un po' in tutti i settori, c'è chi è veramente appassionato e c'è chi crede di essere un professionista pur essendo un "poverello" !!! Grazie mille per tutti i vostri video che sono davvero di supporto e di aiuto
Io tante volte mi definisco "photographer", ma dico sempre che ho ancora molto da imparare e (cosa che non ho ancora fatto), dovessi seguire le tue lezioni così come i tuoi workshop, o magari di fotografi di fama mondiale, e con ottimi risultati...beh! Io avrò sempre da imparare, perché ritengo che la fotografia sia una evoluzione continua per chiunque la pratichi o ci viva...cercare di conciliare nuove macchine e vecchi insegnamenti... Mettere ancora il muso dietro una analogica o sotto un ingranditore, insegna ancora molto, purtroppo tanti giovani non lo comprendono Riccardo
Ciao Damiano, sono ovviamente d'accordo con te. A cominciare dal fatto che per quanto mi riguarda, anche se fotografo con passione e continuità da oltre 50 anni, non mi sento di definirmi "fotografo", perché è un termine che tendo a riservare ad un professionista vero. Da una parte ammiro queste persone che hanno la voglia e anche la capacità di smanettare per ore e giorni tra i vari menù, cosa che io ho sempre odiato e che mi rompe molto, i c...i. Quello che accade, come dici tu, è che spesso (ma per fortuna non sempre) questi appassionati di tecnologia sanno poco o nulla di tecnica fotografica e probabilmente non sono interessati neanche ad impararla. Questo credo che dipenda, almeno in parte, oltre che dalla tecnologia così sofisticata, anche dalla scomparsa di fotocamere entry level a costi accessibili, non importa se a pellicola o digitali, ma che sono quelle sulle quali ci si appassiona e ci si fanno le ossa. Quelle che ti venivano regalate alle occasioni importanti e che oggi gli appassionati riscoprono solo nell'usato, ma che i produttori hanno deciso di eliminare dal mercato. Per quanto riguarda il "Tizio Photographer", mi sembra un po' come il professionista che fa scrivere (abusivamente) sul biglietto da visita "Prof." solo perché, appena laureato, ha fatto qualche supplenza a scuola prima di intraprendere la professione (ne ho conosciuti diversi) e si sentiva anche molto compreso nella parte. Da una parte mi viene da ridere, dall'altra mi fanno pena e rabbia perché usurpato un titolo a chi ne ha diritto. Un saluto
Assolutamente tutto giusto.😜 Nella società moderna c'è il concetto di "facile & veloce" che anche in tante professioni sta depauperando il significato di "professionalità". Lo è ancora di più in ciò che è arte. Lì, in questo ambito, non si comprende l'immensità della conoscenza che si deve avere alle spalle, nascosta, metabolizzata, per poter "cominciare" a far qualcosa di bello e buono.
Buonasera Damiano. Concordo perfettamente con la tua analisi e con l'uso improprio del termine "fotografo" da parte di tantissimi neofiti troppo pigri per andare a studiare almeno i rudimenti dell'ottica e della fotografia. Purtroppo tutto quello che è considerato artistico è affetto dallo stesso male. Siamo inondati da scrittori semianalfabeti, da pittori. scultori e musicisti che producono vere schifezze. Credo che ognuno di noi vorrebbe essere considerato artista ma pochissimi lo sono realmente e dobbiamo accettarlo con serenità. L'importante è cercare sempre di migliorare. Buona luce a tutti.
È più di un ventennio che fotografo per piacere e mi è capitato nelle varie fasi della mia vita di fotografare eventi di vario genere che hanno coinvolto la mia famiglia come feste di classe, di compleanno, rappresentazioni teatrali, partite di vari sport, ecc. e spesso sono stato eletto a "fotografo" del gruppo. Niente mi mette più imbarazzo nel sentirmi etichettato con un titolo che penso di non meritare. Tanto e immenso rispetto per chi lo merita veramente.
Come al solito molto d'accordo con la riflessione di Damiano, e lo dico da amatore smanettone. Personalmente mi sono avvicinato alla fotografia nel 2008 e tra alti e bassi della vita mi ci sono appassionato e devo dirlo, ci ho investito, sia in attrezzatura che in letteratura generalista, non studio autori specifici ma qualcosa me la leggo. Ammetto di aver anche preso qualche "rimborso" per qualche scatto che mi è stato richiesto, ma non mi sono mai sognato di fare il passo - a mio parere anche squallido - di usare un appellativo "fotografer" perché ritengo che sia una bella responsabilità da prendersi e perché sono particolarmente autocritico nei confronti dei miei lavori. E sono rammaricato per le diverse persone che conosco (una parliamo di 2 anni) che ad un certo punto non sapendo cosa fare non avendo un impiego, ritrovandosi dell'attrezzatura in mano invece hanno fatto tale passo e, appoggiate dalle conoscenze di certi ambienti, hanno fatto anche quei servizi di cui parlava Damiano. Il problema sta nella massa che accetta la bassa qualità pur di avere. Basta che a certa gente gli fai una foto in discoteca mentre tengono un drink e ti elevano a dio della fotografia.
Perfettamente d'accordo, questi personaggi sono bellissimi ogni tanto tirano fuori delle perle del tipo "ah te scatti ancora col flash?" oppure "che problema c'e, ho 12 stop di gamma dinamica, poi recupero in post". Hai fatto un riflessione sintetica, ma il il problema è molto piu profondo ormai al fotografo non si chiedono nemmeno le referenze (o portfolio) ma si esordisce subito che prezzo mi fai oppure io ho tanti follower ti fo pubblicità. E l'arrivo di prepotenza dell' AI invece di sfruttarla a nostro vantaggio faremo di tutto per farla diventare a nostro Svantaggio.
Ciao Damiano condivido appieno la rua riflessione....e se posso volerlo chiederti magari una riflessione su" Ma quanto è difficile trasmettere la passione della fotografia fatta con una vera macchina fotografica piuttosto che smartphone AI FIGLI " beh ci sto provando ms !!
I forum sono morti proprio perché tutti si credono dei grandi fotografi, guai a fare critiche costruttive. Dunque i mediocri non imparavano nulla e quelli umili e vogliosi di imparare qualcosa non trovando più commenti sensati se ne vanno via
I forum in realtà non sono morti, anzi...Certo i social puri hanno preso il sopravvento ma per altre ragioni. Detto ciò sappiamo entrambe che viviamo in un mondo in cui tutti credono di essere dei fenomeni.
Chiunque faccia delle fotografie è, in quel momento, un fotografo, come per chiunque dipinga è un pittore; il solo termine indica solo l'azione, occorre sempre un aggettivo: "un buon fotografo " , "un mediocre fotografo", un "fotografo dilettante" e così via.
Aggiungerei un fotografo professionista. Ma con questo esempio chiunque scatti una foto con un cellulare diventa automaticamente fotografo? Ora capisco perché non ci sono più cuochi ma sono tutti chef.
@@MaurizioMoscatelli-photo nella realtà il fotografo professionista non esiste nel senso che intendi. Il professionista è solo chi ha p.iva, ossia chi guadagna facendo foto. Questo vuol dire che sia un vero e buon fotografo? NO
Il fotografo è il professionista. Il fotoamatore tutto il resto. Si deve essere onesti e riconoscere che le persone che fanno questo per tutta la vita non sono nemmeno fotografi professionisti ma artisti che è una cosa ancora differente. Un Kenna un Salgado un Basilico un Fontana un Porter sono oltre il fotografo professionista. Sono dei pittori che invece che i pennelli e le tinte usano un altro strumento. Se io prendo i pennelli in mano non posso definirmi altro che imbrattatele.
@@MaurizioMoscatelli-photo Si potrebbero aggiungere infinite categorie. Professionista non è in se sinonimo di qualità, bisognerebbe aggiungere una altro aggettivo per qualificarlo. Anche chi usa il cellulare, nel preciso momento in cui lo fa, è un "fotografo". Il francesismo chef, già implica una connotazione di qualità, che se è autoreferenziale non è detto corrisponda alla realtà!
Da persona interessata alla fotografia posso dire che concordo, soprattutto con la similitudine del pilota di auto. E comunque ci sono persone che si definiscono fotografi anche senza saper smanettare, solo perché pubblicano su Instagram
Ho ripreso a fotografare nel maggio 2021 dopo 30 anni di pausa perchè semplicemente non avevo più tempo e avevo altri impegni in testa. Devo dire che all'inizio ho scattato molto in automatico e molte volte "smanettavo" e scattavo ossessivamente sperando di beccare uno scatto decente cosa che succedeva molto raramente : le foto praticamente le faceva la macchina che ho dovuto studiare nei menù per capire come utilizzarla in altri modi. Ho cambiato qualche macchina pensando di facilitarmi la vita, ma poi ho capito che, limiti oggettivi dello strumento a parte, non sono le macchine a fare le foto, ma chi le fa. Ora, grazie anche al tempo che passo con voi, sto cercando di migliorare le foto e soprattutto provo lo stesso piacere che provavo con le macchine analogiche, quasi non riesco più a scattare in automatico, e scattando in manuale trovo le stesse difficoltà piacevoli di allora. Poi da qui a scattare buone foto ce ne passa, però almeno mi diverto perchè mi sono accorto che scattare in automatico mi dava la stessa sensazione che scattare con un cellulare.
Ciao Damiano, in parte mi sono rivisto agli inizi di 3 anni fa quando ho iniziato a pubblicare qualche scatto, la classica scritta photography 😅, poi un amico fotografo e youtuber, mi ha detto "leva quella ridicola scritta, non ti cambia nulla e non serve a niente perché comunque se piace a qualcuno, se la scarica e in 20 secondi la scritta è già scomparsa". Però fai conto che io ho iniziato 40 anni fa in analogico a scattare e poi sviluppare nello stanzino adibito di mio zio che era un maniaco di fotografia. La mia prima digitale è stata una cybershot che ancora funziona perfettamente. Poi Canon prima semi pro (7d) per arrivare a 1Dx che ancora oggi fa il suo dovere, manganellando pure qualche mirrorless 😅. Servizi me ne hanno proposti, ed erano molto semplici (foto di classe e singola per alunno) però non ho mai accettato, non perché non in grado ma perché non mi interessa minimamente, io faccio avifaunistica e al massimo qualche foto alla mia donna. Smanettare va bene (come pratica) ma se non sai il perché e tutta la teoria, o buona parte di essa, non arrivi da nessuna parte, ti areni. Smanettare per me è stato passare da 1d Mark lV a 1dx per capire i comandi del corpo macchina e la sua gestione per poter affrontare (o tentare almeno) i problemi che si possono presentare.
Buongiorno Damiano, quasi quasi smetto di ascoltarti, tanto ripeti quello che spesso mi dico da solo 😀😀😀😀 (se non l'hai capito è un complimento). Io, dopo molti anni da appassionato passando dalla Olympus OM10 alla NIKON FM per poi approdare nel mondo canon con la EOS 620, (come secondo lavoro, dopo diversi anni da assistente) facevo fotografia di cerimonia con la classica hasselblad (però, i primi lavori li ho fatti con la MAMIYA 645 che ancora rimpiango 😉). Arrivata l'epoca del digitale il mercato inizia a pullulare di "fotografi smanettoni" che propongono servizi a metà costo portando in giro un quarto del peso che portavo io e offrendo il doppio delle foto (e sicuramente conosci anche le ingerenze delle varie mamme delle spose, con cui fare i conti), risultato? Ho smesso e mi sono ripreso la passione di fare fotografia, che in quel periodo cominciava a vacillare, riappropriandomi anche di diversi week end liberi. Me ne rammarico, ma ero stufo di competere con incapaci arroganti che si definivano fotografi e parenti ignoranti (nel senso buono e letterale) che non sapevano riconoscere un fotografo vero. Continua così. Un caro saluto. Massimo.
Ma quanto condivido quanto dici !!! Io non mi sento fotografo anche se scatto da una decina di anni, forse anche di più, ma preferisco definirmi prudenzialmente un appassionato abbastanza evoluto di fotografia. (mi hanno scritto fotografo sui miei biglietti da visita e non vedo l'ora fi finirli per toglierlo). Io penso sempre che se Kenna prende in mano una usa e getta farà comunque una foto migliore di me con una z9.
Io scatto da 20 anni e malgrado tutto non mi sono mai riferita a menstessa come fotografa, ma come fotoamatrice perché conosco i miei limiti. Poi non e' detto che tra le mie foto non ce ne possa essere qualcuna che eccelle al pari se la scattasse un professionista, ma da lì a definirsi fotografi ce ne passa
Ciao Damiano… Condivido assolutamente e io posso assolutamente dire, di non essere ancora al altezza di un buonissimo fotografo… Ormai faccio fotografia da più di 20 anni anche se ho tralasciato per un lungo periodo, ma investo tuttora nella formazione… Ho fatto un corso per fotografia Analoga con sviluppo di pellicola e Foto in camera scura ora sto facendo un corso Masterclass con la durata di un anno e mezzo.. e nonostante tutto ciò, non me la sento di dire che potrei essere un bravo fotografo… amatoriale
Caro Damiano concordo pienamente. Con la nascita di Istangram poi di " fotografi" ne sono usciti fuori tanti, ma la cosa assurda è che si sentono dei professionisti pur usando 1000 filtri e abusando della post con colori ed effetti davvero irreali, e la gente che gli dà pure il like! Mah,!
Modesto contributo personale; secondo me la fotografia ( escludendo i professionisti ) è focale, inquadrature, tempi, diaframmi, iso. Poi smanettare si in post. Leggere " Fotografia Totale " di Feininger.
Ciao Damiano, sono completamente d'accordo con te Il problema in generale, un pò in tutti i campi è che viviamo in un epoca di pensiero debole. Tutto subito e non è importante se poi quando ti dice bene, alla fine sono dei figli unici. Mi consolo con il fatto che siccome sono estemporanei ed occasionali, non sono destinati a durare. Cmq va bene per chi vive di commercio di fotocamere 😂😂
ciao Damiano, mi dovrò ripetere ma come al solito sono pienamente d'accordo con te, un po' di sana modestia dimostra di essere persone migliori perché così facendo ragionano sulle proprie lacune e su ciò che possono migliorare. Più sai più ti accorgi di non sapere.. un vecchio detto che bisognerebbe sempre ricordare. Umberto
Buongiorno Damiano! Nella musica ricordo succedeva qualcosa di simile… io sono (stato) un contrabbassista jazz e spesso capitava di fare delle jam session al conservatorio con chitarristi tecnicamente mostruosi ma esclusivamente per quanto riguarda la velocità di esecuzione di scale o parti scritte.. poi nel momento dell improvvisazione… plof! Non avevano mai suonato “veramente” con tutto quello che comporta, anche dal punto di vista artistico, e non avevano niente da dire o non sapevano proprio cosa fare e puoi ben immaginare il risultato.. nell’arte fotografica non si può prescindere dall’amore e dal piacere per l’utilizzo della luce come mezzo di scrittura e come narrativa personale; non vorrei che la ipertecnologicità del personaggio che descrivi non sia altro che un riempitivo di un vuoto artistico che non sarebbe comunque colmato, nemmeno con sei mesi di proiezioni di Ansel Adams e Cartier-Bresson stile arancia meccanica 😬😬😬 daje!
D'accordo al 100% non c'entra lo studio non c'entra il titolo ma il rispetto. La fotografia è una forma d'arte. Se eri il primo nel corso di disegno alle superiori o hai una laurea in tal senso, non è assolutamente detto che sei un pittore tanto meno un artista. Ma comunque c'è una certa selezione naturale, i panzari trovano clienti panzari...tutto un cerchio....chi paga uno a Salsicce di certo non cerca un fotografo che gli chiede di essere pagato regolarmente, perché è il primo a sbattersene della fotografia. Sarebbe bella jna riflessione anche su questa faccia della medaglia ;)
Ciao Damiano. Ottima riflessione, A questi pseudo fotografi basta fare qualche semplice domandina : ma la profondità di campo? la luce in macchina? l'errore di parallasse?... il tutto senza parole inglesi. Lo so, sono troppo cattivo🤣🤣🤣🤣🤣
Sono d’accordo con te fare foto è una cosa e fare fotografia un’altra che richiede un certo bagaglio tecnico culturale.Credo che la tecnologia sia importante in una macchina ma che se ti affidi a quella non fai fotografia, chiedi alla macchina di scattare per te senza sapere che processi usa ; a mio avviso ogni macchina andrebbe sempre usata in manuale o al massimo per determinate esigenze situazioni in semi automatico
Non solo quello c’è tanto altro da imparare nel mondo della fotografia. Ci vuole tanta cultura tanta dedizione e tanta passione e anche la capacità di apprendere ovviamente
Il fotografo smanettone che tu hai così bene descritto è purtroppo figlio del nostro tempo. Più precisamente è il risultato, a mio avviso, del bombardamento continuo cui è soggetto su internet chi si interessa di fotografia. Questo bombardamento, se non controbilanciato e filtrato con attenzione dal nostro buon senso e dalla nostra esperienza crea molto spesso, in chi ha poco dell'uno e dell'altra, false illusioni e false capacità. Pertanto, non possiamo che aspettarci risultati scadenti.
Damiano mi sembri me qualche anno fa…quando predicavo al vento….e facevo la guerra ai mulini a vento. Pensi che a questi qua freghi qualcosa di etica, rispetto, ecc. ? Per 40 anni ho convissuto con i fenomeni della fotografia, che ti rubacchiavano il Lavoro perché non erano professionisti ( anzi…) con tanta ignoranza di fondo poca esperienza, ed eri confuso con pseudo fotografi perché il Livello di competenza media della gente è sempre stato poca roba… Chi lavorava in comune…. Chi lavorava alla ASL….. chi facendo i turni in fabbrica a perso tempo si cimentava.. e credetemi tutto in nero!! E noi a smazzolarsi con un sacco di spese e investimenti … Controlli ? ZERO. Poi arrivava la finanza in studio ( esperienze personali ) NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SOLE LUCIANO BERTELLI fotografo.
Luciano, questo è vero in tutte le professioni e ne ho una personale esperienza, il mondo va così, l'importante è non perdere quella fiammella interiore che ti fa andare avanti ;-D
Sono un po perplesso, più che inquadrare lo smanettone in una categoria, direi che sia più una fase che una buona percentuale di noi ha passato e che alla fine proprio come fanno i piloti, prima corre e basta ma poi comincia a godersi i viaggi. Concordo con @carlomaule riguardo le fime "Photographer" che tanto ci piaceva mettere su Juza: ma poi ci è passata. Diverso il discorso di chi si vende fotografo e poi vedi che si è diplomato su youtube. In una professione che non ha un confine definito con un'arte, ci vuole tanto studio, tanti scatti, carta e penna per prendere appunti e per non ripetere gli errori, tanta umiltà per poter arrivare alla sicurezza in se stessi e la capacità di difendere il proprio punto di vista, che potremmo definire coerenza. Insomma, una crescita da zero che passa per lo smanettone, poi attraversa l'impatto con la realtà (detto anche sbattere il cu1o per terra) e poi la crescita o la rinuncia. Io sono un amatore ma a chi sono piaciuti i miei scatti, poi qualcuno mi ha chiesto di fare qualche semplice servizio... beh, cari professionisti, tanto di cappello! o ci cresci da giovane e impari tanto, ma tanto, oppure meglio non metterci la faccia. Non parlo tanto della tecnica, ma delle situazioni: avete mai lavorato in un matrimonio dove tutti i parenti della sposa non parlano con tutti i parenti dello sposo? avevo già fatto esperienza come assistente, ma è stato anche l'ultimo. Damiano ti lascerei con una domanda, visto che hai nominato la Uno Turbo (che ricordi gli inizi '90 sul raccordo...), non è che per noi col pizzetto bianco il mondo comincia a parlare una lingua tropo veloce? tu hai esperienza di mercato, ma a me sembra che gli scatti i ragazzi se li guardano solo sul telefonino, matrimoni compresi, e a velocità instagram!ed ecco che forse lo smanettone diventa normale... spero di non essere sembrato in qualche modo pesante e grazie per il deja-vu, un saluto e grazie! Stefano
Sicuramente le usanze delle persone stanno cambiando soprattutto tra i giovani nati vicino al 2000. Altra mentalità e per quanto mi riguarda percepisco a livello lavorativo una distanza che si fa via via sempre maggiore. Per questo, diventa più "evidente" notare le differenze. Detto ciò, il percorso di crescita necessario per realizzare "buone" fotografie è sempre lo stesso.
Io mi trovo d’accordo solo in parte. Non credo che si possa definire montatotore oggi solo chi riesce a lavorare con la pellicola e fare i tagli con le forbici. Certamente però conoscere premiere non significa sapere raccontare una storia. Io ormai fotografo da quasi 5 anni, ho iniziato nel 2017 e oggi con la foto ci lavoro. Non ho capito se sono uno smanettone o se sono vittima della sindrome dell’impostore. È certo che mi sento molto carente sia di teoria che di pratica tanto che, pur vivendo di fotografia non mi sono mai considerato un fotografo. Talvolta mi chiamano così e io mi sento a disagio. Compro riviste e cerco di analizzare le foto dei fotografi veri ma non ho alcuna intenzione di tornare alla foto analogica, appunto perché il mio interesse sta più nel raccontare che non nell tecnologia. Se ci spostiamo ad analizzare le foto, piuttosto che chi le produce se sono brutte rimangono tali a prescindere sia dal mezzo che dalle competenze tecniche di chi le ha scattate. Una persona poco sensibile e tecnicamente preparata non può fare foto peggiori di chi potrebbe essere tecnicamente meno capace? Io sposterei il discorso sulla cultura visiva, sulla sensibilità che non sul lato tecnico. Chi ha una Mirrorless forse non avrà mai bisogno di esporre facendo i calcoli. Scusate la lunghezza, non ho il tempo per sintetizzare il commento. Ci tengo però a dire la mia, grazie per questi contenuti 4 per questi spunti di riflessione.
Ho cominciato anche io, giocoforza, con la pellicola e ancora oggi la affianco al sistema mirrorless. Piu' che fotografo smanettoni, ho conosciuto e conosco i cosiddetti fotografi "scattini compulsivi".
Sono cresciuto guardando e studiando la bellezza delle fotografie di Ansel Adams, e coltivando la conoscenza fotografica, mai e poi mai mi sono sognato di definirmi Fotografo, bensì fotoamatore. Oggi si è più che altro si è privi di umiltà…
Concordo pienamente con te noi siamo nella stragrande maggioranza fotoamatori chi più chi meno bravi o dotati. Ma fotoamatori. Poi ci sono i professionisti come Damiano e Roberto. Poi a mio avviso gli artisti (in cui i professionisti potrebbero ricadere nel senso che Damiano ai matrimoni può essere a metà tra le due situazioni pro e art) che portano la fotografia a livelli fuori scala.
@@riflessionifotografiche appunto, se i risultati sono scadenti significa che è un fotografo scadente indipendente dal fatto che abbia partita iva, sia amatore o abbia la parete piena di attestati....questo purtroppo vale per tutte le professioni. Oggi su sul tubo si fanno corsi per difesa personale e qualcuno diventa anche istruttore online.
@@Andemovia è cosi. Il risultato comanda. E chi giudica o guarda o utilizza uno scatto eseguito da un fotografo, chiunque esso sia, non vuole sapere come e con cosa lo ha realizzato. Ma questo non incide sul fatto che chi ha un approccio professionale (studia, si informa, fa pratica, rispetta il prossimo con la sua stessa professionalità, et cetera et cetera) alla lunga sopravviva alle mode del momento. Capisco lo sfogo di Damiano, ma è più una reazione ad un disagio che una riflessione... e lo capisco.
Io concordo con te, purtroppo la pappa pronta toglie anche lo stimolo di studiare e apprendere, ma la pappa pronta in certe situazioni fa fatica, alla fine per ottenere un risultato fatto e finito dalla fotocamera (che non avrà mai la precisione di uno strumento come camera RAW o simili) bisogna attivare o disattivare diverse cose, magari abbinarle per poi scoprire che gli automatismi e l'elettronica aiutano, ma che la composizione non la fa la fotocamera da sola, come legge la luce non sempre va bene, che avere troppo contrasto o saturazione non va bene, una foto piallata per togliere il rumore non va bene, e allora magari iniziano a convertirsi....poi c'è che ama far fare tutto alla camera, affari suoi, quando si renderà conto di ottenere sempre risultati mediocri butterà soldi in altre fotocamere dando la colpa alla camera e non a se stesso....io la vedo così. Andrea
secondo me bisogna scindere il fotografo professionista, il fotografo amatore e chi fotografa perché si diverte con la fotografia. Spesso ci si confonde mentalmente con chi sa fare fotografia perché ha studiato e chi pensa che sia sufficiente cliccare sul pulsante di scatto per ottenere qualcosa di buono. Parlo per me personalmente vivo il sogno di diventare fotografo professionista ma sono consapevole che ad oggi faccio fotografia per il puro gusto e divertimento e perché amo l'idea di catturare un determinato momento che a me suscita un qualcosa! detto questo condivido a pieno il concetto che hai ribadito nel video ma dovresti considerare anche chi ,con una semplice Panasonic gx-9, scatta perché ama la fotografia e si "gasa" all'idea di sentirsi fotografo (il sognatore).
Sono d'accordissimo con te, su questa riflessione Mi fa piacere che l'hai fatta perché è praticamente la risposta ad una domanda che volevo farti. "Quanto può sentirsi fotografo una persona che scatta con la tecnologia e non con la testa." Ne conosco tantissime di persone che si fanno chiamare photographer sui social, ma non hanno mai lavorato su se stessi perché si appoggiano totalmente alla tecnologia della propria macchina. Grazie.
Pensa che arrivando dall’informatica pensavo di cadere appieno nella definizione e invece mi ritrovo poco in questa. Per carità apprezzo molto il momento tecnologico ma più sulle ottiche che sui corpi macchina. Sarà che mi viene da pensare spesso che i grandi fotografi hanno fatto foto con strumenti infinitamente più scarsi dei nostri e ottenevano risultati impressionanti che studiano ancora oggi. E qui di mi rendo conto che qui il corpo macchina è importante sì ma non determinante. Mi rendo anche conto che il mio approccio alla fotografia è stato marcato da una umiltà che in altri contesti mi fa difetto. Ma qui sapevo di non sapere e mi sono dettato in *ascolt mode on*
Sono 30 anni che scatto foto e ancora mi definisco un Fotoamatore. Ci vuole umiltà! Se lo smanettamento è un modo per avvicinare più persone alla fotografia, va considerato comunque un inizio, po' emergerà solo chi si impegnerà nel tema e sì farà la sua cultura. Di certo va demonizzato chi pensa di essere il non plus ultra e poi non sa neanche usare una macchina in manuale, senza tornare all'analogico.
@@riflessionifotografiche studiare è la prima cosa, intendevo che è lo smanettamento può essere qualcosa che ti avvicina da profano alla fotografia e poi uno si appassiona, studia e impara davvero. Non è un percorso da professionista, ma può esserlo, anche se di certo non è il migliore, da amatore. Come dite Voi definirsi fotografo dopo due mesi non ha senso.
Gent.mo Damiano, comprendo appieno il tuo discorso/sfogo e lo condivido ma ormai conta sempre di più quanto sei bravo a venderti e sempre meno la sostanza o come la chiami tu….la cultura. Riguardo alla fotografia comunque, assistiamo ad un livellamento verso il basso pauroso che non riguarda solo i cosiddetti fotografi ma soprattutto le persone che non sono più in grado di capire nulla di fotografia, pervasi ormai dalle foto spazzatura che vedono tutti i giorni sui social. Lo smanettone, ovviamente giovane e rampante è quantomai a suo agio in questi contesti. La fotografia è un arte giusto?….ossia artigianalità. Vediamo tutti che fine hanno fatto negli ultimi vent’anni le maestranze di ogni genere…..sparite o nel migliore dei casi ridotte comunque in piccole realtà che con fatica riescono a sopravvivere. La realtà Damiano è che siamo dei vecchi appassionati e romantici. E non vogliamo vedere la nostra arte banalizzata e sfruttata. Siamo sicuri comunque che lo smanettone non possa chiamarsi fotografo? L’output lo produce in fin dei conti. D’altronde, siamo sicuri che tutti i piloti giovani di oggi in F1 sappiano guidare con successo le monoposto di 30-40 anni fa? Un caro saluto
Punto centrale per il focus , iso decido io ma ormai sono cosa impostare, diaframma decido io , Av priorità diaframma ! Velocità di scatto di sicurezza x tenere sempre gli iso più bassi possibile ! Canon 1dsmkIII , whats else ????
Sono d'accordo con te. Il problema però è che l'educazione all'immagine del grande pubblico non è elevatissima, per cui può accadere che il fotografo smanettone con un un minimo di abilità nel marketing social possa facilmente essere scambiato per un guru della fotografia. Il che è ridicolo, ma cosa ci si può fare? Inoltre, ritengo che lo spirito autocritico e la coscienza dei propri limiti siano direttamente proporzionali all'esperienza e competenza del soggetto: chi non conosce i grandi autori può facilmente esaltarsi per i propri scatti mediocri (pensiamo ai tanti brutti scatti dei sedicenti photographers debitamente autografati), mentre chi ha educato la propria sensibilità all'immagine si vergognerebbe di firmare uno scatto, pur gradevole, come se fosse un capolavoro.
Sono fondamentalmente d’accordo con la riflessione, in linea di massima. Ma il problema qual’è, che c’è gente che rischia di portar via lavoro a chi vive di questa professione? Mi dispiace Damiano, ti stimo molto, ma questa volta hai fatto esempi che non mi sembrano molto azzeccati. Vuoi dire, per esempio, che un tassista ha diritto a difendere la casta perché saprebbe guidare anche senza la tencnologia di cui sono dotate le auto del 2024? Qual’è il problema, i fotografi che ammiro, pubblicano libri, raccontano storie…non capisco che pericolo costituiscono gli “smanettoni”. Oppure l’accesso alla tecnologia deve essere appannaggio solo dei fotografi veri? A volte percepisco in certi discorsi una sensazione di presunzione, un sentore di arroganza che ritrovo anche in certi social. Devo dire che mi spiace molto.
Non si tratta di difendere una "casta" credo tu abbia frainteso il messaggio. Si tratta dell'approccio e del "rispetto" nei confronti di questa meravigliosa disciplina. In merito al tema di "rubare" il lavoro ci sarebbe molto da dire e la questione non è così semplice come l'hai posta. Ti ringrazio comunque di aver espresso con onestà il tuo pensiero.
Essere dei pittori, dei musicisti, dei cantanti, dei fotografi, ecc., ecc. significa essere degli artisti. Arte è cultura, è tecnica e anche di più, molto di più. Vivere della propria arte credo sia arduo, possibile, anche con grandi soddisfazioni personali e materiali, ma in ogni caso arduo. Bisogna avere qualcosa dentro di se, altrimenti la cosa finisce relativamente in poco tempo, scemando, sfumando via con la voglia di praticare quell'arte. Non saprei ben definire cosa sia sufficiente per definirsi artista. Potrei azzardare nel dire cosa è necessario, ma non sufficiente. Sicuramente conoscere la tecnica dell'arte che si pratica. Forse aiuterebbe avere l'impeto interiore di un messaggio da trasmettere che non si riesce a trattenere? Ma sono sicuro che: - non basta saper leggere e scrivere per definirsi scrittore; - chiunque abbia in mano un pennello e dei colori non è necessariamente un pittore; - saper pigiare i pulsanti di una fotocamera, siano essi quelli dei menù o quello di scatto, non rende necessariamente fotografo. Avere la cultura dell'arte che si pratica, conoscerne la tecnica, avere un messaggio da veicolare e avere il piacere di farlo, credo che ci avvicini ad essere artisti, ancor di più se altri apprezzano le opere realizzate, comunque potrebbe mancare sempre qualcosa. Cosa non lo so, potrebbe essere il talento? Non necessariamente. L'animo? L'essere interiore? Non lo so, non mi serve molta umiltà per riconoscere che non sono un artista anche se mi piace vedere e praticare la fotografia, quindi non lo so. Penso che chiunque dopo aver imparato la tecnica e aver assorbito la cultura artistica d'interesse, debba trovare quello che manca dentro di se, deve essere un qualcosa intrinseco alla persona che pratica quell'arte, ma cultura e tecnica sono sicuramente parte dei ferri del mestiere. Essere "solo" uno smanettone forse significa avere un minimo di conoscenza del mezzo e di un po' di tecnica, ma lascia enormi lacune in ambito culturale. Essere uno smanettone può aiutare a tirar su un po' di soldi se si organizza un piccolo business, a diventare popolare nell'ambito della propria cerchia di conoscenti, questo per un po' di tempo. Popolarità e soldi sono stimoli esterni, gratificanti, ma senza qualcosa di interiore rendono il praticare l'arte un qualcosa di effimero, temporaneo come il passaggio di una meteora. In ambito artistico ci sono tantissimi esempi di persone che sono giunte fulmineamente alla ribalta, divenute popolari in poco tempo, traendone anche un successo economico, ma come velocemente sono apparse tanto velocemente sono scomparse, delle meteore. Tanto velocemente hanno guadagnato, tanto velocemente hanno smesso di guadagnare, tanto velocemente sono divenute popolari e famose tanto velocemente sono state dimenticate. Soldi e fama sono buoni stimoli esterni ma sono effimeri, temporanei, e solo con questi stimoli, in generale, molto difficilmente si lascerà qualcosa ai posteri, anche di piccolo nell'ambito della propria arte.
Sì ..... ma.... però. Se ci sono clienti che si accontentano di fotografi smanettoni, questi fotografi fanno anche bene a prendersi questa fetta di mercato e recuperare qualche euro sulla spesa delle attrezzature. Allora forse il problema non sono gli smanettoni, ma i clienti non competenti di fotografia. Poi son d'accordo con te sul ridicolo di chiamarsi "Pincopallino photographer"
Guardatevi il film ad argomento automobilismo "granturismo" e poi mi dite se un fotografo smanettone con molta passione può diventare fotografo senza fare corsi base del c.. 😉 non mi riferisco ai tuoi corsi che trovo abbiamo un approccio molto diverso e utile; presi tutti 😉
Cosa ne penso ? penso e credo fermamente che è proprio così. Tempi vuoti i nostri: culto dell'apparire, rifiuto della fatica, mancato riconoscimento del valore dello studio, ricerca del piacere e del successo immediato come chiave di volta della vita, ecc. ecc. La civiltà occidentale ha imboccato il declino, non rispetta più i valori culturali, politici e sociali su cui si è fondata. "Tempi duri producono uomini forti, uomini forti producono tempi felici, tempi felici producono uomini deboli" così, se ricordo bene, recita un proverbio arabo.
Vivian Maier sarebbe rimasta ignota se il caso non avesse voluto il contrario eppure era una vera “photographer”. Io credo che la fotografia sia una forma d’arte per chi ha qualcosa da far vibrare a prescindere dai like sui social, dal successo o dai 50 Euro a serata. Ci sono giganti della fotografia che del loro lavoro di una vita (centinaia di migliaia di foto) salverebbero 100 scatti. Van Gogh non riuscì mai a vendere un quadro eppure fu uno dei più grandi “Painter” di sempre e magari tra gli smanettoni c’è pure qualche vero “photographer” a prescindere da fama e followers. Capisco che la massa (io per primo faccio tutt’altro per vivere) possa inflazionare e impoverire la categoria ma quello che voglio dire è che nell’arte le definizioni cadono in una zona grigia difficile da cesellare. Che poi ci sia un enorme discorso sul livellamento al ribasso e sulla disumanizzazione della tecnologia (AI), su questo ti do pienamente ragione.
Sembra che la Maier sia un caso creato ad "arte".., ma a parte ciò credo che la questione sia più complessa e non credo che alla fine emerga sempre il più meritevole (in ambito fotografico).
Ho 64 anni e scatto da quando ne avevo 15 con una Voitglander Vito II, ora ho un corredo Olympus OMD e LUMIX, con ottiche ZUIKO PRO. Dico da sempre che.......... Everyone is a photographer until......... M SETTINGS.
Per come la vedo io, se ci campi, puoi dirlo. Punto. Bravo, non bravo, discussione che non avrebbe mai fine. È il tuo LAVORO? Ti permette di vivere? Bene, sei un fotografo. Esempio tennis: ci sono professionisti con un ranking spaziale (vedi Sinner) e altri numero 200 al mondo. È il loro lavoro, possono dirsi e SONO tennisti. Chi più bravo, chi meno. Se ci campi, sei un fotografo. Poi possiamo discutere sulle infinite implicazioni.
Il problema è l'assenza di un albo professionale. La differenza tra chi ha svolto una formazione adeguata e chi si improvvisa si nota, purtroppo la nota chi ha competenza e raramente i clienti ne hanno. Ho lavorato con molti fotografi che a parole e social si definivano al top ma selzionando le loto foto in raw non c'era questa abilità millantanta.
@@MaurizioMoscatelli-photo si, meglio rimanga una professione libera e non meramente una libera professione. E aggiungo che certi ordini professionali vengano aboliti (i giornalisti non mi pare siano molto professionali).
Se una persona riesce a vivere vendendo le proprie foto solo le foto non facendo corsi di fotografia o whorkshop ecc ecc è un fotografo proffessionista. Quanti ne rimangono di fotografi?
Io credo che alla base ci debba essere la cultura fotografica e non solo fotografica. Se le cose non le conosci non le sai riconoscere al momento dello scatto. Che sia un momento, un’ emozione, un raggio di luce, un’ ombra oppure la disposizione di elementi in un certo modo…. Se i tuoi occhi non si sono mai nutriti di un certo tipo di immagini la tua mente non riesce a “mettere a sistema” quegli stessi elementi in una buona fotografia. È chiaro che non basta la teoria, poi ci vuole anche molta pratica, e quindi la tecnica poi si affina. Oltre a questo per essere un fotografo autentico devi avere una certa sensibilità, saper andare oltre le apparenze e sapersi aprire all’ altro. Ci sarebbero altri aspetti da elencare ma il grosso è già detto. La tecnologia è talmente banale che è L’ ultima cosa per me. La Fotografia è un valore, un modo di essere, esprimersi, comunicare, indagare gli altri e svelare te stesso. La tecnologia è di sicuro importante ma purtroppo sta inventando delle necessità inesistenti che talvolta finiscono per svuotare la Fotografia stessa. Certo però non è il caso delle Olimpiadi perché qui la tecnologia è servita a portare alto sia il valore della Fotografia che dello Sport e dell’ uomo che lo pratica. Ciao Damiano, ottima riflessione.
Bravo Damiano, condivido al mille % la tua riflessione. Ormai uno può sentirsi fotografo perché ottiene consensi sui social dove le foto vengono guardate sullo schermo dello smartphone o, se vogliamo esagerare, su quello di un ipad. Ma quanto e in che formato stampano questi "fotografi"? Zero. E qui casca l'asino! Ho iniziato a fotografare nei primi anni '80 per hobby ed ancora oggi mi definisco un hobbista, non ho certo la presunzione di considerarmi un fotografo. Al contrario, dopo aver vissuto oltre 3 anni in Olanda, dove su circa 20 milioni di abitanti almeno 15 milioni si dedicano alla fotografia naturalistica, mi sono reso conto che la megalomania è un male generalizzato: infatti, qualsiasi hobbista, quando conosciuto, mi ha subito consegnato il proprio biglietto da visita cartaceo con scritto "photografer". Uno addirittura fotografa gli uccelli ancora oggi con una compattina dal lungo zoom digitale. Semplicemente disarmante....
io ho partecipato a inizio anno a un workshop con un fotografo "professionista", il quale ha ridotto tutto il processo dello scatto a bracketing+time blending e per carità di Dio... escono foto meravigliose, soprattutto grazie alle magie di photoshop, ma che sono abbastanza diverse da quello che vedevano gli occhi. Ho avuto il dubbio che il tizio, non sapendo esporre correttamente (per via dell'alto contrasto e dei limiti dei sensori), usi la tecnologia per colmare le sue lacune. Non è forse anche questo uno smanettone?🤔
Caro Silvio questo è l'approccio di diversi fotografi "moderni". Mi rendo conto che faccio parte della "vecchia scuola" e preferisco approcciarmi ancora in modo diverso.
@@riflessionifotografiche me ne rendo conto benissimo, ma, così, l'elemento umano diventa sempre più marginale. Si può considerare ancora "fotografia"? O dovremmo più correttamente parlare di "elaborazione digitale"? 😭
La tecnologia può aiutare, certo. Ma non può dare cultura dell'immagine, né consapevolezza di un racconto per immagini. Per questo la tecnologia aiuta veramente solo chi sa farne a meno. Gli altri si perdono nelle possibilità che la tecnologia offre e che il marketing enfatizza, poi si, l'uccello ha l'occhio a fuoco, bene. Nella sua insignificanza quell'immagine è migliore così che se fosse pure fuori fuoco si pensa...non sempre in realtà.
Il discorso é un altro, la fotografia di una volta non c'è piu... Oggi la foto si crea con software. Senza di esso non si va da nessuna parte, ognuno smanetta con esagerazione in fase di post, ho visto file grezzi spaventosamente brutti,le tecniche,le composizioni,le luci, i colori, addirittura fotocamere esageratamente lontane dalle regole di una volta, riescono a recuperare danni fatti sull'esposizioni,addirittura 7 stop ,allucinante,tra un po il sistema esposimetrico non serve piu... Infine la foto bella la fa lo smanettone e ai clienti piace la non realtà.... io cambierei nome,non é piu fotografia é tutta un altra cosa...
Basta vedere che ormai il 100% delle foto sono selfie o foto al bicchiere del cocktail con lo sfondo della spiaggia o la foto alla bottiglia di vino o al piatto di spaghetti x capire come si è ridotta la fotografia: andrebbe fatto un format C: ad ogni modo la cosa migliore da fare è trasmettere ai figli ed ai giovani la cultura del bello, forse l'abbiamo un po persa di vista.
Diciamo che anno dopo anno la fotografia si sta sempre più deprofessionalizzando. Ormai è diventato complicato far comprendere al cliente ciò che c'è dietro ad un professionista.Siamo tutti visti come "photographers" e non viene percepita più la differenza tra un professionista ed un fotografo da social.
Dal tuo discorso mi sembra emerga una chiara "antipatia" (passami il termine) nei confronti dei fotografi smanettoni che per quattro soldi fanno servizi scadenti di cui però il cliente è soddisfatto. Quindi la questione è: se il cliente è soddisfatto, perché deve affidarsi ad un fotografo vero invece che a un fotografo fake? Per spendere di più? Tanto, anche se il fotografo vero gli fa lo scatto epocale dove racconta la divina commedia con una sola immagine, se il cliente non percepisce il valore del suo lavoro che gli giova? Forse bisogna cominciare ad educare i clienti, prima che i fotografi fake. N.B. Parlo da non-fotografo che ha passato negli ultimi 30 anni un certo numero di fotocamere a pellicola e digitali, e comunque non si considera un fotografo. Tant'è che le foto "belline" le firmo solo col nome. E nessuno mi ha mai pagato e tantomeno dato in mano una fotocamera che non fosse mia per fare dei lavori. Chissà, forse non sembro affidabile 😃
La questione è un'altra. Non ho antipatia nei confronti della persona, ma nel metodo. Non condivido la superficialità con cui ci si approccia alla fotografia.
Tu parli di umiltà? Ormai non esiste più , il primo ragazzino con in mano una mirrorless è photografer come giustamente hai detto tu. Nella mia cittadina ci sono un casino di questi che escono a fare feste di compleanno e altre feste per 50 euro e i clienti sono anche contenti importante che pagano poco per le foto poi magari fanno scenografie con palloncini da 500 e oltre euro importante e apparire .un saluto
Aneddoto: "Ciao, come va? Dai non c'è male. Cosa fai ora? Suono nei locali. Ah, davvero? E cosa? Faccio il DJ. Quindi metti su i dischi? Quelli no, uso Traktor DJ.... Ah, e da quanto lo fai il DJ? da un paio di mesi. E ti pagano pure? Quei 50€ a serata per un paio di ore me li portò a casa, poi mi offrono anche da mangiare." Il sottoscritto sono più di 40 anni che suona, tastiere e chitarra, ha cominciato ad usare i computer nel 1980 e dal 1988 ha abbinato la passione per la musica con l'informatica. Ha avuto la fortuna di collaborare con molti e da tutto il mondo. Chiusa la filippica, il problema se così si può dire, non sono questi che si improvvisano ma quelli che gli danno credito. Oggi la mediocrità ha raggiunto tutti i livelli. Il bello o il brutto sono canoni che vanno studiati, il mi piace o non mi piace sono opinioni personali. Tutti dobbiamo cominciare da qualche parte, ma credersi di essere qualcosa e svilire la professione è tutta un'altra storia. Io "scatto fotografie, ma non mi reputo un fotografo". Avanti un altro.....😂😂
Tredici minuti e diciotto secondi per dare una sorta di "importanza" a una figura che de facto non ne ha. Sinceramente più che una riflessione fotografica questa mi sembra una non indifferente scapicollata con tanto di visita in traumatologia e collare ortopedico. Sono d'accordo sul fatto che chi si considera fotografo facendo affidamento sulla tecnologia e non sulla propria persona non sia da considerare come tale, ma neanche da starci a sentenziare, a meno che non ci siano degli interessi personali. E comunque gli automatismi nonostante tutto hanno (e continueranno ad avere) ancora i loro limiti, quindi perchè preoccuparsi così tanto? Nessun automatismo ti può dire come e a che distanza posizionare dei flash esterni, quale modificatore usare, nessun automatismo può postprodurre una foto come noi vogliamo che sia, come l'abbiamo previsualizzata. E tanti altri aspetti. Quindi stigrancazzi...chi vuole usare gli automatismi li usi, che viva nei propri limiti autoimposti. Non sapranno mai cosa significa immergere una rayografia nello sviluppo e vederla comparire sulla carta (probabilmente l'esperienza meno automatica e più pragmatica che abbia mai fatto). Ma non sapranno mai cosa vuol dire neanche seguire il processo creativo fotografico. E questo perchè quello che li appassiona non è la fotografia, ma il mezzo. Ed è giusto così, alla fine meglio appassionati di macchine fotografiche che di autovetture. Anche perchè nel primo caso non ci sono rischi significativi di danno, nel secondo caso beh...si sente spesso cosa succede a chi si improvvisa pilota.
Ciao, voglio passare a Nikon e prendermi un corpo con sensore Aps-c, ovviamente mirrorless, solo che l'unico in commercio è la Z50 ma non ne parlano per niente bene. Secondo voi, prendermi una z5 o z6, anche se non ho mai usato una FF, puo andare bene? ho gia preso inoltre un obbiettivo 24-200 sempre Nikon (o mi consigliate il 24-120)? grazie!
Strano che tu sia partito dall’obiettivo di solito la maggior parte fa il contrario Se la z50 non ti convince una noi a macchina è la z5 altrimenti cercati una bella z6II usata se ne trovano parecchie a prezzi vantaggiosi In merito all’obiettivo minore è il fattore di moltiplicazione meglio è
Facendo il parallelo con la musica, io suonando la chitarra (strumento per smanettoni per antonomasia, avevo molti amici che erano più tecnologici/liutai che musicisti. Purtoppo è insito nelle attività artistico-tecnologico (alchimista). Ma per fortuna ci sono questi "fotografi smanettoni". Chi vuoi che ci vada in discoteca a fare le foto Damiano. Io e te? Manco morto 😂. Secondo me te venuta na fissa con sti poveri cristi social smanettoni che c'erano e sempre ci saranno..
Premesso che i motivi per cui la tecnologia non può essere sempre sminuita, si sono visti ampiamente nelle ultime olimpiadi, dove le immagini che abbiamo visto non avrebbero mai e poi mai e poi mai essere viste ai tempi della pellicola con tutti i migliori fotografi sportivi del mondo, rimango un po' sconcertato dall'esempio con il pilota di auto....ma veramente per indicare 2 auto "cazzute" da guidare hai citato 2 trazioni anteriori????.....gessùmmaria!!!....🤣🤣🤣🤣
Bello il confronto con il pilota di F1. Io ne faccio un altro. Lo scrittore che abbia solo una penna o un pc con Intel i7 e programmi di scrittura al top, se non conosce la grammatica o non ha idee che scrive? Si mette davanti al monitor e non scrive un picchio 😂😂😂 che ne dici???
Hai citato più volte la parola composizione, la maggior parte dei fotografi non sa cosa vuol dire, guardano sul vocabolario e non ci capiscono una mazza, perché è una cosa che non puoi imparare smanettando, nei circoli é tabù, la maggior parte non conosce la pittura, non arriva da scuole di fotografia e dunque come dici tu non c’è cultura fotografica, calcolando che è basilare ma non è sufficiente nemmeno quella. Mi fermo qui che è meglio….
La bara volante non la voleva guidare nessun professionista...! Era fatta a posta per ridurre gli idioti... E cmq l'albero infrociato non si dice.... Sinceramente penso che si incomincia così... Poi non e un mestiere facile, soprattutto oggi... Bisogna essere molto motivati e persistenti.... Quindi secondo me va bene così.... La differenza la fanno i risultati finali....
Non sono d'accordo con voi, ma cosa significa essere un fotografo? È una persona che sa usare il proprio materiale in modalità manuale, come suggerisce un commento qui? Bene, un geek lo userà proprio in modalità manuale, perché è un geek! Conoscerà la sua fotocamera a menadito. Oppure, come dice un altro commento più in basso, c'è chi fa fotografia da 20 anni ma non osa definirsi fotografo, e per di più lavora anche in analogico! Quindi, quando si può definirsi fotografo? Chi lo decide? Qual è il passo da fare? Chi giudica chi? Alcune persone apprezzeranno la vostra opera fotografica, mentre altre no. Ecco perché non sono d'accordo. Ci sono foto che, per me, non rappresentano nulla, mentre altre persone troveranno che una foto totalmente sbagliata e sfocata trasmette emozione e la ameranno. Alcuni vedranno un gomito tagliato in una foto e grideranno allo scandalo, mentre altri lo troveranno straordinario (c'è un fotografo molto famoso che ama tagliare piedi, mani e gomiti). Quindi, io dico quello chi a due palle tante O O, chi ha il coraggio di offrire servizi fotografici (perché ci vuole coraggio), e se un cliente si sbaglia a scegliere lui invece di voi, pazienza! Se le sue foto riescono, tanto meglio per lui; se sono un fallimento, avrebbe dovuto scegliere voi. ma sono anche d'accordo con voi Esperienza vissuta: ero invitato a un matrimonio et ho preso con una piccola Panasonic S9 che tutti criticavano su RU-vid per foto ricordo, e c'era un fotografo ufficiale (amatoriale o subito capito). Appena ho visto che usava il flash in faccia, ho capito che tutto sarebbe stato un disastro. Ho quindi preso la mia fotocamera e ho iniziato a fare le foto del matrimonio(di nascosto). E devo dire che per fortuna ero lì, perché tutte le foto del fotografo ufficiale erano pessime! Ma qui sono d'accordo con te: non è perché qualcuno scatta tre foto che può definirsi fotografo. Tuttavia, se chi scatta queste tre foto produce immagini altrettanto buone quanto le tue, non vedo perché non dovrebbe definirsi fotografo, anche se non ha la tua stessa cultura generale.