A chiunque piace vincere un premio, in particolare poi se si tratta di uno dei premi d’arte più famosi al mondo: il Leone d’oro di Venezia. I vincitori sono stati annunciati lo scorso 23 aprile in occasione dell’inaugurazione della 59* Biennale d’arte e io sono andata a dare un’occhiata per raccontarvi in questo video degli artisti e padiglioni che hanno vinto e del perchè.
Il Leone d’oro è un premio abbastanza conosciuto nel mondo del cinema, un po’ come vincere un Oscar alla rassegna di Venezia. Non tutti però sanno che viene istituita una giuria e consegnato lo stesso premio anche in occasione della Biennale d’arte. Si divide infatti in miglior partecipazione nazionale quindi viene consegnato al Paese che ha raccontato al meglio il tema della Biennale di quell’anno, e poi viene anche assegnato ad uno degli artisti che hanno partecipato.
Quest’anno il padiglione che ha vinto il Leone d’oro per la miglior partecipazione nazionale è la Gran Bretagna, con un’opera-installazione in diverse sale di Sonya Boyce. L’artista britannica è la prima donna di colore a rappresentare il Regno Unito e il suo lavoro si concentra proprio sulla emancipazione della donna nel panorama artistico e musicale inglese. Lo fa attraverso cinque donne musiciste che da una sala all’altra accompagnano il nostro percorso, esprimendo liberamente se stesse, attraverso suoni a volte piacevoli e armoniosi e invece a volte disturbanti e fastidiosi.
Quando la giuria però ha dovuto scegliere a chi affidare il premio, altre due nazioni si sono distinte e quindi pur non avendo ricevuto il Leone d’oro sono state considerate come partecipazioni speciali. Si tratta della Francia, che è proprio ai Giardini la vicina di casa della Gran Bretagna e l’Uganda che invece si trova all’esterno in città.
Il premio però ufficialmente, viene dato, non solo al migliore Padiglione ma anche al miglior Artista partecipante. E rullo di tamburi, quest’anno lo ha vinto un’artista donna: Simone Leigh, che con la sua scultura gigantesca all’ingresso della mostra in Arsenale è riuscita a raccontare fin dal principio il tema dell'esposizione ma anche la denuncia di sfruttamento delle donne che è alla base dei suoi lavori.
Oltre il Leone d’oro, in Biennale un artista può anche vincere quello d’argento e così è stato per Ali Cherri. Un artista libanese che era stato nel 2021 anche artista in residenza alla National Gallery di Londra e che concentra il suo lavoro sulla storia degli oggetti.
La giuria, che era composta quest’anno dalla curatrice della Biennale Cecilia Alemanni e da altri quattro nomi noti nel mondo dell’arte e dei musei a livello internazionale, si confronta su questi 2 premi principali, ma in realtà non finisce qui. C’è anche su un altro premio molto ambito e consegnato nella stessa occasione: il Leone d’oro alla Carriera. La proposta di quest’anno da parte della Alemanni al CdA della Biennale è stata non una ma due: l’artista tedesca Katharina Fritsch e l’artista cilena Cecilia Vicuña.
00:00 Leone d'oro - Info utili
00:49 Miglior Padiglione - UK
03:23 Menzioni speciali - Francia&Uganda
05:06 Miglior artista
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A presto,
Clelia
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23 июл 2024
