IL SIGNOR DIAVOLO: incontro con Pupi Avati - Ravenna Nightmare Film Festival | Cinema e Serie TV 

Ce ne fossero di registi coraggiosi come Pupi Avati!

Ma quanto è umano e vero questo regista 🎉

Grande pupi!

Un grande! Dove sono oggi persone così?

Grande Pupi

Il film è un buon film, ma non eccezionale. La sua originalità, secondo me, sta nel fatto che Avati non teme di confrontarsi con la sua terra. E', per fare un paragone, come E. Hopper che, a un certo punto, dipinse ciò che conosceva, i luoghi che amava, le persone con cui viveva, le strade sulle quali camminava. Tanto minimo fu il suo sguardo tanto la sua visione divenne universale. Questo è ciò che apprezzo di più in questo regista. Questa genuinità di fondo, quando però non scivola nel sentimentalismo, nel ricordo troppo intimo e la luce del set non svirgola nel teatrale. Ricordo che ne I terreni K, ancora oggi, dopo tanti anni, la scena girata in una colonia che credo ci sia ancora, diroccata, non so dove, ma qui nel ferrarese, c'è una scena che mi ritorna alla mente, senza effetti speciali, senza niente: ne provo ancora un certo terrore. Quest'uomo che scende delle scale, ravvicinato artificialmente da un cannocchiale, che si ferma come se se ne accorgesse e si ferma e di colpo fissa lo spettatore, fissa me. Ancora oggi. Il suo capolavoro rimane, sempre per me, Regalo di Natale, il primo. Ecco, il secondo no, il secondo è un prodotto scadente, prevedibile in cui la durezza e la lividezza dei personaggi che aveva intriso questi di realismo e malinconia il primo film ( chi non ha provato lo stesso freddo di Abatantuono quando si mette il cappotto sulle spalle alla fine) nel secondo, gli stessi segni, le stesse imperfezioni, si trasformano in una sciatteria generale, in un risultato forzato e prevedibile ( la camera d'albergo vuota).

Quanti ne servirebbero di film su questo solco..

Bianchini, per ora l'unico erede.. purtroppo senza sostegno finanziario ai suoi film.