caro Professore , mi ha fatto conoscere un nuovo amore : la filosofia . Grazie per quello che ci regala disinteressatamente, per uno come me che ha fatto studi tecnici e' scoprire un mondo meraviglioso. Sono un nonnetto di 74 anni
Mi permetto di dire che Kierkegaard, così come prima Pascal, ha detto cose piuttosto banali. Certo che nella vita bisogna scegliere, e tante volte la scelta ci fa soffrire, ma è la vita che è fatta così. È angosciante... Ma grazie al c... Il fatto che uno sia un uomo o un omonculo sta proprio qua. Serve coraggio e la forza di prendersi le proprie responsabilità di ciò che si sceglie. E non ci sono certezze sulle scelte importanti di vita. Non si sa come andrà a finire, ma bisogna scegliere. Ci sono un'infinità di cose che non controlliamo e che dobbiamo accettare. Come dicevano gli stoici. È dura, si...
Professore, Kierkegaard è fra i filosofi a cui più mi vorrei avvicinare, ma mi spaventa non poco la quantità di pagine della sua opera. Non ci sarebbero versioni riassunte?
Ho provato fare un ragionamento contorto dove alle tre vie Estetica, Etica e Religiosa ho sostituito Estetica, Etica e Esterna. Se lascio immodificate le prime due come pensiero di Kierkegaard e sostituisco il ruolo di Dio come entità che mi dà indicazioni su cosa devo fare, magari perfino incomprensibili ma da accettare senza discutere (come Abramo con Isacco) per fede nel fatto che l'entità esterna superiore di sicuro sa quel che dice e quel che mi chiede e quel che mi chiede è giusto... finisco per giustificare i regimi totalitari con culto della persona del dittatore assumendo posizione acritica. Un ente esterno che mi chiede di fare quel che dice e di considerarlo a priori giusto (sia esso Dio o Stalin o il Grande Fratello) convincendomi che è la scelta migliore per me stesso non significa forse liberarsi dall'angoscia di scegliere facendo scegliere qualcun altro per te? Questo è molto pericoloso e anche molto...attuale purtroppo. Avrei apprezzato molto di più Kierkegaard se si fosse fermato all'aut-aut delle prime due alternative, tenendo peraltro in conto che nemmeno sono un vero aut-aut. Io potrei decidere di vivere per un certo periodo la vita estetica del Don Giovanni, non sposarmi e avere tante donne, fino a che magari non troverò una che mi dà stimolo e voglia di averne una sola. E potrei scegliere la vita estetica in campo sentimentale magari, ma la vita etica in campo lavorativo in perfetta sincronia e non necessariamente in tempi differenti. Il giudice non è necessariamente marito allo stesso tempo per capirci. Un po' troppo rigida la separazione proposta. E molto pericolosa la terza via persino restando in campo religioso, perché alla fine ci deresponsabilizza facendo quel che chiede Dio... e di tragedie sulla base del "Dio lo vuole", di qualunque Dio si parli ce ne sono state sin troppe (e anche recentemente).
Si ma lui comunque non propone un idea di singolo che forma lo stato, quindi non ci sarebbe nessuno che farebbe del ‘male’ agli altri per via di un esterno. Ognuno deve pensare a se e quindi pensa al bene di se
Prof buongiorno, lo ripeterò alcune altre volte nell'ipotesi che lei possa leggerlo: la musica di sottofondo devasta il tentativo di concentrazione, martella la mente che cerca di concentrarsi sul significato delle parole. Infine, toglie autorevolezza al discorso: sono certo che in classe anche le mosche si fermino ad ascoltare, nel silenzio concentrato che il discorso merita.
I suoi video sono stupendi! Quando le capita se può: Jaspers Heidegger Husserl... Grazie per il suo contributo! Ps: citi anche La malattia mortale sempre di Søren...
Heidegger, o meglio il primo Heidegger, c'è già, è stato il primo video di filosofia che ho fatto, qui: ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-Y9lIAY9OqR8.html Gli altri arriveranno!
Io su quel particolare biografico del danese Severino Cimitero non ci riderei tanto su. Caro professore, non dia per scontato che ad ascoltarla ci siano soltanto atei più o meno pratici o atei più o meno teorici, indifferenti e/o agnostici. Ciò considerato, ma senza aver l'aria di insegnarle il mestiere, quell'informazione l'avrei data in modo più asciutto, senza ostentare sintonia col pensiero dominante e contraddicente se stesso, dal momento che predica la pluralità rivendicando per s'è l'unicità. In filosofia ciò che è contradittorio non esiste. Così stanno le cose: se non stessero così non starei qua buttar giù queste considerazioni. È il caso, per evitare ogni equivoco, che io sottolinei di riconoscerle, per altro, il diritto di essere consentaneo col pensiero anzidetto, se lei lo ritiene. Lei è un educatore pubblico io lo sono in privato con i miei figli: entrambe seminiamo. Io personalmente mi sforzo di svolgere questo compito faticoso e di grande responsabilità ricordando che con ogni probabilità se semino vento raccoglierò prima o poi tempesta. Con un po' di fastidio, come avrà capito, ma con immutata simpatia. Riccardo itresentieri.it/san-giovanni-crisostomo-diceva-che-per-la-bestemmia-vengono-sulla-terra-carestie-guerre-e-terremoti/
Meglio di così non mi so spiegare: io non mi rammarico per la mia supposta inettitudine qualora non riuscissi in chiarezza e lei non si crucci oltremisura ritenendosi ignorante ove non intendesse a dovere. Sono convinto che ogni evento comunicativo, fosse anche virtuale come questo, prevede almeno due interlocutori che portano seco tanto la propria onestà intellettuale che il loro bagaglio di pregiudizi più o meno cospicuo: quanto alla comunicazione, la prima la favorisce i secondi la ostacolano; e nessuno può star certo di godere della prima ed essere avulso dai secondi. Cordialmente
