Se il ragionamento è compriamo solo gli orologi con le finiture, mi sa che finiamo tutti per desistere e andare alla Apple.. Come in ogni ambito, dalle auto alle barche ai vestiti esistono diversi gradi di lavorazioni e di costi. Che facciamo non si comprano le Adidas perché in Toscana esiste quello che te le fa su misura, a mano con la pelle di kaimano prematurato? Non considerando che per essere fedeli a questo concetto uno butta via un omega o un rolex.. Cioè o l'orologio è di alta manifattura o prendo un quarzo? Io sti ragionamenti non li capirò mai... Per me basta sapere cosa si porta al polso sapendo di non avere una cosa esclusiva. Latradizione in orologeria sono anche i calibri semplici e popolari. Un 7s26 significa qualcosa nel mondo dell'orologeria. Pensiamo davvero che i nostri nonni spendevano 10 mila euro per comprare un orologio? Semmai si può ragionare sulla degenerazione dell'economia, ma quelli sono altri discorsi. Ma poi cazzo se uno parla di alta orologeria parlasse di alta orologeria, lasciasse seiko longines hamilton tissot omega ai poveri senza parlare del sellita.
Secondo me sarebbe costruttivo per tutti se, anziché rispondervi con dei video, vi metteste in live e discuteste delle vostre differenze di opinioni. Credo che ne guadagnereste voi e noi che vi seguiamo, che tutti impareremmo qualcosa
@@AlexMi77 anche io. Vale anche per Glauco, ecc. Ritengo che tutti i protagonisti dei vari dissidi siano preparati, che abbiano delle fonti e dei dati. Ci si mette di impegno faccia a faccia, si confrontano le fonti e i dati, chi ha torto paga un caffè all'altro. Io farei in questo modo
Ciao. So per certo che qualsiasi orologiaio degno di questo nome, riesce a regolare il tempo a un movimento Powermatic 80 agendo sulle massette del bilanciere. Ho un Hamilton con quel meccanismo.
Una cosa è regolare una racchetta e ben altra è star ad impazzire dietro a delle masse che oltre a garantire una marcia ottimale devono anche essere perfettamente bilanciate. Per il costo dell'intervento/calibro fai prima a mandare il tutto in casa madre....
Ho visto il video di Marco e rammento il punto riferito ai quartz e ai meccanici economici. Non concordo a pieno. Relegare il quarzo alle fascie economiche significa ridurne di molto l'utilizzo, e quindi non sfruttare a pieno la versatilità del quarzo (ad esempio elaborando forme di casse e soprattutto spessori, non immaginabili con i meccanici). Esistono quarzi di alta fascia, con impiego di lavorazioni artigianali e tecnologie, che li rendono pregevolissimi (e godibilissimi anche alla vista). Allo stesso tempo, i calibri meccanici economici - seppur non precisissimi e seppur siano poco curati dal punto di vista delle finiture e delle lavorazioni- hanno il pregio della robustezza e durevolezza, permettendo un utilizzo "stressante" dell'orologio, con impiego di ridotte spese manutentive. A mio parere entrambe le tecnologie hanno pari diritto e possono coprire tutti gli ambiti orologieri, con le peculiarità loro proprie. Un caro saluto.
Ho preso un arnie al quarzo datato quanto predator... vicino a quello con la carica solare resta comunque imbattibile! Ci sono quarzi che sono notevoli, incredibilmente belli... irripetibili anche perchè sono estremamente datati!
@Manuel Maggioli. Manuel carissimo, premetto che io non guardo i video di Stefano da tempo, e ancora di più non guardo quelli che hanno me nel titolo, ti dico però che hai equivocato il mio pensiero. Io non ho mai relegato i quarzi alla fascia bassa. Ma solo gli Eta al quarzo alla fascia bassa, p gli EcoDrive più semplici. Quei calibri li per me non ha senso pagarli più di qualche centinaia di euro. Mentre sono d’accordissimo è pronto a pagare 6000 euro per un Citizen 0100, oppure i 3000 per un Gs quarzo, oppure per Citizen ultrapiatto One. Non pagherei mai neppure 1000 euro per un quarzo base solo per il marchio sul quadrante, poi ognuno faccia quello che vuole. E aggiungo che a differenza tua mi sono convinto che sui quarzi base oggi ci debba essere la ricarica solare. Ciao Manuel.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi ognuno motiva le sue scelte nell'acquisto cercando di portare a se la ragione, ci si dovrebbe interrogare allora anche sul perché si acquista un calibro meccanico, quale sarebbe la ragione? Cosa spinge all'acquisto? Non tutti possono o semplicemente vogliono acquistare un pezzo unico, o rifinito a mano dalle mani sapienti di un grande orologiaio, molti ricercano il rapporto di qualità anche nella storia di un prodotto di massa, oppure un prodotto che abbia lo scopo per cui è stato costruito... Questo per dire che ci sono molte scuole di pensiero, e sono tutte valide. Viva l'ETA 2824 per tutti e Viva la ricerca nel riutilizzo di oggetti dimenticati. Buonasera
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi in tal caso, Marco, sono contento di aver equivocato👍👍. Sulla ricarica solare c'è del vero.... Personalmente, da tradizionalista, sono più legato ai quarzi puri.... Ma il solare è un ambito dove la tecnologia può ancora dire la sua... Poi c'è lo Spring Drive che unisce i due ambiti orologieri... Un caro saluto
Concordo. Non a caso ho cancellato l’iscrizione al suo canale da diverse settimane (e per molteplici motivi). Comunque, IMHO, Beltrandi non è un esperto di orologeria; è un esperto (ad alti livelli, sia chiaro) acquirente di orologi.. Il che può sembrare sinonimo, ma non lo è affatto. Come con l’arte: un critico d’arte (quindi esperto), un acquirente di oggetti d’arte, ed un pittore, pur girando attorno allo stesso argomento, sono molto diversi l’uno dall’altro. Beltrandi è un “acquirente” che è convinto basti quello (e le info che si acquisiscono in tal senso) e/o il prezzo di ciò che può acquistare, per auto promuoversi a “critico”. Ma di fatto non lo è (e si inizia a vedere).
In un video precedente sul PRX automatico che aveva comprato, Beltrandi aveva sollevato il dubbio che il Powermatic80 fosse sostituito ad ogni assistenza andando contro il principio per cui, in teoria, un calibro meccanico possa essere indeterminatamente riparabile. La differenza che lui assegna col Sellita penso sia quella che comunque quest'ultimo non sia un calibro, di fatto, usa e getta... anche se per arrivare a Nomos c'e' un bel po di strada, ed e' in questa differenza ce ci vedo un po troppo salto rispetto alla sua condizione di accettazione di "calibro minimo tollerabile".
Se mandi il Powermatic a far la revisione da chi lo produce, è logico che te lo sostituiscono pari pari. Così come se tu avessi la possibilità (per assurdo) di mandare un sellita a revisionare in casa madre. Te lo sostituirebbero pari pari anche loro... Non è questione di riparabilità, è questione di tempi e di costi. Chi produce i calibri ha costi irrisori rispetto a smontarlo e rimontarlo
Purtroppo Beltrandi è veramente poco attendibile. Non sapeva nemmeno cosa fossero i micro brand, non è uno che ha avuto la passione per gli orologi come tutti. è partito dagli orologi di altissima gamma e adesso, sta diventando commerciale per allargare il suo pubblico. ma non ci capisce nulla.... ha anche un tissot col powermatic e non sa come è fatto, quante versioni di powermatic esistono, che non ha lo scappamento in silicio ecc ecc
Buongiorno Stefano, da questo commento se vuoi puoi prendere spunto per fare nuovi video. I powermatic sono dei calibri incassati in orologi mediamente buoni. Costano più o meno sui 1000 euro, dipende dal modello ma si spera in uno sconto. La revisione completa con prova d' impermeabilità e ripristino cassa/ bracciale costa 170 euro e va fatta ogni 4 (quattro) anni, non è certo un costo esoso. Il problema di noi appassionati è che non va bene un orologio solo da neanche 1000 euro, vorremmo portarlo da qualsiasi orologiaio come se avesse ricambi eta perché la tradizione recita così. Se ci si compra un tissot in 10 anni si fanno due interventi da 170 euro l'uno, poi si cerca di vendere recuperando almeno i soldi dei service o poco più, sarebbe un così cattivo acquisto? No.
Imparano tutto, senza sapere nulla. 🤭 Pensa che anni fa (un paio e mezzo, guardacaso) ripetevo spesso che il mio powermatic COSC fosse un ottimo strumento per cercare e testare orologiai di cui fidarsi... Com'ero ottimista! 😅
Mah, a me pare che se un orologiaio non riesce a regolare un pwm80 ha sbagliato lavoro. Poi, se qualcuno ritiene anche che tale movimento sia povero consiglio di guardare dentro ad un Rado C.C. e di sgranare gli occhi sulle rifiniture applicate ad un movimento che già di suo parte top grade.
Io invece non comprendo tanto interesse , sino al punto da farci un video , per le disquisizioni di Marco Beltrandi. Dico davvero non comprendo cosa può spingere a farne un video . Chissà, forse sono tonto o forse vedo altro
La mia personale interpretazione è la seguente. Il povermatic 80 è la massima espressione del termine "industriale" cioè un calibro praticamente usa e getta perché ingenierizzato in modo tale che non convenga o non sia possibile ripararlo ma solamente sostituirlo. Il Sellita, pur essendo un calibro molto basico, consente invece ancora interventi di manutenzione sui singoli componenti. Di base possiamo dire che la stragrande maggioranza degli originali a grande diffusione sono prodotti "industriali", Rolex compresi, pertanto ormai si pagai in minima parte l'hardware cioè l'orologio e nella stragrande maggioranza marchio e pubblicità. I centri di lavoro computerizzati hanno abbattuto i costi anche nella micromeccanica quando si possono fare produzioni di larga scala, meritano rispetto solamente i marchi indipendenti che propongono pezzi a bassa tiratura con complicazioni non banali.
Sono più propenso ad essere d’accordo con il fatto che non convenga ripararli o forse nemmeno revisionarli più, che con il fatto che non sia possibile farlo. Del resto RU-vid è pieno di video in cui questi calibri vengono riparati o revisionati senza nessun problema, bastano la volontà di farlo con le dovute competenze, ma purtroppo la gran parte dei tecnici che si trovano in giro oggi sanno mettere le mani solo su eta 2824 o 7750 per i cronografi, in tutti gli altri casi iniziano a storcere il naso anche trovandosi di fronte a calibri giapponesi per non parlare dei russi. Reputano degna una revisione solo su orologi da almeno 1000 euro perché così al cliente si possono tranquillamente chiedere 200-300 euro per una revisione, ovviamente se lo stesso identico eta 2824 magari non rifinito ma sostanzialmente uguale dal punto di vista tecnico viene montato su un orologio da 500 euro ecco che storcono il naso perché non possono chiederti 200-300 euro di revisione su un orologio che ne costa 500. Tutto ormai ruota attorno al marchio sulla quale anche i tecnici riparatori sanno di poterci marciare o speculare. La percezione che ha il cliente di un Longines è ben diversa da quella che avrebbe per un Hamilton. Detto questo se il cliente viene percepito come propenso a spendere si può revisionare o riparare anche il powermatic 80 diversamente ti verrà detto mandalo alla casa madre, dove con gli stessi soldi di una revisione fatta dal tecnico indipendente probabilmente opteranno per sostituire l’intero calibro, ritrovandoti così non solo con un nuovo calibro ma anche con tanto di garanzia per minimo 1 anno, cosa che il tecnico sotto casa non farà mai. Ovviamente questo è un a considerazione personale che non vuole fare di tutta l’erba un fascio ma molti orologiai riparatori ormai vanno in quella direzione, si limitano solo a vendere o al massimo a sostituire, revisioni e riparazioni stanno diventando ormai anacronistiche.
@@gabriele5222 Infatti è proprio questo quello che intendevo con il termine "usa e getta" rendere antieconomica la riparazione, non fornendo i ricambi costringendoti così ad inviare l'orologio alla casa madre. Accettabile però solamente fino a quando l'orologio è in garanzia. È il medesimo approccio portato avanti da anni dalle case produttrici di elettrodomestici alzare il costo dell'intervento di riparazione per spingerti a credere che sia meglio soprassedere e comprare un nuovo modello.
Vi dico quello che pensate tutti e che non volete dire: Beltrandi odia il PoVermatic perché è il simbolo di chi non essendo facoltoso, vuole comunque trovare una soddisfazione in un calibro meccanico. Che per lui dovrebbe invece rimanere un simbolo elitario. D'altro canto credo che il 99% di chi spende più di 100 euro in orologeria più o meno consciamente lo fa per una sorta di ricerca di status symbol, e lui sotto sotto non fa eccezione.
Beltrandi è un signore che veleggia verso la terza età, e sulle piattaforme social questo pesa... Dovrebbe godersi la pensione serenamente anziché fare video, per lo più inutili.
Marco ha fatto, si, un video sul TISSOT PRX, però su quello con il movimento automatico 80 Powermatic, e non su quello al quarzo ; e nel video spiega anche il perché...
solo il Powermatic con 23 rubini ha lo scappamento in plastica. Quello con 25 rubini ha lo scappamento tradizionale e non ha la spirale in Silicio. C'è poi una terza versione con scappamento tradizionale e spirale in Silicio. ma lui queste cos non le sa
powermatic non necessariamente significa plastica...anche se il 23 rubini si sta diffondendo in maniera preoccupante nella gamma Tissot a scapito del più classico 25 rubini.
