Mio padre, nato a Trieste nel 1901, ha combattuto in divisa AU sul fronte italiano. Nel 1918 la razione giornaliera era di una fetta di pane di 100 gr.fatto al 50% di farina e il resto segatura. Quasi giornalmente c'erano sparatorie tra i soldati per difendere l'ultimo pezzo di pane. Mio padre era artigliere e loro 1x hanno puntato i loro cannoni per difendere la loro razione contro i loro camerati. Nel caso se facevano prigioniero un soldato italiano non gli portavano via le armi ma il tascapane con le vettovaglie. Quando ha fatto ritorno a casa nel Novembre del 1918 pesava 45 kg con un fisico di 1,87. Infatti diceva : loro hanno tutto, noi niente. Loro hanno vinto solo perché noi morivamo di fame
Interessantissimo video! L'ho trovato ben organizzato nell'esposizione tramite i capitoli, davvero complimenti per la scrittura del testo. Mentre lo ascoltavo in salotto si è interessata mia mamma ed è piaciuto pure a lei (che di solito ascolta meno video di divulgazione storica), includo anche il suo ringraziamento. 😀 Sulla questione mi pare ci sia qualche cenno nel saggio di Massimo Montanari e Alberto Capatti "La cucina italiana".
Ho appena visto questo video. Interessante. Io ho fatto 3 libri sull’alimentazione durante la prima guerra mondiale. Magari avrai preso qualche notizia da lì
Sarebbe fichissimo vedere un approfondimento in cui si mostra il passaggio dalle forniture alimentari dalla prima guerra mondiale all'introduzione della razione K. Il cibo che passa dal voler essere mezzo di propaganda interna o esterna (la cioccolata che gli americani davano ai bambini in Europa) alla necessità di meglio sopperire ai bisogni nutrizionali reali dei militari grazie alle nuove scoperte scientifiche ( oggi ad esempio tra le truppe statunitensi oggi non è raro vedere soldati in sovrappeso ).
A Cornigliano Ligure vi era ( l'edificio esiste ancora) il panificio militare, che forniva sicuramente le caserme cittadine, e forse anche quelle più distanti. Mio padre ( era del 1910) diceva che il pane che avanza a dalla distribuzione militare era venduto ai civili, ed era di miglior qualità rispetto a quello venduto dai panifici privati. A La Spezia vi erano i magazzini frigoriferi, che con hna soecie di teleferica sbarcava dalle navi le mezzene congelate, solitamente in arrivo dal Sud America
Sono troppo curioso di sapere cosa ne pensi di questo d'Souza, opinionista indiano-americano spesso accusato, e io ritengo giustamente, di approfittare delle sue origini e della sua etnia per dire alla comunità cristiana conservatrice americana quello che vuole sentir uscire dalla bocca di un extracomunitario (tra l'altro ha avuto dei giochini strani con Trump, è un criminale di qualche tipo, onestamente non ho capito bene). Forse lo conoscevi già, é abbastanza famoso negli stati uniti, però volevo comunque proporti di guardare qualche video di alcune sue conferenze e magari fare un video per esprimere la tua opinione. :)