La ministra Roccella contestata al Salone del libro🦧 

La destra fascista non ammette nessuna contestazione.

La piccola ministra,in questi mesi ha cambiato la vita a persone con famiglie diciamo non tradizionali, praticamente prima fai le leggi e poi proponi il dibattito invitando un rappresentante dei contestatori sul palco!

ASSOLUTAMENTE NO. Professore sono estremamente deluso da questo video, e ho perso gran parte della stima che nutrivo verso di lei… Mi risulta davvero difficile sapere che lei abbia davvero detto certe cose che, a livello logico, non si reggono in piedi e non sono da intellettuale della sua portata… Innanzitutto, non è etico mistificare il contenuto della controversia, qui nessuno ha detto che non si possano criticare o contestare i politici, quindi evitiamo di utilizzare argomenti fantoccio per dibattere… Qui siamo parlando del metodo di discussione sociale e dibattito democratico che si può avere in Italia. Secondo il modello di società aperta, alla Popper, su cui si dovrebbe basare in nostro modello democratico, è fondamentale che ci sia un liberalismo delle opinioni, quindi che le opinioni circolino liberamente tra le persone, anche reciprocamente tra potenti e cittadini, e che da questo incontro di opinioni si sviluppi il dibattito e quindi poi la coscienza collettiva. “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.” -art.19, Dichiarazione universale dei diritti umani Questo è un principio alla base delle democrazie e che si pone come diritto universale inalienabile, e si basa proprio sul modello di cui parlavo, solo se c’è massima libertà di potersi esprimere, allora ci può essere un dibattito aperto, ampio, civile, onesto, anche duro per carità, ma basato sulla libera circolazione delle idee. Anche le contestazioni fanno parte di questo dibattito, ma appunto devono essere in armonia con le altre voci del coro, una voce non può “sopprimere” e coprirne un’altra, altrimenti diventa una lotta mirata a reprimere certe voci e amplificarne altre. Ahimè, importiamo questi modelli disfunzionali dall’America, in cui le correnti Woke hanno completamente distrutto il dibattito democratico. In particolare quel tipo di azione viene effettuata spessissimo in America e sempre più spesso anche in Italia, e fa parte delle azioni volte al “sabotaggio”. Le azioni Woke hanno lo scopo principale di reprimere il più possibile le opinioni dissonanti dalle proprie. Il metodo più famoso è quello della Cancel Culture, quindi effettuare un ostracismo talmente estremo su alcune persone che hanno espresso opinioni diverse da quelle Woke, rendendogli la vita impossibile, in modo tale da cancellare e reprimere sia il suo personaggio che la sua opinione stessa, ma soprattutto, ha funzione deterrente: “punirne uno per educarne cento”. Le persone che hanno subito Cancel Culture sono state licenziate, ostracizzate, molestate, hanno subito azioni di vandalismo e sabotaggio, violenze psicologiche ecc… Questo ha quindi la funzione deterrente perché tutte le altre persone che la pensano in quel modo, non esprimeranno la loro opinione per paura di ricevere lo stesso trattamento. Infine, buttandola in caciara, non si dà ai soggetti la possibilità di esprimere correttamente i loro pensieri, e quelle briciole di pensiero che riescono a filtrare pubblicamente, vengono volontariamente mistificate per confondere il pubblico e far arrivare un messaggio diverso e confuso. Tutte queste azioni sono intrinsecamente antidemocratiche, in quanto non solo violano l’articolo che ho citato prima, ma soprattutto non permettono il libero scambio di opinioni e idee tra la popolazione, che è la linfa vitale della democrazia. In Italia questi gruppi radicali affini ai movimenti Woke americani sono solidamente radicati sul territorio, si denominano antifascisti, ma differenza di nome a parte la matrice culturale e la sostanza metodologica e contenutistica è la stessa. Tra le varie azioni di questi gruppi, azioni sistematiche che vengono compiute cronicamente, c’è appunto il sabotaggio, che è una delle ritorsioni e dei metodi di repressione che utilizzano questi gruppi. Spesso si tratta di irruzioni in conferenza o luoghi in cui deve parlare un soggetto con idee non in linea alle loro, vanno così a sabotare la conferenza e impedire quindi il dialogo sociale e la libera espressione di idee, opinioni, pensieri ecc… Questo è estremamente grave, incivile, e antidemocratico. E ripeto, il tentativo di mistificare facendo passare l’idea che critichiamo chi contesta, è squallido, perché si può tranquillamente contestare e criticare chiunque, ma ciò non ti autorizza a reprimere e impedire fisicamente l’espressione del pensiero altrui. Altrimenti, per l’imperativo categorico kantiano, se iniziassimo tutti a reprimere le idee degli altri e impedirci tutti a vicenda di dialogare ed esprimere le nostre idee, che democrazia sarebbe? Secondo argomento gravissimo, che non mi aspettavo dal professore. La tristissima differenziazione selettiva di ciò che sia accettabile o meno, in base alle proprie ideologie, altresì conosciuta come “doppio standard”. Ergo, esistono delle contestazioni di Serie A e di Serie B, se la contestazione mi piace allora va bene e può essere anche repressiva ed incivile, se la contestazione non mi piace allora va condannata. Questo è un classico, me lo posso aspettare da un soggetto ignorante o comunque da un italiano medio, che non riesce a formalizzare quindi una tesi coerente e universale, ma si fa totalmente manipolare dai suoi bias e dalla sua visione del mondo, tanto da differenziare i giudizi in base alla sua personale visione, creando quindi doppi standard. Ma non posso aspettarmi questo ragionamento da un professore e intellettuale. Sempre prendendo in considerazione un imperativo categorico: “Agisci unicamente secondo quella massima, in forza della quale tu puoi volere nello stesso tempo che essa divenga una legge universale”. La legge universale diventerebbe sabotare la libertà d’espressione degli altri, reciprocamente, reprimere la circolazione delle opinioni, in modo tale che nessuno più nel Paese riesca a parlare? La differenziazione tra protestare “a favore dei diritti” o “contro i diritti” è altresì ingenua e non me la sarei mai aspettata dal professore. Un intellettuale dovrebbe sapere che i diritti non esistono universalmente, sono costrutti che inventano gli esseri umani, e che diventano tali nel momento in cui il contratto sociale li include e formalizza. Proprio in quanto costrutti TOTALMENTE ARBITRARI, possiamo considerare tutto un diritto, esempio dei conservatori è quello di considerare un diritto quello per i bambini di avere una mamma ed un papà, così come i no vax possono dire che sia un loro diritto scegliere di non vaccinarsi, così come un ped*filo può dire che è un suo diritto poter amare chi vuole e può considerare un oppressore quel sistema che lo deumanizza e lo distrugge umanamente in quanto tale, oppure possiamo considerare il diritto di un padre quello di mantenere la propria casa quando divorzia, oppure, diritto di un uomo di scegliere di non riconoscere il proprio figlio capitato senza volerlo (equivalente maschile dell’aborto), oppure potremmo considerare un diritto il “sesso” in quanto bisogno primario, e quindi proporre prostitute di stato per tutte le persone che non riescono ad avere una vita sessuale (vedi Incel, ma anche disabili ecc…). Insomma, possiamo cantarcela e suonarcela da soli quanto vogliamo con la parola “diritti”, la realtà dei fatti è che si parla SOLO di idee, proprie visioni del mondo, ed è giusto che vengano espresse e discusse pubblicamente. Ma il fatto di dire che la propria visione del mondo “sia un diritto” mentre quella degli altri no, significa prendersi in giro da soli. Se vogliamo usare la parola “diritto” in modo sensato, possiamo solo riferirci a quelle convenzioni che vengono appunto integrate nel contratto sociale e formalizzate sotto forma di leggi e regolamenti. Quindi i diritti sono quelli che sono previsti nel contratto sociale, e cambiano sia nello spazio che nel tempo. Protestare affinché si riconoscano dei diritti è una tesi impropria, in quanto se non sono riconosciuti di conseguenza non sono diritti, al limite sono “proposte di legge”, e potranno essere considerati diritti qualora verranno approvate.

La destra italiana, tra le altre cose, ha un grosso problema di immaturità con la critica, ogni volta che vanno al governo la prima cosa che dicono spesso è: adesso basta critiche e polemiche dobbiamo collaborare tutti insieme; certo quando sono all'opposizione è un esclusivo no no no no, poi quando sono loro al governo eh non bisogna disturbarli, ma chi ti credi di essere? La destra fascista appunto; come se la critica fosse poi un aspetto negativo della politica, bei temmpi quando si poteva manganellare chiunque non fosse d'accordo vero? Concludo, fa troppo ridere di suo un membro del governo che si lamenta gli sia stata tolta la libertà di parlare, ma fa ancora più ridere pensando ai processi che i leader di questo governo stanno attuando nei confronti di Saviano, non c'è altro da dire penso.

...per capire autenticamente pero bisogna studiare , dialogare e credo tutti non anno il suo bagaglio intellettuale Professore , mi chiedo se il marxismo includeva la contestazione come forma di democrazia ? i regimi fascisti , nazisti non lo contemplano in nessun senso e condizione , il dialogo non e una forma di contestazione ? quindi se non si e daccordo con le mie idee devo essere contestado , fischiarlto , ect. Insomma non ho diritto a parlare perche in poche parole sono popolo non rappresento potere .

Caro prof. Saudino questa è la prima volta che non concordo con quello che espone in un video. Il mondo in cui viviamo è confuso e contraddittorio e l'informazione ne è lo specchio. Quando ascolto un talk televisivo su un certo argomento e si innesca un fuoco di sbarramento sull'intervento di un ospite, togliendogli la parola o coprendo il suo discorso con altre voci non si impedisce solo a lui o lei di parlare, ma anche a me di ascoltare: tappando la bocca all'interlocutore tappano anche le mie orecchie di ascoltatore, come se dovessi essere tutelato. Su ogni tema e su ogni questione cerco sempre, anche faticosamente, di sentire tutte le campane, l'ho sempre fatto, fin dai tempi del liceo, negli anni caldi della contestazione. Credo sia una sana abitudine per riuscire ad aver un 'idea un minimo oggettiva sullo stato delle cose. Credo anche che sia un mio diritto, persino se chi parla è un politico. Contestare è sacrosanto e magnifico, ma si contesta in un contraddittorio, con argomenti, non urlando o facendo buuu, perché questo non mi consente non solo di capire quello che voleva dire chi stava parlando ma nemmeno quali siano le posizioni dei contestatori. Capisco solo che sono contrari e non capisco a cosa sono contrari, o meglio lo capisco solo in linea di massima e grossolanamente ma non nello specifico, perché le questioni sono sempre complesse e richiedono risposte articolate su entrambi i fronti. Semplicemente, lo ripeto: penso sia un mio diritto di cittadino. Discorso che vale per entrambi gli schieramenti, altrimenti il dibattito pubblico diventa solo tifo da stadio.

Le chiedo scusa, ma non riesco a capire come mai se un gruppo di esponenti dell' estrema destra (giusto o sbagliato che sia) che entrano in una centro di accoglienza, limitandosi a leggere un comunicato, per giunta andandosene nel giro di 5 Minuti, Senza sbraitare o minacciare nessuno... quindi le chiedo, come mai la loro azione viene giudicata squadrista e anti democratica mentre un gruppo di persone che urla e inveisce contro una figura, intenta a presentare il suo libro, per giunta impedendole di continuare la sua presentazione quest'ultima invece é una azione perfettamente lecita e democratica ? mi sembra che qui si stiano usando due pesi e due misure, e che la sua analisi sia un po' faziosa.

Fortunatamente il prof. Barbero ha illuminato la Fiera.

Dopo gli "ambientalisti" che imbrattano i quadri e bloccano le strade, ennesimo caso di autogol mediatico. Si passa l'idea che chi manifesta contro il potere costituito (politico, economico, militare) sia un invasato egocentrico e prepotente. Il messaggio, magari anche nobile che si vuole portare avanti, è oscurato dal modo scelto per manifestare. Soprattutto, fai un regalo enorme alla tua controparte che ha gioco facile a passare per vittima e ti alieni qualsiasi possibile simpatia e supporto dal resto della società.

Mi fa piacere ciò che dici, spero che tu sia della stessa opinione verso coloro che non si sono voluti vaccinare e che contestavano le decisioni antidemocratiche dei governi Conte-Draghi.

La critica e la contestazione a chi amministra il potere il potere in uno stato sono il sale della democrazia e riprova che si è in uno stato democratico e non in una dittatura.

GRAZIE, Prof. Sempre chiaro e puntuale. Per i ragazzi aggiungo: RIBELLATEVI !!!!!

La stimo come filosofo e storico, mala giudico cattivo maestro su comportamenti politici.

Il fascismo non ha mai fatto contestazione né polemica aspra né disobbedienza civile né resistenza! Non scherziamo! Le proposte politiche che limitano diritti vanno contrastate. Grazie come sempre!

Vi ricordate quando a Bologna Prodi fu fischiato di brutto al motoshow se non ricordo male.... Succede 🤷‍♀️

Matteo buongiorno. Non sono d'accordo. E' stata una contestazione che ha impedito ad una persona di esprimere il proprio punto di vista. Questa non è democrazia, bensì anarchia, e cioè espressione di gente che vuole sottomettere chi la pensa in maniera diversa...

A mio parere, la risposta sta nel mezzo: È verissimo e ovvio che il potente ha 10,100,1000 volte il potere politico del comune cittadino in quanto possiede un enorme peso mediatico, il concreto potere di attuare leggi e insomma tutti quei poteri che derivano dall'essere una rappresentanza eletta da una maggioranza. Perciò è più che legittimo che i manifestanti, la minoranza, abbia deciso nella non violenza di essere molesta durante la presentazione, sì di un letterato, ma sopratutto di un politico che, in quanto tale, ha potere decisionale sulla sua vita ed infinite occasioni in più di esprimere la sua opinione rispetto a lei. È vero anche però che, a mio avviso, una volta catturato l'interesse e l'attenzione della ministra, i manifestanti avrebbero dovuto accettare la sua richiesta di trovare un dialogo in quanto il solo gesto, se non accompagnato da un chiaro discorso contestabile, perde molto del suo valore e non risulta in un arricchimento per nessuno degli schieramenti.

Stiamo confondendo il concetto Democrazia con il concetto di ordine… Sono due cose diverse

Personalmente avrei avuto qualche difficoltà nel prendere posizione in merito alla vicenda in quanto a volte, per riuscire ad avere una certa visibilità, può essere necessario ricorrere a comportamenti al limite dell' ambito democratico...l' errore abbastanza grossolano dei manifestanti è stato quello di rifiutare l' invito a salire sul palco per dibattere. Questo comportamento, certamente non costruttivo e poco lungimirante in quanto avevano la possibilità di esprimere le loro opinioni davanti ad un vasto pubblico, li colloca nella cosiddetta area "estremista".

Se la pensi diversamente da qualcuno non li impedisci di parlare ma apri un dialogo aperto e costruttivo e contesti con la logica o con argomentazioni ció che l'altro sostiene, é ridicolo pensare di zittire chiunque non la pensi come te, questa é il contrario della democrazia, e questo vale sia che si tratti di una ministra sia che si tratti di un comune cittadino.

Come sempre un analisi lucida e pacata...grazie Prof...

Non sono del tutto d'accordo. Pur condividendo completamente le critiche mosse alla ministra Roccella, continuo a giudicare un autogol degli oppositori il suo forzato 'silenziamento' al Salone del Libro - dato che formalmente si sarebbe dovuto trattare, per l'appunto, di una presentazione letteraria e non di un intervento istituzionale. Vorrei ricordare le furiose polemiche sorte in tutto l'occidente quando tale Robert Faurisson, uno scrittore ed intellettuale inglese naturalizzato francese, a fine anni '70 pubblicò (a Parigi) un articolo negazionista nei confronti delle camere a gas naziste, addirittura confutando la realtà dell'assassinio di Anna Frank. Chi come me non è più molto giovane ricorderà le posizioni allora assunte da Noam Chomsky, il cui pensiero spero di non dover spiegare a nessuno, e che si schierò pubblicamente in difesa non di Faurisson, ma del suo diritto ad esprimere le proprie opinioni. E quando alcuni giornalisti lo contestarono al riguardo, mi colpì la risposta dell'intellettuale: 'La democrazia non consiste nel concedere il diritto di parola (soltanto) a chi la pensa come noi'. Giusto? Sbagliato? L'unica cosa sbagliata, a mio parere, sarebbe il liquidare la questione troppo sbrigativamente.

Che bello ascoltare i Suoi video. Grazie mille.

Non è stata proprio lei, che ha il potere di decidere sulla vita delle persone, a rifiutare il dialogo con i sindaci sulle trascrizioni per i figli delle famiglie arcobaleno? È stata la prima a rifiutare il dialogo che ora invoca. C'è una bella differenza tra chi ha il potere e chi lo subisce.

Perché non parli anche della democrazia ucraina 😅😅😅😅 colluso

Scusate per il mio italiano sono polacco ma ho studiato qua alle superiori. Sinceramente non sono d'accordo è un po' aggrapparsi sugli specchi. Credo che il modo migliore per ragionare sia porsi domande, vero la contestazione fa parte della democrazia, ma anche il diritto di parola ne è la radice. Se facciamo un esempio io politico ogni volta che provo a fare un comizio vengo contestato e non tiesco fisicamente a parlare è democrazia? Democrazia senza che posso parlare? Mi consenta Una versione molto putiniana della democrazia. Un conto è mettersi dacanti all'entrata dell'aula con un cartello con scritto "fascisti di merda" un conte è urlarlo impedendo alla controparte di parlare. In secundis fondamentale è chiedersi cosa faremmo a parti opposte. La Schlein sta facendo un comizio, intervengono 50 teste rasate nazi e si mettono a cantare, lei non riesce a parlare tutti voi che fate riferimento a un orientamento tendenzialmente progressista non iniziereste a parlare di blitz fascista? Se questa cosa si ripetesse all'infinito non sentireste la democrazia messa in pericolo ? Vecchia frase ma sempre nuova " non fare agli altri quello che non vuoi che gli altri facciano a te"

Senza scomodare il fascismo, impedire a qualcuno di parlare non è un comportamento compatibile con un sistema pluralista. A un argomento col quale si dissente si risponde con un argomento antagonista. Hanno sbagliato ma sono giovani e allora li scusiamo, i meno giovani come te che li giustificano invece no. Se fossero stati giovani di destra a contestare un politico di sinistra mai e poi mai avresti pubblicato un video così.

La vittima adesso la fai diventare L' aggressore

Per me il premio idiozia al salone l'ha vinto Zerocalcare con quelle uscite squallide su De Benoist

Bellissimo video. Ormai basta solo uno slogan, hanno limitato la libertà di espressione, e in tanti dietro a fare i copia e incolla senza approfondire ne capire cosa è accaduto.

No professore,questa volta non condivido il suo pensiero giustificativo di un comportamento violento.

Buongiorno Professore Saudino. Non sapevo di questo accaduto prima di pochi minuti fa. La democrazia se contesta un minimo il potere è sana,anche se la nostra non è sana,anzi tutt'altro. Però va visto il suo libro o il suo pensiero ,prima di dire che è violenza, perché non è stato atto violento ma puramente democratico. Il popolo e le masse in generale non vengono mai considerate ne loro ne le esigenze che noi "masse" abbiamo. Una persona ha diritto ad avere la sua opinione ma sempre nel rispetto delle idee altrui e che essi,questi pensieri,non siano contrari alla libertà ne alla dignità altrui. Personalmente la Germania,non mi aggrada molto ne per la storia ne per le leggi anche a favore e regolamentarizzanti della prostituzione,essendo io contro questa pratica. La parte su Torino mi era nota. Il potere condiziona ,spesso se di destra fa leva sulla ignoranza. La contestazione è sana Professore ed è stata sana,non si è arrivati a atti di squadrismo come nel '18,'19 e '20. Esattamente Professore,si dialoga non si sovrasta l'altro nel parlare altrimenti non si capisce niente e si crea solo caos. Le auguro una buona giornata.

Chissà se alcune persone che prima votavano a sinistra, nelle ultime elezioni hanno votato questa destra, perchè si sono fatte convincere dai mass media che ormai non c'è + differenza tra destra e sinistra, dopo questi 6 mesi di governo se sono oneste con se stesse dovrebbero ammettere di essersi sbagliate.

Pare che ci siano libertà più libere di altre, diritti più dignitosi di altri, corpi più liberi di altri. Un pensatore libero,un vero filosofo, un intellettuale onesto difende sempre i principi che lo animano, non si mette a servizio di una ideologia. Questi ragazzi non hanno colto l’offerta di argomentare e confrontarsi offerta loro, le idee se sbagliate si sconfiggono con altre idee. La contestazione anche dura sarebbe stata legittima se non ci fosse stata volontà di confronto da parte del ministro. Lo scrittore Davide Rossi è stato denunciato da Speranza Roberto per il libro che il primo ha scritto sulla figura del secondo, che da assessore all’Urbanistica si è ritrovato ad essere ministro della salute, lo sapeva? Qualche quotidiano ne ha parlato?. Tutti questi ragionamenti a lei non interessano,perché pare abbia una missione da portare avanti, peccato lo faccia da una posizione professionale di rilievo per influenzare i ragazzi a non avere pensiero critico. Viva la libertà, ma la vostra mi raccomando.

Contestare, manifestare è legittimo, impedire ad una persona di parlare è sbagliato chiunque esso sia. Il potere che la ministra ha ,è stato conferito dal parlamento eletto dal popolo , dunque impedirgli di parlare lo trovo sbagliato . Il miglior modo di dissentire è quello di andare a votare .

rimane il fatto che simili episodi se li organizza la sinistra vengono interpretati come legittime contestazioni che esprimono il giusto diritto di contestare chi rappresenta il potere....se invece dovesse organizzarli la destra (che per fortuna non lo fa) verrebbero classificati come episodi di intolleranza e si griderebbe immediatamente al pericolo fascista

Il diritto non è un obbligo, c'è quell'intervento del parlamentare Spagnolo molto bello sui diritti.

Per me chi impedisce qualcuno di parlare è un fascista punto,contestare vuol dire criticare, impedire di esprimere è puro fascismo qui nn servono precisazioni non ti attaccare al fatto che è un politico non si mette in conto proprio un caxxo un libro è un libro compreso quello scritto da Hitler,io sono una persona è ho il diritto di giudicare io il libro nel mio contesto di opinione senza che devo impedire altri.

Con tutto il rispetto . Nell'elenco dei governi che censurano le polemiche al governo , ha dimenticato il governo di zelemski o come cavolo si scrive ........

si contesta per esprimere il disappunto, non per infangare la persona

Al di là di tutto il discorso, ministro della famiglia, fa già ridere così

2 pesi e 2 misure...

La capacità di dialogo e di contestazione di un politico adulto sarà sempre superiore alle capacità di studentesse come quelle intervenute al salone del libro. Non ricordo ci abbiano mai insegnato a scuola il metodo giusto per dibattere o contrastare un idea che si ritiene sbagliata. Per questo il loro intervento che in apparenza sembra quello di un gruppo di disperate in realtà i il metodo più coraggioso e giusto applicato da gente inesperta, apprezzabile a prescindere dal ritenere giusta o sbagliata la loro causa. Concordo con lei professore e la ringrazio anche per questo video.

Vietare ad una persona di parlare è dittatoriale. Punto. Inutile arrampicarsi sugli specchi. Hanno vietato ad una ministra di parlare. Non vedo niente di democratico in tutto cio. Tutti gli esempi del passato che riporta lei,erano persone che rischiavan la vita pur di contestare. Queste figlie di papá si son solo divertite....... e alla gente che voleva ascoltare il ministro,non ci pensiamo? Professore la seguo da anni,questa proprio no.

Non convincente.

professore lei è bravissimo, ma in politica non la si può sentire, è stata votata non è che una parte dei cittadini non la pensa come lei siamo in democrazia, hanno sbgalaito punto stop senza troppi giri di parol

Completamente d'accordo.

Hanno fatto bene!!!!!

Siccome non ricordavo perfettamente alcuni particolari della biografia di Roccella sono andato a rileggerla, e ho trovato: "Diventa femminista per «trasferire l'autorevolezza che la donna aveva nel privato anche nella sfera pubblica.» Entra a 18 anni nel Movimento di liberazione della donna, diventandone leader durante gli anni di frequentazione all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Si fa portavoce in quegli anni di molte battaglie femministe, per l'aborto, contro la violenza sulle donne, per la modifica del diritto di famiglia, per le pari opportunità." Magnifico - ho pensato - ecco una donna di mentalità moderna. Certamente avrà apprezzato le battaglie e i metodi scelti da quelli che l'hanno contestata a Torino! Poi ho letto: "Nel 1975 pubblica il libro Aborto: facciamolo da noi, con prefazione di Adele Faccio." Ma allora è un vizio quello di presentare libri orribili. E come fa una donna del genere a stare in un governo di reazionari, omofobi, bigotti? Anche lei è caduta da cavallo sulla via di Damasco? Leggo più avanti che nel gennaio 2011 ha firmato, insieme a Roberto Formigoni e altri, una lettera aperta pubblicata dal settimanale Tempi per chiedere ai cattolici italiani di sospendere ogni giudizio morale nei confronti di Silvio Berlusconi, indagato dalla procura di Milano per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile. Adesso si spiega tutto. Questa è la regina dei voltagabbana. Roccella, per le posizioni assunte negli ultimi anni sui diritti civili e le libertà individuali, si è dimostrata persona massimamente intollerante. Nel trattare con lei si deve sempre tenere presente la massima di Karl Popper: "La tolleranza illimitata porta alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l'illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro gli attacchi degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi".

Gandhi rappresentava la maggioranza del popolo, nel mentre qui noi diamo lo stipendio da 50 anni ai comunisti i quali sono scomparsi persino in Russia. E dipendono poi dagli USA. Una vicenda che ha del ridicolo...

Sintesi: quelli che la pensano come lei possono "contestare" fino al punto di limitare la libertà di espressione (tutelata dalla Costituzione). Ma va là, va là.

👍

Avrei voluto vedere se la "contestazione" fosse stata fattaa saviano o alla murgia se avrebbe detto le solita cose, ma mi faccia il piacere.

grande Professore!!!

Quanti numeri di Dylan Dog...

Libero fischio in libero Stato!!!

Faccio fatica a capire cosa c'entrano gli ambientalisti con le politiche della Roccella. Ma sì, tanto per fare, mettiamoci dentro anche il Gabibbo, Babbo Natale e Peter Pan, già che ci siamo. E il bello non è che non bisogna contestare, ma andare in una fiera del libro, dove qualcuno espone un suo libro, facendo baccano, dando fastidio non solo all'espositore, disturbando anche chi è voluto andare a sentire la presentazione, NON è contestare, è fare casino, è disturbare. Mi dispiace professore, ma lei fa confusione tra il disturbare e il contestare. Si contesta in piazza, organizzando una manifestazione o con un contro-convegno, o anche con il voto. Si immagini un gruppo di studenti che le entra in classe all'improvviso e le impedisce di fare lezione, perchè non condivide il i ragionamenti he fa fare agli studenti. Sono i "metodi" che sono sbagliati. E praticamente, sono gli stessi metodi di UG: a distanza di mesi, nessuno li appoggia. Perchè i mezzi sono sbagliati. La contestazione, del resto, è "mirata" alla persona criticata, non comporta disturbo anche verso le altre persone. Vi è la satira per questo, la manifestazione nella piazza accanto, lo striscione, il comizio, NON il disturbo. E io sono tutto fuorchè un roccelliano, dal momento che sono totalmente a favore di aborto, eutanasia, cannabis, ecc....

Contestare il potere è anche tipico dell’anarchia. Per questo sono anarchikə

Non hai mai difeso le contestazioni durante la pandemia

👏👏👏

1) Il Ministro Roccella aveva invitato le contestastrici al confronto, hanno preferito continuare a contestarla. Se a un ministro può essere impedito di parlare ad un salone del LIBRO (vergogna assoluta il direttore evidentemente unfit ) può essere allo stesso modo ed a maggior ragione impedito di parlare in un comizio in una pubblica piazza. Quindi secondo lei è legittimo che non possa mai parlare. Cosa che in effetti succede spesso quando parlano i politici di destra o anche gli scrittori obstorici che magari non di destra scrivono alle volte cose non gradite ai conunisti (Pansa docet) 2)le sfugge una piccolo dettaglio: l' ampiamento dei diritti alle volte è la restrizione del diritto degli altri spesso quando più che diritti si ampiano e si vogliono soddisfare degli egoismi.

Erano 4 disperate...

Buongiorno, Professore. Condivido il ragionamento che lei ha esposto nel video, riguardo alla differenza tra una contestazione che può essere indirizzata, da un lato, ad uno scrittore-giornalista di professione e, dall'altro, ad un politico-autore di un libro. Necessariamente in quest'ultimo caso non si può invertire l'ordine di politico-scrittore (anche se, come lei ha ben detto, la Roccella non è una scrittrice, per il semplice fatto che scrivere in maniera episodica un libro, ispirato oltretutto a ideologie personali e del proprio partito di appartenenza, non fa di lei una scrittrice), poiché naturalmente un uomo (o una donna) invischiato nella politica rappresenta in primos quest'ultima, e solo in secondo luogo è un professore, un medico, uno scrittore. La Roccella a mio modesto parere ha agito in maniera ingenua, quasi come se si aspettasse che un libro, poi dal titolo "Una Famiglia Radicale" -scritto da una ministra facente parte di un governo che è abituato a legiferare per il Paese senza interpellarlo e non avvezzo al dialogo con il popolo (quello vero, non quello composto dal seguito del proprio partito come nei comizi organizzati)- venisse accolto placidamente. Necessariamente non poteva essere così. La ministra è una donna di politica, e quel libro non è "solo un libro", ma l'esposizione di un pensiero che è il baluardo della sua politica d'azione, allungato per - quanto- 200 pagine? 300? Il pubblico ha contestato il libro in sé non in quanto opera di un autore, ma in quanto opera di un politico. E dunque quella contestazione non era di carattere letterario, non riguardava la sintassi usata, né tantomeno il linguaggio, o l'efficacia di un codice allegorico impiegato. Era una contestazione politica: un dissenso. E come tale deve essere tutelato. PERÒ, è innegabile che l'evento è degenerato per mancanza di confronto: su questo si poteva fare di meglio. La Roccella ha invitato ad un dialogo con uno o più oppositori nella platea, e trovo che sarebbe potuto risultare un incontro potenzialmente proficuo per entrambe le parti. Il problema di questo dissenso è che non è stato moderato, e non si è trasformato in dialogo attivo, ma in repressione della parte accusata, che si trovava in minoranza. Il dialogo è stato poi ricercato dal presidente del Salone stesso, Lagioia, che ha spronato a "eleggere" un rappresentate dell'accusa per salire sul palco e dare il via a quello che poteva rivelarsi un vero esempio di Democrazia, quella con la D maiuscola, quella di cui essere fieri. La Montaruli che attacca Lagioia dandogli del "vigliacco" poi è un esempio di ignoranza allucinante. Il presidente di un Salone del Libro di un Paese democratico cosa avrebbe dobuto fare? Zittire la platea permanentemente chiamando la sicurezza? Dovevano stare tutti con la bocca cucita perché a parlare era un ministro? Se la Roccella voleva un'acclamazione estasiata, avrebbe dovuto presentare il suo libro ad comizio di destra, ma poi lì quale sarebbe stato il senso? Presentare un libro impregnato di ideologia conservatrice ad una platea di uguale stampo; mi sarebbe venuto da dire "e grazie al c4zzo" se poi le testate dei giornali fossero state "SUCCESSO IN PIENA REGOLA DEL NUOVO LIBRO DELLA ROCELLA" "ACCOGLIENZA ENTUSIASTA PER LO SCRITTO PALINSESTO DELLA FAMIGLIA TRADIZIONALE". Per me si dovrebbe imparare moderare meglio, a coinvolgere di più e a parlare in maniera coerente ed equilibrata. Cosa che putroppo manca, tanto ai politici (il Parlamento ormai è diventato, per la metà del tempo, un mercato del pesce, e per l'altra metà è mezzo vuoto) quanto all'opposizione, al pubblico diretto interessato. Esponete le idee in maniera chiara e siate preparati ad essere contestati, non cadete dal pero come se non sapeste che non tutti possono essere d'accordo con il vostro punto di vista.

Che poi nessuno contesta il fatto che questa ministra sia stata condannata per un reato gravissimo.

Ciao! ❤ Matteo ma possa chiederti una cosa? Lo so che non centra niente col discorso ma secondo te sono "etiche" le pillole anti-fecondative per piccioni ? Davvero ci dobbiamo immischiare negli affari della natura? A mio parere questo è un tratto egoistico della natura umana…😢

Grazie prof per la chiarezza! Dai giornali non era chiaro.

Io sono d'accordo con le contestazioni e in generale anche con le opinioni di chi ha manifestato, e secondo me hanno organizzato male questa contestazione. Per dire il fatto che non abbiano saputo sfruttare l'occasione di parlare sul palco che era stata loro rivolta. La sinistra dovrebbe parlare in termini più semplici a chi non è famigliare alle loro idee, cercare di coinvolgerli emotivamente

Sono d'accordo con lei e con le ragioni espresse nel video. Molto spesso le analisi di una situazione, di un ragionamento, di un problema, sono complesse e non semplici ed istintive. Bisogna avere la pazienza e la capacità di ragionarci un po su senza avere preconcetti, anche a se in un primo momento sembra tutto ovvio e scontato. Personalmente mi capita, a volte, di non prendere delle posizioni nette su questioni di vario genere e di non assumere quindi posizioni manichee. A prescindere da questo caso in particolare, della cui analisi sono d'accordo, credo che il concetto di analisi della complessità della realtà, sia molto importante. Se già non è stato fatto, gradirei molto ascoltare un suo video su questo tema.

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Gentile professore, contesto che la legge 194 sancisca il DIRITTO all’aborto. Al contrario la legge 194 si apre con l’affermazione dell’unico diritto che lo stato riconosce: “1.Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.”. Non capisco come possa sostenere il contrario… la costituzione, da nessuna parte, afferma il DIRITTO all’aborto…

A proposito di contestazione perché gli studenti vessati non cominciano a non pagare la pigione?

Un tale per perorare la sua tesi secondo cui non bisogna contestare il potere, perché ogni autorità è stata istituita da Dio, cita alcuni brani delle lettere dell'apostolo Paolo. Però si è dimenticato di citare quel passo della prima lettera a Timoteo, dello stesso famoso autore, dove dice che la donna deve imparare in silenzio con completa sottomissione, non deve insegnare e non deve dettare legge agli uomini.

Se mi si toglie un diritto io devo e posso contestare : questa è democrazia. Se si allargano privilegi per soli pochi io lo devo impedire: e anche qusta è democrazia!!

La dittatura italiana. Prima,di sx poi di dx ..credo abbiano sbagliato qualcosa a votare

L'aborto non è un diritto! Impedire a qualcuno di parlare è semplicemente fascismo, non è democrazia. Come mai non possono parlare contro aborto, eutanasia,che sono delitti , contro l'immigrazione forzata, contro gli omosessuali che con le loro manifestazioni offendono la sensibilità di molte persone? Perché io non posso distribuire il Vangelo di Giovanni ed altra letteratura evangelica, perché così facendo offenderei la sensibilità di qualcuno? Ripeto, è democrazia? Questa ricerca continua di contestazione del potere a tutti i costi, finisce per creare una errata visione del mondo, dove avrei solo dei diritti senza considerare che prima di tutto ho dei doveri e questi stanno alla base della convivenza civile e del rispetto degli altri comprese le autorità. L'uomo non può vivere nell' Anarchia, intesa come assenza di governo, ha bisogno di guide e di regole , leggi che guidino i rapporti sociali. Nessuna rivoluzione umana è in grado di cambiare questo mondo, perché non cambia il cuore dell'uomo, solo Gesù Cristo ed il rapporto personale con Lui, che non è la religione, quella è potere, può cambiare il cuore dell'uomo e lo fa attraverso la rivoluzione permanente della santificazione (cambiamento giornaliero alla luce della Parola di Dio la Bibbia). Professore, nel cuore dell'uomo non c'è nulla di buono! Per una visione della politica attraverso la Bibbia le propongo Waine Grudem, La politica secondo la Bibbia, BE edizioni.

Quindi lei è forse contrario al diritto di non abortire? E del nascituro di nascere?O a quello di apporre manifesti contro la pratica dell'aborto (salvo casi davvero limite)? O dei medici di obiettare?

Sior Marx manca la voce

pannella si rivolta nella romba! 🙄😞