Caro cugino romagnolo, qui dalla forestiera ed emiliana Parma ti cito un modo di dire (che credo romagnolo) che separa, pur senza denigrare, i due territori per denunciare la massima ospitalità della Romagna (tesi sulla quale sono d'accordo). "Se vuoi sapere dove ti trovi, dì che hai sete. Se ti danno dell'acqua sei in Emilia, se ti danno del vino sei in Romagna". Notare che non venga detto che in Emilia tu venga maltrattato, ma che ti rispondono dandoti quel che ti serve. Il dare più di quanto si chieda è prorogativa dell'accoglienza romagnola.
@enrico kunta e ti spiego anche il perché: il romagnolo è l'unico idioma del globo terracqueo in cui il verbo 'bere' ed il sostantivo 'vino' sono sinonimi. Per la patacata della piada non prendetevela, son persone di Rimini... Quasi marchigiani😇😂
Tanti anni fa fui a Ravenna e chiesi ad un anziano dove si trovasse la tomba di Dante. Costui mi diede una descrizione dettagliatissima del percorso e poi mi chiese di ripeterla per assicurarsi che avessi capito. Io la ripetei per sommi capi, sicché mi disse "Non ho detto esattamente così, vieni ti ci accompagno". Questo a conferma del fatto che tendono a dare più di quanto gli si chieda.
Un altro tipico argomento di discussione intorno al quale i romagnoli si accapigliano è lo spessore della piadina. I non romagnoli non possono capire: per loro la piadina è quel cibo esotico che mangi quando vuoi fare una cena diversa dal solito, Il "furistir" addenta la sua piadina con ingenuità, come se fosse un cibo standard, un qualsiasi panino, ma ignora quanto sangue e quanti insulti intorno a quel disco di pasta e sul primato di quale città faccia la "vera piadina"! Grazie Roberto, come sempre! :-)
"la chiamano Via Emilia perché anche i romani sapevano che nessuno va via dalla Romagna" cit. Una scritta a pennarello su una staccionata del parco di Forlimpopoli 🤣
Io sono di Imola anche se sono nato a Castel San Pietro Terme (11 km di distanza circa). Quindi nato in Emilia ma sempre vissuto in Romagna, nel punto dove c'è questa sorta di cerniera, e ti assicuro che qui è una confusione eterna. gli Imolesi si sentono romagnoli ma essendo sotto Bologna vengono considerati Emilia da molti Romagnoli cosiddetti purosangue. Per cui ho realizzato che Imola non è né Emilia né Romagna, Imola è il trattino tra le due.
@@RobertoSavini questa è semplicemente tutta la pianura padana, ricordo nei primi 2000 quando caddi in motorino in campagna e una vecchina mi offrì un bicchiere di lambrusco hahag
Da bergamasco, considerando l'atavica avversità per Brescia (generosamente ricambiata) posso ipotizzare che il pregiudizio che porta a vedere campanilismo e odio anche dove non c'è derivi dal fatto che in realtà molte regioni e/o città hanno le loro storiche rivalità (la disputa Bergamo-Brescia risale all'età dei comuni) e quindi si è portati a pensare che in altri territori simili (cioè con una dualità (Bergamo e Brescia, Emilia e Romagna, eccetera) ci siano dinamiche simili.
Io che sono bolognese i romagnoli li conosco bene e riconosco tutte le cose che dice Roberto... ed è solo la punta dell'iceberg. La Romagna è un grande e meraviglioso teatro, che io auguro a tutti come Roberto augura i libri nelle sue recensioni. E questi video sono impagabili. Il Mercadini cantastorie della Romagna è di un livello del quale lui stesso non si rende (ancora) conto.
Tutto verissimo , da romagnolo fa davvero ridere ! Io sono stato cresciuto con questo comandamento: smette di essere romagna dove la piadina non viene più fatta sottile, se hai un dubbio su una località ci mangi una piadina e...che ridere!
Guarda a Forlì fanno la focaccia/spianata con le olive e la vendono come "piadina con le olive". Sì i forlivesi son strani ma secondo il tuo comandamento la romagna sarebbe la provincia di Rimini😆
Sono trent'anni che son confuso dai miei parenti che si definiscono marchigiani di Sant Arcangelo di Romagna :D Ma vabbe', noi abbiamo Novi Ligure che sta in Piemonte
Da Forlì, quando ci si vede dopo un po che non ci si incontrava: mooooooo chi c'è!!! Ci ancora e mond? Cut vegna un colp, cum stè? E l'altro tutto felice di aver avuto quel saluto, che è riservato solo agli amici veri!!!
Roberto, con questo video mi hai fatto veramente schiantare :D Tra l'altro il litigio fra il bretellato e l'umarèl aveva una vividezza disarmante! Aggiungo che da modenese da parte di madre e riminese da parte di padre, anche a me non è mai capitato di sentire detti, aforismi, proverbi o altro di specificamente denigratorio concernente una parte o l'altra.
Avevo 18 anni (50 anni fa) ed emigrai dalla mia Napoli a Milano, in questa città conobbi non solo l'espressione "terrun" ma il razzismo che intrinsecamente significa questa parola "ed altro". Voglio dire, a Napoli in realtà non ci pensavamo nemmeno di denigrare un nostro stesso italiano, si scherzava con le rivalità calcistiche, ma niente di più, cosi che questa cosa mi sorprese ancora prima di offendermi. Ancora una volta questo tra romagnoli ed emiliani torna a sorprendermi: quando finiremo con queste stupidaggini?
in quanto emiliano, secondo la mia esperienza, la rivalità tra Romagnoli ed Emiliani esiste solo nel calcio. Forse tutt'al più è sentito anche come sfida culinaria tra tortellino-agnolotto-cappelletto, su quale sia il più buono, o il più antico. Tuttavia lo stesso discorso di questo video si può applicare anche agli Emiliani, ma senza contare l'orgoglio territoriale tutto romagnolo. Infatti credo che le inimicizie esistano storicamente solo tra i circondari delle città emiliane, ma non tra le città emiliane e quelle romagnole. Detto ciò, soccia che bel video Mercadini, stai andando a busso con le pubblicazioni! ;) un caro saluto emiliano
Da salentino trovo la tematica emiliano-romagnola molto vicina alla mia personale situazione, e a quella di molti altri salentini che, come me, non si sentono pugliesi in virtù delle peculiarità storiche e culturali della nostra terra che ci contraddistinguono nettamente dal resto della regione. Fin qua sinceramente non vedo nessun campanilismo: si tratta oggettivamente di un territorio con una lunga storia di autonomia alle spalle (siamo stati accorpati alla Puglia l'altro ieri in pratica), e che si contraddistingue dalla Puglia sotto ogni punto di vista, storico, linguistico, culturale e geografico. Questo non significa che siamo migliori o peggiori dei Pugliesi, siamo semplicemente diversi, ed è molto triste che la tutela della diversità in Italia venga percepita come campanilismo o addirittura razzismo. Il campanilismo vero, quello tossico ed esagerato, sorge quando bisogna definire chiaramente chi è salentino e chi no. E qui c'è una forte analogia con "l'accusa più infamante" per i romagnoli. Secondo alcuni i "veri" salentini sarebbero esclusivamente gli abitanti della provincia di Lecce. Non è raro, infatti, trovare la cartina della provincia di Lecce con la dicitura "Salento" appesa come souvenir nei vari locali turistici, come se quella porzione di territorio fosse l'unico e vero Salento. Quando un brindisino o un abitante della parte orientale della provincia di Taranto osa definirsi salentino, subito partono i cori da ultras dei leccesi. Francamente, è di questo tipo di campanilismo che non abbiamo bisogno. Salentini sono i leccesi, i brindisini, e gli abitanti della parte orientale della provincia di Taranto (gli altri comuni della provincia, capoluogo compreso, sono esclusi solo culturalmente ma non geograficamente). So che molte persone leggendo quanto ho scritto riterranno tutto ciò un'esagerazione, ma per me e per molte altre persone la salentinità intesa come identità culturale separata da quella pugliese è molto sentita, e le motivazioni che ci sono dietro non sono dei semplici capricci campanilistici come vorrebbe farci credere chi non la pensa come noi. La diversità è ricchezza, ed enfatizzarla non significa promuovere odio verso chi non è affine alla nostra cultura. Per questo, pur non ritenendomi pugliese, nutro grande rispetto nei confronti di quelli che sono a tutti gli effetti i nostri vicini di casa.
@@TheSpartanS196 Ti ringrazio fratello, dobbiamo essere uniti tra di noi, altrimenti l'unità etnica salentina rischia di spezzarsi. Secoli di storia e cultura ci uniscono tra di noi, e ci separano allo stesso tempo dai nostri vicini Apuli. Purtroppo la gente associa "diverso" a "migliore" o "peggiore". Non siamo niente di tutto ciò, siamo semplicemente diversi. Viva Lecce, Brindisi e Taranto!
Hai una simpatia e una bravura veramente straripanti, dal mio punto di vista le ragioni storiche che sono alla base della contesa e dei dibattiti sulla Romagna sono di profondo fascino e interesse
divertentissimo l'aneddoto del signore anziano e quello con le bretelle... comunque ascoltando il tuo discorso sui campanilismi e le rivalità inesistenti mi è venuta in mente la sensibilità di noi sardi a certi argomenti che negli anni si è andata affievolendo e si litiga molto meno, però essendo la lingua (o lingue sarde) un nervo scoperto, il "non sei sardo" è offensivo anche se lo dice un americano (a meno che non sia una domanda "Non sei sardo?") PS Il metodo Pascoli per fermare le risse è buono, ma secondo me, "Surfin' bird" dei Trashmen funziona di più... 😀
Da buon toscano, regione con ampio numero di comuni e province, è quasi inconcepibile la fraternità tra i propri vicini. Basti pensare a città come Siena dove durante il palio l'astio risiede anche tra le contrade (letteralmente la via parallela a quella dove vivi)
E non apriamo il dibattito "piadina". Quale tipologia di piadina si può considerare romagnola, e quale è la più buona? Quella spessa di Cesena o quella sottile di Rimini? Da Romagnola, con mamma di Cesenatico e babbo di Rimini, ammetto che non è facile scegliere, nel dubbio mangio entrambe. (ovviamente la piada sfogliata non la prendiamo nemmeno in considerazione, "non è romagnola" 😂).
Bellissimo!🥰 Mi sono divertito tantissimo! Terra meravigliosa la vostra😍 Quando ero ragazzo ho fatto il militare a Castel maggiore, e così ho bazzicato un pò qui ed un pò li, tra Bologna, Rimini e via dicendo... Città e persone indimenticabili 🤩 Ancora, bravissimo!
Comunque Emiliani o Romagnoli, sempre gente che trovo simpatica a pelle. Primo impatto a Bologna, uno dei tanti ristoranti- bottega, la mia ragazza è vegetariana. Mi allungo a leggere il menu sulla lavagnetta appesa e nel farlo invado un po' la privacy di un avventore che stava mangiando al tavolo proprio sotto il menu, allora anticipo le scuse spiegando che volevo capire se c'erano solo piatti di carne o anche di verdura. Il suo commento immediato: "Mo è più fazile andare a rubare in chiesa, mi sà... "!
Complimenti signor Mercadini, l'ho ascoltata molto volentieri. Continua a dire poco o niente ma lo fa con tanta simpatia. Ho pensato di farle dei complimenti (meritati) il primo dei quali per la signorilità poi via via ( non in decrescendo) per la sua cordialità, la cultura, la dialettica e la sua capacità ipnotica di farsi ascoltare. Converrà (oppure no) che in più di un quarto d'ora non ha detto tante cose ma , a ben vedere è un complimento pure questo. Tante cose belle.
Grandissimo Roberto, hai reso benissimo l'idea! Da romagnolo faentino, concordo su quello che hai detto, tutto si limita ad un semplice, seppur radicato campanilismo che spesso si dimostra con persone... "della stessa razza" :D Pensando ai miei nonni, l'unica cosa che mi ricordo di aver sentito riguardo al fatto di essere o meno romagnoli, era relativo all'ospitalità; per essere più chiari, mi dicevano che se andavi a casa di una persona e ti offrivano del vino, eri di certo in Romagna, se ti offrivano dell'acqua invece... eri ospite di un "emiliano"! Sarebbe bello sapere, se mai ci possa essere, una provenienza sensata in questa diceria di basso livello... o forse è semplicemente un modo orgoglioso di affermare la consistenza, la profondità e il grado di schietta accoglienza che i romagnoli si vantano di poter offrire agli ospiti in casa propria. Sono contento di averti personalmente conosciuto in quel di Bagnacavallo. Continua così. Alessandro.
Fino al minuto 4 suona così: Nessun odio nei confronti degli Emiliani. Anche perché la terra di provenienza di quei forestieri che abiterebbero, si dice, in una sorta di Avalon nebbiosa, non ci risulta che esista! :) Adesso vado avanti a sentire!
Boh, io le menate dei campanilismi non le ho mai capite: sarà che sono nato e vivo a Milano da 50 anni, ho giusto un po' la cadenza del commendator Zampetti (chi è sopra gli anta se lo ricorderà), ma del dialetto non so un'ostrega, ormai di milanesi "DOC" siamo rimasti un centinaio (lo so per certo perché ci siamo contati, vorrei fare una petizione al WWF per la protezione della specie in via di estinzione, magari ci scappano delle agevolazioni fiscali...), alle elementari avevo una maestra calabrese, sull'autobus per andare alle medie, ero circondato da foggiani che parlavano in dialetto stretto, mia nonna parlava metà milanese e metà comasco, i miei amici più stretti sono di origine calabrese, siciliana, pugliese, in azienda su 900 persone, quasi 800 vengono più o meno da tutte le parti d'Italia e non solo, per tacere del mio quartiere che tra cileni, musulmani, peruviani e cinesi, mi sembra di essere in un film distopico. L'unico "Brambilla" che ho conosciuto, era un panettiere che poi, ha venduto a un siciliano e ora è diventato di un egiziano....già non mi frega un accidente se uno viene da nord o da sud o da ovest, vedi tu se devo stare a perdere tempo con gente che rincorre delle faide del 1300...3 anni fa, stavo parlando con un collega di Piacenza, a cui "osai" dire che mi ricordava un caro amico di Rimini (che peraltro, stimo, quindi era pure un complimento...): non l'avessi mai detto, mi assalì dicendo che i romagnoli NON sono emiliani, mi disse anche che era evidente persino dalla parlata (boh, non osai dirgli che per me erano uguali perché se no sarei finito giù dalla finestra), è già tanto che non mi abbia tolto il saluto. In Toscana, capitò una cosa simile quando a Follonica parlai dei pisani, azzo, per poco rompo una amicizia.....Come si dice a Milano (una delle poche cose che so): "Ma và a ciapà i ratt!". Alla fine in Italia siamo fermi al 1200, 1300, solo che al posto di Dante, Petrarca, Boccaccio, in testa alle classifiche dei libri più venduti, abbiamo Bruno Vespa, Fabrizio Corona e una tizia che dice di non avere mai letto un libro in vita sua....
Roberto, non ti conosco ma ti amo sempre di più! (ma tranquillizza pure tua moglie 😁) Era tanto che non ridevo così di gusto ascoltando il tuo aneddoto... sei bravissimo. GRAZIE!
Io sono un marchigiano, di Senigallia, trasferito in Romagna. Quando sono arrivato mi sono sentito leggermente preso di mira dai romagnoli, mi sentivo dire "Meglio un morto che un marchigiano fuori dalla porta", ovviamente parte la risata, non ho mai preso sul serio questo astio ahahahah. Mi è capitato però di litagare per questo, e spesso mi si è rivolto qualche epiteto dispregiativo di troppo. Nonostante questo in Romagna si sta mooooooooooooooolto bene e si mangia da dio ahahahah
Il tema caldo tra emiliani e romagnoli sono i cappelletti e i tortellini, il quest’occasione comincia la guerra!😅 Soprattutto se sono delle anziane signore😆
Oh caro Roberto basta passare gli appennini e venire in Toscana per trovare un popolo estremamente litigioso tra loro per motivi risalenti a centinaia di anni fa, l'odio per il vicino per noi Toscani è un sentimento viscerale che abbiamo dentro, un totem sul quale abbiamo costruito un intera cultura popolare
Fantastica! 🤣🤣🤣 Da friulano che vive in Lombardia ed è da sempre dentro dinamiche simile sia in Friuli che in Lombardia (nonché in Emilia, dove ho molti conoscenti!) ... Capisco! Perfettamente!
sono romagnolo anche io, condivido a pieno il discorso che hai fatto, ed è per questo che senza alcun odio verso gli emiliani affermo che i romagnoli sono meglio e i cappelletti in brodo superano di gran lunga i tortellini in brodo
Questo perché non sai che anche a Reggio Emilia si chiamano cappelletti, ma hanno ripieno di carne e ogni famiglia ha la sua ricetta. Mentre o vostri cappelletti sono come i nostri "ravioli di magro" 😂 l'important l'è magner 😂
Io, che sono emiliano, ho sempre percepito il rapporto tra Emilia e Romagna come un ignorarsi con simpatia. Anche per noi emiliani, ovviamente, è più comune odiarsi e sfidarsi tra noi che non coinvolgere romagnoli o altri nelle dispute campanilistiche. Essere accusati di venire da una città vicina è quanto di più orripilante alle orecchie dell'emiliano tipo. Dunque esiste un odio rivolto verso l'esterno esclusivamente, però, verso gli altri emiliani, mentre con gli altri: pace. A parte i ferraresi... Non sono veri emiliani ma li offendiamo lo stesso volentieri.
Innanzitutto grazie perché mi hai insegnato qualcosa che non sapevo. Per ricambiare, sappi che tra Terni e Perugia, uniche province umbre, NON corre esattamente buon sangue!
Io da meticcio (padre ferrarese e madre Ravennate)ho subito l'accusa di non essere romagnolo , quando ero piccolo , soprattutto dai parenti (lo facevano per scherzo) ma io mi incazzavo di brutto. Soprattutto perché mi dicevano Comacchiese (non ho nulla contro Comacchio) ,ma io non abitando lì, mi sentivo doppiamente offeso . Dopo tanti anni nell'emilia penso che gli emiliani (della bassa ferrarese) odiano solo i Rovigotti . 😂😂
Qui a Roma è il contrario: è scontato, pacifico, essere romani. A volte, anzi, fa comodo fingere di non esserlo (per esempio quando si devono chiedere indicazioni stradali). Viceversa nei paesini del circondario risulta un'onta non essere del luogo: "ma che sei de Roma?" equivale a un'accusa di snobismo e presunta disponibilità di denaro mista a poca voglia di lavorare duramente sporcandosi le mani, mica in ufficio.
Grazie Roberto per intrattenerci con queste trattazioni 😉 Da romagnolo, nato e cresciuto in Romanga, mi resta un dubbio: la Repubblica di San Marino è in Romagna? 🤔
Noi in Lombardia, da quando si è cominciato ad "affettare" Milano e la Brianza in mille nuove province, di situazioni carine ne abbiamo create tante. Da Cologno Monzese che non è in provincia di Monza, ma di Milano, a cittadine che sono scivolate da una provincia all'altra (passando dall'essere legati a tradizioni e storie di un territorio, a trovarsi associati a quelle di paesi e cittadine che prima facevano parte di un'altra provincia)
Due cose che forse hai sottovalutato: 1) chi è di fuori regione non ti dirà mai "sei emiliano-romagnolo?" Per cui uno dei primi motivi per cui ti chiedono se sei emiliano, in realtà è per dire "di quella regione lì". Stesso problema con Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia 2) Se anche è vero che il romagnolo non discrimina l'emiliano (e non ne ha nemmeno un termine in dialetto), c'è da dire che secondo me è invece l'emiliano che, dall'alto della sua presunta ricchezza e cultura, considera inferiore il romagnolo (mai sul serio, sempre visto per scherzo), anche se ne apprezza alcune qualità.
Si si ma infatti non è vero che non insultiamo gli emiliani, lui è romagnolo di altra generazione, ora in Romagna un Emiliano lo puliamo di tutti i suoi averi
Da toscano (per la precisione pistoiese) posso dire che da noi esiste questa rivalità... anche nella città stessa. Storicamente Pistoia è circondata da alte mura, come buona parte delle città toscane (vedi Lucca, per esempio), e per entrare in città ci sono 4 "porte" che sono gli angoli delle fortificazioni: Porta Lucchese, Porta Carratica, Porta al Borgo e Porta San Marco. Però adesso mi soffermerei su quest'ultima: dovete sapere che arrivando in Porta San Marco, percorrendo la strada e fatti circa 300-400 metri, si trova un quartierino non troppo grande chiamato Le Fornaci, i cui residenti vengono solitamente chiamati "fornacini". Più volte mi è capitato di vedere un "fornacino" e un "san marchino" litigare e nel tempo si sono create delle faide che nemmeno Montecchi e Capuleti... e l'unica cosa che divide i due quartieri è una chiesa. Però i loro rapporti sono più o meno gli stessi che ci sono tra un meridionale e un milanese (sempre rifacendosi al luogo comune). Poi, essendo toscano, è sempreverde il detto "meglio un morto in casa che un pisano all'uscio" ma quello si dice puramente per scopi goliardici e calcistici. Cosa c'entra questa cosa con il video? Probabilmente nulla ma l'ho voluta dire lo stesso, spero che sia stato interessante per qualcuno
In realtà se ci pensi anche tra italiani in generale a volte si dice "non sei un vero italiano" anche se non credo che sia un'accusa allo stesso livello e colpisca allo stesso modo
Si sorride, si ride e s'impara. Nome che inganna sta anche in Novi Ligure e Milano Marittima e tante altre città/paesi. Bello il termine Romagna dai confini indefiniti, quasi la stessa magia dei frattali, che hanno area ben precisa ma perimetro tendente all'infinito, cioè indefinito. Comunque essendo orfano da tenerissima età, non ho alcuna radice ben definita, per cui mi ritengo di essere e non essere di ogni paese, cioè ad esempio: non sono romagnolo ma anche non sono non romagnolo.
Narrazione come sempre formidabile! Io nella mia esperienza ho notato a volte una leggera insofferenza verso la Romagna solo da parte dei ferraresi. Il motivo secondo me è che loro tengano a ben distinguersi dai Romagnoli perché noialtri (Emilia occidentale) spesso e volentieri, per candida ignoranza, tendiamo invece a considerarli tali in quanto bagnati dal mare. A l'è n ragionament gnurant mo l'è cse 😂
Roberto, questa divertente dissertazione, a proposito di malinteso orgoglio campanilistico, mi ha riportato alla mente un piccolo capolavoro del cinema, "Incantesimo Napoletano", in cui si narrano i tormenti di un padre, Napoletanissimo di s. Lucia (quartiere di pescatori) che ha una figlia che, misteriosamente, parla solo Milanese e predilige il panettone alla sfogliatella.
I campanilismi fanno tanto ridere. A me di come uno si identifichi me ne frega meno di zero, ma quando vedo che ci tiene proprio alle sue nomenclature speciali, lo stuzzico per divertimento. Con i trentini di Bolzano viene benissimo :)
Anche perché anche quando le città saranno decadute e i confini diversi, quegli stessi posti saranno sempre lì sopra i corpi morti di chi litigava per rivendicare un'idea degli stessi.
CristianAirte tu che sei romano come la sottoscritta sai benissimo la diatriba campanilista tra laziali e romanisti, roba divertentissima anche forse più di quella dei TRentini di bolzano. BAci :)
A me un amico romagnolo l'ha raccontata una storia di "astio" tra romagnoli ed emiliani. Non ricordo le parole precise, ma il succo è che se un assetato si dovesse trovare dalle tue parti e volesse sapere se è in Emilia o in Romagna, gli basterebbe bussare ad una porta e se gli offrono dell'acqua è in Emilia, se invece gli offrono del vino è in Romagna.
Per quanto riguarda il "forester" anche nella bergamasca della mia infanzia (50 fa ormai) valeva più o meno la stessa cosa ma per i campanili vicini siamo sempre stati su posizioni diverse rispetto ai romagnoli...!! Ciao