LORDO è un personaggio fantastico, unico e perfettamente caratterizzato. Ha un carattere unico e proprio. ORIGINALE. Non c'è un altro personaggio che minimamente si avvicina. Questo per me vale più di mille Power players! LORDO sbaglia perché è innocente come un bambino e istintivo come un animale. Fantastico. Felice n°1!
Ringrazio Felice per la profondità del personaggio. Spesso oltre alla fazione "Nazi GDR" ci sono gli "Anti-GDR" dove si chiedono: "ma tutte ste pippe di background per giustificare un attacco extra? una ira in più? Un +1 alla CA? Ma scialla!". La propria storia che si evolve con i fatti di gioco e che interagisce in base a quel che accade, è davvero il succo e l'anima del gioco di ruolo per come piace a me. Probabilmente è qualcosa che più o meno tutti fanno, ma nei personaggi di Felice è particolarmente evidente, umano, empatico, senza artifici, senza regole homebrew per giustificare questo o quello, tanto con poco. Grazie Felice e grazie alla Nazione per dargli spazio.
Avete lanciato topic molto importanti che spesso diventano punti delicati nella realtà specifica di D&D (non che manchino questi argomenti anche con altri e diversi tipi giochi di ruolo, ma ci sono punti che vanno sottolineati proprio per l'esperienza di gioco che di norma ci si aspetta da D&D). Vorrei sottolineare che è sicuramente importante la comunicazione dichiarativa in meta di potenziali comportamenti di un Personaggio che possono compromettere il party o di emozioni del Personaggio che possono portare a scelte non ottimali o non specchio di ciò che pensa il Player. Questo non solo per uno streaming, ma oserei dire anche tra amici al tavolo, perché per quanta fiducia e per quanto bene si possa conoscere una persona, è sempre bello rendere coinvolte e partecipi le altre persone di cosa ci passa per la testa riguardo la nostra idea di immedesimazione. A maggior ragione questo aiuta a non giudicarsi a vicenda in retoriche del tipo "hai giocato/ruolato/interpretato male" o "Il tuo pg non doveva prendere questa scelta perché logicamente e narrativamente avrebbe dovuto fare x". Dubbi sulla coerenza, su cosa dovrebbe fare il personaggio o fare condivisione di intenzioni azzardate, ritenute coerenti per il Personaggio, fanno sì che chi gioca con noi ci domandi senza giudizio ma con entusiasmo "Sei consapevole che la posta in gioco per questa tua scelta/azione è y, vero?". E quando c'è un consapevole ed entusiasta sì, il party intero potrebbe anche accordarsi per capire se può aiutare il Player ad evitare in roleplay di far finire di compiere ciò che ha dichiarato per il Personaggio, se desidera essere fermato in narrazione. Questo vale anche quando ci si vuole rendere consapevoli in meta che i personaggi di due player potrebbero vivere dei conflitti e decidere insieme se il party deve trovare un modo in roleplay per superare il conflitto o se lasciate il flusso e magari splittare. Ultimo punto, riguardo la specifica situazione del voler fare cadere prono a terra un mostro quadrupede, resistente e di taglia grande con un Personaggio di taglia Media: Qua entra soprattutto in gioco se si vuole giocare D&D con un approcio piu Fiction First o Mechanic First. Se si volesse giocare più Fiction First, sarebbe buona norma cercare di non dichiarare prima la Meccanica dell' Azione che fa cadere prono a terra un bersaglio E POI in base al tiro capire che narrazione fare. Nel caso di un approccio piu Fiction First, prima bisogna descrivere e narrare in Fiction cosa può rendere possibile e logico e plausibile in roleplay l'utilizzo di tale Azione E POI , se la narrazione è validata e approvata, si innesca la fase di tiro per capire se ciò che si è narrato accade o meno. Viceversa vi è l'approccio molto tipico per il game design di D&D, quello del Mechanic First. Se si volesse giocare più con quest' ultimo approccio, è dalla Meccanica che si genera Fiction (e non il contrario come il Fiction First). Con un approccio Mechanic First, dichiarare un "attivo/uso Azione X per far cadere prono a terra il Bersaglio" non deve subito richiedere una descrizione narrativa su come sia possibile una cosa del genere, fintanto che le condizioni meccaniche si triggerano (pg di taglia media che può far cadere prono a terra una creatura di taglia grande, a prescindere che sia quadrupede). Passando dunque prima dal tiro, la sfida narrativa e descrittiva risiede dunque nel capire come narrare sul momento (in caso di successo) come sia stata possibile tale Azione. Detto questo, bellissima diretta e complimentoni 💖
La verità dietro di D20Nation è che sono realmente così come li vedete, aperti, schietti, sinceri e spontanei, sia nel bene che nel male, e lo dico da estranea che non li conosce personalmente, ma che li segue da anni qui su youtube e, in questo, non sono mai cambiati. Siete belli perchè siete voi stessi anche davanti ad una telecamera, perchè Humberdale gioca col pigiama natalizio e non ha paura a mostrarlo a tutti, e questo vostro modo di fare rende noi, dall'altra parte dello schermo, in connessione con voi. Grazie ❤ Bellissimo talk e bellissime riflessioni da parte di tutti ❤
Sono di una certa pasta mentale, mi metto nei vostri panni e capisco il bisogno di questa discussione. Avete fatto bene a parlarne, anche per chiarire a chi magari può avere dei dubbi sul perchè succedano certe cose o ci siano certi comportamenti. E poi ne è uscita anche una bella discussione sul gioco di ruolo, oltre che avete anche potuto ragionare per bene sui level up. E voglio dire una cosa, che forse può sembrare ovvia ma che penso sia importante ribadire, per spezzare una lancia a favore del gioco di ruolo: i personaggi non sono i giocatori. Quindi, anche per questo, se qualcuno fa delle scelte che possono apparire sbagliate o del tutto senza senso durante una sessione, che può essere stata presa per "ignoranza" (sempre legittima) su alcune regole di gioco, per background del personaggio, per carattere dello stesso o per semplice istinto di sopravvivenza di quest'ultimo, quando ci si chiarisce a riguardo è sempre nel totale rispetto, amicizia e comprensione di come integrare narrativamente tale scelta. E nessuno vuol prendere a pugni nessuno (tranne Umberto a Felice urlando "curvaaaaaaa" XD ) Per quanto riguarda il level up posticipato di Dumah, anche se si sa già su cosa verterà (scusate la rima xD), voglio proporre invece un multiclasse bardo. Ovviamente solo come pensiero, non come reale proposta (foooorse XD). Pensateci: diventerebbe un guerriero teatrante, con una maschera che copre solo gli occhi e un cappello nero, attaccando i nemici con la sua spada coi suoi 3 attacchi, uno orizzontale, uno diagonale da destra a sinistra verso il basso o da sinistra a destra verso l'alto ed un altro orizzontale nella direzione opposta al primo, col suo mantello nero svolazzante alle spalle XD E quando lo userete per fare di nuovo la barba a Felice, fategli un bel fiocco. Ovviamente la barba andrà fatta anche a Dumah, con Vhasla come barbiere, Loop pronto a curare eventuali taglietti accidentali perchè un bardo stregone non è molto abile con le lame e Karan a fare la guardia da un lato all'altro grazie al suo eco, visto che la foresta è piena di pericoli XD
Ottimo talk di discussione da cui si possono prendere moltissimi spunti!! Complimenti Premetto che ancora non sono riuscito a recuperare le puntate di Bastard post-estate ma soprattutto all'inizio ho apprezzato moltissimo il personaggio di Dumah, poi per certi atteggiamenti in alcuni momenti ho avuto l'impressione che stessi ruolando Etienne.. vorrei chiedere a Felice (se legge il messaggio!! 😝) se magari fosse una cosa voluta, niente da ridire ovviamente sul roleplay in toto, é solo una mia sensazione che ho avuto durante la visione.
Avrei voluto trattenermi dallo scrivere per evitare digressioni (supercazzole) e di entrare nell’ovvio. Ma l’argomento è interessante e chi ama come noi D&D non può non sentirsi agganciato-identificato. Molto si è detto e molte verità tra l’altro. La Verità, punto nello spazio a tre dimensioni, con infinite rette che vi passano attraverso e dunque infinite verità. Ciò che la rende relativa è il punto di osservazione… non mi dilungo oltre su altri aspetti filosofici della stessa. Detto questo ho sempre trovato molto equilibrato il modo di giocare della D20 Nation, con un ottimo livello dei player e del DM. Quindi vedo persone che si approcciano al gioco con intelligenza e passione, e che sono in grado di suscitare nello spettatore emozioni. Cosa si può desiderare di più? Ci sono degli errori e chi non li fa? Ci sono dei meccanismi inconsci dei player e del master? Si, ma chi non ne ha? Io credo che D&D abbia una traccia semiscritta di “come” giocare (cosi come tenta di passare molti concetti occidentali), ma mi arriva anche una grande apertura al modo di giocare. Non credo che ci sia un “Modo” ma come spesso si trova scritto nei manuali c’è libertà di… Forse mi chiederei che natura ha la campagna ed il party per adattarmi allo stile di gioco, questo un interprete lo può fare. Altrimenti ne risulta una storia scritta a due mani con personaggi di stile diverso. Per esempio in una storia in cui ci sono due eroi perfettamente coerenti al personaggio originale come Ulisse e Don Chisciotte, messi li nella stessa storia stridono. Per modi di parlare, agire, nevrosi culturali ecc. Un’altra cosa che mi aggancia è la visione psicologica del soldato. In primis perché amo la psicologia ed i percorsi mistici-spirituali (che pratico) ed in secondo luogo perché sono un istruttore di arti marziali (armi incluse). Ti assicuro Felice che ci sono modi e modi di reagire, legati, come sai meglio di me al contesto storico-religioso-culturale. Ci sono “guerrieri” che sono addestrati a sopprimere e disconnettersi quasi completamente dalla logica di vita o morte, arma peraltro spesso usata per avere vantaggi in guerra. Ma è chiaro che anche in tali contesti si possono verificare casi estremi. Su questo argomento però si aprono numerose domande che vanno soppesate e studiate a cuore libero e se in futuro ti andrà di farne due chiacchiere io ci sono. Un altro aspetto interessante Felice lo apre il mio amato Maestro Battiato: “Andando in giro consideravo che l’equilibrio si avverte immediatamente”. Io avverto le tue ragioni e la tua curiosità ma da fratello umano, avverto anche del disequilibrio. Cioè l’origine che ti spinge a questo, quella ferita che ci porta ad agire o essere agiti. Alle volte mi arriva forzata la tua interpretazione, come se il tuo demone ti controllasse e non viceversa. La differenza è sottile ma è spiegabile. Anche io come te (come puoi vedere da questo scritto) ho la necessità di parlare, spiegare, curiosare, provare. Ma quando la esplicito come sto facendo adesso sono in disequilibrio, per questo ho esordito con “agganciato” “identificato”. La sostanza c’è ma è allungata, parziale, poco potente. Concludo dicendo che io amo il gioco di Felice, anche io, appassionato di mistica ecc. incentivo ed utilizzo un ruolare più “umano”, anzi lo utilizzo come mezzo di crescita per lavorare spiritualmente, per guardarsi anche dentro. Ad esempio sto lavorando ad un dungeon che mette in scena il percorso della “Quarta Via”. Però in questo caso i giocatori sanno che tipo di storia stiamo giocando e dove vogliamo andare a parare. PS: Scusate per la supercazzola e GRAZIE🥰
A volte si dimentica che i nostri personaggi sono più preparati di noi in quasi tutto. Quando si interpreta un personaggio molto intelligente, a volte è bene farsi aiutare dal Master. Due cervelli FORSE riescono a rendere un Mago di Lv 10. Accettando che inevitabilmente interpretiamo male i nostri personaggi anche quando non sbagliamo appositamente, perché non abbiamo le loro abilità ed esperienze, non è più interessante interpretare un "umano, ma guerriero esperto" che opera superando limiti di mente e corpo, ma fallendo miseramente comunque? Un tiro salvezza, un attacco fondamentale, un mal posizionamento e mille altre cose portano a fallimenti e alla morte di personaggi. IN COMBATTIMENTO, il gioco ha insito nelle sue meccaniche il fallimento dei giocatori. Usate quelli per ruolare una mancanza, così come ruolate un critico in maniera spettacolare. Nel roleplay, tutto è sempre concesso, tranne quando si introduce il combattimento nel roleplay. Poi ogni tavolo gioca come vuole. E non ogni giocatore. Ogni tavolo. Si decide a sessione zero e ci si accorda prima. Fatemi sapere che ne pensate ❤
2 дня назад
Che bomba di live! Jo apprezzato un sacco il momento di confronto. Dovreste farne uno ogni tanto.
Intanto, grazie ragazzi, per le riflessioni, che aggiungono qualche neurone all'attuale desolante panorama di opinioni che dominano il gdr in Italia (ma non solo). E' tipico della mentalità postmoderna, cercare di uniformare storie e personaggi alle pulsioni e alle incertezze del nostro tempo. Si dice che così, si dà loro "umanità". In realtà, è solo un modo per ridurre esperienze diverse, al nostro egotismo culturale, ormai incapace di pensare traiettorie che vadano oltre i problemi superficiali e inconsci della psiche individuale. I personaggi di D&D non sono esattamente gli uomini del nostro tempo. I personaggi di D&D hanno un path evolutivo verso il divino, vanno dal livello 1 al 20. E potrebbero proseguire oltre, se esistessero master capaci di raccontare le implicazioni energetiche che agiscono da lì in poi. Noi, invece, quel path, non sappiamo più cos'è (e forse non l'abbiamo mai saputo). Semplificando male il discorso, posso dire che lo stile di ruolaggio di Felice, che fa emergere aspetti "umani, troppo umani" dei suoi personaggi, arricchisce la narrazione quando appare la prima (mezza) volta in una sessione di gioco, diventa autoreferenziale la seconda e patetico dalla terza in poi. Vorrei dire questo senza nulla togliere alla profondità di ruolaggio di Felice che credo abbondantemente oltre qualsiasi giudizio e non in discussione. Ma, in sintesi, caro Felice, occhio alle trappole culturali del nostro tempo, perché giocare sulle incertezze egoiche di un PG non è sempre il miglior modo per raccontare la sua vera umanità. Anche da un punto di vista teatrale, insistere troppo sulla fragilità di un personaggio porta allo psicologismo.
Sarebbe bello se faceste una campagna di cui avevate solo vagamente ipotizzato sul personaggio del Dottor Morgan incentrata su tutto quello che gli è successo dopo che ha lasciato i Bastard
Boh a me il modo di giocare di Felice piace molto come i vostri modi e secondo me non sono affatto incompatibili le cose. Ps Rodinas gesticola un sacco😂
Comunque ci stanno i discorsi di tutti in realtà, non è che c'è chi ha più ragione di un altro. Quello che a me personalmente lascia perplesso sul personaggio di Dumah è che più volte è stato descritto come qualcuno che pensa molto velocemente alle cose, quindi davvero l'istinto di qualcuno che è abituato a pensieri velocissimi farebbe come errore quello del mantello? Mh, non lo so. Forse l'avrei apprezzata di più se per un attimo si fossero rotte le regole per una scena. "Master, impazzisco, gli salto addosso e provo ad accecarlo con la spada, almeno su di un occhio." Poi si poteva gestire in tanti modi. Ci provi, ma ti serve un 20 naturale o dal 19 in giù gli infliggerai solo pochi danni visto che non stai usando la spada propriamente. Ci provi, c'è una CD, se la superi ci riesci, se la fallisci ti becchi un critico come reazione. Eccetera eccetera. Forse chi apprezzo personalmente di più è Henvil, far accompagnare queste cose dal Master le renderebbe molto più funzionali.
