Barbiano (Cotignola - RA) - Chiesa Parrocchiale e Pievanale di S.Stefano Protomartire
6 campane in scala diatonica di Fa3 maggiore:
Fa3 +27/100 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1951
Sol3 +5/100 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1951
La3 +12/100 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1951
Sib3 +29/100 = Fonderia De Poli di Vittorio Veneto, 1961
Do4 -8/100 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1951
Re4 +32/100 = Fonderia De Poli di Vittorio Veneto, 1961
L'antica pieve di Barbiano è situata sul retro della chiesa neoclassica di S. Stefano. La Pieve presenta un'armonica struttura romanica caratteristica delle pievi del ravennate. Oggi si può ammirare l'edificio grazie ad un riuscito restauro del perimetro esterno che mette in risalto la sua struttura che sorge aderente all'abside della chiesa neoclassica di S. Stefano datata 1792, opera dell'architetto Cosimo Morelli. La Pieve Romanica di S. Stefano o chiesa Parrocchiale di Barbiano, sorge sui resti di una costruzione più antica risalente al 900 d.C. Di questa prima costruzione non resta più alcuna traccia evidente mentre l'attuale luogo di culto si ritiene che sia sorto prima del 1409, scampando così alla distruzione che toccò al castello di Barbiano, raso al suolo proprio in quell'anno. Poiché anticamente soltanto alle Pievi era riconosciuto il privilegio di avere il Battistero, avveniva che la loro giurisdizione spirituale si estendesse su parrocchie, cappelle ed oratori di un vasto territorio. Così la Pieve di Barbiano esercitò la funzione di impartire il Battesimo a tutti i neonati appartenenti alle parrocchie sparse nei suoi dintorni fino a Fusignano. Oltre la città di Lugo con le due Parrocchie di S. Giacomo e S. Ilaro, Barbiano ebbe sotto di sé anche Zagonara e Budrio di Cotignola. Solo nel 1315 fu concesso alle chiese di Lugo di avere un Battistero, il chè sancì la fine della dipendenza di quella città dalla Pieve di Barbiano. La chiesa di S. Stefano Protomartire di Barbiano si presenta in stile neoclassico ed è datata 1792 ad opera dell'architetto Cosimo Morelli. A pianta ellittica, vagamente ispirata ad una croce greca è valorizzata dalla grande cupola che sovrasta quasi tutto l'edificio. Di forma esagonale risultano, invece i muri perimetrali. Nel bello e slanciato il campanile, ricostruito fedelmente dopo la distruzione dell'ultima guerra, troviamo collocato un pesante concerto di 6 campane fuse da vari fonditori: La grossa, la mezzana, la mezzanella e la piccola sono della Fonderia Colbachini di Padova fuse nel 1951 in seguito alla requisizione delle precedenti, mentre la quarta e la sesta sono di De Poli di Vittorio Veneto aggiunte nel 1961. La grossa di nota nominale Fa3+27, pesa 788 kg ed ha un diametro di 107,9 cm. La mezzana di nota nominale Sol3+5 pesa 529,3 kg ca. ed ha un diametro di 94,5 cm. La mezzanella di nota nominale La3+12 pesa 378,5 kg ca. ed ha un diametro di 84,5 cm. La quarta di nota nominale Sib3+29 pesa 299,9 kg ca. ed ha un diametro di 79,9 cm. La piccola di nota nominale Do4-8 pesa 210,6 kg ca. ed ha un diametro di 69,5 cm. La sesta di nota nominale Re4+32 pesa 142,8 kg ca. ed ha un diametro di 62,4 cm.
Analisi: La3 435 Hz; 1/100° di semitono ÷ 1/200° di tono
Suonate:
-Doppio con l'intonazione di sesta: 12 Vecchie in scala
-Doppio con 6 campane: Pezzi di Viadagola e calata in 653124
-Doppio con 5 campane: 18 di S.Paolo in scala (videofotografie)
26 Dicembre 2018, suonate per la S.Messa delle 11 in onore del Patrono S.Stefano Protomartire
Buona visione :-)
Giacomo (Bolocampanaro02):
/ @giacomolacascia
Andrea Tescari:
/ @andreatescari4781
Nicolò (CampanaroBolognese 2002):
/ @nicotosstoss9060
Giorgio Chiletti:
/ @giorgiochiletti5486
30 дек 2018