Finalmente un messaggio 'inclusivo' socialmente dove al primo posto c'è un Io che riflette su se stesso, vede l'altro e lo rispetta. Grazie Dott. Pantanella
Si, tutto giusto, basta che rispettiamo le regole grammaticali della lingua italiana evitando di inventare termini che sono improponibili e inascoltabili. Basta con sté menate paranoiche. A furia di rispettare le sensibilità di tutti non abbiamo più libertà di parola e critica, altrimenti ci sarà sicuramente qualcuno che rimane offeso. P.S.: Signó sei vecchia, fattene una ragione.
Utilizzare un linguaggio inclusivo spesso va a modificare le parole stesse con cui prima si identificavano delle categorie (che già usare la parola categoria, categoria “da includere”, come fa chi difende il linguaggio inclusivo, è completamente fascista - prevede già dei modelli di persone di serie A e di serie B). La discriminazione esiste ma non di certo esistono persone superiori o inferiori, nessuno guarda dall’alto la condizione di nessuno: spesso avviene proprio che tramite questa “ironia” vengano riconosciute e abbracciate le “diversità”, azzerando ogni “scompenso” o “distanza” di posizione. A furia di cambiare le parole in nome di una migliore sensibilità e inclusione non otterremo altro che cancellare tutte le diversità e bypassare i problemi della discriminazione, che rimarrà sempre ma sarà a questo punto implicita e nascosta da parole più “inclusive”. Con questo non voglio dire che bisogna usare le parole per ferire gli altri e che andrebbe tollerata la n.word o la f.word ma che bisogna fare attenzione a non generalizzare, imparare a discernere le situazioni, le persone, abbracciare e amare tutte le diversità, non azzerarle ipocritamente.