Ero ancora piccolo quando, a casa di mia nonna, mi capitò di vedere un film dai toni fiabeschi su uno di quei canali regionali che, tra bassissima risoluzione e audio disturbato, mettevano a dura prova le nostre capacità di comprensione. Ma questo film, del quale non conoscevo il titolo, mi rimase impresso in quelle scene che mi si stamparono nella mente: un mago con una lunghissima barba, l'enorme testa di un gigante di pietra, una principessa addormentata in un castello pieno di magie e incanti...
A distanza di anni, quasi per caso, non solo ho ritrovato quel film ma ho potuto conoscere il suo titolo, l'opera da cui è stato tratto, le vicende curiose e, in un caso, triste, di alcuni dei suoi attori. Ma soprattutto, ho potuto reimmergermi in quelle atmosfere d'altri tempi e d'altri luoghi che una volta aveano casualmente allietato una delle domeniche passate a casa di mia nonna.
"Il castello incantato", film sovietico del 1972, tratto da un poema di Puskin, oggi può sembrare ingenuo nella sua messa in scena e nelle pose manierate e nella recitazione sopra le righe degli attori, ma conserva ancora quel fascino unico e particolare dei film fantasy dell'epoca precedente alle moderni tecniche di CGI, dove gli espedienti sono finti, sì, ma tangibili, e le atmosfere da fiaba ti sanno trascinare, soprattutto considerando che la trama attinge a piene mani dagli elementi fiabeschi tipici delle fiabe russe, come la Baba Jaga, gli oggetti magici, il viaggio del bogatyr, l'acqua viva e l'acqua morta.
Ottimo DVD, a doppio disco, il primo con l'adattamento (parecchio mutilo) in italiano, il secondo con il film nella sua interezza, in lingua originale sottotitolato. Una perla da recuperare e da riscoprire.
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15 сен 2024
