Interessante esposizione. Qualche domanda e qualche critica: fatto 1. In Italia la gente non legge e non ascolta la radio. Le persone anziane vedono la tv (digitale terrestre). La fascia di gente matura ha il satellite e fruisce lo streaming. I giovani maschietti giocano agli FPS e non leggono Tutti gli adolescenti stanno appiccicati agli smartphone e frequentano i social network. C'è una piccola porzione di lettori forti: prevalentemente di sesso femminile (di ogni età) con libri di carta. 2.Ergo in Italia c'è un potenziale mercato, che é bloccato, perché la gente non legge. Inoltre il digitale fa salire la superficialità degli utenti (incapacità a mantenere la concentrazione, dimostrata dal fatto che in youtube i filmati più lunghi non sono mai visti sino in fondo) Inoltre il digitale moltiplica gli svaghi, che concorrono a sottrarre tempo e comprimendo lo spazio per la lettura, dato che il giorno é fatto di 24 ore. fatto 3.E' un fatto che in Italia, la gente non legga: però la gente non legge non perché é analfabeta, la gente ha semplicemente smesso di leggere perchè il digitale ha introdotto nuovi svaghi e più divertimento di quanto diletto e conoscenza provochi una lettura. I libri scontano tanta concorrenza con altri media (giochi, serie tv, social network, televisione ecc...) otre ad un latente analfabetismo di ritorno indotto dall'uso del digitale. In teoria, nulla osta che una grossa fetta del mercato, possa ritornare a leggere, non essendo analfabeta. Il grosso del mercato che non legge, SE ritornasse a leggere, certamente non prenderebbe le abitudini e gusti di lettura dei lettori forti italiani che prediligono la carta. Perché altrimenti il grosso del mercato, sarebbe tornato a leggere da tempo, sfruttando la marea di titoli e generi disponibili, cosa che però il mercato italiano non ha fatto Forse servono altri tipi di "libro" (formati e generi diversi) da quelli che sono fruiti dai lettori forti?! Questo é infatti, il mio pensiero. Il self publishing allarga il numero dei lettori?! Dai dati, non mi pare che questa cosa sia assodata: mancano i dati del fatturato. Per sapere quanto pesi in Italia il Self Publishing, occorre conoscere sopratutto la percentuale del fatturato sviluppato dal Self Publishing in rapporto al fatturato degli Editori e confrontarla nel tempo. Il numero di titoli pubblicati in digitale in Self Publishing é un parametro distorto e non rappresentativo, in quanto in digitale un testo non fa magazzino (a differenza di un testo cartaceo) e può quindi rimenere in catalogo digitale molto a lungo, non rappresentando un costo di magazzino. Il numero di titoli pubblicati in Self Publishing é un parametro non rappresentativo del mercato, perché non indica la capacità di penetrazione sul Mercato. Nel 2020 il settore dell'editoria é andato MALE per chiusura delle librerie. Tuttavia, sonon saliti le vendite di ebook ed audiobook www.ilpost.it/2021/01/28/come-andata-leditoria-italiana-infine Gli audiobook ed ebook sono venduti dal self publishing quanto dagli editori. Senza i dati sul fatturato 2020 del Self Publishing, non si può dire se il Self Publishing stia allargando il mercato dell'editoria, riportando alla lettura i consumatori che da decenni hanno rimosso il consumo di libri. Oppure se il mercato é cresciuto perché i lettori forti stanno mutando la propria propensione di consumo, avendo acquistato in digitale, abbandonando la carta (così come nei paesi anglosassoni, il digitale ha aumentato la sua quota sul cartaceo, cosa che non é mai accaduta in Italia)
Come fanno i dati sul self publishing ad essere affidabili, visto che Amazon non divulga i propri? I libri KDP, che non posseggono nemmeno un ISBN pubblico, sono la maggior parte di quelli pubblicati in Italia, ma da quel che so, non sono presenti nel rapporto. Grazie
